martedì 29 marzo 2016

“Lanormalità” stranamente, ma non casualmente, al potere (3)



Ecco un elenco di “cose strane” percepite, nell’indifferenza generale, come normali/fantasiose.
Molte delle persone, se le guardi con attenzione, non sono grasse. Sono sovrappeso. Molto spesso, da vestite, sembrano “in linea”. I chili di troppo si concentrano sempre negli stessi “punti”. Se, costoro, dovessero fare uno sprint, una corsa al massimo della loro velocità – per salvarsi la vita – morirebbero dopo pochi metri, a causa di un infarto, oppure si fermerebbero quasi subito, lasciandosi travolgere dall’evento.
Anche i più giovani rispettano questa “regola”, e più vanno avanti con l’età… rispettano anche la “tradizione” di concedersi, per svago, moda, dieta mediterranea, pubblicità, tendenza oltreoceano, gola o possessione… a tutte quelle “arti/usi e costumi”, che polarizzano il vivere d’insieme, scandito dall’orologio atomico globalmente sincronizzato.
Una persona vestita, sembra “altro” rispetto a “com’è al di sotto”. E, persino, svestitasembra altro rispetto a “com’è al di dentro”. La cosa curiosa è che, anche se si sottopone ad una radiografia, ciò che si vede dentro non corrisponde a “com’è ancora più dentro”.
È la radio che fuoriesce dalla musica. O il contrario? Chi può dirlo?
    





"Normalità"...
Ecco un “nota bene”. Stampalo ed appendilo al muro della tua “stanza”, insieme a tutto il resto – che già avresti dovuto evidenziare – di SPS:
attraverso il gesto, mantra, verbo, costume, strumento, etc. i “maghi” hanno, da sempre, inteso trasmettere il proprio intento verso… “qualcosa” che, puntualmente, ha sempre recepito/ricevuto il “segnale”. In quel caso, quell’agire ha sempre permesso di azionare dei “dispositivi”, esistenti in “natura”, così come “oggi”, se batti le mani in casa tua, è possibile che si accenda automaticamente la luce, si alzi la serranda, si attivi la televisione, etc. Non è cambiato nulla, se non… “tutto”, ossia, la “tua” capacità di accorgerti di molte spigolature relative ad un tipo di reale manifesto, che non termina esattamente dove pensi/immagini, secondo “abitudine, consenso, convenzione… usucapione, etc.”
la realtà manifesta è sottintesa e “funziona”, per via di una “interfaccia infrastrutturale frattale espansa”, programmata per “rispondere di conseguenza”, allo stesso modo di ciò che sta, nuovamente, emergendo per via “informatica senza fili/wireless”
al giorno d’oggi, chi conosce ancora “il codice” che sta al di sotto di un simile “funzionare”? Al giorno d’oggi, chi conosce ancora il “codice” che ti permette, a livello tecnologico non più percepito come tale, di azionare automatismi sparsi/installati per ogni dove? Quando usi il tuo computer, sei forse al corrente del “cosa succede a livello di ‘linguaggio macchina’”? No. Usi il Pc e basta, ignorando come esso possa funzionare. Se, ora, prendi un “aborigeno” e lo metti seduto davanti al computer, questo lo prenderà esattamente per come “è”: una compresenza prodigiosa divina o, chissà, diabolica. Esso si accorgerà, ancora, di tutto ciò che – invece ed all’opposto – tu dai per scontato, lasciando sempre la porta aperta per qualsiasi tipo di “magia”, rilasciata a livello pseudo commerciale, avente scopo di auto intrattenimento, nonché regolazione dell’intensità dell’incanto generale globale
la “natura (ambiente)” risponde ai comandi impartiti, secondo regole di programmazione native, più o meno originali. Se tu non credi possibile tutto ciò, non significa – anche – che “non esista ciò che ignori”. L’interfaccia tra “manifesto e non manifesto”, tra “possibile e non possibile”, etc. è un livello di tecnologia persino “user friendly”, se solo ricordassi che esiste
la differenza tra “quello in cui credi (e diventi)” e “quello che esiste (e che “è”, nonostante quello che credi)”, è qualcosa di potenziale, reale manifesto e non manifesto… allo stesso tempo, la “magia”, il disporre di un potere in luogo dell’essere disposti/subordinati da quel potere. E “qua, così”, tutto ciò che lasci, viene preso. Anzi, tutto ciò che hai lasciato l’hai perduto/smarrito/dimenticato, proprio dopo la “presa AntiSistemica della dominante”. Dopo il “è già successo
la “realtà manifesta (natura)” è l’effetto di un dispositivo, molto simile al funzionamento automatico tecnologico moderno, come puoi meglio ricomprendere osservando/partecipando ad un videogioco sul modello di Minecraft, nel quale i “programmatori” hanno previsto le regole/leggi immanenti “ad immagine e somiglianzadi quelle “qua, così”, ossia, della natura. Solo che, in Minecraft, è previsto anche che le risorse siano infinite, se entri in una determinata “modalità di gioco”
un certo “modo di fare”, una certa conoscenza di “trucchi”, un determinato modo di toccare, agire, unire, fare, essere, etc. permette di accedere ad effetti altri, rispetto al “non saperli esistere/possibili”. Se ci pensi bene, quando giochiciò che è stato previsto, non da te, è “lì che attende” a prescindere se tu lo creda o meno possibile. Inoltre, i programmatori “dove sono”, nel gioco? Li puoi vedere? No. A meno che non sia un loro esatto desiderio, molto spesso mosso da Ego
e anche questo “tuo” non vedere, non significa che allora essi non esistano. Ok? Capisci, anche da te, che “non vedere, non significa nulla, in termini di ‘sostanza, possibilità, alternativa, potenziale… realtà, etc.’”
se, poi, ti abitui a “giocare/vivere in modalità di sopravvivenza” allora, nel tempo della “partita, lunga tutta una vita”, dimenticherai tutto quello che, con ogni probabilità, sapevi, ricordavi, conoscevi, etc. "prima di...".





 
Ergo. Esiste:
  • un livello unico, di "soluzione ad effetto", nel quale ti puoi “misurare” e/o puoi essere “misurato/a”
  • sottinteso dal livello d’interfaccia, che agisce in entrambe le “direzioni/possibilità”. 1) verso di te e 2) da te
  • il “codice del funzionamento non serve per “agire a livello di comportamento”, infatti, come utilizzatore… puoi, anche, solo “disporre di tutto, secondo le regole previste in sede di progettazione e codificate in profondità”
  • il “codice del funzionamento, serve per modificare le “regole/leggi/programmazione”, anche se tali “routine” possono essere, di fatto, superate per mezzo del proprio “atteggiamento”. Nulla di magico, se non nell’accezione tipica e leggendaria del “termine”, che ti permette di poter “intuire” il livello del funzionamento automatico, in risposta a comandi” della natura (risposta ambientale)
  • sei, così, in una dimensione del possibile, che dipende da molte variabili più o meno native e più o meno dimenticate. Il “sapere/ricordare” che tutto ciò che vedi (basta anche solo questo) può funzionare a vari livelli (perché non è tutto ciò, che è… possibile, previsto, programmato), anche senza “sapere/ricordare” come porsi… cambia già, di fatto, qualcosa nella risposta ambientale. Poiché, la “sensibilità” della tecnologia in questione, è tale da… rispondere al tuo potenziale di frequenza, che è già cambiato in sede di “preparazione”
  • aprendoti, cioè, all’impossibile (giustificato dalla "tua" percezione), si apre al contempo anche il “servo comandodell’apertura verso il potenziale, contenente ogni regola, scenario, possibilità”.
  



 
Se, in un certo senso, riesci a ricomprendere questa “informativa”, ad un certo livello di/in te… allora, puoi meglio inglobare... con senso, ogni dettaglio, sunto, prospettiva tradizionale orientale, antica, leggendaria, metaforica, etc. al di là di ogni deviazione occorsa postè già successo”.
Immagina un livello di natura che sia “libera dal tempo”.
Osserva il potenziale insito nella programmazione naturale, che prevede che un albero, ad esempio, ricresca dopo qualche "attimo" (tempo programmato). Il giogo della dominante verrebbe meno, perché le risorse sarebbero ad ogni effetto infinite e tu, al contempo, ti concepiresti più” libero/a” da ogni forma di ricatto ambientale (è già così. Infatti, la natura ricresce sempre ma, nel tempo. E, nel tempo artificiale, agisce l'umano per interposto intento: quello dominante, che lo rende "servo inconscio/meccanismo").
Immagina un tempo (oltre all’interfaccia dominante... sull’interfaccia originale) caratterizzato dall’essere consci che la natura è abbondanza infinita, perché sorretta da leggi codificate in altra maniera, rispetto al credere che tutto sia “finito”.
Immagina che è ancora così.
Perché, di fatto, lo è… nel potenziale (e nella codifica della memoria frattale espansa)… essendo solamente cambiata la “tua” modalità di gioco (credo).
E ciò nel quale credi, s’interfaccia con la programmazione sensibile auto esistente, riuscendo a modificarla, anche senza essere un/a "esperto/a".
La grande concentrazione di massa, governa sulla “natura/ambiente/reale manifesto ‘qua così’”. A te rimane, però, la tua pari opportunità di interagire a livello di “servocomandi”, previsti in sede ambientale possibile.
Qualcosa come, ad esempio, l’interazione tra il tuo “complesso” e ciò che ti attornia, raccoglie ed ospita, anche, nel “qua, così (incanto)”.
La "frequenza" è la tua capacità originale, autentica, di poterti sempre connettere e/o mantenerti sempre interconnesso/a, in qualità e non solo inquantità.
La disposizione degli “ordini” è, infatti, bidirezionale (almeno per quelle sezioni del funzionamento, di competenza, oltre alle quali inizi ad assumere valenze “creative” superiori).




 
La legge, strumento, memoria, frattale espansa è l’Intelligenza Artificiale (il Genio), che sorregge e sottintende tutto ciò. Il Sistema Operativo.
La “Magia” o, meglio, la “risposta alla Magia”.
Ciò che la rende possibile, in quanto “organo di trasmissione/ricezione dati e informazioni, codice e operatività, etc.”.
Qualcosa di molto "fisico (e... 'vicino')" e non solamente... "simbolico".
Questa “traccia mnemonica/sensoriale”, emersa in SPS, è frutto di una particolare “sensibilità”, emersa nel tempo (in coerenza, più che "nel tempo") – in questa forma, aggregazione, concentrazione, coerenza – avendogli dato la possibilità di “ritrovare spazio”, dopo essersi “fermato”.
Per mezzo dell’analogia frattale espansa, puoi meglio ricollegare tutto d’assieme, “alla tua luce centrale, sovrana, lato tuo”.

Questa "visione alcoolica"... non è "la tua". Piuttosto, è uno stato alterato di coscienza e... possibilità (disinnesco)...
Il Dominio esiste, poiché è la risposta, la risoluzione dell’equazione “qua, così”, che lo prevedenonostante le apparenze o il “tuo” credo.
Allo stesso modo, per mezzo del quale era – nel passato – stata postulata l’esistenza di Nettuno, a partire da una certa logica, impressa nel calcolo derivante dall’osservazione del manifesto.
Le osservazioni del moto anomalo di Urano e la ricerca di una spiegazione di tale fenomeno avrebbero portato... nel 1846, direttamente alla scoperta dell'ottavo pianeta, Nettuno
Link
Nettuno fu il primo pianeta ad essere stato trovato tramite calcoli matematici più che attraverso regolari osservazioni:
cambiamenti insoliti nell'orbita di Urano indussero gli astronomi a credere che vi fosse, all'esterno, un pianeta sconosciuto che ne perturbava l'orbita
Link
"Cambiamenti insoliti nell'orbita di Urano indussero gli astronomi a credere che..." (allo stesso modo "cambiamenti insoliti" nella tua orbita, ti inducono a credere... cosa? Che sia tutto normale, poichè non ti accorgi di nessuna "anomalia orbitale").
Come è solito nelle scienze planetarie, questa mistura è chiamata "ghiacciata", sebbene sia in realtà un fluido caldo e molto denso
Link
Poche regole per stare in salute Ma perché non le seguiamo?
Il “paradosso della salute”:
sappiamo quali sono i comportamenti da adottare per mantenerci sani e a lungo, ma preferiamo seguire le “ultime mode”
I motivi della contraddizione…
Manca la consapevolezza del pericolo
Morale, per migliorare l’aderenza agli stili di vita e risolvere il paradosso della salute forse tutti dovremmo sentirci un po’ più malati…
Vuol dire che non c’è coscienza di quanto sia importante
Link



Giurisprudenza.
La legge non autorizza il pagamento degli interessi composti sulle quote di debito (capitale e interessi), che non sono state regolarmente pagate a scadenza. La sentenza della corte di Cassazione del 20 febbraio 2003 n. 2593 è molto chiara al riguardo
In generale tuttavia gli istituti di credito applicano gli interessi di mora composti su tutta la quota di debito (capitale e interessi), di fatto ignorando la legislazione vigente.
Malgrado l'anatocismo sia un istituto conosciuto dagli albori del prestito ad interesse, la normativa italiana non ha raggiunto un sufficiente grado di completezza, tant'è che la disciplina si basa ancora sul codice civile del 1942, ed in particolare sull'art. 1283 c.c. …
In linea di principio, il codice civile vieta un regime di capitalizzazione composta degli interessi, ovvero il pagamento degli interessi su interessi di periodi precedenti.
Nonostante la tutela approntata dal citato articolo, che subordina l'anatocismo alla compresenza di alcuni presupposti ben determinati, per circa mezzo secolo nella prassi bancaria italiana hanno trovato applicazione pressoché generalizzata, nei contratti di apertura di conto corrente, le clausole di capitalizzazione trimestrale degli impieghi.
Ciò grazie (anche) all'avallo della giurisprudenza, tanto di legittimità quanto di merito, che ha affermato la validità delle clausole di capitalizzazione trimestrale, escludendo l'esistenza di un contrasto con la previsione di cui all'art. 1283 codice civile, sulla base dell'affermazione dell'esistenza di un uso idoneo a derogare al divieto di anatocismo stabilito da tale norma.
Nel 1999 la Corte di Cassazione, invertendo il proprio orientamento giurisprudenziale, ha più volte affermato la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale, sostanzialmente argomentando nel senso della inesistenza di un uso normativo idoneo a derogare all'art. 1283 c.c..
Per evitare scompensi tra il lavoro dei giudici e la prassi, il legislatore ha ritenuto opportuno, con il decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 342... (cosiddetto "decreto salvabanche", presentato il 23 luglio 1999 dal Governo D'Alema I), modificare l'art. 120 del decreto legislativo 1º settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia):
tale intervento ha introdotto in materia il principio della eguale cadenza di capitalizzazione dei saldi attivi e passivi, nel contempo stabilendo – con norma transitoria – una sanatoria per il pregresso, facendo salve le clausole di capitalizzazione trimestrale contenute nei contratti conclusi prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina.
La norma transitoria è stata però dichiarata illegittima, per eccesso di delega e conseguente violazione dell'articolo 77 Costituzione, dalla Corte Costituzionale (sentenza 17 ottobre 2000, n. 425...).
La Consulta, con la citata sentenza, ha abrogato l'art. 25, comma 3, dichiarato incostituzionale per:
l'irretroattività della legge, la disparità di trattamento fra soggetti del testo Unico Bancario e creditori sottoposti all'anatocismo, il non rispetto dell'autonomia e indipendenza della magistratura.
A seguito della sentenza della Consulta, il Governo Amato approvò il decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 394, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2001, n. 24...
Il decreto fornisce l'interpretazione autentica della legge antiusura n. 108 del 1996.
Venuta meno la norma transitoria, finalizzata ad assicurare validità ed efficacia alle clausole di capitalizzazione degli interessi inserite nei contratti bancari stipulati anteriormente alla entrata in vigore della nuova disciplina, paritetica, della materia, la Corte di Cassazione ha continuato, con una ulteriore serie di sentenze (tra le altre, si veda la sentenza 13 dicembre 2002, n. 17813), a ribadire il suo approccio più recente, peraltro estendendo i principi enunciati inizialmente con riferimento al conto corrente bancario anche ai contratti di mutuo.
Infine, con sentenza n. 21095/2004 (Cass. Civ., SS.UU., 4 novembre 2004, n. 21095), la suprema Corte ha confermato in modo netto il mutamento del 1999, così consolidando il nuovo trend giurisprudenziale
Link
È la “confusione”, che si rigenera per mezzo di un simile “guazzabuglio”, ad “auto” mantenerti distaccato/a da te “qua, così”. O, meglio, il distacco da teprovoca anche il relativo distacco dal livello di “servocomando ambientale”, che rimane in sensibile fase di attesa di un tuo, sempre meno probabile, “desiderio conscio”.
La deviazione dominante, ti isola in “te”, trasformandoti in un insieme che riceve e che non ricorda più altro che, per altri versi, può “trasmettere”, al fine di azionare – per mezzo dell’interfaccia naturale frattale espansa, un altro ordine di/del possibile.
È un problema di “comunicazione”? In realtà, no. Funziona "tutto perfettamente", essendo un Filtro di Deviazione AntiSistemico by Dominio.
 
Non c’è nessun “guasto” in te o fra te e te e la realtà manifesta:
  • c’è “solamente
  • deviazione
alias
  • compresenza dominante (grande concentrazione di massa)
  • che piega al proprio “volere”
  • tutto ciò che sembra, allora, esistere… come/in risposta ad hoc.
Rimanere “in linea” non è quello a cui ti sei abituato/a a pensare “qua, così”.
Anche se, l’avere grasso in corpo, condensato in alcuni punti particolari… è indicativo di una “linea deviata”.
Accorgiti…
   

L’infrastruttura non è la sola realtà manifesta “qua, così”. Al di “sotto”, c’èpotenziale. Ad esso, accedi mediante connessione, secondo un particolare campo frequenziale.
SPS ha disinnescato, da tempo, il contesto illusorio del libero arbitrio, ma… lo ritrova ad un simile livello, programmato nativamente nell’interfaccia infrastrutturale, all’insegna del “tutto è possibile”, in termini di “funzione prevista” ma, non certo, in termini di “matematica possibilità, vista la portata d’insieme dell’algoritmo frattale espanso, che sotto e sovra intende l’emersione di qualsiasi scenario reale manifesto.
È nel potenziale che occorre “vedere”. Al di là persino del “credo”. Nella zona off limits “qua, così”. Ciò che “è” all’ombra, non è necessariamente il “male (male che 'non esiste', ma è una prospettiva)”.
In questa strana prassi manifesta “qua, così (sopravvivenza, scarsità di tutto o, meglio, accumulo di tutto, nelle mani di pochi, etc.)”… cosa è:
  • anormale/normale?
A “norma di legge”, può bastarti sempre?
La norma è una regola. La regola è “sopravvivere”?
Le risorse sono a termine? Hai paura di ciò?
Allora, che fai? Continui a consumare, consumando sempre meno, mentre ti consumi?
Non vedi altra “via”? Non credi in altro?
Questo “tuo” vivere sopra a (sopravvivere)… risulta come auto isolante, rispetto al poter “emanarti a pieno”
Ossia, il segnale portante ti limiti a riceverlo e, non più, a trasmetterlo (generarlo di tuo) verso l’interfaccia frattale espansa.
La tua opera è divenuta quella di diffondere, come un pilone per le trasmissioni nell’aria, a terra, per le comunicazioni tra apparecchi meccanici/elettronici, il segnale che ricevi dalla dominante, eliminando tutto il resto “come rumore di fondo (compreso il tuo potenziale)”.
Ricevi e… inoltri (specchio e riflesso).
Non trasmetti nulla, che non sia previsto dalla “norma (Filtro di Censura)”.
Il firewall ambientale è una condizione "artificiale (di parte)", come il fumo inquinante dell’industria o le scie degli aerei o di quant’altro sia in grado di emanare “radiazione AntiSistemica”, a prescindere da tutto quello che è “dibattito pubblico, fine a se stesso”.
Polvere che si alza, sollevata dall’opera di “pulizia” e che, poi, ritorna a depositarsi sempre…

       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1787

 

Nessun commento:

Posta un commento

"Fai..." un po' Te.