giovedì 12 maggio 2016

SPS bene dice.


"Lato tuo, centrale"...
Quando “non stai bene (intimamente, tra te e te)”, che cosa significa? 
Quale tipo di “sofferenza” è mai questa?
Chi (cosa) non sta bene, e perché? E, particolare non da poco:
  • perché una simile situazione, non cambia mai, oppure, permane tanto pesantemente?”.
Hai dei ricordi, di quando eri “piccolo/a” e riesci ancora a delineare dei “bei momenti, vissuti”. Sono “belli”, perché li metti a confronto con la “tua” situazione attuale (una forma di attualità, stranamente, “sempre verde”, ossia, che rimane in sospensione tutto attorno, e dentro, a/di te).
Ergo, questa “bellezza” risalta per contrasto, con ciò che, nel frattempo, 1) ti è successo, 2) sei diventato/a…
1 o 2? 1 e 2? 1 e/o 2?
Nel “qua, così”, ci sei caduto dentro, oppure, lo hai generato tu?
  
Il “qua, così” è il reale manifesto ordinario (quello che scambi per l’unico tipo di scenario reale possibile, poiché immaginabile); qualcosa che ti sembra essere tutto e che, pertanto, “se non stai bene in un ambito dove nulla è lasciato al caso continui a non stare bene”
 
Perché?
Perché... se “questo è tutto (al di là, c’è solo la vacua speranza, alla quale ti attacchi, come a quell’ultima spiaggia che, ormai, si è consumata a furia di calpestarne le fattezze)”, allora significa sostanzialmente che, “al 'tuo' malessere, ‘qua così, non c’è rimedio alcuno”. Ok? È una logica (quella frattale espansa).
Certo, osserverai tu:
“è una logica, possibile fra le tante, ma… non è l’unica – per fortuna – infatti, io non la penso come SPS”.
Bene.
E, allora, “continua a soffrire, godendo asfitticamente del ‘tuo’ strano senso di positività, fine a se stesso ed… affine allo status quo, nel quale ‘continui a non stare bene’”…

 
Agganciando la simbologia divina (di qualsiasi estrazione, tanto non cambia nulla concretamente), rimandi tutto ciò che dovresti “fare/essere, tu”, a qualcosa di non meglio specificabile (che il termine Ufo, descrive meglio di qualsiasi altra espressione, di natura pseudo credente "a pappagallo").
Verso qualcosa che “è una situazione esatta” ma, interpretata – da te, in “te” – come se fosse un tuo desiderio costantemente irrealizzato, poiché, irrealizzabile “qua, così”.
Infatti, “Dio” – ti dicono i suoi “ministri incarnati al lavoro, al posto suo”, non lo puoi realizzare fino a quando sei in vita. Cioè, “qua, così”… non avrai mai nessuna prova comprovabile – per ogni “tua” parte – della sua concreta/esatta/certa/sicura… esistenza.
Ora, se una simile situazione (di... "svuoto") la prendi in esame “lato tuo, centrale (consapevolmente e con lente frattale espansa, coerentemente, in funzione)”, che cosa puoi osservare? Quale prospettiva si delinea?
Che, 1) non stai bene, 2) che non ci puoi fare nulla, poiché 3) è intenzione di Dio, che sia così (per qualche motivo che ti sfugge e che saprai solo "dopo"), e 4) Dio non lo “conoscerai” per l’intero percorso della “tua” attuale esistenza “qua, così”.
Non ti sorge spontanea, allora, una piccola constatazione?
 
 
Questa:
tutto ciò rimbomba, tanto, del suono molto familiare della schiavitù”… Ma, di una forma molto particolare (evoluta) di schiavitù, ossia, del relativo stato evolutivo sottile (frutto, evidentemente, di un lungo periodo d’incubazione e di preparazione “lato dominante, centrale”):
  • l’auto schiavitù.
Una forma di cattività, “a porte aperte”; senza nessuna necessità di un controllo fisico, da parte della dominante stessa.
Un contesto che auto avviene da sé, quindi.
Senza nessuna ragione fondamentale. Persino senza “nessun motivo valido, per ‘te’”. Con le sole motivazioni deviate (di parte), ad intitolare direzioni convenzionali (e disinnescate/disinnescanti) come quelle evolutive, di specie – singolo per singolo.

Punto di fuga...
Punto di "è già successo"...
"Ad immagine e somiglianza"...
Intenzione temporale (trasferimento d'informazione onda/particella)...
Materializzazione...
Immagini contesto, tratte da qua.
La scienza deviata, in un ambito, e la scienza religiosa/spirituale, nell’altro, ti circondano non evidentemente (non come i “cattivi, con i buoni” nel far west: luogo comune, ormai, smitizzato) come uno stato intenzionale aggressivo, verso un altro pacifico.
Come del resto è l’intero decorso storico deviato, ad insegnartelo tra le righe (se lo intendi comprendere).
La gabbia è diventata caverna. E la caverna è diventatapianeta.
Ce la fai a vedere ancora la “gabbia”, anche quando prendi in considerazione la Terra, intera?
Quando lo scenario diventa tanto grande, tu diventi sempre più “piccolo/a”:
  • tendi, così, a ricercare... in luogo di, ritrovare
  • lasciando tutto quello che, regolarmente, viene ripreso... dallo/nello status quo
  • correndo a perdifiato per cogliere qualcosa, che
puntualmente, ogni volta
  • si smaterializza proprio sul più “bello”.
Vivi tempi caratterizzati da una grande mole d’informazione.
 
Se, ad esempio, vai a fare la spesa al supermercato (accettando di “auto drogarti” o, meglio, avendo ormai necessità delle dosi quotidiane, di “droga legalizzata”) puoi tranquillamente imbatterti, persino, in libri (facenti parte di “collane tascabili, economiche”) che ti raggiungono attraverso richiami sottili, molto convincenti (facendo business e, così, agendo... sul "tuo" stato interiore di malessere):
  • cambia la tua vita, ora
  • ogni persona ha il diritto di essere felice
  • anche tu ce la puoi fare
  • ce n’è per tutti
  • conosci il “segreto”
  • finalmente è stato scoperto il “segreto”
  • ad un prezzo speciale, solo per te, il “segreto”
Che cosa significa, a livello frattale espanso “lato tuo, centrale (dove conti solo tu, ma ‘In Comunione’)”, tutta questa offerta/produzione di informazione “pseudo, lato tuo”?
Ancora che, 1) non stai bene “qua, così”, ma c’è una “novità (questa volta, ma sempre a loop)”. Quale?
Che vieni raggiunto/a da un messaggio, relativo ai punti 2 e 3 e 4 (del precedente elenco, riportato in apertura di Bollettino). Ossia:
2) il “che non ci puoi fare nulla”… diventa “puoi fare molto
3) il “poiché… è intenzione di Dio, che sia così”… diventa “una verità di secondo grado
4) il “Dio non lo ‘conoscerai’ per l’intero percorso della ‘tua’ attuale esistenza ‘qua, così’”… diventa “conoscerai te stesso”.
Ok? Come ti risuona, dentro? Bene? Male? Così, così? Deciditi e mentre lo fai/sei, leggi cosa, invece, ti succede:
  • sostanzialmente, non ti succede nulla di diverso, rispetto allo stato di cattività, nel quale sopravvivi da tempo, senza memoria.
Il perché è semplice e non è solo teoria
di fondo, c’è la necessità dominante di allargare gli spazi per il tuo contenimento, trasformandoli in auto contenimento.
Qualcosa che è persino normale, allorquando “la famiglia cresce di/in numero e così, si allarga, avendo necessità di un ‘guscio più grande’”.
Ok?
Se poni la tua attenzione sulla presunta necessità di trovare/avere, persino, un altro “nuovo” pianeta da colonizzare (simile alla Terra), che cosa desumi, simbolicamente?

 
Che… se la storia si ripete”, prima o poi il genere umano tenderà a:
  • scoprire un “nuovo” pianeta (come “nuova” era la “terra promessa”, ossia, già abitata da altri. Come “nuovo” era il continente pre colombiano, ossia, già abitato da altri. Come “nuovi” erano i confini, ad esempio, dell’impero romano, che annetteva territori “già abitati da altri”, etc.)
  • colonizzarlo (ossia, renderlo “a propria immagine e somiglianza” o, meglio, essendo un portatore sano, “ad immagine e somiglianza” della malattia virale, che ti porti dietro/dentro/addosso: la dominante)
  • per allargare i confini
  • per poter “meglio… sopravvivere”
In tutto questo, che cosa “viene avanti, tra le righe”
Che cos'è che delinea un simile comportamento massivo? La Massa, stessa? No.
È tutto ciò che giunge dal “passato”; dal “è già successo”. 
Dal momento in cui, la dominante ha preso il controllo della situazione massiva, assumendo i termini della grande concentrazione di massa che, per delegazione frattale espansa, è stata diffusa a pioggia, ovunque, per mezzo del sistema operativo frattale espanso (il “Genio”, oppure, il “Fantasma, della macchina”).

 
Perché non ce la fai ad “immaginare, allargando la prospettiva ‘lato tuo, centrale’”?
Perché... parti da esempi, a te vicini, per poi disperderne valore e significato (frattale espanso), allorquando allarghi la capacità contestuale?
Perché, se comprendi qualcosa – in un certo ambito – non lo riesci ad osservare ovunque, “qua, così”?
Sai? Talune “caratteristiche” che puoi meglio osservare, ad esempio, al lavoro… compaiono del tutto identiche, sostanzialmente, nella società intera.
Se tra amici, continua a succedere qualcosa, allora impara a prendere quel “qualcosa”, elevandolo di grado, livello e potenza… assumendolo a livello planetario, al fine di riuscire a constatare che “c’è qualcosa che si ripete, sempre, ovunque, comunque, in qualsiasi modo, maniera, canale, senso, direzione, significato, etc.”.
La ragione fondamentale, "rea" di… avere formato il reale manifesto “qua, così”, proprio come quel contesto all’interno del quale “non stai bene”.
L’”alfa”, a monte di tutto “qua, così”.
La caratteristica comune che, pertanto, non può essere “un segreto” – poiché – a livello di lente frattale espansa “lato tuo, centrale”, è impossibile non accorgerti.
Semmai, la complessità arriva dopo l’esserti accorto, allorquando “devi farci i conti”. Con chi/che cosa?
Indirettamente, con il motivo primo… per il quale “stai male e continui a stare male”:
  • l’intenzione che trae interesse costante, nel mantenere il proprio “impero, senza necessità di vessilli esposti al vento”, esattamente configurato com’è, perché una simile maniera, “va bene ‘lato dominante, centrale’”.
Come, SPS, può essere certo “che sia così”?
Tra infinite possibilità, modi, snodi, ragioni, complessità, spiegazioni, etc. perché la versione di SPS, è quella giusta, alias, vera/concreta/reale… “qua, così”?
Puoi crogiolarti quanto credi/vuoi/intendi, nella “tua” presunzione di “diversità”, ma… è molto più centrale se, ti accorgi di tutto quello che fondamentalmente continua ad avvenire, proprio perché tu sei convinto/a di “tutta questa diversità”.
Se tu assumi la forma reale manifesta, come la risultanza di una corsa competitiva umana, non prendi assolutamente in esame l’unica faccia possibile della verità di fondo, ossia:
che la competizione non esista, affatto.
Perché? Perché la forma sociale planetaria è piramidale. E, dovresti sapere molto bene che, i “piani alti” sono assolutamente sigillati, nel tempo.
E l’AntiSistema, di tempo, ne ha elaborato “qua, così”, molto.
Tanto da non essere nemmeno enumerabile, secondo i “tuoi” modi di contarlo/misurarlo…

 
La forma piramidale sancisce la fine di qualsiasi “spinta evolutiva, considerata libera dall’interesse del vertice dominante, che – come un virus – impiega tutto, secondo la propria intenzione verticale”.
 
Questa caratteristica, diventa “la caratteristica di sfondo”, sulla/nella quale, poi, ti muovi tu (pensa, secondo quale grado di autonomia e libertà).
Diventa, anche, il “ad immagine e somiglianza”. Diventa la “tua” realtà manifesta “qua, così”
Qualcosa che “non ci stai bene”, ma... “devi ugualmente fartela andare bene”.
E così, adeguandoti, assumi forma e caratteristica altrui.
E, nel tempo, ti diluisci tanto da non ricordare più nulla, relativamente, a te e chi/cosa sei (nè, al "è già successo").
Infatti, pur continuando ad “essere chi sei, originariamente”, diventi altro “qua, così”.
Non stai bene, significa: “stai male”.
E, “stare male (sempre) non è normale”.
Questo “tuo” stare male, non è: avere mal di pancia o di denti.
  
È “di più”: 
sentire, dentro, che c’è qualcosa che non va (anche se “hai, all’apparenza, tutto quello che desideri”).
Anche se non ti fa male la pancia ed hai la pancia piena…
  
  
Qualcosa che ricorda molto da vicino, quella condizione ripetitiva che “anche se hai tuttosenti che ti manca sempre qualcosa d’imprecisabile”.
Qualcosa che, allora, pensi possa essere, ad esempio, “comprabile, come un oggetto qualsiasi”.
Qualcosa che, di conseguenza, pensi possa essere, ad esempio, “ordinabile via internet, cercabile per passa parola o sfogliando cataloghi, etc.”.
No.
Quello che “cerchi e non trovi (già nel lessico, c’è la ragione della “tua” evanescenza)”, è ciò che risulta, ormai, senza “nome”in quanto ché, non lo riesci più nemmeno ad immaginare, avendolo scordato del tutto.
Ergo, se non ti apri a livello frattale espanso (la tri-unità che contiene, sempre, anche il registro della memoria), di conseguenza… vivrai nella conseguenza di questo “tuo” non/agire.
La simbologia frattale espansa, non è “solo” un disegno, una forma, un tratto, etc. bensì, è un vero e proprio “stile”, una onda di forma (semmai), che ha un senso originario neutrale, capace di “ritrarre” la dominante, che utilizza il sistema operativo frattale espanso (come se il “pilota” dovesse anche “firmare”, prima di salire a bordo).
Ecco che, allora, ti puoi sempre accorgere “lato tuo, centrale”, di qualsiasi “cosa” accade, con te al di dentro.
La grande concentrazione di massa, è una risultante frutto di un certo percorso “esatto”.

 
Ma, non è una esclusiva, della dominante… divenirlo ed esserlo.
La prospettiva dominante può essere anche quella della “In Comunione”. A quel punto, la dominante è davvero “nuova, rispetto al ‘è già successo’”.
La figura leggendaria del Dio “buono” è, dunque, sempre possibile.
 
E, certamente, tale immagine proviene da prima del “è già successo”.
Ergo:
tale memoria vive ancora, perché è per sempre riportata nel registro della memoria frattale espansa.
E, così; con la ferma intenzione del ricordare, in tal senso, che anche per quest’oggi, SPS… ti raggiunge e ti benedice “lato tuo, centrale”.
   

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1818
  
 

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