domenica 11 ottobre 2009

Wow che luce! Oggi qualcuno è stato "promosso".


Sul sito Corriere.it ho trovato questa notizia: Individuata l'esplosione di una stella distante 13 miliardi di anni luce. In una decina di secondi sprigionata un’energia 100 volte più elevata di quella emessa dal Sole in 9 miliardi di anni

Mi ha colpito molto il fatto che questa enorme esplosione di LUCE sia stata messa in relazione alla MORTE dell’astro in questione. Ora, io non capirò nulla di scienza ne di molto altro e, semplicemente, mi lascio andare fanciullescamente al mio mondo istintivo e percettivo… però! Però mi suona un po’ strano associare il concetto di una morte relazionato ad una esplosione di luce! E allora una nascita che cosa è? A cosa la potremmo collegare? Comprendo che il tutto racchiuda la figura di un cerchio, come racconta molto bene anche il Dr. R.G.Hamer, quando descrive una fase della formazione embrionale umana e, nella rappresentazione grafica, si vede chiaramente che la bocca/faringe e il retto si dividono, lacerando la formazione ad anello dei nostri antichi predecessori e dando luogo alla formazione embrionale successiva. Vita ed evoluzione passando anche dalla morte. Il processo segue sempre lo stesso schema e nella luce non comprendo come possa identificarsi un processo di morte fine a se stesso. Non voglio parlarne in termini metafisici o alchemici o religiosi o che dir si voglia… Non intendo parlare di trasmutazione o sublimazione etc.; voglio solo ardire che, a pelle, non mi sembra plausibile parlare di “una morte di un astro“ se questo avvenimento viene “celebrato” in una esplosione di luce. Il processo ha sicuramente un’altra natura ed un altro scopo. La scienza per quello che può avanzare oggi, celebra questo funerale facendo un gioco a somma zero, tra il nucleo che rimane e tutta l’energia e le polveri proiettate nelle regioni circostanti l’esplosione ( nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma )… La scienza si ferma alla morte. Il processo della creazione è sempre attivo e, questa esplosione sancisce, secondo me, un qualcosa di molto diverso da quello pronosticato. E solo perché noi, attraverso gli strumenti scientifici e le distanze pazzesche, non vediamo più la stessa situazione originaria, non significa che quella stella o entità vivente sia morta. Basti pensare al termine “illuminazione” allorché lo si associa allo spirito, come “il risveglio alla luce divina”. Suvvia, mi sembra tanto chiaro che: 
  • non conosciamo ancora i veri processi in corso 
  • si tratta di una elevazione e, come tale, sparisce ai nostri occhi perché vibra ad altre frequenze più elevate 
  • quello che rimane a noi visibile chiamiamolo pure corpo morto 
  • i termini del linguaggio sono vuoti e non significativi ( e forse l'intero linguaggio stesso ) 
  • godiamo del processo di morte che porta ad un simile risultato
Succo del discorso? Non bisogna avere paura di sorella Morte ( fantastica la Death della famiglia degli “eterni” della saga di Sandman, fumetto a me molto ma molto caro… http://it.wikipedia.org/wiki/Sandman ) e, come fanno gli sciamani… occorre sempre darle del tu.


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