domenica 8 novembre 2009

Crescere è... padroneggiare il semiciclo negativo.







Con l’avvento della fisica quantistica è stato dimostrato che la luce è sia un’onda che una particella; quando è un’onda è soggetta alla rifrazione, ad esempio, mentre quando è in termini di particelle o fotoni, costituisce la base della materia che conosciamo. Una particella è individuabile nel tempo e nello spazio, un’onda non lo è, infatti è necessario sintonizzarsi su una frequenza ben precisa per localizzarla anche se, in realtà, è un po’ dappertutto. È stato poi dimostrato che non è possibile sapere contemporaneamente e con certezza, la posizione e la velocità di una particella. Ciò andava in contrasto con i principi della fisica classica che, invece, sosteneva che tutto è misurabile e prevedibile. Lo stesso Einstein ha speso tutta la sua vita per trovare la formula “unica” che spiegasse ogni fenomeno riscontrabile nel mondo reale e, famosa è la sua frase “Dio non gioca a dadi”, quando aprì una certa “porta” e subito la richiuse quasi sbigottito dalla visione del contenuto che si presentava alla propria logica. In seguito Bohm espresse i propri convincimenti, compensando il vuoto probabilistico di mancanza di predizione ( o comportamento bizzarro delle particelle in ambiente subatomico ) esprimendo il concetto che vede una forza esterna che supervisiona l’ordine e la forma della materia solida; si può dunque parlare di campi morfologici che seguono la crescita e l’evoluzione dei corpi “viventi”, ossia una piccola pianta appena sbocciata alla luce del giorno, possiede attorno a se già la forma che avrà da adulta. Come una sorta di raggio traente che regola, veicola, guida la materia a riempire lo spazio in maniera non casuale, ma secondo una regola ed un senso prestabilito.   
Questa notte ho iniziato ad essere pervaso da una frase che, nella mia mente/inconscio, recitava così: “ Il mondo conosciuto dall’uomo è costituito da materia che è sia un’onda che una particella a seconda di colui che osserva “. Da qua mi si è chiarito cosa significhi questo concetto in chiave di consapevolezza spirituale. Esiste un osservatore esterno che permette alla luce di collassare in una o nell’altra possibilità a seconda di una certa frequenza o modalità di osservazione. Questo fenomeno è frattale ossia si ripete all’infinito, dalla massima espressione legata al Creatore sino ai più piccoli anfratti della vita. In questo meccanismo si inserisce il contesto anima-vita incarnata. Il fatto poi che la luce sia anche un’onda ci fa comprendere la ciclicità di tutte le “cose”. I cicli sono per loro intima natura, dunque parte integrante e vitale del tutto. Ecco perché siamo sempre al cospetto di un movimento fatto ad impulsi e contrazioni come il respiro del mare ad esempio. Il bioritmo umano trova la sua spiegazione proprio in questa natura delle sue componenti di base. L’uomo è ciclico in ogni suo singolo “costrutto”. Detto questo, occorre prepararsi a gestire gli aspetti per così dire negativi legati all’onda calante. Si comprende così come la naturale spinta evolutiva sia impostata per default; ad un fronte di crescita segue sempre il fronte di consolidamento ( come anche Zamperini sostiene quando dice che non si può parlare di involuzione evolutiva ma ,semmai, di illusione di avvenuta crescita ). L’arte di destreggiarsi nei momenti di ciclo basso è esenziale al fine di non perdersi in un miraggio di crescita evolutiva. Quello che occorre è una maggiore consapevolezza, il mantenersi stabili e fiduciosi nell’ambito di un processo evolutivo in corso ed il fatto di non smarrirsi nella paura, nella indecisione, nell’ombra del fronte basso o di consolidamento della semionda negativa del ciclo. Insomma è meglio restare sempre nella luce anche quando essa devia ciclicamente al fine di “riposare”, come il respiro naturale del giorno e della notte: tutto è amore o paura.

”Tutte le azioni umane sono motivate al loro livello più profondo da uno o due sentimenti: la paura o l'amore. In effetti esistono soltanto due sentimenti, solo due parole nel linguaggio dell'anima. Esse rappresentano gli estremi opposti della grande polarità che ho creato quando ho dato vita all'universo, e al vostro mondo, come lo conoscete oggi.
Essi costituiscono i due punti, l'Alfa e l'Omega, dai quali è consentito al sistema da voi definito "relatività" di esistere. Senza questi due punti, senza queste due idee circa le cose, nessun altro concetto potrebbe esistere.
Ogni pensiero umano, e ogni azione dell'uomo, si basa sull'amore o sulla paura. Non c'è altra motivazione umana e tutti gli altri concetti derivano unicamente da questi due. Sono soltanto versioni diverse, variazioni sullo stesso tema.”
Da "Conversazioni con Dio" di Neal Donald Walsh.

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