lunedì 28 febbraio 2011

Così fan tutti.





È vero, non sono un dottore. Ho recitato, un pochino… Quei poveri giovanotti avevano urlato dalla paura. Nessuno li stava ascoltando. Il mio compito era dar loro fede nella propria voce. E far loro sapere che un amico li ascoltava".
Lionel Logue / Geoffrey Rush

"Ho garantito per voi e non avete… credenziali".
Principe Alberto, Duca di York / Colin Firth

"Ma tanti successi. Non posso mostrarvi un certificato. Non c’era tirocinio allora. Tutto quello che so lo so dall’esperienza. E quella guerra fu una grande esperienza”.
Lionel Logue / Geoffrey Rush

Dimenticate il resto e ditelo solo a me. Ditelo a me. Come amico”.
Lionel Logue / Geoffrey Rush
Estratti da “Il discorso del Re”.

Quanto è importante avere un amico? Quanto è importante credere in se stessi? Quanto sono importanti i trascorsi dell’infanzia? È tutto importante… ma importante per fare cosa?
 
Per fare cosa?

Ce lo chiediamo a volte? Definire qualcosa come ‘importante’ cosa significa? A che pro? È chiaro che se esistono ‘cose’ importanti ed altre non importanti o meno importanti, esiste anche un ‘senso’ della Vita che stiamo osservando

E quale è il senso della Vita?

Ho pensato molto al messaggio di Ann Walker e Freccia Bianca. Che cosa sto facendo per contribuire a salvare le Foreste della Terra? Perché  è evidente come la Luna che quel messaggio è sacrosantamente vero. Non perché ce lo riferiscano delle entità non ben precisate, ma perché ce lo suggerisce, in ogni attimo di ‘pausa’, la nostra Coscienza, il nostro ‘sentire’, il nostro senso intuitivo delle ‘cose’.

È evidente che il Pianeta dipende anche dalle Foreste.

Il termine 'foresta' viene dal latino forestis o foresta , ossia esterno alla civiltà basata sull'urbe, quindi fuori dalle mura, poiché le foreste si ritenevano ricettacolo di fuorilegge, sciamani e culti celtici temuti dai coloni romani”.
Da Wikipedia
 
Quanta ignoranza si è focalizzata nei luoghi comuni.

Luoghi comuni che poi, a cascata, hanno materializzato forme pensiero ingombranti come la ‘sufficienza’, il menefreghismo, la pigrizia. Per tutto c’è una motivazione. Per ogni nostro comportamento odierno e passato e futuro.

Pensiamo al Pianeta mentre ruota attorno al proprio asse. La Terra ha trovato un assetto, un equilibrio nella rotazione, compensando tutto ciò che si trova sopra e attorno a lei. I rilievi, l’acqua, le foreste, la Luna, etc. Ora, se anche progressivamente, togliamo la massa forestale dal suolo, avendo questa un peso, un’altezza, un volume, un movimento, ebbene la Terra non potrà non risentirne nel proprio moto di rivoluzione.
 
Il proprio asse dovrà bilanciare il nuovo ‘equilibrio’. Non intendo parlare di Fisica o Astrofisica, ma bensì solo di buonsenso. Facciamo come un bambino quando gioca. Visualizziamo la Terra mentre gira con tutto ciò che si ‘porta dietro’. Visualizziamola adesso che gira senza la massa delle Foreste. Cambia qualcosa, no? A pelle. Sentitelo. Non occorre essere degli ‘esperti’. È cambiato qualcosa. Proprio come un fortissimo terremoto può spostare di qualche frazione di grado la posizione dell’asse terrestre. Perché crediamo che un terremoto lo può fare e l’eliminazione delle Foreste non lo può fare? 

Perchè non ci abbiamo mai pensato, vero?

Forme pensiero.
Perché c’è sempre l’esperto di turno che parla al telegiornale affermando gran paroloni, gran verità. E perché c’è sempre un enorme gregge che ha rinunciato a pensare con la propria testa. Lo ha detto l’esperto quindi è così. Ma la storia è piena di esperti caduti al suolo come frutti marci. Esperti che bloccavano la ricerca a carattere diverso, nuova. Questi esperti hanno sempre dovuto segnare il passo e lasciare lo spazio al nuovo che regolarmente non è mai mancato. Questi esperti sono dovuti quasi sempre morire, prima di lasciare questo spazio.  

È un frattale sempre molto evidente, ad esempio, nelle cariche politiche: il famoso ‘cadreghino’ o poltrona.

Il vantaggio di pochi, in questo modo, è diventato l’alibi dei molti. Alibi per non fare niente! Criticare e arrabbiarsi al bar o mentre si cena, o con gli amici dopo un paio di birre, non porta da nessuna parte o, almeno, non cambia l’evidenza. Il giorno dopo ci si alza deprogrammati dalla rabbia. Ci avete fatto caso? La notte, il sonno, sembrano livellare ogni cosa, ripristinando la routine. La paura gioca proprio brutti scherzi. Paura e senso del dovere. Denaro e rinuncia al proprio tempo.

"Come l'aria è l'atmosfera del corpo, così il tempo è l'atmosfera della mente; se il tempo in cui viviamo consiste in mesi irregolari e giorni regolati da minuti e ore meccanizzati, la stessa cosa accade alla nostra mente: diventa un'irregolarità meccanizzata.
Dato che tutto deriva dalla mente, non c`è da stupirsi se l'atmosfera in cui viviamo diventa ogni giorno più inquinata, e che il più gran cruccio sia: 'non ho abbastanza tempo!'. 

Chi possiede il tuo tempo, controlla la tua mente. Possiedi il tuo tempo, e conoscerai la tua mente".
Dreamspell. Il viaggio della Nave del Tempo Terra 2013 -
Josè Arguelles
 
Il film “Il discorso del Re” ci dimostra come l’infanzia possa essere un bivio d’importanza assoluta ai fini della crescita dell’individuo. L’esperienza in Terra ha un senso e l’importanza del periodo dell’infanzia è basilare proprio per questo motivo: costituisce l’antefatto della propria Vita. Veniamo al mondo con un certo ‘corredo’ e l’infanzia lo espande nella manifestazione concreta dell’esperienza della Vita. Tutti coloro che ci ruotano attorno sono importanti, proprio come le foreste sono importanti ai fini dell’equilibrio della rotazione terrestre. 

La nostra mancanza di equlibrio ‘stabile’ è la mancanza di equlibrio ‘stabile’ della Terra. Per cui la Terra e noi  tutti dovremo modificare il nostro asse di 'rotazione'. Siamo una sola cosa. Eliminando le foreste costringiamo la Terra a correggere l’inclinazione dell’asse terretre. 

Questa correzione viene subita dalla Terra. 

Ella lo deve fare. È chiamata a farlo. Ciò comporta di conseguenza una modifica della sua orbita. Poca 'roba' probabilmente, però succederà. Il controllo degli asteroidi vaganti nello spazio, non serve a nulla se a cambiare rotta siamo noi. Il rischio è che non sarà un asteroide ad entrare nel percorso orbitale della Terra ma l’esatto contrario. Per cui i modelli computerizzati non servono a nulla perché non monitorano il futuro ma il presente

Tutta la nostra saccenza annullata da uno scriteriato utilizzo della nostra ‘libertà’, come la rinuncia a vivere secondo sensienza. Quando lo spostamento orbitale sarà compiuto, i computer se ne accorgeranno; calcoleranno le nuove coordinate orbitali e i nuovi piani di monitoraggio. È facile e velocisso. Ma sarà probabilmente troppo tardi…
 
Si potrà lanciare un missile? Probabilmente si, ma il messaggio di Freccia Bianca è molto più profondo:

La distruzione delle foreste sta causando uno spostamento dell’asse della Terra di cinque gradi e sta anche provocando un indebolimento delle linee di difesa del Pianeta, così, quando la Cometa arriverà, la sua forza spingerà verso l’esterno il nucleo della Terra privandoci della possiblità di sopravvivere”.

È il ‘sistema immunitario’ della Terra che si indebolisce, il vero rischio, e non tanto il pericolo di uno schianto. Il nucleo della Terra non sarà più protetto. Gli esperti bolleranno questa frase come una emerita panzana, ma tant’è. Quello che importa e che costituisce ampia verità è questa frase di Freccia Bianca:

Ciascuno di voi sente dentro di sé che è avvenuto qualcosa di terribilmente sbagliato”.

Sfido chiunque a sostenere che ciò non corrisponde al vero. Chiamiamoli sensi di colpa o come Diavolo vogliamo, ma è certamente così. Il mondo non è in equilibrio, la società non è in equilibrio, l’umanità non è in equilibrio… allora perché la Terra dovrebbe esserlo?

Siamo ancora in tempo? Forse sì. Abbiamo sempre la possibilità di coordinare un salto dell’intera umanità nello stesso istante e con la forza necessaria a compensare… Ma c’è un punto di non ritorno. Un punto oltre al quale occorre risvegliare la nostra divinità. Un punto oltre al quale la scienza si arrende, lasciando carta bianca alla risposta definitiva di un algoritmo computerizzato, di un modello perfetto ma purtroppo senza fantasia né creatività.

Noi tutti recitiamo molte parti. A quale decideremo di dare 'voce'?
 
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com