giovedì 24 febbraio 2011

Sapere dal di dentro.




Quanto di quello che ci circonda è sotto forma di ‘codice’? Probabilmente tutto. Non mi riferisco solo ed esclusivamente a ciò che ci è stato tramandato dagli ‘antichi’, ma anche a quello che caratterizza la nostra quotidianità sempre più informatizzata

Abbiamo necessità di codici interpretativi per avere la percezione di capire e capirci, perchè abbiamo demandato all'esterno di noi questa funzione.

Dobbiamo codificare ogni cosa, dare un nome e una connotazione ad ogni condensazione energetica che i sensi sono in grado di cogliere. Ricordate quanto è il margine a noi direttamente accessibile dello spettro della luce? Poco. Molto poco se raffrontato alla sua interezza. Da quello stretto margine noi osserviamo il Mondo e pensiamo di avere la padronanza del Mondo, della Natura, degli Altri. 

Si necessita di interfacce e di codici per le interfacce. Il frattale diretto è l’architettura software dei Computer. Ciò che il Computer ci mostra quando lo avviamo è solo una piattaforma informativa strutturata ad hoc per la nostra comprensione. Se quei dati ci venissero forniti in linguaggio macchina, ebbene non saremmo in grado di comprendere nulla, proprio come se vedessimo il flusso grafico che è stato rappresentato in Matrix


Osservando meglio quel flusso verde su nero, i caratteri non sono propriamente simili a quelli conosciuti ed utilizzati nella modernità occidentale, bensì sono più rassomiglianti ad una sorta di codice Copto, frammisto ad una certa quantità di tratti orientali. 

È un codice nel codice. 

E tutto è così in ciò che ci circonda. Il inguaggio è una forma di comunicazione in codice, una interfaccia per tentare di capirci, per porre le basi di un qualcosa di ‘comune’. I monumenti degli ‘antichi’ sono in codice. Ogni leggenda, ogni mito, ogni favola, ogni configurazione della realtà solidificata dagli intenti della massa e dell’individuo. 

Ora, pensiamo bene a chi sono coloro che si occupano di comprendere questi codici. Chi sono? I cosidetti ‘esperti’. Esatto. Ma chi sono questi ‘esperti’? E, soprattutto, sono rappresentativi della massa oppure sono rappresentativi di un potere differente dalla massa? Dove si ‘formano’, dove studiano? Ne conoscete qualcuno direttamente? Se sì, questo ‘qualcuno’ è tanto aperto con voi da poter dialogare come tra fratello e fratello? O come con l’amico più caro? 

Ebbene se risponderete ‘sì’, siete anche voi parte del loro Mondo. Perché ‘loro’ sono al soldo dell’Antisistema

Sono solo una illusione per la massa, la quale continuerà a fare quello che sta facendo per tutta la Vita, senza mai interrogarsi sul fatto che gli ‘esperti’ non fanno i loro interessi ma quelli dell’Antisistema. Nessun giudizio per carità, solo semplice intuizione. Gli interessi della scienza ufficiale e quelli della massa divergono ormai da molto tempo. Chi si occupa di ‘pedalare’ e chi si occupa di ‘celare’ facendo finta di ‘ricercare’. Nella casta degli ‘esperti’ ci sono probabilmente anche delle mosche bianche, ma per ora rimangono celate al Mondo.  

Ecco l’ennesima divulgazione di uno studio ufficiale verso la massa:
"Salute: cellulari assolti, studio conferma che non causano tumori".

Ok. Tutto a posto allora. Possiamo continuare a telefonare e a… consumare. Lo dicono gli ‘esperti’. Chi può controllare quello che ci dicono. Chi ha le competenze oltre a loro? La società si è divisa i compiti come dei buoni fratelli, oppure i compiti sono stati assegnati da un ‘padre tiranno’? Chi nasce, prende poi un certo cammino secondo il proprio sentire, per cui le mansioni sono dettate dal caso oppure da altre dinamiche? Io credo che il caso non esista, per cui le altre ‘dinamiche’ quali sono? 

Che tutto è opportuno, certamente, però nel reame del Piano Divino, la percezione del tempo è alterata dalle esperienze di Vita dense. Quanto tempo può passare prima che i nodi giungano al pettine? La cosa di cui sono certo è che esiste una legge naturale che equilibra l’essere e l’avere, come se fosse una bilancia che non si può ‘truccare’

Esiste tuttavia anche il libero arbitrio, per cui questa ‘bilancia’ è perlomeno ‘incomprensibile’ dal punto di vista prospettico della massa e dell’individuo ‘pedalatore’. Da qua si sviluppano i moti di ‘miscredenza’ che mettono alla prova la fiducia, la fede in se stessi prima ancora che nei confronti degli ‘altri’ e dell’esistenza di una intelligenza celeste superiore che regola lo scorrere degli eventi, alla ricerca di un ‘assetto’ che ancora è 'perfezionabile'

È inutile nasconderlo per timore di essere tacciati di blasfemia o di scomunica: il Creatore è perfetto nella sua imperfezione, oppure imperfetto nella sua perfezione

Il Creatore è alla ricerca di se stesso, o meglio di una sua configurazione più ‘stabile’. Egli necessita di conoscersi meglio, di sapere cosa è nascosto nelle sue ‘cantine’. Egli cerca di equilibrare in maniera diversa l’equazione, così che la bilancia sia sempre in equilibrio ma in un equilibrio diverso da com’è ora

La sua ricerca è la nostra ricerca. La nostra ricerca è la sua ricerca. Lo Human Bit ha il compito e la necessità di svolgere questa ricerca ‘scavando’ lungo la linea di frontiera della Creazione, nel reame del Creatore, nelle ‘cantine’ del Creatore.

Ogni nostra paura è sensata, se attraversata da questa consapevolezza. Allo stesso modo in cui i figli assomigliano ai genitori, ognuno di noi assomiglia alla Sorgente

Questo ‘assomigliare’ è in un linguaggio in codice che afferma una coincidenza di valori esistenziali, strutturali, olografici. Perché in realtà siamo tutti ‘Uno’. Siamo la stessa ‘cosa’ manifesta all’infinita potenza numerica, perché è solo nella propagazione unitaria che gli intenti possono meglio conformarsi, in maniera coerente alla sete evolutiva dell’input iniziale.

Nel film ‘Pandorum – L’Universo parallelo’, possiamo certamente notare come l’uomo tenda a ricostruire olograficamente il Mondo da cui proviene, limitato però dalla mancanza di memoria e di consapevolezza del chi egli sia in realtà. Nel film rivive nuovamente il ‘mito della caverna’ di Platone, infatti il Mondo di quei personaggi è lo scheletro di una astronave enorme, che credono in viaggio nello spazio, ma che in realtà è sprofondata negli oceani di un pianeta simile alla Terra: Tanis, la meta del viaggio. Quel mondo ricade nella dimensione tribale, dettato dalle paure più radicate nell’uomo. Nasce anche una certa mitologia, graffiti di antichi tempi in cui il male si era ribellato al principio divino, ossia agli ordini impartiti ai computer della nave spaziale. Ognuno dei sopravissuti ricorda solo qualcosa del puzzle ed ognuno ha delle competenze che non si spiega nemmeno. È stato sviluppato anche il concetto di Karma, attraverso le ‘visioni’ del tenente Payton che, in assenza di un controllo del tempo, sfugge alla sua morsa tenace. 

Nel film è codificata l’intera saga dell’umanità, dalla sua origine stellare sino allo sprofondamento, all’arenamento ed all’ascensione finale

Infatti, alla fine, siamo in grado di poter osservare la risalita alla luce del giorno dei sopravissuti. I sopravissuti e non gli ‘altri’ che rimangono ad appesantire le strutture di metallo del passato sul fondo dell’oceano. È una sorta di catarsi dell’umanità che lascia indietro ciò che è troppo pesante per alzarsi di livello. Nella pancia dell’astronave si manifesta la lotta per la sopravvivenza, una nuova forma di Vita, una nuova forma di religione e di veggenti, la caduta nelle spire dei sensi, l’illusorietà delle percezioni, il libero arbitrio più completo, anche nella facoltà di autodistruzione, la fede in un qualcosa di diverso e di più elevato, etc. 

Lo slogan del film è “I mondi finiscono, la paura sopravvive”. Il nome della nave spaziale è Elysium che ricorda molto i Campi Elisi che, nella mitologia greco-romana, sono quel luogo che accoglie le anime degli umani cari agli dei.

Il frattale del sabotaggio, nel film, richiama alla mente ciò che succede nel ‘nostro’ Mondo. È la resistenza che rivela. Se ne potebbe certamente fare a meno, ma si è ‘scelto’ di fare così, perché evidentemente è più opportuno visto il livello da cui riparte l’umanità. L’Antisistema evidenzia proprio questa resistenza, la incoraggia, perché è il suo scopo

Sino a che potrà, si nutrirà anche di noi, permettendo alla paura di sopravvivere. Solo in questo livello della Creazione tutto è così ‘solido’, evidente. Questa 'sede' è il punto focale del nostro viaggio di scoperta della luce

Da qua ce ne andremo ad ondate, proprio come ad ondate matura il raccolto e non tutto insieme

I segreti codificati del Mondo sono mantenuti da elite di uomini lungimiranti che non hanno mai perso la ‘memoria’ e che, dolorosamente, hanno capito che era opportuno fare così per il bene di tutti, Madre Terra compresa. Sino al giorno in cui la ‘soluzione’ dell’equazione avrà raggiunto un equliibrio diverso da quello di partenza

Come muoversi senza muoversi eppure muoversi. 

Proprio come il viaggio di Ellie in Contact, gran film dove il codice e la sua interpretazione rappresenta la chiave di volta degli eventi. Il messaggio che giunge per l’umanità è un messaggio di speranza, di Amore, una risposta alla nostra chiamata. Sino a quando il Mondo non sarà pronto, come descritto in Sphera?

Io credo che questo Mondo tridimensionale non lo sarà mai... pronto, perché l’utilizzo, lo scopo di questo livello 3D è di ‘formare ed espellere' attraverso il meccanismo ascensionale. Per cui questo Mondo 3D non può cambiare ma solo oscillare e poi resettare.

Questo mondo non necessita di essere salvato.

Come scrive Jose Arguelles nel suo splendido “Il fattore Maya”: “Incominciai a sapere dal di dentro”.

Il buon pittore è saggio, dio è nel suo cuore.
Egli conversa con il suo proprio cuore.
Egli mette il divino nelle cose”.
Detto Nahuatl.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011