mercoledì 25 maggio 2011

Insieme siamo Uno.




Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi. Marguerite Yourcenar
Da
www.viverevegan.org 

Questa saggia espressione della Yourcenar denota la giusta sensibilità, o punto prospettico raggiunto, di una persona che ha aperto gli occhi sul Mondo percepito. È come se ognuno di noi vivesse in un proprio Mondo che si affaccia su una interfaccia comune, simile alla via principale che passa per un paese

In questo 'substrato' comune è possibile scambiarsi quantum energetici e ‘respirare’ la miscellanea di quello che si è contribuito a co creare. In quel mix, o brodo quantico globale, esistono forme pensiero di tutti i tipi, aggregative e disgregative, ognuna delle quali ha un certo potere attrattivo; il paradigma si forma quando la gran parte delle entità individuali inizia ad ‘aderire’ alla medesima forma pensiero, contribuendo ad alimentarla a dismisura, schiacciando le rimanenti in un limbo della possibilità

L’energia ‘respirata’ viene inalata e trasportata anche nel proprio Mondo, ‘luogo’ nel quale inizia ad erodere dall’interno i cardini del proprio equilibrio. In casa propria si è pressochè senza difese, ci si lascia andare nella comodità del ritenersi al sicuro dal Mondo esterno, che viene lasciato al di fuori. 

Questa 'rilassatezza' comporta un adeguamento della vibrazione personale, un lasciare andare tutte le difese mentali che usualmente alziamo non appena varchiamo proprio il varco di casa. Nella falsa quiete del proprio Mondo, le entità parassite, sotto forma di eggregore o energia respirata nel Mondo esterno, possono intaccare i nostri centri di potere, dal momento in cui hanno anche ogni notte per compiere questa opera di ‘abbordaggio’.

La notte, tuttavia, è molto particolare in quanto la dimensione rovesciata delle 3d viene trascesa dai nostri corpi sottili superiori e, in un certo senso, ‘si aprono gli occhi’ dello Spirito. Quando dormiamo siamo più svegli di quello che possiamo capire . 

È una veglia nel sonno della fisicità, una liberazione dalle catene dense tridimensionali. 

In quella modalità possiamo osservare il 'blocco energetico' in corso e lavorare al fine di poterci destrutturare e ristrutturare, pur sapendo che tutto quello che ‘ci succede’ o attraiamo, alla fin fine, concorre solo a riflettere una parte di noi stessi. Lo specchio è intelligente e può modulare opportunamente ‘superficie’ riflettente e riflessa, senza mai ledere equità e libertà altrui


L’Universo che ci compete quando siamo incarnati, è come il sopraggiungere continuo dell’oceano sulla riva (di cui il deserto è l'immagine speculare ed il suo 'prolungamento'); la comunicazione è continua e non solo relativa al tratto terminale che sfocia nella riva, nel confine, nell’ibridizzazione della forma esistenziale densa: è un trattato di arte continua che sensibilizza l’opera creatrice. 

Da quel ‘punto’ s’eleva la nostra prospettiva individuale, che dal ‘tutto’ si manifesta nelle vesti di una ‘parte del tutto’ rivestita delle proprietà del ‘tutto’.  
  
I miti della nostra cultura si riferiscono anche ad esseri di altri universi o soltanto a quelli del nostro? Per esempio, gli Angeli provengono da un altro universo?
 
Gli strumenti fisici delle forme di vita senzienti degli altri sei universi non incrociano il nostro universo, e viceversa. I sette universi sono isolati vibrazionalmente (spazialità) e geneticamente (struttura biologica). Ciò serve ad assicurare che i sentieri evolutivi di una specie di un universo non si scontrino o entrino in conflitto con quelli di un altro. Ciò permette una diversità e un’estensione dell’evoluzione prossima all’infinito. 

Se da una parte lo strumento fisico non può andare oltre, la coscienza individualizzata sì e, a questo proposito, ci sono alcuni esseri che ‘migrano’ da un universo all’altro

E questo processo non è analogo a quello dell’Ascensione. 

Per quanto riguarda la tua domanda sugli Angeli, gli esseri angelici non provengono da fuori dell’universo sette (il nostro), e neppure da fuori della nostra galassia.
Wingmakers - Creator – Q&A Session 3

Possiamo osservare come l’Ascensione esprima un ‘modello’ esperienziale, o il termine di una esperienza dimensionale circoscritta e ben definita, nonché funzione del livello vibrazionale raggiunto, o da raggiungere, al fine di continuare l’opera di evoluzione. Opera che prevede il continuum esistenziale in altri piani del Creato, tornando a salire nella vibrazione nella direzione impressa dal moto Ascensionale intercorso, come se avessimo acceso dei razzi trattori in grado di imprimere forza e direzionalità al nostro focus energetico primario, verso la direzione di ‘Casa’ o per il ‘Nulla/Tutto’ dal quale eravamo ‘partiti’ o emanati. 

La meraviglia è che il movimento evolutivo potrebbe essere, anche quello, una sensazione, una illusione simile a quella esperimentata sulla Terra 3d, di cui un frattale molto evidente è la non percezione del movimento rotatorio della sfera terrestre che, dunque, potrebbe anche non esistere se non all’interno di una neuro simulazione atta a generare un certo scenario opportuno al fine evolutivo stesso di una sottodimensione dell’essere primario.

L’illusione esiste e non esiste allo stesso tempo. 

Il tutto dipende dal livello da cui percepiamo l’evidenza delle ‘cose’. Raggiunta questa consapevolezza, esprimere un giudizio appare fuorviante in quanto, questa espressione, è manchevole di almeno una coordinata spazio/tempo/quantica: il punto dal quale si osserva. La triangolazione del segnale lo prevede e costituisce, appunto, un cono o angolo di Piramide, la cui traccia descrive insieme un tragitto ed uno spazio, per cui anche un tempo…

Ighina sosteneva che la Luna e gli astri sono fermi e che la reincaranzione non esiste. Il Maestro Kempis, del Cerchio Firenze 77 sostiene lo stesso punto di vista, paragonando l’effetto del movimento all’illusione dell’apparecchio cinematografico. Vadim Zeland descrive lo ‘spazio delle varianti’ come un infinito serbatoio contenente tutti gli ‘scenari’ immaginabili e richiamabili dalla nostra sensibile partecipazione. I fratelli Wachowski lo hanno descritto in Matrix, proprio in termini visivi ed allucinatori, e… alla via così. 

L’illusione però non va confusa con l’irrealtà (che in sè non esiste)


L’illusione, vissuta pienamente nella separazione da se stessi, si trasforma in piano, in scenario esperienziale denso, solido, ‘vero’. Come un incantesimo narrato in una fiaba o in un film alla ‘Le cronache di Narnia’ dove, nel primo episodio, la ‘Strega Bianca si è impossessata di Narnia’. 

Questa figura archetipica della Strega Bianca descrive anche un frattale del possesso dell’umanità da parte delle entità parassite, le quali ‘vengono’ se trovano le ‘porte aperte’. Per cui il significato nascosto del 'possesso' è che il genere umano ha dimenticato quello per il quale è venuto ‘a fare’ in Terra, ed ha dimenticato, infine, chi egli sia, lasciando la via aperta del Sè proprio a quella parte da cui sapeva benissimo di doversi 'ben guardare', pur non avendo idea di quale forma potesse essa assumere. 

In realtà non si tratta di dimenticanza ma di lucida aspettativa, di un piano ben preciso. Come abbiamo capito non esiste un livello vero ed uno falso ma entrambi coesistono in funzione del nostro adeguamento vibrazionale. La frequenza che ci contraddistingue concretizza gli scenari a partire dal potenziale eterico disseminato. È tutto solo opportuno. 

Vero e falso sono la stessa cosa e descrivono ambiti dimensionali diversi...

Nessun giudizio, please.

Il grado di bianco che si può raggiungere dipende dal colore della pelle e dei capelli. Anche in questo caso gioca molto l'illusione ottica. Il segreto sta tutto nel contrasto.
Link

L’illusione è indefinibile tanto quanto la realtà e la nostra vera Natura. L'illusione crea 'contrasto', evidenza, ma solo per l'occhio consapevole, che non cade nel baratro intessuto tra le righe, ma sorvola comprendendo una 'lezione' di Vita, adeguando la vibrazione.

È cominciato tutto con delle immagini: l'immagine di un fauno, un fauno che porta un ombrello, una regina su una slitta, un magnifico leone. All'inizio non c'era nulla di cristiano in essi: questo elemento si inserì successivamente di suo proprio accordo’.
Da Wikipedia 
 
Lewis parla di ‘immagini’, come Tesla, Ighina, Leonardo, Einstein, etc. Arguelles narra della Noosfera, ossia di quella nuova fascia simile alla biosfera che attornia la sfera terrestre, e ne parla in maniera inerente alla mente, ossia alla capacità anche di ricevere immagini e flussi informativi. 

Il bacino dell’Universo in cui pensavo si addensassero tutti gli scenari, potrebbe essere molto più ‘vicino’ a noi di quanto si potesse pensare. 

È logico che il concetto di spazio in ambito vibrazionale è fine a se stesso, tuttavia potrebbe la Noosfera costituire un qualcosa di 'appartenente' al genere umano, ampiamente descrittiva delle sue caratteristiche e del suo cammino esistenziale. Una sorta di ‘nuova’ biblioteca akasica a disposizione dell’intero Universo

Quando viene costruita una grande biblioteca? 

Quando si è formato uno Stato, una grande città, un Impero… solo allora esiste la possibilità di fissare il sapere comune in un luogo. Quando si vince la fame della sopravvivenza evolutiva e si passa alla modalità successiva: quella dell’abbondanza evolutiva

Per cui, da questo punto di vista, la nascita di una ‘biblioteca’ terrestre attorno al Globo, mi sembra di poter dire che sia di buon auspicio per il buon presente dell’intero genere umano.

Insieme siamo Uno.  

Immaginiamolo e non saremo molto distanti dalla Verità Primaria.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com