giovedì 29 dicembre 2011

L'energia è la materia della materia.




Per osservare nella sua interezza un ‘filo che pende dal soffitto’ non gli si può vivere sopra. Questa è la differenza tra l'ape, che vola di fiore in fiore, e l'insetto che s'identifica con il fiore stesso. 

Occorre prenderne le distanze, in qualche modo… fosse anche con la sola capacità di viaggiare con l’immaginazione. Una necessità si trasforma in desiderio e da ‘lì’ in… uno spostamento energetico.

L’intenzione muove dall’inconscio sulla scorta di una ‘ispirazione’. Ciò di cui si abbisogna è inerente alla materia di cui è fatto il tutto: l’energia.

L’energia è la ‘materia’ che costituisce la possibilità di manifestazione dell’intenzione di… conoscere se stessi. Si condensa una parte del campo etereo ad alta vibrazione per permettere alla nostra ‘necessità’ di essere esplorata su un’altra ‘scala’ della sua comprensione: la realtà 3d.

Il materialismo come filosofia continua a evolversi man mano che le idee scientifiche sulla realtà fisica cambiano all’interno della scienza. I confini del ‘normale’ non sono fissi, ma si spostano con i cambiamenti delle ortodossie scientifiche. 

Nel corso del ventesimo secolo, il materialismo ha ‘trasceso se stesso’ attraverso la fisica, come ha commentato il filosofo Karl Popper

La materia non è più la realtà fondamentale, com’era invece per il materialismo vecchio stile. Ora i campi e l’energia sono più fondamentali della materia. Le particelle fondamentali della materia sono divenute vibrazioni all’interno di campi. I confini della ‘normalità’ scientifica si stanno spostando nuovamente man mano che albeggia il riconoscimento della realtà della coscienza. I poteri della mente, sin qui ignorati dalla fisica, sono la nuova frontiera scientifica…
La mente estesa – Rupert Sheldrake

La realtà è una ‘variabile’ dell’energia polarizzata dallo ‘strumento umano’. Quello che ‘passa’ attraverso di noi viene modellato, scolpito, in ‘realtà’… pertanto la ‘realtà’ è un costrutto umano

La perfezione di quello che ci circonda è ovvia, per cui è sottintesa la perfezione umana – sua genitrice. I termini usati per descrivere ‘concetti’ sono, tuttavia, non idonei al fine della maggiore comprensione su scala globale fra individui. Perché?
 
Perché la ‘perfezione’ è come una decodifica di un segnale portante multilivello. Essa ‘è’, a prescindere dal suo valore assoluto e rispecchia non tanto se stessa quanto l’umano che la ‘evoca’ materializzandola

In quanto ‘adattata’ al proprio livello di consapevolezza, la ‘perfezione’ è sempre tale anche quando descrive 'cerchi minori' della sua concentricità. Essa è, semplicemente, sempre all’altezza della situazione ed opportuna, perché la sua descrizione è inerente a coloro che ne vengono rappresentati in termini di riflesso, essendone sia la parte mandataria che quella ricevente.

Da ‘qua’ è possibile comprendere come la ‘perfezione’ sia uno strumento per l’autoconoscenza umana.

Tutto si ripete in vortici via via interpretabili attraverso l’apertura di prospettiva consapevole e presente. Cosa significa? Che nelle 3d emerge ciò che deve essere esplorato per fini auto conoscitivi, ma che il ‘compito’ non si esaurisce in questa ‘azione’, bensì che si necessita del pieno potere della presenza trascendentale al fine di meglio inquadrarsi nel contesto. La ‘spinta’, ora, va anche in questa direzione: l’espansione attraverso l’unificazione degli emisferi cerebrali

Il tornare a 'sentire' il respiro dell’Universo, non tanto come effetto del vivere credendosi solo il corpo, ma anche il sentirlo attraverso l’interezza essenziale dell’apertura ‘oltre al filo della paura che ci trattiene’…

Essere allo stesso tempo operaio e amministratore di un’azienda è una grossa responsabilità. Bisogna capire come funziona un’impresa, studiare tanto, prendere decisioni impegnative. Io mi impegno al massimo e cerco di migliorarmi ogni giorno’. 

Dal giugno del 2011, Luca Bellei, 49 anni, fa due mestieri: lavora come fuochista per Greslab, una cooperativa di Scandiano (Reggio Emilia) attiva nella produzione di piastrelle in gres porcellanato per pavimenti, e contemporaneamente, in quanto socio lavoratore, è uno degli undici consiglieri d’amministrazione della società in cui presta servizio

Bellei si trova a svolgere questo doppio ruolo perché con altri colleghi ha costituito una cooperativa e ha rilevato l’azienda di cui era dipendente, Optima (ex Ceramica Magica), che aveva già chiesto il concordato preventivo ed era prossima alla chiusura.
 
La strategia adottata da Luca e i suoi compagni di lavoro è definita ‘workers buyout’ e consiste appunto nell’acquisizione di un’impresa da parte dei suoi dipendenti, che in questo modo diventano lavoratori/imprenditori

In un periodo in cui la crisi picchia duro e alcune imprese sono costrette a chiudere e a licenziare i propri dipendenti, lo strumento del ‘workers buyout’ sta diventando una soluzione sempre più frequente... 
 
C’erano alternative a questa soluzione del ‘workers buyout’?
‘L’unica alternativa per molti di noi sarebbe stata probabilmente la disoccupazione. Non è che avessimo tanta scelta quindi…’.
Link 
 
Ecco il frattale che evidenzia il nostro stato di co creatori della realtà. Noi siamo gli artefici di questo Mondo; anche in questo 'non abbiamo alternative'. Il nostro potere è basilare per sorreggere i ‘pilastri 3d’ del contesto che abbiamo confuso per opera altrui. 

Ciò che 'ci ha accolto', e che chiamiamo Natura, è l’immagine dell’Anima che si apriva mentre condensava una parte di sé, nell’attesa di sviluppare un avatar adatto all’esplorazione del nuovo contesto inerente a quegli ambiti più celati della propria struttura potenziale

Lo scenario sorgente era ‘neutro’, come una landa bianca o come la dimensione ‘nera’ descritta in Tron. Un ‘qualcosa’ da personalizzare al fine di renderlo sensato, utilizzandolo opportunamente per co creare la possibilità di emersione alla luce del Sole. Un ‘luogo’ capace anche di ‘fare male’, una vasta ‘prateria’ sulla quale correre e provare la sottile e fredda lama dell’aria allorquando si colora d’autunno, provando la sensazione di ‘doversi coprire’. 

Quale ‘immagine’, per quanto perfettamente concepita, poteva farci provare quello che questa situazione ‘fisica’ ci ha permesso di esperimentare?
 
Causa ed effetto: il freddo tende a farci accovacciare, a tornare nella posizione fetale… da cui avevamo immaginato, solo ‘poeticamente’, anche il freddo…

Ora, che facciamo questa esperienza 3d, sappiamo cosa significhi ‘provare freddo’ sulla propria pelle, battere i denti per la sua morsa; pur essendo una sensazione, ancora ‘tecnologica’, perché sempre di una tecnologia energetica si tratta, il suo effetto è diametralmente diverso dalla limitazione omnicomprensiva del semplice immaginare. 

Venire ‘qua’ era un desiderio che nasceva dalla necessità di ‘mettersi alla prova – conoscersi’, ispirato dall’imprinting col Creatore, ed inteso nel momento in cui l’entropia del tutto lo aveva ispirato con tutta la propria ‘potenza evocativa’. Per questo si ‘ricorda’ di un grande Big Bang.  

A livello tridimensionale, tutte queste componenti sottili sono come 'superflue', essendo del tutto inspiegabili ed ‘inconsistenti’ per essere ritenute tanto basilari nel processo di co creazione della Vita. Ciò ci deve fare comprendere la ‘vera essenza che spinge la realtà ad emergere’: una ‘essenza’ che non è di questo Mondo, per cui ne trascende ogni confine ed aspettativa

È come assistere all’effetto di avvicinamento ad un grosso edificio, diciamo un grattacielo: da lontano sembra un qualsiasi edificio solo un po’ più grande degli altri, ma, mentre ci si avvicina, la sua altezza s’impone sempre di più all’evidenza, sino alla completa emersione allorquando si arriva al suo cospetto: solo in quel momento ci si accorge con tutta la propria interezza di quanto esso sia ‘grande’, ossia delle sue vere e proprie 'dimensioni'. 

La prospettiva cambia l’evidenza e per la mente è sufficiente per iniziare a tessere interi Mondi basati su quel ‘punto di vista’ assolutamente incompleto e giudicato come il ‘punto di arrivo’ o celebrativo della propria capacità intelligente ed egoica d’illudersi e smarrirsi in se stessi: libero arbitrio.

Una volta che le ‘basi’ di una realtà giungono all’emersione, la loro Natura illusoria, frutto di un punto prospettico scambiato per definitivo, permette la sua ulteriore personalizzazione attraverso la ‘popolazione’ della realtà stessa, inserita nella struttura magnetica vorticante del tempo. Il tempo ‘esiste’ in quanto rappresentazione, memo, della Natura semovente, transitoria, dell’opera di co creazione. Al di fuori del tempo esiste qualcosa?

Certo. Esiste un ‘punto’ ad alto valore aggiunto capace di osservare ogni ambito in trasformazione ed auto conoscimento, esattamente come se si guardasse allo specchio. Tutto è collegato.

La Camera bassa del Parlamento francese ha approvato oggi un disegno di legge che punisce come reato chi nega il genocidio…
Link 
 
Chi ‘ispira’ questa versione della realtà? Siamo ancora ‘noi’? L’ambito, la sensatezza dell’opera di auto conoscenza non viene meno anche se, in questa fase dell’evoluzione, un altro aspetto di noi ha preso il sopravvento: le entità parassite. 

Se riusciamo a staccarci dal piano che ci contiene a livello fisico, allora potremo accorgerci dell’opportunità che deriva da questa condensazione della carica vibrazionale energetica. In che modo? Smettendo di ‘temere’ le conseguenze della messa in discussione di questo piano degli eventi, a noi tanto ‘caro’. Vero? 

Un ‘piano’ di sofferenze programmate a cui tutti gli ‘attori sovradimensionali’ assistono con speranza: quella di vedere ben presto il genere umano risollevarsi dal proprio ‘angolo’. Ormai il valore aggiunto della sofferenza è interamente emerso

Il poter vedere anche di cosa siamo capaci allorquando scendono le paratie stagne della propria ‘assenza’. Il poter vedere cosa possiamo interpretare, cosa può emergere dalle nostre rinunce, il poter toccare con mano il senso ultimo del patimento, del dolore, del male, dei bassi sensi sempre più rinvigoriti dalla ‘scelta inconscia’ di liberarli per prenderne le misure con azioni che sembrano non esserci

L’amministrazione delle ‘leggi’ è un ambito della possibilità.

Il ‘senso’ è quello di amministrare le limitatezze del genere umano, il tenere a bada quello che non si è riusciti ad auto controllare di sé. Chi si è occupato di forgiare queste leggi? Umani ispirati che hanno dato luogo a forme sottili di aggregazione e polarizzazione dell’intento: ‘forme’ che vivono e prosperano incarnando il proprio incarico, coerentemente, responsabilmente e disciplinatamente.  

Come viviamo questa verità?
 
Perché continuare ad ignorare l’intero ambito della manifestazione? Per paura? Per ‘sicurezza’? È giunta l’ora di mettersi in gioco totalmente, anzi… di entrare in una nuova fase del ‘gioco’:

i Giganti devono tornare ad alzarsi in piedi mostrando tutta la loro grandezza.
 
La parola ‘paranormale’ solleva la domanda di che cosa sia ‘normale’…
La mente estesa – Rupert Sheldrake
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com