venerdì 9 dicembre 2011

Prima dell’incantesimo...




Da sempre il Mondo della fantasia, solitamente scambiato dal pubblico ‘adulto’ per un ambito ‘ridotto’ e dedicato alla fanciullezza, è portatore di energie d’interscambio notevolmente importanti ai fini della consapevolezza individuale e di massa

I fumetti, le fiabe, i cartoni animati, i film d’animazione sono sempre stati al di là di ogni qualsivoglia giudizio di parte e, solitamente, hanno sempre avuto il pregio di solleticare l’animo umano, in ogni sua forma camaleontica legata all’età. Il ‘fanciullino’ che è in noi esiste sempre, a prescindere dal tempo intercorso a lenire, coi propri ‘segni’, l’aspetto esteriore/interiore dell’individuo

I messaggi veicolati, ad esempio nei moderni film d’animazione, sono sempre più 'robusti' ed il loro target è indifferentemente variegato. È una dispersione a pioggia di energia radiante, capace d'ispirare e di ‘fecondare’ l’immaginazione

È un modo molto delicato di trasmettere ‘segnali’ e informazioni per i nostri centri sottili ancora attivi. Assistendo alla visione di un film succedono molte ‘cose’ a diversi livelli di Coscienza. Ovviamente il Libero Arbitrio rende ognuno di noi giudice di se stesso, sempre tenendo conto del grado di 'sedazione' a cui siamo stati sottoposti da sempre in ogni modo.

Il nostro Libero Arbitrio non è del tutto ‘libero’, in quanto rispecchia la mancanza di capacità individuale di rendersi conto del ‘dove si è’. Senza la consapevolezza del ‘dove si è’ è difficile prendere decisioni e decidere in piena libertà e responsabilità. Avremo la parvenza di ‘agire’ in questo modo, ma ignorando i termini, le postille scritte in piccolo nel ‘contratto’ che abbiamo firmato venendo alla nascita. 

I cartoni animati, i fumetti, le fiabe… ma più di tutti, i moderni capolavori dell’animazione hanno il merito di raggiungere le grandi masse planetarie attraverso il proprio ‘arsenale’ di effetti pirotecnici, musicali ed emotivi, capaci di generare nelle platee vere e proprie onde di energia molto simili ad effetti di rilascio di Kundalini

Il fatto di coniugare un audio tanto 'potente' ed avvolgente agli effetti speciali visivi, ha contribuito a rendere la visione di un ‘film’ molto simile ad un processo di iniziazione o di pulizia energetica, come una sorta di ‘massaggio’ vibrazionale

Ovviamente, le sale cinematografiche sono di fattura e di 'proprietà' Antisistemica; dunque, perché viene ‘permesso’ che il pubblico possa usufruire di una simile ‘centrifuga’ della propria dimensione interiore, che può anche smuovere blocchi emozionali molto profondi?

Sicuramente perché l’Antisistema, riflesso dall’operato del controllo inconscio di ‘umani’ sugli stessi ‘umani’ per fini speculativi e di mero raggiungimento d’interessi personali, passa anche messaggi subliminali di ulteriore drogaggio del proprio pubblico di silenti attori.

La verità è che qualsiasi manifestazione esistenziale è caratterizzata da diversi livelli di comunicazione in sé.

Ognuno capterà il corrispettivo 'segnale' e lo decodificherà in funzione del proprio livello di consapevolezza, vibrazione. Proprio come permette di captare una normale antenna tv o satellitare. Diciamo che tutte le frequenze ci raggiungono ma vengono filtrate dal nostro livello ricettivo, dal nostro ‘decoder’ interno. Il film ‘Contact’ con Jody Foster è un esempio molto chiaro di questa decodificazione proprietaria dei messaggi provenienti dall’ambiente ‘esterno’. 

Il segnale è ‘avvolto’ su se stesso dando luogo ad un vortice stratificato d’informazione, che è perfettamente captabile ma non matematicamente comprensibile se non sufficientemente sintonizzati e capaci di demodulare:

il processo inverso della modulazione è chiamato demodulazione. Poiché il termine modulazione sta a significare la traslazione della banda base del segnale di informazione (modulante) in un'altra a frequenza superiore, il termine demodulazione significa il ripristino sul segnale della modulante delle caratteristiche d'origine. Si riporta dunque l'intero spettro del segnale modulato, cioè quello traslato, nel campo di appartenenza iniziale, cioè alle basse frequenze (banda base)
Link 
 
Nelle sale cinematografiche Antisistemiche, ossia tutte, avviene certamente un irraggiamento di segnali opportunamente 'ipnotici', necessariamente uniti ad altri livelli superiori d’informazione. L’Antisistema è stato programmato da noi, inconsciamente, ad impersonificare un certo tipo di funzione, ed ormai incarna il proprio ruolo in maniera perfetta, però di per sé non è né negativo nè positivo: è come il famoso ‘Io non sono cattiva: è che mi disegnano così’ inerente alla sinuosa figura di Jessica Rabbit nel film ‘Chi ha incastrato Roger Rabbit?’.

Il ruolo dell’Antisistema è di Natura auto educativa e di per sé assolutamente ‘neutro’. 

La sua funzione viene programmata attraverso la ‘manifestazione’ interno/esterno della specie vivente dominante che ‘lo abita’. Egli è il substrato, lo scenario che ci ospita e che ci ‘accoglie’. Da questo fatto è perfettamente comprensibile come ‘egli’ sia assolutamente trasparente alle leggi Universali, pur avendone di proprie, che trovano a questa ‘latitudine vibrazionale’ conferma ed attitudine in quanto partecipante al Piano Divino, essendone infine ricompreso perché derivante

Da ogni manifestazione di qualsiasi tipo emergono diverse ‘tonalità’ energetiche. Per cui anche le mire di controllo più perverse, necessariamente costituiscono una parte dello spettro del segnale irraggiato nell’etere. Attraverso il ‘controllo’ Antisistemico viaggiano anche informazioni inerente ad una diversa origine o sorgente: è ovvio, logico e sensato.

Per questo motivo, nelle sale cinematografiche, si proiettano certi ‘segnali’ potenzialmente pericolosi per la perpetuazione del paradigma attuale. Semplicemente, l’apparato di controllo massivo è sicuro che la platea sia sufficientemente ‘schermata’ e non abile alla decodificazione delle informazioni superiori che la colpiscono. Il ‘controllo’ è così sicuro, avendo dalla sua la capacità storica d’incantesimo sul genere umano, praticamente ‘avendolo’ tra le proprie spire ad ogni istante della sua manifestazione 3d.

Chi guida la nostra ‘carrozza’? – direbbe ancora oggi Gurdjieff
.

Il ‘tutto’ ci chiama a sviluppare la conoscenza di noi stessi e ‘lo fa’ per nostro intento inconscio riflesso da un ‘esterno’ in cui non ci riconosciamo più. Carnefice e vittima coincidono, ma senza saperlo. Quello che doveva ‘emergere’ di noi è, alfine, completamente emerso: il nostro lato oscuro è interamente ‘fuori’. 

Adesso che lo abbiamo indotto a manifestarsi, accettando di addormentarci, lo stiamo ‘conoscendo’ come un qualcosa inerente ad una Natura di non ben specificata origine, ma che in realtà è solo di nostra ‘competenza’. Chiamiamolo come vogliamo ma il discorso non cambia; sia esso raffigurato come un Demone, un Alieno, un Volador, uno Spettro, uno Spirito Malvagio, una Maledizione, un Incantesimo, una Eggregora, etc. rimane solo e sempre una manifestazione di quello che, anche, ‘ci appartiene’.

Una parte di noi che, frattalmente, abbiamo permesso ch’emergesse, ‘osservando’ alla perfezione la missione ‘esplorativa’ affidataci, e da noi accettata, dal Creatore.

Il caso non esiste.

Le spire del Tempo lo fanno presupporre, perché lentamente ‘dimentichiamo’…

Vestiamo i nostri ‘fantasmi’, le nostre ‘scimmie’, di ‘presunzione del caso’; cerchiamo di trovare loro una collocazione gestibile nella Vita di tutti i dì. Gli troviamo un piccolo angolo e progressivamente ci troviamo alle prese con una gestione dello ‘spazio’ divenuto improvvisamente troppo piccolo ed ingombro di ‘cose o aspetti’. 

Il ‘giorno’ che decidiamo di fare ‘pulizia e ordine’, essendo sotto incantesimo, dimentichiamo i giusti ‘pesi specifici’ assegnati ai vari aspetti di noi mantenuti in stasi nella nostra ‘casa/museo’ e improvvisamente decidiamo di sacrificare parti di noi per altre parti di noi, eseguendo questa attività freneticamente e senza l’opportuna presenza.

Risultato? Gettiamo nella ‘spazzatura’ alcuni nostri aspetti cardine, proprio come succede ad Andy in Toy Story 3

È quando non abbiamo più una ‘cosa’ che maggiormente ci mancherà.

Infatti l’Antisistema ci ha portato via pressochè 'tutto' di quello che eravamo e, ‘oggi’, sentiamo che ci manca qualcosa di molto importante, ma la Natura dell’incantesimo è tale da non farci ricordare ‘che cosa è che ci manca’. L’informazione riverberante ci raggiunge ugualmente, affondando il ‘coltello’ nelle nostre carni, attraverso la formazione delle malattie, ad esempio; affermando che ‘ci manca qualcosa’, che ‘dobbiamo ricordare’… ma a nulla vale questo 'richiamo' se noi non riusciamo a decodificare il messaggio, se permaniamo in una situazione di dimenticanza e di regolare assunzione del segnale Antisistemico.

È vero che siamo in prigionia? È davvero prigionia, questa? Oppure, in realtà, ‘ci sta bene così’? Faremo qualcosa di veramente ‘nativo’ quando saremo con le spalle al muro: in quel momento, spero, ricorderemo tutto con la lucidità della saetta che illumina il cielo.

A nulla servono gli insegnamenti se siamo chiusi in un bunker emozionale che non sappiamo decifrare.

Il giorno di Natale di molti anni prima, la Bestia ha perso la propria identità per via di un incantesimo lanciato da una fata; ella, mettendolo alla prova si muta in una donna anziana e in difficoltà con in mano una rosa e chiedendo al principe stesso, un riparo dal freddo e dal gelo della notte. Il principe, di animo freddo e cattivo, rifiuta la rosa e caccia la donna, che però riassumendo le sembianze di una fata, lo punisce sottraendogli l'aspetto umano proprio durante il Natale, insieme agli abitanti del castello, che assumono le sembianze degli oggetti usati nelle loro mansioni principali e non riesce più a condividere la gioia di chi festeggia.
Da ‘La bella e la bestia – Un magico Natale’ 

Fidati di me Fife. L’umanità è troppo spesso sopravvalutata. Prima dell’incantesimo non c’era nessun bisogno del mio particolare genere di talento. Ma ora il Padrone ha bisogno delle mie melodie per nutrire la sua Anima tormentata. Io sono il suo confidente e il suo migliore amico. E io non voglio che una qualche contadinella mi rovini tutto quanto! Fife, fai in modo che questo sbocciante Amore appassisca, come è naturale
Maestro Forte a Fife

- La musica ti aiuterebbe?
- La musica è la sola cosa che mi aiuta a dimenticare.
- Non preoccuparti, vecchio amico, io sono qui per te. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre.
Maestro Forte alla Bestia

Segniamoci questi spunti riflessivi:
  • gli abitanti del castello assumono le sembianze degli oggetti usati nelle loro mansioni principali 
  • prima dell’incantesimo non c’era nessun bisogno del mio particolare genere di talento
  • io sono il suo confidente e il suo migliore amico
  • la musica è la sola cosa che mi aiuta a dimenticare
  • io sono qui per te. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre.
Ecco perfettamente delineato:

l'identificazione con quello 'che si fa' e 'che si diventa'
l’incantesimo
l’illusorietà
lo scambio dell’effetto con la causa
la parte oscura che delinea per analogia quella lucente, nella dualità.

Per concludere, intendo citare una porzione di testo di un maestro di trading a livello mondiale, Joe Ross, che ho conosciuto personalmente ad un suo corso, e che nel tempo ha cambiato il suo approccio con quel Mondo ‘corrosivo’, se lo si vive in maniera disarmonica; cambiando l’ approccio con se stesso, dopo un episodio molto negativo legato alla propria salute:

sei in un trade, e il tuo stop ti fa uscire con poco o nessun profitto. Poco dopo che sei uscito dal trade seguendo il piano, i prezzi decollano e arrivano fino a un punto in cui, se tu fossi rimasto nel trade, avresti fatto un profitto significativo. Il movimento del mercato ti lascia lì a pensare che sei uno stupido. Ragioni sul fatto che ci deve essere qualcosa di sbagliato nel modo in cui fai le cose.

Le tue regole, il tuo piano, o entrambi non devono essere giusti. Così tu cambi ciò che stai facendo, o crei una nuova regola in modo che la prossima volta che il mercato si muoverà tu non sia ‘lasciato indietro’. Hai appena abbandonato tutto il duro lavoro, che hai fatto in precedenza, che ti ha reso capace di fare trading con successo. Hai abbandonato la tua formazione e ciò che hai imparato. Hai abbandonato la saggezza che ti rende capace di essere un trader di successo.

Hai appena iniziato a fare trading sulla storia, mentre il tuo compito è operare sui futuri movimenti dei prezzi. Stai facendo trading su ciò che è accaduto, non su ciò che accadrà. Non essendo disposto a essere ‘lasciato indietro’, ti stai mettendo nelle condizioni di essere ‘lasciato fuori’, di finire la tua carriera di trader. 

Se hai avuto pensieri, o hai agito, come ho appena descritto, hai un terribile problema con l’avidità. Perché? Perché l’avidità non ne ha mai abbastanza. Non puoi soddisfare l’avidità. L’avidità vuole di più, sempre di più.
 
Non ogni trade è il tuo trade…
‘Scontento’ di Joe Ross

L’avidità è ormai ‘fuori’ di noi; è questo Mondo che abbiamo scolpito, martellata dopo martellata. Essa ci tenta in continuazione in ogni modo, attraverso il magnetismo naturale di cui è capace, ma soprattutto attraverso il suo alias ‘interno’ a noi, il suo alveolo da cui è ‘partita’.

In questo gioco di pressioni ‘dentro/fuori’ veniamo stritolati, compressi e costretti infine a cedere. L’Ego autorizza il nostro comportamento tramite giustificazioni create ad hoc

In questa maniera siamo come in balia della ‘corrente’ e per ‘pigrizia’ e/o mancanza d'energia, ci lasciamo andare, proprio come dovremmo invece 'fare', seguendo il corso dell’energia Universale, che richiede quella ‘fiducia’ o padronanza di sè, normalmente mancante, nel credere in quello che i propri centri sottili intuitivi captano e demodulano con grande competenza e saggezza.

In questa stretta alchimia sembra avere la meglio la ‘chimica’ delle emozioni: un percorso più fisico e lento di trasformazione, rispetto alla via più immediata della trasmutazione cellulare.

Stiamo ancora frequentando le ‘scuole elementari’, a quanto pare…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com