martedì 9 settembre 2014

Si “presta” al diventare “debito" e "(ri)ciclare"...


Il tempo di Newton può sembrare ormai una banalità, ma in realtà a pensarci bene è sorprendente. Le sue numerose caratteristicheordine, continuità, durata, simultaneità, flusso e freccia – sono separabili da un punto di vista logico, eppure si ritrovano tutte insieme nell’orologio universale che Newton ha chiamato “tempo”.
Questa unione di caratteristiche ha avuto tanto successo da sopravvivere per quasi due secoli…
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Questo “successo” è dovuto al fatto che, il tempo, è (com)provabile oggettivamente e soggettivamente. Il tempo esiste perché, ad esempio, “corri da mattina a sera”, oppure perché “mi sono perso nei pensieri e quando sono emerso le lancette dell’orologio segnavano le 17:35. Era passata più di mezzora” o perchè "Sono in ritardo!"...
Ma... se hai un appuntamento significa che esiste il Tempo? Se inizi il lavoro alle 8:00 è perché esiste il Tempo? Se vai a prendere tuo figlio a scuola è perché esiste il Tempo? Se hai cinque minuti liberi, prima di riprendere a fare quello che stavi facendo, è perché esiste il Tempo?
Oppure, il Tempo – che “(ri)conosci” – esiste proprio (è stato concepito) per poter:
  • fissare un appuntamento
  • iniziare a lavorare
  • prendere tuo figlio a scuola
  • distinguere tra le fasi della giornata…
Il Tempo è… come l’avere un’agenda con sé, anzi, incorporata nel tutto. Una gran “comodità”, vero? "Che ore sono?". Taac: guardi l’orologio o il display dello smartphone o “chiedi”. "Accidenti, sono in ritardo!". Taac: ti confronti con il Tempo, in funzione di ciò che devi ancora fare e, da “”, trai le tue debite conclusioni.
Sei in ritardo? Allora dovrai accelerare il passo e telefonare che “comunque arriverai”. La tua dipendenza dal Tempo non significa, però, che il Tempo esista in sé e per sé.

Il tuo battito cardiaco accelera, se sei in ritardo. I tuoi pensieri vorticano. La tua muscolatura intensifica lo sforzo. La tua velocità aumenta
Le sue numerose caratteristiche – ordine, continuità, durata, simultaneità, flusso e freccia – sono separabili da un punto di vista logico, eppure si ritrovano tutte insieme nell’orologio universale che Newton ha chiamato “tempo”
Ma, aumentando la tua velocità, il Tempo non dovrebbe (ri)sentirne di conseguenza? 
Secondo la relatività ristretta, la simultaneità di due eventi dipende dalla velocità a cui ci muoviamo.
L’arena degli eventi non è il tempo o lo spazio, ma la loro unione: lo spazio-tempo.
Due osservatori che si muovono a velocità diverse sono in disaccordo su quando e dove si sia verificato un evento, ma concordano sulla sua posizione nello spazio-tempo. Spazio e tempo sono concetti secondari, “destinati a sbiadire fino a diventare semplici ombre”, come ha detto il matematico Hermann Minkowski, uno dei docenti universitari di Einstein…
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Ma concordano sulla sua posizione nello spazio-tempo…

Ecco il perché dell’emersione nell’arena della realtà attuale 3d (lo “Spazio-Tempo”), del Gps, del tracciamento della tua posizione attraverso il “testimone unico satellitare” (una convenzione che supera la discordanza, derivante dal muoversi con velocità diverse entro il medesimo contenitore).

La “tua” realtà, al fine di auto mantenersi eretta, a vessillo di unica ed evidente alternativa a se stessa (loop), necessita che “tu” sia uniformato ad/da un segnale unico portante, capace di “farti da faro”; qualcosa che venga assunto in qualità di “certezza inappuntabile ed inappellabile”.
Un Mondo 3d che viene percorso alle velocità più disparate, allo stesso Tempo, da individui convinti di farne parte senza ombra alcuna… rimane tale e quale a se stesso, all’ordine ispirante che lo ha concepito.
Il segnale (im)portante è, dunque, qualcosa che diventa come un Sole; che esiste sempre o per un Tempo stimato lunghissimo e, perciò, relativamente infinito se confrontato con la tua “probabilità di Vita”.
Un modello di pensiero analogo è quello che (ri)sente del medesimo tipo di imprinting (ispirazione), la cui fonte scompare come per effetto “divino” (effetto “del vino” o dello “spirito”; l’alcool che scompone e riduce la base al suo livello minimo o “inerte/inerme”).

E, un simile “teatro 3d” necessita, alfine, di un ordinamento legislativo e scientifico (deviato), accentrato ed accentrabile sulla (ri)chiesta della “prova provata”, al fine di poter determinare, decretare, dimostrare, etc., che
La forza di gravità deforma il tempo, quindi il trascorrere di un secondo in un due luoghi diversi può non avere lo stesso significato.
Solo in rari casi è possibile sincronizzare gli orologi e farli rimanere tali, anche dal punto di vista teorico. In generale non è possibile pensare al mondo come se evolvesse un istante dopo l’altro seguendo un unico parametro temporale.
In situazioni estreme, può essere impossibile ripartire il mondo in istanti temporali. Allora diventa impossibile dire se un evento si sia verificato prima o dopo un altro.
La relatività generale contiene molte funzioni in cui compare la parola “tempo”:
il tempo coordinato, il tempo proprio, il tempo universale.
Insieme svolgono molti compiti svolti dall’unico tempo di Newton, ma nessuno, da solo, sembra degno del titolo.
O la fisica non dà ascolto a questi orologi o, se lo fa, questi orologi si applicano solo a piccole zone dell’universo o a singoli osservatori.
Oggi i fisici sono preoccupati dal fatto che una teoria unificata debba eliminare il tempo, ma possiamo affermare che il tempo si era perso già nel 1915, e che ancora non ce ne siamo fatti una ragione
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  • il tempo si era perso già nel 1915
  • ancora non ce ne siamo fatti una ragione…
  • o la fisica non dà ascolto a questi orologi o, se lo fa
  • questi orologi si applicano solo a piccole zone dell’universo o a singoli osservatori
Ma… che cosa s’intende per “piccole zone dell’universo” o per “singoli osservatori”? 
Rispetto all’universo… la Terra 3d non delimita una “piccola zona”?
I “singoli osservatori” non rassomigliano, forse e ad esempio, all’umanità?
Ergo:
le attuali 3d sono una “piccola zona” popolata da “singoli osservatori”, regolata da una versione ed una presenza del tempo “artificiale/eccezionale” (di comodo per il "tele controllo" non locale)...
Insieme svolgono molti compiti svolti dall’unico tempo di Newton, ma nessuno, da solo, sembra degno del titolo… 
Una simile situazione sembra proprio delineare e descrivere una sorta di (ri)sacca dimensionale, che si (ri)cava come per effetto di correnti d’insieme (effetti collaterali) presenti per via dell’esistenza di un grande scorrimento energetico (possibilità).
Questa sorta di (ri)sacca dimensionale, una volta (ri)trovata e (ri)compresa, comporta l’edificazione di una realtà sovrastante regolata da segnali di clock, che l’immagine di Dio (il riempitivo di ogni vuoto derivante dalla propria “ignoranza”) ricorda molto da vicino.
Qualcosa di “editabile e personalizzabile ad immagine e somiglianza”… di chi/cosa?
Beh… di chi/cosa fuoriesce da una situazione “precedente” che, nell’assenza di un tempo e di un tempo lineare, può essere anche “chi/cosa fuoriesce da una situazione trascorsa”. Pensaci bene:
il “trascorso”, relativamente al passaggio di un fiume, è il “trasporto”, ossia, la capacità del fluido che vi scorre dentro, di essere un tutt’uno con se stesso e con il “trasportato(re)” che, dunque, può essere mappato perché “sentito” dall’organismo unico nel quale “è” immerso.
Nel “fiume di un tempo, che non esiste ad un livello superiore ma, che esiste ad un livello inferiore”… il senso di posizione all’interno di questo “modello di trasporto in cammino statico”, non (ri)sente della sola linearità inferiore (adattatore) ma, anche, della sua scomparsa superiore (assorbimento).


Ossia, tu sei ”qua, dietro o avanti” se osservi dal livello inferiore ma, sei al di fuori di tutto ciò, se osservi dal livello superiore
Per cui, un essere che (ri)corda… può spostarsi all’interno del letto del fiume, che si delinea ed esiste solo più “sotto”, superando ogni distinzione teorica/convenzionale (reale per il solo livello inferiore) e, per questo, anche (ri)tornando indietro nel Tempo o, meglio:
(ri)apparendo indietro nel Tempo, senza per questo alterare di per sé nulla relativamente alla linearità percepita da coloro che vi stanziano (in)consapevoli.
L’alterazione giunge, però, nel momento in cui il “viaggiatore” pensa di trarre un vantaggio da una simile situazione di (ri)partenza o è, semplicemente, incauto...
Il suo “pensare”, (ri)cade sempre (caratterizza, si diffonde a pioggia) nella rete temporale dimensionale ospitante (livello inferiore nel quale discende). L’esistere di un simile “ospite” rende “ispirata” la situazione (ri)trovata (consuetudine di partenza), scindendo il tutto 3d in:
  • presenza
  • (com)presenza.
Forse il tempo esiste solo dividendo il mondo in sottosistemi ed esaminando che cosa li tiene insieme. In questa rappresentazione il tempo fisico emerge perché ci consideriamo separati da ogni altra cosa...
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Padre nostro che sei nei cieli…
  • dividendo
  • in sottosistemi
  • esaminando
Ossia, il “respiro della scienza deviata”.
Il tuo “sentire” non basta, visto che hai “necessità della prova”, in luogo dell’Analogia Frattale, che "prova" ma in altra maniera non (ri)conosciuta.
Da “qua” deriva tutta la catena di controllo a “collo di bottiglia”, per mezzo della quale il Nucleo Primo amministra sottilmente, senza necessità di apparire (ispirando), il genere umano per intero.
La presenza delle banche centrali rappresenta la versione 3d di un Buco Nero. Non le “vedi” eppure funzionano, come un potente osservatore non (ri)levato e come, appunto, Dio. Ma non come il Nucleo Primo che, invece, (ri)fiuti di percepire… perché tutto lo protegge al fine della continuità del presente paradigma.
  • denaro
  • debito
  • banca centrale che aspira il debito tossico, dalle banche, e lo fa sparire per poter protrarre lo status quo.
Tu lo sai? Come lo sai? Come lo puoi sapere? Che ne sai? Cosa te ne importa? Cosa non ti permette di sapere o di fare? È così importante per te? Hai sempre altro da fare?
La tua attenzione determina tutto, di conseguenza. Concentrandoti sul denaro dai luogo ad un sistema fisico regolato dal denaro.

Il mondo è privo di tempo, e tuttavia sembra che il tempo faccia parte del mondo. Spiegare perché il mondo sembra temporale è una questione pressante per chiunque abbracci la gravità quantistica priva di tempo. Anche la relatività generale è priva di un tempo newtoniano, ma almeno ha vari sostituti parziali che, presi insieme, si comportano come il tempo newtoniano quando la gravità è debole e le velocità relative sono basse.
L’equazione di Wheeler-DeWitt è priva anche di questi sostituti...
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Le equazioni senza il tempo, rendono la tua presenza a-temporale, ossia, potenzialmente eterna e “libera dal tempo”. L’ispirazione, il “segnale da cui parte il clock”, funzionale al tuo senso d’orientamento temporale ed esistenziale, viene meno se…  
ti stacchi dalla visione del tempo.
Ma, come puoi allinearti a ciò, se ciò dipende dal capire il significato contenuto in formule estremamente complesse? Nella “realtà” come puoi comprendere una simile verità? 
Beh… con un "atto di coraggio", che prevede il (ri)trovare un senso d’insieme alla tua esistenza (s)legata da tutto ciò che percepisci come regolare fonte di “imbroglio” (tutto ciò che non faresti mai se… non fossi costretto/a fare).
Certo:
il "ricatto" scatta immediatamente, perché è il sistema immunitario del Nucleo Primo, che lo (pre)vede.
Snam: Goldman Sachs abbassa il rating a sell dal precedente neutral…
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Perché, ad esempio, Goldman Sachs può permettersi di emettere simili “giudizi” e, per questo, essere tenuta in alta considerazione?
Chi ascolta, invece, te?
Che differenza c’è tra te ed un altro, ad alto "indice di gradimento"?

Il tuo comportamento? Il tuo carattere? La tua bellezza? Il tuo fascino? La tua intelligenza? Sì e no. Soprattutto, no. Perché in un modello 3d come l’attuale, il passato pesa come un macigno e coloro che hanno sviluppato un vantaggio, nel tempo, lo esercitano, rafforzandolo, sempre di più – ad immagine e somiglianza – del Nucleo Primo che, a livello frattale non può (ri)uscire a cancellarsi completamente.
Per questo motivo, la “legge” necessità di “prove fisico organiche”, per comprovare che il tal “misfatto” sia registrato come tale, in luogo della semplice argomentazione relativa al “fatto”, rientrante nella comprovante legislativa del consentito.
La prova frattale incastra l’attuale modello di (com)presenza del Nucleo Primo:
lo rende manifesto!
Ma, ciò, è stato disinnescato dall’(Anti)Sistema, avvenendo nell’(Anti)Sistema.

A livello superiore è tutto chiaro (così come avviene per il semplice guardare) ma, al di sotto, servono le “prove”; un metodo strategico per blindare l’insieme che auto contiene senza sembrare ciò che è.
(Ri)cordando il pensiero di Ighina (Tutto è fermo. Il Sole è un buco nel cielo)...
Ma le cose si muovono veramente?
Nassim Haramein ha detto che ciò che percepiamo come moto è in realtà dovuto al fatto che la realtà a livello quantico lampeggia ad alta frequenza dentro e fuori l’esistenza e che la creazione, in effetti, appare e scompare oscillando tra  la forma e la sua assenza, e questo innumerevoli volte ogni secondo, dando cosi la sembianza del moto.
Quindi, tecnicamente, le cose non si muovono affatto in questo universo, ma appaiono e scompaiono in schemi leggermente diversi, che fanno  apparire tutto ciò come moto.
Non è il campo unificato a lampeggiare, ma solo quella che noi percepiamo come materia solida, ovvero le particelle, i nuclei, le particelle sub-atomiche  ed il mondo materiale.
In un certo modo, potrebbe essere tecnicamente più accurato chiamare ciò che facciamo ogni giorno…”micro teletrasporto”. Quando entriamo in un negozio e guidiamo la macchina, in realtà stiamo “teleportando” in minime quantità, assurdamente piccole, ma ad una frequenza estremamente alta, per dare la sembianza del moto.
Tuttavia questo moto accade solo “percettivamente” sui livelli energetici più bassi della creazione, ovvero il mondo materiale o il mondo classico in cui esistiamo per la maggioranza del tempo, e potenzialmente il livello atomico-molecolare della realtà.
Quindi al livello teorico e quantico della realtà… non c’è moto, ma un lampeggio dentro e fuori dall’ esistenza di creazione; dal punto di vista del nostro livello, ciò appare come un moto fluido. Proprio come le persone nel video della tv che non stanno effettivamente muovendosi, ma sono i piccoli pixel che lampeggiano in reciproco coordinamento e la cosa fa sembrare che ci sia del moto…
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Fervida fantasia? Naa… semplice alternativa, ancora indimostrabile alla latitudine 3d, regolata dalla necessità della produzione della prova. Un modo sottile di bloccare anche l’immaginazione… per non credere più a nulla di diverso rispetto a quello "in cui si crede per default, senza colpo ferire"...

Dopo qualche istante di silenzio ardii chiedergli:
“Avete detto che l’eventuale vittoria dei nostri nemici non potrà dare una pace duratura. Essi nella loro propaganda affermano... “
Indubbiamente abilissima propaganda, la loro. Sono riusciti a convincere tutti. Io stesso a volte...”. Mussolini sottolineò la frase: “Io stesso, a volte...” e sorrise. Posò il lapis sul tavolo e sollevò due o tre volte le mani fino all’altezza delle tempie. Poi, parlando lentamente e staccando le sillabe, aggiunse:
Qualunque cosa detta da loro è la verità. Mi sono chiesto la ragione di questa specie di ubriacatura collettiva. Sapete che cosa ho concluso?”.
Alzò il capo e mi fissò. E proseguì:
Ho concluso che ho sopravvalutato l’intelligenza delle masse. Nei dialoghi che tante volte ho avuto con le moltitudini, avevo la convinzione che le grida che seguivano le mie domande fossero segno di coscienza, di comprensione, di evoluzione. Invece, era isterismo collettivo...”.
Ma il colmo è che i nostri nemici hanno ottenuto che i proletari, i poveri, i bisognosi di tutto, si schierassero anima e corpo dalla parte dei plutocrati, degli affamatori, del grande capitalismo”...
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L'effetto inverso si ottiene solo con la (ri)proiezione costante di/in un incantesimo globale. Mussolini ingnorava, ovvio, la (com)presenza del Nucleo Primo e del suo segnale (im)portante.
  
“Verrà il giovane puro che troverà i nostri postulati del 1919 e i punti di Verona del 1943: freschi e audaci e degni di essere seguiti. Il Popolo allora avrà aperto gli occhi e lui stesso decreterà il trionfo di quelle idee. Idee che troppi interessati non hanno voluto che comprendesse ed apprezzasse e che ha creduto fossero state fatte contro di lui, contro i suoi interessi morali e materiali”…

"La Chiesa cattolica non vuole, a Roma, un'altra forza. La Chiesa preferisce degli avversari deboli a degli amici forti. Avere da combattere un avversario, che in fondo non la possa spaventare e che le permetta di avere a disposizione degli argomenti coi quali ravvivare la fede, è indubbiamente un vantaggio"…

"Invece nel Sud, i governanti legali, hanno accettato le monete di occupazione. La nostra lira nel regno del Sud non ha praticamente più valore. La più tremenda delle inflazioni delizia quelle regioni così dette liberate. Quando arrivammo nel Nord, in questo Nord che la Repubblica Sociale ha governato malgrado bombardamenti, interruzioni di strade, azioni di partigiani e di ribelli, malgrado la mancanza di generi alimentari e di combustibili, in questo Nord dove il pane costa ancora quanto costava diciotto mesi fa e dove si mangia alle Mense del Popolo anche a otto lire, quando arriveranno a liberare il Nord, porteranno, con altri mali, la inflazione.
Il pane salirà a 100 lire il chilo e tutto sarà in proporzione"...
Credo di aver qui reso abbastanza bene il pensiero di Mussolini perché all'indomani, rileggendo queste cartelle egli approvava con frequenti cenni del capo.
"Mi sono imposto e ho avuto uomini che mi hanno ubbidito. Non si è stampato che il minimo occorrente, di moneta. Ho però autorizzato le banche ad emettere degli assegni circolari, questi tanto criticati assegni. Non sono tesaurizzabili: ecco la loro importanza.
La lira-moneta automaticamente viene richiesta, acquista credito, le rendite e i consolidati sono a 120, e dobbiamo frenare un ulteriore aumento. Tutto questo, ho fatto"…
Leggi in altro contesto “illuminante”, perché esternalizzato rispetto al momento che ti (ri)cuce addosso insistentemente, ancora e sempre se stesso:
tesaurizzabile:
non ci si può illudere di poter farne riserva un giorno e poi vivere di rendita per una settimana…
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C’è così tanto attorno; livelli di informazione continui e assolutamente “parlanti”, a prescindere da quale sia la fonte, l’argomento, la qualità, la funzione, il proprio giudizio, etc.
C’è la sola “lingua” ed il relativo impedimento nella sua comprensione, a frenare questa sinfonia, questo narrare e scorrere continuo delle informazioni.
Infatti, il Mondo è separato in casa, anche per mezzo delle innumerevoli interfacce linguistiche sviluppare o adottate.
L’Analogia Frattale è una realtà infinitamente radicata entro il manto di qualsiasi versione delle 3d. Un complesso che può essere inestricabile o semplice in funzione del come lo “consulti”.
Qualcosa che si uniforma alla tua “forma”. Che si "presta" alla tua consultazione ma, anche, alla tua indifferenza o (ri)lettura di comodo.
Il tempo come grande narratore.
Ma allora a che serve il tempo? Si potrebbe dire che la differenza tra spazio e tempo sia quasi sparita, e che la vera arena degli eventi in un universo relativistico sia un grosso blocco quadridimensionale.
Sembra che la relatività spazializzi il tempo, trasformandolo in un’ulteriore direzione all’interno del blocco.

Lo spazio-tempo è come una pagnotta che si può affettare in vari modi, chiamati "spazio" o "tempo" quasi arbitrariamente. Ma anche nella relatività generale il tempo ha una funzione distinta e importante:
distingue localmente tra direzioni "di tipo tempo" e "di tipo spazio".
Gli eventi con una relazione di tipo tempo possono avere tra loro un nesso causale. Sono eventi per cui un oggetto o un segnale può passare da uno all’altro, influenzando ciò che accade. Gli eventi con una relazione di tipo spazio invece non sono collegati in modo causale.
Nessun oggetto o segnale può passare da un evento a un altro.
Dal punto di vista matematico c’è solo un segno meno che distingue le due direzioni, eppure questo segno meno ha effetti enormi. Gli osservatori sono in disaccordo sulla successione degli eventi di tipo spazio, ma tutti concordano sull’ordinamento degli eventi di tipo tempo. Se un osservatore percepisce che un evento può causarne un altro, allora lo percepiscono tutti gli osservatori.
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  • sembra che la relatività spazializzi il tempo, trasformandolo in un’ulteriore direzione all’interno del blocco…
  • se un osservatore percepisce che un evento può causarne un altro, allora lo percepiscono tutti gli osservatori...
  • gli osservatori sono in disaccordo sulla successione degli eventi di tipo spazio (perchè riconoscono solo la "proprietà privata").

Si legge: ispirazione.

Lo diventa perché:
alla struttura primaria (neutra ma potenzialmente aperta/possibile) è stata implementata una forma gerarchica.
Ossia, si “presta” al diventare “debito" e "(ri)ciclare"...


Ti piace fare la “Settimana Enigmistica”? Eccoti, allora, servito (a gratis).
I critici della LQG fanno spesso riferimento al fatto che non predice l'esistenza di ulteriori dimensioni dello spazio tempo, né la supersimmetria.
La risposta dei suoi fautori è che allo stato attuale, nonostante ripetute ricerche sperimentali, non vi è alcuna evidenza di altre dimensioni né di particelle supersimmetriche, che devono essere considerate solo ipotesi speculative...
"Aguzza la vista": 
(ri)trova il Nucleo Primo all'interno della precedente espressione...
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com 


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