mercoledì 9 settembre 2015

La profondità dell'arcano.



L’esistenza di “poli aggregati” mette in evidenza l’esistenza di “poli aggregatori”. Se esistono unioni continentali, significa che esistono “punti di unione continentali”, ossia, dispiegati nel Mondo ed auto osservanti il Mondo (ergo, che godono di una “prospettiva espansa”, rispetto al più semplice incedere massivo, a fronte delle vicissitudini della Vita).
Il che, a sua volta, significa frattalmente che:
  • esiste la Massa (simile ad un infinito “giacimento di petrolio”, da sfruttare per lo status quo e per l’interesse che lo predetermina)
  • esistono individui dalle “esigenze diverse” (che esistono sul presupposto che la Massa sia come un personale “intrallazzo/affare, da destinare all’uso che meglio si adatta alle moltitudini, impegnate ed impiegate a “tirare sera, sopravvivendo”).



I “punti di riunione” sono “punti di sottodominio”, perché sottintesi dal/al Dominio (che è e rimane unico “qua, così”).
Per mezzo dei sopraddetti "punti", il Dominio esercita se stesso dentro al piano di reale manifesto, in quanto ché… il Dominio ha scelto (preferito strategicamente) di non apparire pubblicamente (seppure dotato della propria fisica, che tu puoi riconoscere molto bene, essendo tu… a sua “immagine e somiglianza”).
La sua non manifestazione, rende tutto “apparente”.
Da una simile prospettiva puoi meglio reinserire e ricomprendere anche la “filosofia spirituale/metaforica”, derivante dalla “saggezza millenaria dell’oriente del Mondo e della storia deviata” (l'apparenza e la confusione del suo significato, nel tempo trascorso sino ad "ora").
La realtà manifesta è, quindi, una versione (parzialità perfetta) del reale potenziale:
  • la versione che meglio riflette il Dominio (la grande concentrazione di massa)
  • per frattalità espansa (la legge, strumento, memoria... che si diparte, opera ed agisce, dal circuito primario della tecnologia che consente al Mondo manifesto di essere tale).
  
La realtà manifesta è una/la lavagna, dentro alla quale tu puoi auto misurarti (conoscerti), rispecchiandoti in tutto ciò che “fai/sei”.

La domanda è: "come ci sei decaduto/a dentro?".
Ma, la realtà manifesta, a prescindere dall’intento originale – a capo del primario – può divenire qualsiasi tipo di realtà parziale (status quo), in funzione del tipo di circuito secondario (avvolgimento del primario, come un trasformatore di tensione) che ricorda/riconosce (anche senza sapere l’origine dell’origine, né il suo perché) e “copia/clona” un simile funzionamento di “causa/effetto”, andando e ponendosi in proiezione su un altro tipo di circuito (terziario), che descrive le caratteristiche del reale manifesto “qua, così”… a propria “immagine e somiglianza”:
  • nel circuito terziario prende forma la “tua” realtà di ogni giorno
  • quel contenitore dentro al quale tu consegui sempre
  • perché costantemente previsto/a
  • perché in costante svantaggio
  • perché assolutamente in differita, rispetto alla diretta del Dominio.
Quindi, per analogia frattale (essendo comunque, per via della tecnologia impiantata a livello di primario, tutto frattale espanso) dove si troverà anche fisicamente il Dominio?
Il Dominio non può auto esimersi di far parte della propria opera creatrice, perlomeno per quel "campione" obbligato ad aderire per mezzo frattale espanso , redistribuendolo ovunque, ubiquamente, in leva wireless e "testimone assoluto e completo" (le qualità di Dio).
Se il reale manifesto è una sua apparenza, il reale manifesto è anche e tuttavia fisico. Per questo non riesci proprio a ricordare che… il fattore fisico non significa che la realtà sia unica e “solo questa”.
E non significa che l’apparenza non possa anche imprimersi nella fisica.


Lo puoi meglio capire, osservando il processo di creazione di una abitazione, che passa "per ispirazione/interesse":
  1. dall’idea (intenzione)
  2. al progetto (apparenza, disegno)
  3. alla costruzione (manifestazione, fisica).
La “Magia” (nei film e cartoons), invece, riunisce in un unico ambito la fase di progettazione e costruzione o di intenzione e progettazione vs quella di costruzione:
il che significa che la "costruzione", in un piano del reale diverso, è la diretta emanazione della progettazione/intenzione… ossia, che “ti basta chiarire ciò che intendi… per vederlo realizzato per default, nel reale manifesto”.
Questo processo, nonostante le apparenze fisiche del/nel “qua, così” (attriti, ritardi, inerzie, gravità, attrazioni… altrui) è sempre possibile, solo che:
  • la compresenza non manifesta del Dominio
  • ti rende "insensibile" verso quel tipo di possibilità che, “ora”… non ti sembra più possibile, perché hai dimenticato come fare e come predisporti, in maniera tale da rendere manifesta la tua intenzione.
 
Punti di riunione (non solo i luoghi, ma... sopra a tutto, le persone).
Per questo, lo status quo si preoccupa di “pensare al posto tuo, per te”.
Nota bene come ogni processo sia teso a renderti sempre più “vuoto/a” dentro:
qualcosa che, invece, a livello mediatico… ti viene raccontato diversamente, per esempio, quando si inneggia alla capacità artistica, creativa, fantasiosa, etc. della mente umana.
I “creativi”, dunque, chi sono e cosa diventano?
Un pubblicitario è un “creativo”. E lo è per lavoro
Un artista “crea”. E lo fa per lavoro… 
Quando esiste un "artista totale", le sue opere rischiano di finire nel nulla della propria cantina, oppure, di diventare un fenomeno sociale, perché cavalcato da anfitrioni specializzati nel farlo… per lavoro (leggi: necessità virale di sopravvivenza).
Chi più ne ha, più ne metta”.
Piove sul bagnato”…
I due poli, descritti nella tradizione popolare (non certamente, a caso), ti indicano due vie contrapposte che, seppure pensi di vivere in democrazia (e dunque nella giustizia) sai molto bene che “non è così”:
  • il primo polo indica il giusto livello di contribuzione sociale per “oneri ed onori”, che deriva dal proprio “patrimonio/grado di incisività della presenza”
  • il secondo polo indica il giusto livello di funzionamento del/nel reale manifesto “qua, così”.
Qualcosa che non riconosce, né lascia alcuno spazio, per infiltrazioni di “problemi di coscienza”, visto che dalla propria prospettiva… tutto è perfetto così com’è.
Mafia Capitale
"Sarebbe singolare che a Roma esistessero tante associazioni mafiose infiltrate nei gangli amministrativi ed economici del comune senza che il comune ne abbia risentito".
Così ha detto nel corso di una intervista a Radio Cusano Campus l'avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore di Massimo Carminati in merito al non scioglimento del Comune di Roma per infiltrazioni mafiose.
"La verità è che anche questo (la decisione di non procedere da parte del Viminale) noi ce lo aspettavamo e lo davamo per scontato, sarebbe stato veramente un autogol delle autorità, non solo Capitoline, sciogliere il comune di Roma per mafia".
Perché - ha continuato il penalista - "stiamo parlando della Capitale d'Italia. La legge, però, non si pone problemi di questo genere, non può pensare all'immagine, quindi se infiltrazioni mafiose ci fossero state il comune sarebbe stato sciolto.
Questo a noi conferma che questo processo è una colossale montatura, mi riferisco alla sussistenza di associazioni di stampo mafioso, non al malaffare e alla corruzione che caratterizzava la vita del comune di Roma, non da uno o due anni, ma da qualche decennio.
Carminati e Alemanno? Voi non ci crederete, ma Carminati non conosceva Alemanno. Pochi giorni fa sono stato a trovarlo, mi ha parlato proprio di questo". ".
Link





"Il caso non esiste":
i Punti di Riunione, sì.
E, "qua, così"... tutto risente del Modello Far West.
 
Massimo Carminati.
Dopo gli anni della militanza politica e, successivamente, della commistione fra eversione politica e malavita comune, preferendo alla lotta ideologica obbiettivi legati all'utilità economica, Carminati finì per convogliare tutti i suoi sforzi nella criminalità organizzata che, in quella seconda metà degli anni settanta era contraddistinta, nella capitale, da una pressoché totale egemonia da parte della Banda della Magliana...
Il 21 aprile 2010, a Roma, la sentenza della Cassazione conferma la pena a 4 anni. Nel maggio del 2010 il procuratore generale di Perugia dispone la sospensione dell’esecuzione della pena. Poi arriva anche un ennesimo indulto, quello del 2006.
Il risultato è che tre mesi dopo, a luglio 2010, Carminati ottiene l’affidamento in prova e a gennaio 2011 la pena è estinta.
Dopo nuovi ricalcoli, gli resta un anno da scontare e per ironia della sorte, l'interdizione dai pubblici uffici.
Mafia Capitale.
Il 2 dicembre 2014 viene arrestato dai Carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) insieme ad altre trentasei persone, tra cui Salvatore Buzzi, ritenuto suo braccio destro, con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo della procura di Roma, riguardante le infiltrazioni mafiose, chiamata dagli inquirenti Mafia Capitale, nel tessuto imprenditoriale, politico ed istituzionale della città, attraverso un sistema corruttivo finalizzato ad ottenere l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza degli immigrati e nel finanziamento di cene e campagne elettorali (tra cui quella dell'ex sindaco Gianni Alemanno, che figura tra gli indagati)….
Link
La versione delle cose che ti racconta un avvocato?
Di parte.
Perché? Perchè è un... "artista (creativo)".

Perché, per l’avvocato è un lavoro:
  • l’avvocato lavora per se stesso
  • per la propria sopravvivenza
  • per la “serenità” del futuro della propria famiglia.
Tu chi/cosa sei, se riferito ad un simile contesto proprio?
Nulla di più, nulla di meno… che/di:
un aspetto del suo lavoro.
L’avvocato diventa un “punto di riunione”, per l’aggregatore d’insieme del Dominio:
  • la sua “rete”
  • con il ragno che la intesse a livello di circuiterie
  • e con i suoi “punti di riunione” che la mantengono insieme, per lui.
 
Ciò non è, forse, bello da leggersi, ma… questo, è quello che è la “tua” realtà manifesta “qua, così”.
Qualcosa dove “non c’è spazio per null’altro che non sia stato previsto dal… ragno”:
immaginazione ricompresa.
Vai, allora, oltre:
aggancia l’Oltre Orizzonte.
Dove lo scorgi?
Al di là del Punto di Dominio (sguardo, luce, vertice piramidale distaccato da tutto).
In soldoni… “guarda ma non guardare”:
è l’atto ripensato in sé, che si apre agli spazi necessari per…
Immagina oltre alla spinta dell’immaginazione “qua, così”.
Ogni libro, fiaba, film, testo, storia, etc. ti limita nella tua immaginazione, imponendoti qualcosa di predefinito nei meccanismi deviati della mente usuale, attraverso:
  • ogni lieto finale
  • ogni finale non scritto
  • ogni finale aperto…
sempre “qua, così”.
Non c’è nessuna differenza tra i vari tipi di “finale”, perché tutti descrivono solo e sempre questa realtà manifesta e la sua continuazione nonostante tutto, anche quando lo scenario si apre su Mondi e universi diversi ma, sempre identici nel tipo di Dominio sottinteso (la sua estensione anche nell’immaginazione).
Questa tecnica è l’equivalente dell’apertura massiva alle rotte commerciali/militari (fisiche) per le “Americhe”, nel 1492.
Una scelta a monte di te, che ti ricomprende gravitazionalmente.
Il reale manifesto “qua, così” è… “qua, così” (non riconosce altro).
È dal/nel reale potenziale che puoi/devi estrarre/astrarre un altro tipo di reale manifesto:
e il reale potenziale lo riagganci dal “tuo terzo stato, lato proprio”.
Dal tuo centro di presenza, dal tuo equilibrio di massa:
dalla tua grande concentrazione di massa, diventando “uno/a con te stesso/a”.
(Ri)conoscendoti.
(Ri)cordandoti…
Con la ginnastica mentale frattale espansa by SPS… ti eserciti all’apertura di “nuove rotte” di/in te, verso la direzione del reale manifesto non “qua, così”:
ancora “qua”, ma… “non così”.
Un’altra versione. Un’altra “storia”.
La tua originale, vera… storia:
quella che preferisci tu (la via di Dio e del Dominio).
Quali rischi corre il Mondo, con te al suo comando?
Che tu sia ancora una volta e per sempre… un altro Dominio.
Poni grande attenzione verso te stesso/a:
che cosa viaggia insieme/dentro a/di te?
Perché SPS definisce costantemente:
  • tuo (terzo stato)
  • (lato) proprio?
Perché il rischio che corri è che il Dominio “qua, così”… sia, nonostante tutto, sempre virale ed in grado di sopravvivere sempre a se stesso.

Del resto, “tutto è compiuto”… e tu sei già stato/a invaso/a e conquistato/a.
 
Per cui:
ora… “quanto è fonda la tana di Bianconiglio”?

   
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com 

2 commenti:

  1. A volte dubito che abbia un fondo ....
    Ciao. Cristiano

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    Risposte
    1. Ciao Cristiano, un fondo c'è. E' certo che c'è. Tutto ha un limite, anche l'universo. Ma il limite non è da intendersi solo fisicamente... E' anche una questione di "alimentazione dello status quo".

      Ogni "cosa" si può annichilire, scomparire, prosciugarsi, ritirarsi, etc.

      E tu non necessariamente devi fare la stessa fine :)

      Grazie e un caro abbraccio.

      Serenità

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