venerdì 30 gennaio 2015

La (ri)scoperta della “frattalità espansa”.



Che cosa enuncia la “Tavola smeraldina”?

Quale è l’autentico significato dei geroglifici? Com’era la loro pronuncia?
Sai solo una cosa: “non lo sai”.
Nessuno lo sa o, meglio, nessuno lo (ri)corda. Ma, la particella “nessuno” è sempre e solo relativa al piano del contenimento del reale, in questa (ri)forma.
Nessuno, non esiste… perché “Tutto è vero” (Prima legge di SPS):
la verità è senza menzogna, è certa è autentica…
Tavola smeraldina
Non è possibile cancellare la “verità”. Nessuna parte  in causa lo può fare o intendere.
La verità è… ubiqua. La verità è un “corriere”:
(ri)porta tutto alla tua sponda.
E, “tutto è… tutto”, senza eccezione alcuna, senza nessuna eccezione.
La “firma” è (di)spiegata dappertutto.
Qualsiasi tipo di firma…

La più grande (s)coperta è quella che è già stata fatta e che, nonostante tutto, “manca sempre”. Ciò che il “reset” porta sempre ad azzerarsi ed (in)sabbiarsi. Ciò  che non (ri)cordi mai, per un tempo sufficientemente lungo e consistente, tale da permeare il tessuto della realtà emersa
SPS lo sa che “non capisci” e, pur non “parlando un linguaggio per iniziati” è come se lo fosse, purtroppo.

giovedì 29 gennaio 2015

La “formula”.



Tutto ciò che giunge/arriva/accade è una “risposta” (è… “vero”).
Quello che “ti succede” indica la via. La direzione che stai (per)correndo. E, questo “è”; a (pre)scindere se tu ne sei al corrente, se tu sei d’accordo, se la pensi diversamente, se non ci credi, etc.
Il tuo “punto di vista” (non) conta. Così, come il libero arbitrio, la libertà, la democrazia, il diritto, etc., sono solo delle prospettive (d)entro ad altre prospettive, che celano aspettative (tendenze, ideali, desideri).
Aspettative che si clonano anche a “valle”, diluendosi nel paesaggio fatto anche di episodi relativi alle parti umane, che ignorano quanto accade loro… ignorando ciò che si (di)parte da “monte”.

Una coltre di “nubi” (ri)vela la “vetta”, ed il “(ri)velare” significa:
celare ancora di più
e, allo stesso tempo
annunciare la (com)presenza, (s)velandola.
La formazione di nubi, siano esse all’interno della mente, siano esse all’esterno di te – nel paesaggio dell’ambiente – (de)lineano una “causa” che, non è ciò che esse (ri)coprono, bensì, ciò che le ha portate a formarsi. È come osservare il dito che indica la Luna, in luogo della Luna (un “depistaggio”, azione/reazione).
  1. Tutto ciò che giunge/arriva/accade è una “risposta” (è… “vero”).
  2. “Tutto è vero” (Prima legge di SPS).
  3. “Tutto è uno dal terzo stato” (Seconda legge di SPS).
  4. “Tutto è relativo a…”:
l’ambiente è cosparso, diffuso, caratterizzato… dalla “frattalità”. Che cosa è? Essa è “una risposta”.

mercoledì 28 gennaio 2015

Scusate se è poco.


Patata o Pianeta?
Perché SPS (ri)utilizza (cita) notizie ed articoli d’ogni tipo, facenti parte e (con)segnanti/evidenzianti la “forma” a/di questa realtà? Bah… ci potrebbero essere molti motivi, tra i quali:
non avere idee proprie.
O, anche e più semplicemente:
non annoiare con “solo” i propri pensieri, le proprie ispirazioni, chiari di Luna, umori, tendenze, spunti, voli pindarici, (de)pressioni, slanci emotivi ed epici o volti al decadentismo o al romanticismo, chissà.
“Tu” fai già fatica, così, a leggere un intero articolo di SPS; figurati se ti trovassi davanti ad un “lenzuolo interamente (ric)amato alla SPS”. He He He… Che faresti?
Mhm… “per lo meno”, passeresti oltre "senza curarti di null’altro, se non della tua noia", (con)seguendo a quel campo minato ed inesauribile delle "tue cose da fare", sempre più importanti di qualsiasi spunto al… fermarti”. Fermarti? A far che?
A… “perdere tempo”? Naa… non se ne parla proprio.
E, poi, “chi è SPS”… per meritare una simile attenzione?
 
Vero. corretto. Esatto. Non fa una piega:
tutto è vero” (Prima legge di SPS) Wow... che Ego.
Addirittura un "marchio proprio" applicato ad una “legge”.
E che sarà mai, questo SPS? Un covo emanante saggezza ed intelligenza a tuttotondo? See… semmai, un esempio di paranoia illuminante, qualcosa che tende alla “malattia”, una forma di puerile attaccamento alla propria depressione, alla propria (im)potenza, qualcosa che (de)riva dall’ispessimento delle pareti interne del sistema venoso… una (con)seguenza del “mangiar male e del dormire ancora peggio”...
Un rincoglionimento progressivo alla luce del proprio fallimento?
Può essere. perché, no? Quando sei/ti (ri)trovi sempre a “pensarla in maniera inversa, rispetto agli altri”, che cosa puoi essere, se non un (ri)fiuto della società?

martedì 27 gennaio 2015

Cosa non devi (s)cordare?



L'etica della reciprocità o regola d'oro è un valore morale fondamentale che "si riferisce all'equilibrio in un sistema interattivo tale che ciascuna parte ha diritti e doveri; la norma secondaria della complementarità afferma che i diritti di ciascuno sono un dovere per l'altro".
Essenzialmente si tratta di un codice etico in base al quale ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e il dovere e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri. L'etica della reciprocità tra individui è il fondamento della dignità, della convivenza pacifica, della legittimità, della giustizia, del riconoscimento e del rispetto tra individui, delle religioni civili.
La reciprocità è la base essenziale per il moderno concetto di diritti umani.
Un elemento chiave della regola è che chi cerca di vivere in base ad essa tratta tutte le persone, e non solo i membri della propria comunità di appartenenza, con rispetto.
La regola d`oro ha radici in molte culture diverse. Importanti filosofi e personaggi religiosi l'hanno formulata in modi diversi. La "reciprocità" sintetizza con viva autenticità in sé le parole "libertà" e "uguaglianza". Le dottrine sulla libertà considerano l'etica della reciprocità tra individui un fondamento ovvio.
Ogni ingiustizia avrebbe origine da qualche precisa violazione del Principio di Reciprocità tra individui.
Secondo l'antropologia, l'etica della reciprocità è l'unica regola universalmente accettata, pur con notevoli varianti
Di solito, l'etica della reciprocità viene affermata e accettata senza un tentativo di giustificarla e di darle un fondamento; al massimo si mette in evidenza il vantaggio comune, il quale ricade, di conseguenza, anche su colui che la pratica, anche se a quest'ultimo può apparire troppo lontano
Islam.
La regola d'oro è implicitamente espressa in alcuni versi del Corano ed è esplicitamente dichiarata nei detti di Maometto. Un translitterazione comune è… "Desidera per il tuo prossimo ciò che desideri per te stesso" o "Ama il tuo prossimo come ami te stesso"…
Link

Non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te stesso”.
Confucio

Il "non" è una "privazione" e, pertanto, funziona ma al contrario, fingendo da detonatore di specificità, nella fattispecie:
una discriminante che (ri)copre l'interesse.
 Il “detto” più moderno è, però, “cantato in salsa umoristica”:
È facile fare il gay con il culo degli altri”…
I Savonesi
Ossia, la morale vale solo in maniera unidirezionale:
da "te" verso gli altri e non viceversa.
Quando sei tu a “ricevere”… allora tutto cambia e ti “offendi”, te la prendi.
Un esempio?
  • la strage alla redazione di Charlie Hebdo (la difesa del proprio diritto, della propria libertà di pensiero)
  • la revisione dell’Olocausto (la difesa del proprio diritto, della propria libertà di pensiero)...

lunedì 26 gennaio 2015

Saranno ovunque, nella "tua" stabilità.


 
I ricordi che ha seppellito quel giorno, sono le fondamenta di ciò che siamo oggi…”.
John Wick
Che cosa “c’è” alle “fondamenta di ciò che siamo oggi”?
Che cosa sono certi (ri)cordi “seppelliti”?
Che cosa “è”… un banco di memoria?
Che cosa “è”… un hard disk e(s)terno?
Proprio come quello che hai tu in casa tua?
Che cosa (ri)cordi? A quale causa contribuisci? Cosa intrecci, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, ad ogni “santo” giorno?
Perché la società attuale ti sembra tanto “strana” e perché tutto (ri)entra in un ambito che, “senti”, assolutamente distante da te? Perché non c’è cambiamento concreto ma… solo, una vacua speranza s(u/o)pportata da un substrato di realtà emersa, che concretamente non cambia mai, seppure si parli sempre di “innovazione, evoluzione, cultura, civiltà… amore”?
Perché ti senti così (im)potente nelle “tue” decisioni, quando esse sono (ri)volte al tuo “sacrosanto” diritto di poter “incidere nella caratteristica reale, che chiamano (chi?) società”?
Perchè (ri)esci solo a “dire la tua”, in una maniera sempre disinnescata all'origine? Il "diritto alla satira" è concreto?


venerdì 23 gennaio 2015

Se lo dice lui, allora...


Alcuni sono “scelti” per (s)confortare, dicendo la verità “sul/del come stanno/vanno le cose”.
SPS (Io) è tra questi (l'oceano è composto da "gocce")...
Da dove giunge l’ispirazione, che (re)spira da qualsiasi direzione e parte?

Il reale emerso è un fitto habitat, comandato a “distanza” (wireless ombra) ed ombreggiato da una situazione di dominio non apparente, se non nella (re)distribuzione proporzionale frattale – per mezzo della legge di frattalità, che “amalgama tutto insieme, (man)tenendo conto delle debite proporzioni esistenti sostanzialmente, al di là di ogni gradazione di “dubbio” (credo, apparenza, appartenenza, incanto, interesse, paradigma, etc.) tra forze emerse e non, tra potenza e… potenziale.

Appar(ten)enza.

Questo, se leggi SPS da qualche tempo, lo sai già, ma:
tra potenza e… potenz(i)a(le)”?
He He He…
La caratteristica frattale del tutto (una sorta di clonazione delle forze, utilizzata come riferimento a specchio, per amalgamare la realtà emersa di conseguenza. Come per miscelare l’impasto della “farina, con la quale si andrà a caratterizzare l’ambiente del reale di riferimento) è, appunto, nel tutto.
È ipotizzabile che, nel tutto, sia (ri)flessa – oltre a quello che SPS ripete da sempre – anche quella componente di “potenziale”, (ri)ferita al “10” (20) che la percentuale di “squilibrio prevedibile 90 (80)” (ri)porta e (ri)colora fedelmente, nella situazione d’insieme sociale ed ambientale (realtà emersa)?
Il potenziale è un punto di approdo che "è" ad una certa “distanza”, dal “dove sei ora tu”.
Il potenziale, dunque, (auto)esiste… perché “è” (im)possibile.
Essendo (im)possibile… esso “è”, sia che:
  • sia possibile
  • sia impossibile.
Perché? Perché “ci puoi pensare”. Perché “lo puoi pensare”. Ok?

È il terzo stato l’(im)possibile, e se lo puoi (ri)pensare, allora lo puoi immaginare e, dunque, la “tua” mente ha in sé perlomeno una sua parziale traccia di (ri)ferimento. Per cui, la frattalità lo deve (re)distribuire nel Mondo.
Il potenziale è “scolpito” nel reale, anche quando non lo vedi.
Nel “10” (20) che controlla il “90” (80) c’è potenziale.
Nel “90” (80) che viene controllato dal “10” (20) c’è potenziale.
Ma… “che cosa intende SPS per potenziale”?

giovedì 22 gennaio 2015

10 vs 90 (lo "squilibrio prevedibile").

 
Vilfredo Pareto ha sempre negato il legame che lo connette a Gaetano Mosca, anche se l’idea di quest’ultimo è da lui ampiamente accettata (una minoranza organizzata ha sempre il sopravvento su una maggioranza disorganizzata)….
Link
Una minoranza organizzata ha sempre il sopravvento su una maggioranza disorganizzata”.
La “minoranza organizzata” si (ri)flette, ad esempio, nella parte visibile dell’iceberg ma, in maniera inversamente proporzionale (“squilibrio prevedibile”), ossia:
nella realtà affiorata, taluni aspetti del “controllo” (piccola parte) si manifestano frattalmente in maniera direttamente proporzionale ed altri in maniera inversamente proporzionale, seppure la frattalità (re)distribuisce sempre un grado di “verità relativa a…”.
Il relativo diventa, però, assoluto… quando il “controllo” (piccola parte) è talmente espanso/(com)presente (intenso, forte, etc.), che giunge a corrispondere con la quasi pressoché integralità/totalità del tutto (ri)emerso (realtà di riferimento).
Questa espressione ha, al suo interno, molti punti basilari per la (ri)comprensione del reale.
C’è una “linearità” (sequenzialità, semplicità diretta, serie) e una “quanticità” (dinamicità, complessità indiretta, parallelo), nell’ordine che si viene a (co)creare nel piano del reale; qualcosa che (p)rende sempre in considerazione:
una (re)distribuzione proporzionale dei vari principi, che regolano gerarchicamente la (ri)formazione di quello che, in seguito (abitudine), (ri)assume la forma di “quello che ti sembra di (ri)conoscere da sempre”.
Il controllo massimo corrisponde all’Uno:
uno che controlla tutto/i.
Ma, visto che tu esisti, la proporzione massima è (im)possibile. Con tutta probabilità, questa “leva” (rag)giunge al massimo il 99,99%, mentre “tu” conti per lo 00,01%.
Nella miscelazione del reale, che (ri)sente anche delle componenti più lontane ed al di là del tipo di reame dimensionale, al quale sei (as)segnato al momento della (ri)nascita e che, dunque, ti limiti a (ri)conoscere… esistono altre forze che, comunque, “si fanno sentire” e che si amalgamano alla percentuale massima (con)sentita dalla “Fisica” (99,99%), riducendola a percentuali più basse (una situazione che il controllo cerca di migliorare in intensità).
Il “Principio 80/20”, dunque, rileva questa sproporzione ubiqua che, probabilmente, nella media del reale, è la percentuale più vicina al grado differenziale che divide “te” dalla consapevolezza dell’esistenza della (com)presenza del Nucleo Primo.
Per questioni di “sicurezza” è meglio alzare la (pro)porzione almeno al 90/10...

mercoledì 21 gennaio 2015

Il controllo in remoto dell’essere umano.


Un "pulitore di vetri", della facciata e(s)terna del Mondo.
Cieco chi guarda il cielo senza comprenderlo: è un viaggiatore che attraversa il mondo senza vederlo; è un sordo in mezzo ad un concerto.
Nicolas Camille Flammarion 
Nell’antichità, gli egizi (ri)uscirono a replicare in terra, una parte del cielo a cui avevano "accesso" sopra alle loro teste. Infatti, la piana di Giza e, per quello che si conosce, anche altre parti del territorio assunsero la medesima conformazione del cielo, replicato nella visione della Via Lattea, delle stelle della cintura di Orione, etc.
Le posizioni delle piramidi e la sinuosità del grande fiume Nilo:
uno scenario in/di replica del “cielo”.
Una rappresentazione teatrale, fine a se stessa? Naa… piuttosto il lascito ai posteri, alle generazioni (s)perdute successive, della infinita portata della rilevanza frattale del tutto:
come è sopra, così è sotto.
Le solite “cose”? La (s)coperta dell’acqua calda? Aria fritta?
Sì, per come ti sei abituato a masticare e a digerire tutto, in salsa agrodolce e, paradossalmente, sempre più insipida.
Se “come è sopra, così è sotto”… anche “come è sotto, così è sopra”?

La verità è senza menzogna, è certa è autentica (“Tutto è vero”. Prima legge di SPS).

martedì 20 gennaio 2015

Nulla di nuovo all’orizzonte.



Il sistema esperto di Intelligence che andrà ad estendere DriveOnStreet, permetterà di identificare, classificare e archiviare immagini di persone e oggetti ricercati. Questo permette di generare segnalazioni spontanee in tempo reale in base alla richiesta degli agenti e di restituire risultati di ricerca dall’archivio ma anche di prevedere un avvenimento in funzione dei dati archiviati…
Link
Prevedere un avvenimento in funzione dei dati archiviati…
Dunque, i dati diventano centrali. Che cosa puoi (pre)dire se, ad esempio, questi dati vengono manipolati ad hoc? Se sparisce una parte e/o viene cambiata e/o aggiunta un’altra?
La predizione come cambia? Quante “prove” sono (s)comparse nel corso del tempo? Quanti “dati” mancano? Quanta menzogna è contenuta nei dati?
Senza una prospettiva più “aperta e focalizzata”, non si può (rag)giungere quel livello di “Tutto è vero”, che garantisce sempre il costante monitoraggio della fonte, che controlla/ammorba il piano inclinato della realtà emersa come (con)seguenza della (com)presenza (che… non esiste ma che c’è, sostanzialmente).
Nel grande trattato di alleanza, firmato a Losanna nel 1875, tra i supremi consigli di rito scozzese antico ed accettato si affermò:
la Massoneria proclama ciò che ha proclamato fin dalla sua origine; l’esistenza di un Princìpio Creatore (nel significato, però, di “princìpio di generazione” e non di creazione dal nulla!), sotto il nome di “Grande Architetto Dell’Universo”...
Link
“Princìpio di generazione” e non di creazione dal nulla…
Una base di (ri)partenza, capace di (ri)fondare tutto ciò che rimaneva, (ri)terraformando la realtà.
Dal punto di “reset” all’obiettivo (meta), passando per il lungo viaggio del presente.
Un percorso “punto – linea – punto”:
la lettera “R” in Codice Morse.
La particolarità che emerge in SPS, è che la lettera “R”, se la digiti tra parentesi, in Word diventa il simbolo del “marchio registrato”:
®
Il simbolo ® serve a indicare… un marchio registrato.
Il marchio è un qualunque segno distintivo suscettibile di essere rappresentato graficamente, e può consistere in parole (marchio verbale), disegni, lettere, cifre, suoni, addirittura la forma di un prodotto o della confezione di esso (marchio di forma), combinazioni o tonalità cromatiche, purché siano tutte caratteristiche idonee a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelle delle altre…
Link

Ergo, ecco il “marchio” di tutta la “cultura” (ri)emersa progressivamente nella realtà di (ri)ferimento.
Un marchio reca con sé, sottilmente, anche la firma del progetto.
La firma è tutto ciò che segna la realtà. Se la realtà è (in)giusta, quella è la firma dell’intento, che la sorregge…
Ok?
Difficile a credersi ma è, banalmente, così.


lunedì 19 gennaio 2015

Il limite è un controllo.



- Hey! Vuoi sentire la conferenza sui microcontrollori?...
- Non ti annoia perdere tempo con tutti questi segaioli? A costruire le antenne dai pacchetti di Pringles, a leggere Neuromante, a giocare al richiamo di Cthulhu? Ma, che orribile spreco! Uomini capaci di generosità, che hanno uno scopo nella vita. Pensi che servano queste stronzate al mondo? Non è quello per cui abbiamo lottato…

Il Quinto Potere
Quanti “poteri” ci sono?
He He He… quanti ne puoi immaginare? Ecco il limite:
  • quanti ne (ri)esci ad immaginare?
Il “limite non è un limite invalicabile”… bensì, è ciò a cui tu hai diretto accesso, attraverso le tue facoltà. Non esiste nessun limite, ergo, tu vivi in un sottoinsieme delle tue possibilità, così come vivono gli animali ridotti in cattività dall’operato umano. Anche per loro vale lo stesso discorso. La razza umana impedisce lo sviluppo di qualsiasi altra forma di Vita “animale” sulla Terra, che l’umano può direttamente vedere.
Ma c’è sempre dell’altro, no? Qualcosa che (s)fugge per una diversa caratteristica principale di sopravvivenza…
Ebbene, l’umano non ha il controllo di tutte le forme di Vita auto esistenti in questa forma di reale. Di questo stanne pur certo. Per cui, anche l’umano – in quanto forma di animale “dominante” – (ri)entra nel medesimo ambito, sia per quanto (ri)guarda il “sopra” che per quanto concerne il “sotto”:
un orientamento del tutto convenzionale e, dunque, del tutto umano, nella misura in cui l’umano non è libero di essere… libero (se stesso).
La frattalità è ubiqua, essendo una caratteristica del reale. Ogni caratteristica è “legge”, dal punto prospettico di “chi (con)segue e se ne accorge, decodificandola, però, come qualcosa di soprannaturale e, quindi, elevandola al grado divino (credo)”…
  • “Tutto è vero” (Prima legge di SPS)
  • “Tutto è uno nel terzo stato” (Seconda legge di SPS)
Il “terzo stato” è una posizione prospettica dalla quale si gode di un “paesaggio” diverso dal consueto (dualità).
SPS (Io) scrive da un simile “coll(e/o)”:
da “lì”, la realtà emersa è (ri)letta in maniera altra, attraverso lenti frattali che “sincronicamente, centralmente, sovranamente, etc.”, esprimono il grado di reale più autentico, dal proprio punto di auto consultazione (qualcosa al di là della componente del giudizio e dell'attaccamento, etc.)…
Fantascienza? Illusione? Paranoia?
Sì, quando a “viverlo/pensarlo” è un solo individuo.


venerdì 16 gennaio 2015

La Seconda legge di SPS.



Un “buon avvocato” è il sinonimo del grado di “giustizia” che vige nell’attuale forma di realtà?
È così che puoi misurarla?

Il Mondo è cinico e, mentre tu attendi il cambiamento (speranza)… nulla cambia di fatto (paradigma)
Perché i nuovi "arricchiti" diventano come quelli che lo sono già.
E l’arricchimento è qualcosa che ti toglie, piuttosto che “ti da”.
Sembrano solo frasi di (circo)stanza, vero? Tanto che “non porgi nessun tipo di attenzione” (non ci credi più). La “tua” speranza è, allora, qualcosa di flebile e di assolutamente relativa ad un’altra dimensione del reale, al di là di una attualità che trasmuta se stessa in se stessa, per mezzo del tuo tacito assenso (fare sempre altro).
Il “buon avvocato” è sinonimo di “poterselo permettere”, ergo… “che non è per tutti”. Se la giustizia è questa, allora “c’è nelle fondamenta di questa società, qualcosa che distorce il segnale”. 

Perchè lo capisci, anche da solo, che... "non si tratta di giustizia"...
Non è tutta farina del tuo sacco, ciò che (ri)trovi ogni volta che nasci “qua”. Sembra che tutto esista da sempre. Certo, la storia afferma che è in corso una “evoluzione”. I tuoi avi stavano “peggio” di quanto è accaduto in seguito al loro “tramonto”, secondo una catena lineare che non smette di (s)filare nel piano reale dell’esperienza umana (qualsiasi cosa sia).
Hai l’impressione che l’evoluzione porti solo progresso e “valori” (crescita a tuttotondo).
Eppure, quando ti guardi attorno… come puoi ancora sostenere che “oggi è meglio di ieri?” (forse lo sostieni perchè hai una immagine/ricordo, relativamente al "ieri", che sostituisce tutto ciò che fu).
Senza (ri)correre alla consueta descrizione dello stato del Mondo intero, SPS si limita a focalizzare la sua/tua attenzione, su ciò che (s)fugge. La “missione” (vocazione, percezione) è volta, infatti, in primis a far luce su quello che “non si muove nemmeno dietro le quinte del Mondo”.

giovedì 15 gennaio 2015

Based on a true story.



Sta prestando attenzione?... Bene! Se non ascolta attentamente, le sfuggiranno delle cose. Cose importanti. Non farò pause. Non mi ripeterò e… lei non mi dovrà interrompere. Lei crede di avere il controllo di quello che sta per accadere, perché lei è seduto lì dov’è e io sono seduto qui, dove sono. Ma si sbaglia! Sono io che ho il controllo. Perché io conosco cose che lei non conosce…
The imitation game



Comunque, la guerra si trascinò per altri due anni. E, ogni giorno, eseguivamo i nostri calcoli imbrattati di sangue. Ogni giorno, decidevamo chi restava in vita e chi moriva. Ogni giorno aiutavamo gli alleati a vincere senza che nessuno lo sapesse. Stalingrado, le Ardenne, l’invasione della Normandia… tutte vittorie che non sarebbero state possibili senza le informazioni che noi fornivamo. La gente… parla della guerra, come di un epico scontro tra… civiltà. Libertà contro tirannia. Democrazia contro nazismo. Milioni di soldati… caduti sul campo. Intere flotte sul fondo degli oceani. Aerei che sganciano bombe dal cielo, fino ad oscurare il sole. Per noi non era questa la guerra… per noi la guerra era… una mezza dozzina di fanatici dei cruciverba in un villaggio dell’Inghilterra meridionale.
Ero davvero Dio? No! Perché non fu Dio a vincere la guerra. Ma noi.
The imitation game


Vedila frattalmente:

chi è, allora, Dio? Su quanti livelli si è giocata anche la Seconda Guerra Mondiale? Allo stesso tempo. E tu... che cosa sai?
Questa storia, di SPS (Mia), è basata su "una storia vera"; su ciò che (s)corre al di là di tutti i "tuoi" dei, delle tue paure e del "grande vuoto", che ti separa da ciò che non assumi come "vero".
Resta ancora una cosa da fare… Bruciare ogni cosa…
Ma la guerra è finita!
Questa guerra sì. Ma ce ne saranno altre. E noi sappiamo decifrare un codice che tutti gli altri ritengono indecifrabile…

The imitation game
Asteroide da record si sta avvicinando alla Terra…
Link
Il pericolo di "un asteroide contro la Terra", metterebbe tutti d’accordo?

Ognuno vede per come "sente" (crede). Una caratteristica facilmente manipolabile, quando hai paura e quindi sopravvivi... 
Grecia rivendica credito del 1942 a Germania e Italia: 11 mld.
Un rapporto voluto dal governo della Grecia rivendica l'esistenza di un credito nei confronti di Germania e Italia, risalente ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, per 11 miliardi di euro rivalutato ai giorni attuali. Lo riporta il quotidiano ellenico To Vima (To Bhma), citando un "rapporto confidenziale" di 160 pagine consegnato al viceministro delle Finanze Christos Staikouras. La questione è rapidamente rimbalzata su diversi media tedeschi...

mercoledì 14 gennaio 2015

In attesa di te.




(SPS ti consiglia di far partire la musica proposta. Fai tu…).

Non so che cosa ci sia di vero a questo Mondo.
Questa è una verità.
“Tutto è vero” (Prima legge di SPS)…
Capisci?
Il riflesso frattale è “sempre vero”, anche quando “hai a che fare con una menzogna”. Per dire una menzogna, occorre che ci sia la “presenza o la compresenza”.
Presenza e compresenza = (com)presenza (la particella “com”, tra parentesi indica la combinazione di stati possibile, alternata/ubiqua/sequenziale/dinamica/trasversale/parallela/etc.):
  1. presenza
  2. compresenza
  3. (com)presenza = terzo stato quantico della (im)possibilità.
Il terzo stato è una verità (stato fisico/mentale) cancellato dalla tua percezione. Tu puoi essere caldo o freddo e caldo/freddo (allo stesso tempo).
Lo stato di caldo/freddo è un “nuovo/diverso” stato, fisicamente distinto e separato dagli altri due, che la logica duale/binaria non ha preso in considerazione.
Ciò significa che, tale “logica”, viene prima della (s)comparsa del terzo stato. Ciò significa, frattalmente, che:
qualcosa esisteva già prima di una simile “decisione”.
Il loop reale (duale) è qualcosa che viene dopo una simile “decisione”.
E, dunque, significa anche che:
  • il loop reale è un recinto d’osservazione altrui, con al suo interno gli umani
  • il loop reale è qualcosa che “non ne esci più, se non te ne accorgi
  • e, anche “quando te ne accorgi… qualcosa di/in te, non te lo fa mai credere a sufficienza”.
Perché è… “complesso”, improvvisamente, dopo l’accorgersi... considerare anche il/lo “(s)fuggire” (sviluppare un “fare” alternativo, ossia, intendere una forma di reale diversa/altra).
Piove ma non ci credo”.
Paradosso di Moore

martedì 13 gennaio 2015

Placebo delle “colonne portanti”.


Dove corri? Guardati attorno... Accorgiti.
Le colonne portanti
Grecia: Dijsselbloem, Eurozona intatta.
L'Eurogruppo "lavorerà con chiunque vinca in Grecia" le elezioni del 25 gennaio e "lo faremo tenendo l'Eurozona intatta:
qualsiasi speculazione in materia è fuori discussione, per quanto mi riguarda".
Lo ha assicurato Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, in una lecture a Tokyo presso la Keio University sulla crescita in Eurolandia…
Link
Il placebo
L'acquisto di titoli di stato è lo strumento più efficace in questa situazione… in consiglio direttivo stiamo discutendo diverse possibilità…”.
Ignazio Visco
Molto spesso, il “placebo” è una droga (presa) al servizio dell’incanto in atto (realtà attuale).

In tutto ciò che devi far
il lato bello puoi trovar

lo troverai e... hop! Il gioco vien
ed ogni compito divien
più semplice e seren
dovrai capirche il trucco è tutto qui:
Con un poco di zucchero
la pillola va giù
la pillola va giù
la pillola va giù
Basta un poco di zucchero
e la pillola va giù
tutto brillerà di più!
Un poco di zucchero - Mary Poppins
  • il trucco è tutto qui
  • tutto brillerà di più...
Tutto questo “brillare” è un effetto, non collaterale dell’utilizzo della droga “zuccherina”, bensì… l’effetto principale, ossia:
in tutto ciò che devi far
il lato bello puoi trovar
lo troverai e... hop! Il gioco vien
ed ogni compito divien
più semplice e seren…
L’effetto principale è il “brillamento”, che (ri)colora tutto di nuove tinte, caratterizzate da sfumature che convincono della “bellezza del luogo”. In maniera tale che, in seguito, “ogni compito divien più semplice e seren…” (lobotomia, programmazione, etc.).
 

lunedì 12 gennaio 2015

La visione è una memoria.



Il principo di (ri)formazione: un eco (ri)cordo.
C’erano dei dubbi? A proposito di cosa? Beh… a proposito della “fine” che attendeva i “terroristi islamici” di Parigi. La morte era dietro l’angolo. Ciò che (ri)accade, sempre, a tutti i “fenomeni mediatici”, attrezzati per l’occasione di turno dal medesimo tipo di “controllo”.
Qualcosa d’insieme, che rende la (sud)divisione tra Stati e relative convinzioni (appartenenza), come un “bruscolino nell’occhio”, nel senso che:
  • il controllo è uno ed unico
  • mentre
  • gli Stati “servono” il principio unico (scenografia)
  • con (d)entro tutte le persone (recita).
Gli umani sono dei (ri)tornanti, ma non lo (ri)cordano più, tranne coloro che fanno di questa verità, un segreto, grazie al quale poter inscenare questo modello di realtà tanto (s)fuggevole, misero, sofferente.
Il morire sembra, allora, come qualcosa di tremendo, di a sua volta… “unico e definitivo”.
Chi uccide, uccide per sempre?
Questa è una logica alternativa alla “tua”. Non serve il giudizio, in SPS. Non “serve niente e nessuno”. Evitalo e potrai godere di una visione prospettiva differente dalla solita.
Non sono Charlie, sono Ahmed, il poliziotto ucciso. Charlie ridicolizzava la mia fede e la mia cultura e sono morto difendendo il suo diritto a farlo”.
Dyab Abou Jahjah
Parigi, finisce l'incubo: uccisi i 3 terroristi, uno in fuga. Morti 4 ostaggi…
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SPS te lo ripete (da) sempre:
che cosa sai?.


venerdì 9 gennaio 2015

Tutto può essere visto come...


Frattalità...
Se i politici sono ricattabili, tutto può essere visto come un ricatto.
Figuriamoci le stragi”.
Paolo Barnard

I Papi hanno chiesto scusa per quello che, ufficialmente, ha compiuto la Chiesa… (d/n)el passato”…
Questo ho sentito personalmente alla radio, questa mattina. L’ho sentito all’interno di quello che, probabilmente, era un dibattito sulla strage “Charlie Hebdo”; una "filo discussione" a senso unico, che ho agganciato giusto per il tempo di... una commissione…
Nient’altro? Naa… Come puoi estrarre valore aggiunto da una sezione di un più ampio discorso, non del tutto sentito? Beh, partendo dalla propria centralità, focus, attenzione, dimensione, etc., che – anche da “sola” – permette di filtrare tutto di (con)seguenza, alla luce della propria luce.
Al di là di ogni componente del giudizio, esiste la tua più autentica “sfera” d’esistenza. Qualcosa che emana sempre sincronicità con “te”… qualsiasi “cosa” sia la sfera, l’esistenza e te.
A tutto ciò puoi anche applicare la “logica” e tutto ciò che si è sviluppato in questa forma di reale (il livello secondario). Tutto ciò che è rimasto di te e tutto ciò che si è solo trasferito nella valenza (ri)collocativa (ricordi? “Tutto si trasforma” e… “tutto è vero”).
In questo mix d’auto osservazione, che viene da te (se versi, “sei”… in una simile configurazione)… anche un solo estratto, anche una sola parola udita o letta (percepita) valgono tanto quanto l’intero discorso, se non… “di più”. Perché?
Perché “viaggi senza ombra di dubbio”, (ri)conoscendo nel tutto sempre e solo la tua via. È una (ri)conferma, insomma, dei passi che stai muovendo lungo la tua direzione (ricorda che l’attore principale ti ha lasciato senza orientamento, ossia, ti ha disorientato)…
La sincronicità, quando ne sei convinto a pieno, è una guida certa.


Dunque, da questa prospettiva (intesa, ora, come quella di SPS, visto che ne stai leggendo il tracciato) i “Papi” non si possono limitare a chiedere scusa per le stragi del passato, per la loro “politica, ambizione, interesse, corruzione in toto”. No, davvero. Non basta. Tanto più che… la "linea" non ha per nulla cambiato direzione e non sono solo le parole, certamente, a far cambiare di senso ad una macchina perfettamente oliata per sfruttare la Massa credente.
Gli scandali che emergono ancora oggi, parlano chiaro:
non c’è differenza tra le dimensioni religiose e politiche/sociali.
Al di sotto cova la cenere radioattiva della (com)presenza che “ti ha”...

La frattalità è una gran chiave di lettura (ri)polarizzatrice del tutto. Ad esempio, se le persone sono “divenute” sospettose di tutto e tutti e non si fidano più di nessuno, un motivo c’è senza ombra di dubbio.

giovedì 8 gennaio 2015

Il punto da cui sorge la forma.

  
La Cnn è pronta per la fine del mondo: già realizzato l'ultimo servizio della storia…
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Che cosa sai?
Quello che ti dicono.
Chi? Il soggetto è sottinteso ma… se gli vuoi dare un “volto/nome”, a quali “immagini/dati” (ri)corri?
Il contenitore del “verbo”, è inesorabilmente vuoto oppure (s)vuotato.
Non hai i (ri)ferimenti esatti. Mancano. E questo loro “mancare” si è impresso e fuso assieme al linguaggio stesso e a tutto ciò che va a (ri)formare la realtà.
La frattalità è una legge. Ma, della frattalità non sai che fartene. Perché? Beh… tu che ne dici?
Forse, perché è stata resa iner(t/m)e?

Forse, perché la “tua” mente necessita (or)mai di:
scienza
(com)provabile
esatta
e
obbediente…
Qualsiasi "termine" è come un dado:
un costrutto dalle numerose facce e dalle combinazioni integrali, che (di)mostra una facciata pubblica ma, allo stesso, tempo ne cela (in)direttamente molte altre.
La facciata pubblica è quella d’insieme, per l’insieme della Massa. Ciò che (ri)conosci, vivendo per un certo tempo, minimo, nel reame di reale che, unicamente, ti sembra di poter disporre…
 

mercoledì 7 gennaio 2015

Una "risposta" doverosa.



In SPS vige la visione frattale; che cos’è?
Beh... Che cosa sai, tu, a proposito dei frattali? Se non sei un “esperto”, saprai solo quello che hai in mente a proposito di una forma che si ripete in continuazione. Saprai, molto probabilmente che:
le forme delle coste, delle radici, dei fulmini, dei neuroni, delle costellazioni, della formazione del ghiaccio, etc. hanno delle strane “vero somiglianze”. Tutto bello, poetico, meraviglioso…
Ma, alla fin fine, non sai che fartene, quando hai a che fare con il “tuo” vivere, in “soldoni”. E, anche se sei un esperto... che cosa sai? Ciò che applichi in determinati ambiti del tuo lavoro, da sovrapporre alla realtà sociale di (ri)ferimento (business, interesse, scienza, etc.)...
La “poesia” va, letteralmente, “a quel paese” (quale?).
E dato sì che sei così preziosa
stasera io te vojo
dì na cosa.
Te c'hanno mai mannato
a quel paese?
Sapessi quanta gente che ce sta.
Er primo cittadino è amico mio
tu dije che te c'ho mannato io.
E va e va
va avanti tu
che adesso c'ho da fa'...

Alberto Sordi
 
Hai voglia a sforzarti di leggere Mandelbrot. Hai voglia, in seguito, ad applicare ciò che hai letto. Con SPS è uguale, forse; nel senso che:
non capisci ugualmente.
Anzi, probabilmente, capisci già dall’inizio, di meno.
Ma sai il perché?
Perché ti sei abituato (e porti con te) a leggere superficialmente qualsiasi genere di argomento, articolo, notizia, poesia
Non “ti ci metti” veramente. Mai.
Lasci che tutto scorra in te e, subito dopo... che tutto fuori esca da te, come polvere che cambia solo di posto (fai attenzione a questo genere di “paragoni/esempi”).
Il vivere “così” è l’equivalente del "fare le pulizie, in casa"...