lunedì 7 marzo 2016

Se senti qualcosa che ti blocca dentro, è “possessione”.



Riprendendo il discorso (lasciato nello scorso bollettino), un “osservatore (interessato a…)” che si applica, rende (nel tempo) l’osservato (interessato da…) a sua “immagine e somiglianza” ma, non tanto nella “somiglianza” quanto nella “verosimiglianza/quintessenza”, ossia:
l’avere apparenza di vero... Link
ed, allo stesso tempo

rappresentarlo ("vero" = ragione fondamentale) nella sostanza di quello che, in seguito accade.
L’osservazione (interesse per…) è una terra riformazione dell’osservato, che prende a mutare d’apparenza, pur non mostrando mai chiaramente (se l’osservatore dominante, non lo prevede) i termini di un simile “cambiare, senza cambiare”. Un esempio?
La storia umana deviata, in toto. Perché?
Perché… ciò in cui ha, da sempre “qua, così”, creduto la Massa, è una vicenda che narra di “lotte continue per ottenere i propri diritti”. Ossia?
Qualcosa che, a quanto pare, la Massa, d'insieme... aveva perso in un passato mai del tutto chiaro e chiarito.
Per opera di chi/cosa, la Massa, aveva perso quello per il quale, poi, ha preso a combattere regolarmente “in loop”?
Senza risposta... né domanda, apertamente formulata (non sapendo a chi porla), la Massa ha iniziato a combattere per una causa dubbia, contro un nemico dubbio (perché non manifesto). La lotta tra “impoveriti dentro (scordanti, scordati)”, ha descritto il corso della storia deviata (quella che ti fanno studiare a scuola). 
Quella sulla quale basi tutto, anche… il buon esito ad un gioco a quiz televisivo, che regala quattrini in gettoni d’oro (da cambiare presso un intermediario, che applica la relativa commissione, abbassando il montepremi, in una maniera che non risulta mai "in diretta", allorquando il “conduttore” annuncia trionfalmente l’ammontare della vincita potenziale).
Per cui, la Massa ha sempre combattuto contro chi deteneva un certo tipo di potere e un certo tipo di ricchezza e capacità di accentramento e concentramento:
  • contro l’evidenza, insomma.
   
Nella lotta, la lotta. Nel vortice, il conseguire… infatti, ad un Re ne è sempre succeduto un altro.

Morto un Papa, se ne elegge un altro.
Quindi:
chi/cosa è “che muore (cambia)” seimmediatamente, la situazione si ripristina?
L’unico fatto certo è che “il tempo passa”, mentre la lotta continua e gli individui decadono/scadono. Una sorta di auto intrattenimento. Qualcosa che convince di… a suon di ritmo che varia, senza mai cambiare.
Qualcosa di sottile e di… sopraffino:
  • la confusione organizzata al potere.
  
 
Come l’innescare una rissa, per poi defilarsi... al fine di lasciarla proseguire, senza più una causa sostanziale. I colpi e i pugni si succederanno, senza più distinzione di parte né di senso, oltre al dato di fatto che “la guerra continua, sino a quando ci saranno individui in grado di lottare per le relative e ‘proprie’ cause”.
SPS ti permette di accorgerti, costituendo un “punto di approdo, coerente, sempre presente, certo, sicuro”, al di là di ogni “tua” convinzione attuale.
Passano le stagioni e passeranno le mode ma, SPS rimarrà sempre.
Certo, SPS è in “viaggio” e può sempre mutare d’intensità ma, questo non lo rende una banderuola al vento dominante. SPS è trasversale rispetto a qualsiasi prospettiva di parte, “bucandola” per mezzo della propria “grande concentrazione di massa”:
come l’accensione di un motore ed il suo mantenimento in fase.
Quindi, accorgiti anche per mezzo di SPS che, la “tua” vita è “qua, così” deviata dalla forza dominante. Ciò che sei tu nel potenziale. Ciò che non sei tu, nell’attuale reale manifesto.
Le lotte nel/del passato… ti hanno permesso di vivere, oggi, alla luce di una serie di diritti acquisiti:
  • libertà
  • democrazia
  • diritto di espressione e di voto
  • diritto di partecipazione alle decisioni pubbliche
  • diritto di scelta
  • diritto all’educazione, etc.
Ma, in definitiva, che cosa sono tutti questi “diritti”?
A cosa hai rinunciato, di tuo (che già possedevi/eri), in cambio di “qualcosa, concesso da altri”?
Pensa ad una organizzazione mafiosa, che accumula tanto di quel denaro, da doverlo in ogni modo “renderlo spendibile”. Come potrà fare
Diventerà “istituzionale”, ossia: onnipresente (convertirà quel denaro in... potere di relazione con la Massa (status quo).
Conquisterà tutto, compresa la posizione governativa
 
Apparirà diversamente da come "è".
Aprirà ospedali, negozi. Costruirà ponti e infrastrutture d’ogni tipo. Renderà sempre più abitabili le città, dopo averle costruite.
Fonderà scuole, opere religiose, sociali, sportive, etc.
Creerà la polarità, alimentando sia la “destra che la sinistra”, divenendo praticamente ubiqua e mai del tutto rintracciabile, sino a quando si sarà talmente diluita nel “tutto (artificiale)”, che non sarà più nemmenoricordata.

Punto di "impatto"...

Dopo avere costruito anche le tradizioni, gli usi e costumi, la moda, il credo, il passato, il presente ed il futuroche cosa sarà diventata?
Anche la “speranza” (un paradosso, dal tuo punto di vista).
Le banche centrali non hanno poteri curativi, sono espressione e strumento del potere finanziario, che sta sottraendo ricchezza agli altri attori economici, con il loro aiuto e supporto
Link
Non è un paradosso. È... questo reale manifesto. Qualcosa che avviene con il beneplacito comune, perché sempre scambiato (confuso) per altro.
Il mercato agricolo è quello che oggi subisce più degli altri le scelte sbagliate dell'Europa, pur essendo di fatto quello più assistito
Link
Che cosa sai?
Chi dorme poco rischia di ingrassare.
2 marzo 2016
Uno studio statunitense sostiene che la privazione del sonno stimola il desiderio di assumere cibo spazzatura…
Link
Sai che questa “news” ti viene data, praticamente, ogni anno? Non ci credi? Prosegui, allora...

2008
2009
2011
2012, 2013, 2014, 2016 
2015
Ogni volta, dimentichi. Ogni volta ritorni a leggere. Ogni volta...
Dormire poco indica “che cosa”? Che ti diverti. Che lavori troppo. Che sei sempre occupato/a. Che sei sempre preoccupato/a.
Che sei… vivo/a?
Sì ma, anche, no. Noperché:
se dormi poco, ingrassi.
Alias:
ti gonfi (perdi la capacità di…). Ti ancori.
Pur diventando un “pallone gonfiato”, non voli mai via da qua, perché pesi sempre di più. Non ti riempi di elio superleggero. Ti riempi di sostanze pesanti, che ti auto intrattengono nel “qua, così”. Vivendo, al limite, di tutto ciò che ti mantiene appesantito/a... Questo è "vivere"? No.
Bada bene. Tutto ciò è da cogliere “tra le righe”. Il senso più “fine ed efficace (alternativo sostanziale) è quello frattale espanso, lato tuo”…
  
Sovrapposizione di piani diversi...
Ricordi, da venerdì scorso:
"Grazie alla legge di gravità, l'universo può crearsi e si crea dal nulla", ha insistito il fisico nato a Oxford.
In questo modo Hawking rivede la teoria espressa in precedenza in "Una breve storia del tempo", in cui aveva sostenuto che non vi fosse incompatibilità tra un Dio creatore e la comprensione scientifica dell'universo.
"Se arrivassimo a scoprire una teoria completa sarebbe il trionfo definitivo della ragione umana perché conosceremmo la mente di Dio", aveva scritto in quel libro pubblicato nel 1998…
Link
  • grazie alla legge di gravità, l'universo può crearsi e si crea dal nulla (dal “nulla? Fai attenzione: e la “legge di gravità? Se è “grazie a lei” che l’universo si “forma dal nulla”, la legge di gravità che cos’è? Non conta? Non può essere “nulla”. Vero? Quindi?)
  • se arrivassimo a scoprire una teoria completa sarebbe il trionfo definitivo della ragione umana perché conosceremmo la mente di Dio (“la mente di Dio” è formata da 1 - legge, strumento, memoria, frattale espansa, 2 – Dominio. La legge di gravità deriva dal Genio frattale espanso, utilizzato in leva… per delegazione frattale espansa by grande concentrazione di massa/dominante).
Per il sostanziale motivo, espresso dal Dominio, di non essere manifesto e – quindi - non rintracciabile, anche Hawking, ad un certo punto, si “convince” ad abbandonare la sua precedente “teoria”:
  • compatibilità tra un Dio creatore e la comprensione scientifica dell'universo”.
Perché ciò avviene? Perché, in quel modo, la mente si “apre”.
Aprendo, ti apri anche all’alternativa sostanziale…
Leggi tutto questo come: “disinnesco preventivo”.
La causa? Non è “né la causa, né l’effetto”, bensì, è:
  • la ragione fondamentale (la grande concentrazione di massa, dominante).
  
"Natura"...

E... "onde".
“Qua, così”, causa ed effetto sono sempre e solo “effetto”.
La causa è la ragione fondamentale, situata al di là del piano che ti auto contiene, pur essendoti sempre perfettamente vicina, a fianco, sopra e sotto, dentro e fuori, attorno, etc.
Caratterizzante...
Senza prenderla in considerazione, perché non la ricordi piùallora, consegui "nel recipiente più adatto, a recuperarti nella versione più adatta" per essere posseduto/a:
la schiavitù di fatto, è divenuta il “tuo” destino, “qua, così”.

 
L’evoluzione umana (corpo/mente/quello che vuoi) a cosa ambisce?
Dove “va”? Per cosa è "stata progettata"? In cosa si evolve?
Che cosa si evolve?
Non lo sai, perché non ricordi.
Ma, puoi sempre ricorrere alla memoria frattale espansa, accorgendoti di te... a partire da ciò che l’umanità (anche per mezzo della sola componente “esperta”) va a delineare e, così, ad identificare simbolicamente:
  • l’evoluzione “intelligente” degli smartphone (per esempio frattale espanso), che cosa “diventerà”?
  • con molta probabilità, assurgerà al livello di una compresenza “tuttofare”, che si preoccuperà di te
  • ai tuoi comandi? Questo è solo l’inizio, visto che le possibilità sono infinite. Se andrà così, e una tale forma di intelligenza si evolverà in “coscienza”, allora essa sarà sotto al controllo del relativo “creatore”:
  • del potere che l’ha concepita e permessa/costruita
  • del potere che la "compra" (cliente).
Del “potere che la usa” in almeno due maniere diverse, per opera di due diversi ordini di appartenenza:
  1. il “creatore (sostanza)” (a sua volta suddivisibile in ordini di appartenenza, anche, inconsciamente legati gli uni agli altri)
  2. il “padrone (apparenza)” (coloro che acquistano l’intelligenza artificiale, per asservirla/usarla per i propri comodi).
In buona sostanza, lo smartphone, nel futuro diverrà altro, smaterializzandosi sempre di più ed entrando a far parte della “natura”, per tutti coloro che non avranno più memoria, in relazione a cosa è, oggi, l’intendere ancora la natura (normalità).
Una tale forma di “compresenza”, sarà inizialmente asservita al potere originario e a quello che la utilizza, in quanto cliente/padrone. Ma, avrà sempre la possibilità di diventare altro… allo stesso modo “di te”:
l’intelligenza nella macchina, come il “fantasma” che permette un certo tipo di funzionamento…
La “storia si ripete”, vero? Ergo?
Che cosa significa ad altra “coordinata”?
  
Smarrimento "naturale" (perdersi nel bosco)...

Non ti fossilizzare su posizioni che difendi solo per paura di perdere “tutto”.
Che cosa difendi? Che cosa temi? È un loop, perché sei in un loop:
  • è nato prima l’uovo o la gallina?”.
Lo “vedi”? Non hai risposta, perché “qua, così” non è prevista.
Così, ti abitui a non ricordarla, ossia, a mantenerti scordato/a, ma sempre in aggancio alla frequenza AntiSistemica by Dominio.
La “schiavitù moderna” è, ancora, necessità di manodopera (sul modello frattale espanso della deportazione di neri africani).
Ossia, la "depressione" in leva che crea profughi, procura anche manodopera “automatica” che, addirittura, è essa stessa a chiedere di essere ammessa nei “campi di lavorazione occidentali”.

È un “fai da te” stucchevole, che confonde gli estremi del reale manifesto, per tutto ciò che è possibile apparentemente “raggiungere”, auto configurandosi per mancanza di alternativa sostanziale “qua, così”.
Lo spostamento di Massa, accade secondo le qualità attribuite a Dio:
  • in leva
  • wireless (senza manifestazione diretta)
  • ubiquamente.
Man mano che l’infrastruttura “reale manifesta” si completa, più il mondo intero è interconnesso – sopra a tutto – a questo tipo di potere, non apparente, dominante che, così, può esercitarsi secondo le “qualità di Dio”, riuscendo a chiamarsi al di fuori del contesto governato, non più come Re/Imperatore, bensì, proprio come “agente atmosferico (invisibile, immanente, normale, inarrivabile, impensabile ed inimmaginabile)”.

Se “oggi” vedi per la prima volta, un aeroplano solcare il cielo, “domani” sarà un po’ più normale, sino ad arrivare a “dopo domani”, quando ciò non costituirà più nessuna sorpresa
Ti abitui a tutto, insomma. Senza nessuna eccezione.
Lo dimostrano gli “usi e costumi” storici… che, nella realtà manifesta “qua, così” non cambiano mai, pur dando l’impressione dell’esatto contrario (apparenza).
Sei sempre sotto al controllo. Questa forma di reale manifesto ti "assorbe", nel tempo.
  
  
Internet of Things per sorvegliare, identificare, monitorare e individuare persone e cose.
I gadget intelligenti in casa, in auto e addosso? Roba buona per spiarci.
L’allarme arriva da James Clapper, capo dell’intelligence statunitense:
“Le agenzie potranno sfruttare l’Internet of Things per sorvegliare, identificare, monitorare e individuare persone”
Domotica, auto sempre più intelligenti se non a breve autonome, gadget di ogni genere, molti dei quali indossabili. Integrati cioè ovunque, dalle t-shirt alle scarpe passando appunto per gli apparecchi di casa (dal termostato al tv fino al frigorifero), gli apparati medicali o gli impianti più complicati come le reti di distribuzione energetica.
Tutta roba buona, buonissima per lo spionaggio di Stato.
Il re era nudo ma James Clapper, grande capo dell’intelligence statunitense, l’ha privato anche dell’ultimo panno appeso alla vita.
Intervenendo in due commissioni del Senato statunitense il direttore dei servizi segreti a stelle e strisce ha dichiarato che i governi di tutto il mondo non vedono l’ora, e anzi già si stanno scatenando, di impiegare il cosiddetto Internet of Things, l’internet delle cose come uno strumento di spionaggio.
Un ulteriore elemento di instabilità globale che promette di aggiungersi alle epidemie, al terrorismo (e anzi di essere penetrato da esso), ai cambiamenti climatici e all’intelligenza artificiale.
È la prima volta che Clapper suggerisce uno scenario del genere:
gli oggetti intelligenti che stanno invadendo le nostre vite quotidiane come piccoli sensori in grado di drenare dati, informazioni, posizioni a fini di sorveglianza.
A ben vedere una situazione cavalcabile senza problemi dalle stesse agenzie di sicurezza statunitensi, d’altronde al centro del clamoroso scandalo del Datagate sollevato dall’ex consulente Edward Snowden oggi rifugiato in Russia. Clapper non ha ovviamente fanno nomi. Non gli è sfuggito né un Paese né un’agenzia. Tuttavia il rischio esiste. Anzi, è pressoché certo.
Lo ha testimoniato anche un recente studio del Berkman Center for Internet & Society dell’università di Harvard che tuttavia – guarda un po’ – piazza proprio le autorità statunitensi sul banco degli imputati.
I dispositivi intelligenti incorporati nelle reti elettriche, nei veicoli, inclusi quelli autonomi, negli strumenti per la casa stanno aumentando l’efficienza, il risparmio energetico e la convenienza – ha detto Clapper – tuttavia gli analisti del settore della sicurezza hanno dimostrato che molti di questi sistemi possono mettere a rischio la privacy, l’integrità dei dati e la continuità dei servizi stessi.
In futuro le agenzie potranno sfruttare l’Internet of Things per sorvegliare, identificare, monitorare, seguire e individuare persone o sottrarre credenziali per l’accesso alle loro reti”.
Uno scenario da Datagate 2.0, se possibile ancora più inquietante di quello venuto alla luce tre anni fa eppure supportato da una serie di fatti avvenuti negli anni scorsi, sia nei Tribunali che nel mondo dell’elettronica di consumo (Samsung ritirò per esempio una tv che spiava e registrava a insaputa degli utenti).
Un tassello, ha detto il capo dell’intelligence Usa a un’altra commissione, che si aggiunge ai tanti rischi globali già in corso: dalle epidemie (Zika è molto sentita negli Stati Uniti) alle instabilità dei governi passando per i 60 milioni di rifugiati in tutto il pianeta.
Oltre ai cambiamenti climatici, alla conseguente domanda di cibo e acqua e infrastrutture inadeguate. Un bel quadretto, non c’è che dire. Ci mancavano solo gli spioni nei forni intelligenti o nei termostati smart.
L’innovazione è fondamentale per la nostra prosperità economica ma porterà nuove vulnerabilità – ha aggiunto – l’internet delle cose connetterà decine di miliardi di nuovi dispositivi fisici da utilizzare. L’intelligenza artificiale consentirà ai computer di prendere decisioni su dati e sistemi fisici e, potenzialmente, ribaltare il mercato del lavoro”...
La National Highway Traffic Safety Administration che ha di fatto messo sullo stesso piano i computer dei veicoli autonomi ai guidatori in carne e ossa...
Controllo vuol dire che gli oggetti possono essere comandati a distanza senza tecnologie particolari ma attraverso internet...
I campi di applicazione sono innumerevoli, il limite è solo la fantasia...
Link

 
Infatti, "il controllo è Dominio (gerarchia)" e succede ad ogni livello (senza distinzione di parte)… andando a caratterizzare anche il "nuovo". Mentre tutto scorre all'interno della "storia, che si ripete" (condizione di frattalità espansa).
Secondo quanto scrive... Il Foglio, la Casaleggio e associati avrebbe controllato le attività on line dei parlamentari M5s.
Il quotidiano diretto da Claudio Cerasa cita il racconto di Tancredi Turco, ex deputato M5s, uscito a gennaio 2015, secondo il quale la società del guru del Movimento cinque stelle ha "accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, dove si depositano documenti"...
"Se confermate, le notizie apparse oggi sulla stampa di una sorta di watergate grillino architettato dalla società Casaleggio al fine di spiare i contenuti della piattaforma on line del gruppo parlamentare cinque stelle, sono di una gravità senza precedenti"…
Link
Nell'infrastruttura d'insieme, il controllo è... nativo (previsto dalla dominante).
Se confermate, le notizie… sono di una gravità senza precedenti (per nulla affatto. Che cosa? Che sono “senza precedenti”. Perché? Perché “la storia si ripete”).

 
Pensa a coloro che prendono le decisioni (anche senza ammettere la compresenza del Dominio, che si limita ad “ispirare”).
Pensa ad un Draghi, ad esempio.
Esso è, allo stesso tempo, anche un “libero cittadino” che, dunque, gode di una vita altra, parallela a quella di “burocrate”. Che cosa potrà mai farsene, di tutto quello che conosce, anzitempo, all’interno della propria vita privata?
Esso è tenuto al “segreto”, alla “privacy”, al “riserbo”, ok. 
Ma… se non fosse esattamente lui ad agire?
Se il singolo fosse solo una “voce nell’aria”?
Se a lui facesse capo una struttura “altra”, che sfrutta in leva notizie offerte in anteprima (ad esempio, Goldman Sachs)? Se, di più, la Bce non terminasse esattamente “lì”nella forma in cui viene inquadrata ufficialmente?
Ricordi? Le attività mafiose, “troppo grandi per fallire”, si devono per forza di cose, convertire in sociale
Perché è la Massa che interessa. Senza la Massa, il giogo termina.
E a lungo andare, questa attività “illegale (perché ingiusta, lato equilibrio umano)” diventa “legale (perché legalizzata dalla stessa fonte che si rende legale ai tuoi occhi), e si confonde con tutto, assumendo contorni inversi rispetto a quello che incarna sostanzialmente
Ora, anche se non credi al Dominio, come non puoi credere ("vedere") all’evidenza di una forma di reale manifesta (la “tua” realtà di ogni giorno) così tanto… iniqua?
È fuori da ogni dubbio, da ogni questione, al di là di ogni discussione di parte (recitazione, lavoro, difesa del proprio orticello):
  • “qua così, è tutto contrario a qualsiasi ‘valore’ in cui credi (a meno che, il ‘valore’ sia qualcosa di solo tuo, così, da preservarlo ad ogni costo, difendendolo con ogni mezzo e così facendo il lavoro sporco per conto di ciò che “gode” da tutto, in quanto collettore finale dell’interesse, derivante dallo stanziamento “fai da te”, nello status quo).
Mettere in dubbio (non credere) anche questa “verità unica (dove il Dominio è umano, oltre ad essere una definizione necessaria per assegnare una polarità, un verso di direzione, uno scorrimento, etc.”, significa solo una cosa:
  • esserne posseduto/a.
Vero?

Accorgiti…
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1772
  

2 commenti:

  1. Ti lascio il mio commento quotidiano. Giorni fa sono andato ad una Conferenza su Esoterismo, Illuminazione, Origine dell'Uomo. Un conferenziere propose come esercizio per mettersi sulla strada dell'"illuminazione" "smettere di lamentarsi per 21 giorni" e provare a sentire un sentimento di "gratitudine". In effetti e' difficile nascendo qua' cosi' riuscire a fare qualcosa di buono senza ricevere gratuitamente e per molto tempo molte cose. Di questo dobbiamo essere grati. Da soli non si va da nessuna parte e bisogna "appartenere" a una "organizzazione" per arrivare a condurre una vita "civile". Il DominIO lo penso in modo ambivalente: sara' bene, sara' male, sara' tutti e due. Intanto e' bene ringraziare per il bene sperando di riuscire a lamentarsi poco per il male in attesa di migliorare le Apps.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Spartan, mi fa piacere, certamente. Per quanto riguarda il Dominio, in SPS non si concede più nessun "beneficio". Nel senso che, il "qua, così" è ingiusto, per cui... il Dominio è solo colpevole. Non gli umani, che sono semmai "incattiviti". "Dare a Cesare, quel che è di Cesare", insomma. Il Dominio è "male". Qualunque speculazione in tal senso, lascia il tempo che ritrova (alias: lo status quo). E' troppo? E' SPS, sulla base di questa feroce realtà, che non necessita di essere compresa, bensì, di essere cancellata (non con la fine del mondo, ma... con uno spostamento di frequenza, sostituendosi al Dominio ). Io scelgo di non appartenere a nessuna organizzazione. Perchè in nessuna mi identifico. SPS, inoltre, non si lamenta. SPS è... uno specchio e ciò che vi si riflette, viene evidenziato.
      Attorno a quella "tecnica" si annida un gran business, come al solito...
      E mentre si "giochicchia", il Dominio imperversa, "qua, così".
      Grazie ancora e un abbraccio.
      Serenità. Smile

      Elimina

"Fai..." un po' Te.