martedì 6 giugno 2017

Quante ne sai?



Questa è una guerra di idee…
Costruite una bomba atomica.
Preferiamo chiamarla gadget
È tutto un segreto…”.
Manhattan
Quanto di quello che “fai”, usualmente, è parziale rispetto a quello che “potresti fare”, potenzialmente
Ovvio, il riferimento assoluto non è ai “super poteri”, bensì, a “quello che puoi fare in assenza di ogni impedimento ambientale”. 
Quello che pensi, in questo momento è “definisci ‘impedimento ambientale’, prego”. 
Certo. Senza un simile distinguo, la tua elaborazione risulta monca o, meglio, “(non) risulta monca”. Nel senso che, 1) lo sai solo tu che ti manca qualcosa ma 2) non ne hai la matematica certezza, quindi 3) non lo puoi dimostrare nemmeno a te stess3. 
Pensa, allora, a quale livello... ristagna l’esterno di te, che non conosce nemmeno questo tuo punto 1). Pensa, di conseguenza, a come l’esterno sia, rispetto a te, più “povero, in termini di informazioni” e come, tu sia importante per l’esterno. 
Ma (ma) pien3 di dubbi, internamente, tendi ad adeguarti all’esterno che, a sua volta, “pende dalle tue labbra (spera in te)”. Con il risultato che:
interno ed esterno si rassomigliano sempre di più
tendendo a ritrovarsi in quella sorta di “lavagna comune”
che è la realtà manifesta, la proiezione di ogni “dubbio, mascherat3 di certezza”

In questo spazio (potenziale), è emersa la considerazione sostanziale “che cosa significa”, frutto della sempre maggiore consapevolezza (ricordo, esperienza, logica) frattale espansa:
una forma di simbolismo sostanziale, della quale è cosparsa capillarmente la realtà manifesta (anche se “qua, così”).
La “lente ‘che cosa significa’” non è una domanda.
Non è un filtro (anche se lo sembra). Non è un programma (anche se lo è diventato). È, di più, oltre a tutt3 ciò che pretende “qua, così” di impadronirsi del suo “significato”:
il “modo” di concepire la forma reale manifesta (appunto, il suo significato).
La quintessenza di ciò che succede e continua a succedere. Il motivo. La ragione fondamentale. Il “valore (in modulo)” di ciò che rappresentano i fatti e tutto ciò che “non necessita, persino, di alcuna comprovazione convenzionale”, etc.

Tu, ad esempio, puoi “percepire”, relativamente a qualcosa, “la tua sensazione”
Ma… quanto puoi metterla a fuoco, coerentemente, in maniera tale da “toglierti ogni dubbio”? 
Puoi, forse, manifestarti liberamente
Rispetto al “passato”, credi di sì. Certo:
non ti bruciano più in piazza, con la gente che si diverte ad annusare ciò che rimane di te. 
Tuttavia, quanto sei liber3 di…? Lo sei nella misura in cui, “ci credi”. Quindi: quanto ci credi?
“Una volta” scoppiavano sommosse, rivoluzioni, guerre intestine “civili”... che si trasformavano in una mattanza strategicamente inarrivabile.
Quanto ci credi, in quello che “percepisci”? Ovvio:
relativamente alla profonda “giustizia di parte”, che “vive e regna nei secoli dei secoli, ‘qua così’”.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano…”. Ti basta solo questo
Ti sei già “vendut3”, dunque, per un tozzo di pane quotidiano?
Sembra di sì.
Infatti, la rivoluzione – per innescarsi – si serve sempre dell’aumento del prezzo dei beni di prima necessità.
E, così, è sempre stata innescata; non da ultimo, è successo durante la “primavera araba”. Attraverso i “future”, il prezzo delle merci sale o scende “wireless”. Senza che tu riesca a registrare (comprendere) come avvenga e per opera di chi. 
Semplicemente, te ne accorgi solo “a bocce ferme”, allorquando vai a comprare la merce ed, improvvisamente, trovi il prezzo più “salato”.
A quel punto, inveisci contro il commerciante. Lo insulti e vorresti prenderlo a pugni in faccia. Quindi, non è cambiato niente dai tempi che furono (sono).
Perché, allora, non scoppiano più tumulti, rivoluzioni, sommosse, guerre civili, etc.? C’è un altro distinguo da fare:
la violenza c’è sempre ma, geograficamente, le cose vanno in maniera diversa. In alcune aree del globo, si scatenano ancora “proteste vecchia maniera”. In altre zone, invece, no.
Che cosa significa:
che c’è un “rullo compressore in azione”. 
E che dove è già passato, le cose funzionano in maniera diversa, rispetto al dove deve ancora passare (motivo per il quale, esiste detto “rullo compressore”). 
Poiché fa la differenza… 
Che cosa “è” questo meccanismo (che, bada bene, non “vedi”, poiché, è una strategia che coinvolge ogni livello della stratificazione umana “qua, così”)? 
Oltre che ad essere una strategia, di più, è la rappresentazione di una intenzione molto chiara
Quella di “dominare” l’intera piazza. 
Il “rullo” è di stampo occidentale, poiché in questa “era” è l’occidente che si preoccupa di azionarlo. 
Ma, quando parli di occidente, che cosa ti viene in mente ed associ
Sino ad un certo punto, e dopo ad un altro punto, era l’Europa (il “vecchio continente”). 
Poi, ha iniziato a coincidere con gli Usa (una “ex” colonia dell’“ex” impero britannico, specializzato a “far finta di lasciare liberi i territori già conquistati, senza per/con questo farlo mai sostanzialmente”). 
Una caratteristica che, guarda non caso, anche gli Usa hanno sapientemente manutenuto. 
“Oggi”, quando pensi all'occidente (al “rullo”) riesci ad accorgerti che il relativo “modello finanziario” è diventato globale
Che la speculazione è, ormai, planetaria? Anzi. Di più:
che è sempre stat3 così? 
La “tua” confusione è lecita. Così come è il “tuo” rifugiarti nella teoria convenzionale, che provvede a “calmarti, togliendoti simili dubbi, così come una pillola di chimica riesce a farti passare il mal di testa, senza entrare in merito al motivo per il quale l’organismo lo ha prodotto… 

Qualsiasi libro di storia (deviata) narra di una indubbia scia di sangue, di una macchiatura continua d’ingiustizia sostanziale (in quanto a valore universale). 
Tanto da indurti a credere che sia “normale”
Tanto da permettere che alla tua prole, in età scolastica, si racconti e si faccia studiare (a memoria) una simile traccia.
Qualcosa che, poi, diventa una “valutazione” non tanto in merito alla moralità di quanto già accaduto, bensì, in virtù di quanto “tu3” figli3 abbia o meno studiato, capito e trasmesso… 
Poi, fai attenzione che in Tv non vedano “programmi diseducativi”, senza renderti conto che “tale caratteristica è una funzione ‘qua così’ e che è già stata, a pieno, implementata all’interno del vivere sociale convenzionale, in ogni e qualsiasi modo, contesto, situazione, direzione, senso, orizzonte, scelta, logica, etc.”.
La “prevenzione è già prevista” all’interno di ogni luogo comune. In ogni “forma”. In ogni mente”. 
Quindi, a livello sostanziale, questa strategia emerge, praticamente, ovunque
Allora “te ne puoi rendere conto”. 
Te ne puoi accorgere. Puoi rilevarla e trasformarla in significato reale. Questo è simbolismo sostanziale frattale espanso. 
Qualcosa che “fai tu3” attraverso la tua capacità originale di “percezione (una forma di elaborazione delle informazioni ambientali, altra)”. 
  
Qualcosa che, poi, devi mettere a tacere, se non ti aggrada (meglio: se non è di gradimento convenzionale)...
Ossia, se in qualche modo, questa percezione rischia di “mettere in croce il ‘tuo’ stile di vita”
Ecco, ancora una volta, il contrasto tra quello che senti e sei “dentro”, con quello che “dai a vedere e ‘sei’” fuori.
Ecco cosa è la coscienza:
un luogo comune ormai disatteso, un sentire, il percepire più autentico secondo un codice di valore universale. 
Ciò che “devi mettere da parte, ogni volta, ‘qua così’”, se intendi continuare a recitare la “tua” parte. 
Sì, perché, da te il “rullo” è già passato ed “ora” sopravvivi di conseguenza. 
Laddove la richiesta di “sicurezza” ha messo a tacere tutt3, senza distinguo alcuno e senza troppo approfondire la questione (“chi”, cui prodest?). 
Le cronache mass mediatiche, ti narrano ciò che succede in altre parti del pianeta, laddove il “rullo” sta ancora passando. Una questione di tempo, ormai. 
   
   
Dato che la grande concentrazione di massa... è giurisdizionalmente pronta a sferrare il colpo a livello globale, d’assieme. 
Un altro giro di sottodominante, ad “immagine e somiglianza” del “è già successo”... di stampo dominante. 
Per questo “la storia si ripete (sostanzialmente)” anche se mai nella stessa maniera né con gli stessi attori (che, nel frattempo, devono morire e che verranno sostituiti da altri). Capisci
È la “storia (la narrazione, l’opera)” che non cambia. Mentre i teatranti si trasformano sempre. La sostanza e l’apparenza. 
Qualcosa di collegato visceralmente ma, in una maniera che rende tutto pedina (sacrificabile), pur di non intaccare lo status quo in vigore. 
È come un razzo spaziale a stadi. Un enorme vettore che “rema interamente nella stessa direzione”, al fine di portare in orbita la capsula, dove esiste il senso della missione.
Tutto il resto è sacrificabile e, dopo avere svolto il proprio compito, viene sganciato verso il vuoto, abbandonato, scaricato, consumato, etc.
Con l’avvento degli Shuttle, anch’essi ora già in pensione, dovresti notare che i due booster (i contenitori del carburante) facevano la stessa fine, solo che poi venivano recuperati e riutilizzati, salvo – ora – essere finiti in un museo. Che cosa significa:
che il processo di evoluzione tecnologica
prosegue di pari passo a quello mentale, in quanto riflesso della condizione ambientale planetaria, in ambito socio economico (la riutilizzazione dei materiali è stata progettata in quanto risposta frattale espansa, in termini di maggior “attrito”, proveniente dal problema di una certa dimestichezza ad affrontare la medesima esigenza anche a livello “civile”)
e che, di più
l’umanità è sempre più riutilizzata
in quanto a “merce molto meno deperibile” rispetto a “prima” (quindi, il problema sociale condiziona il pensiero scientifico che, quindi, non si esprime al massimo, escludendo soluzioni altre che, in questo modo, sembrano più giustificate e giustificabili. Così, il potenziale passa sempre per il "collo di bottiglia" della forma manifesta "qua, così", che è come un filtro o un artificio non evidente ma sostanzialmente percepibile).
In tutto ciò, come inquadri la situazione in toto?
Sempre più ristrettamente, in quanto a “percezione interiore”.
Perché hai sempre più da “perdere” mettendo in dubbio la “forma” reale manifesta convenzionale. A meno che, il tuo cavalcare l’onda si trasformi in un interesse privato. Nel quale “caso”, vendere libri e fare conferenze diventa il “tuo” nuovo lavoro
Ergo:
“qualsiasi sia il tuo percepire, che ti ha spinto a… nel tempo e nel lavoro, si trasformerà in… lavoro e tempo perduto nella convenzione”. Guadagnerai del denaro, ma perderai – progressivamente – il “senso” di quello che ti aveva spinto a
Le tue idee, la tua teoria, etc. diverranno storia, per qualcun3 che ha la voglia di… leggerl3 (magari, nel tempo libero). 
Come si spiegano, allora, tutte quelle vite “spese per…” che ora vengono proposte, studiate ed ammirate?
“Qua, così”rimane solo ciò che serve e nell'accezione particolare che serve.
E, d’assieme, tutt3 ciò alimenta sempre e solo l’AntiSistema by dominante (il potere che non ha più bisogno del “rullo”, poiché dalla propria prospettiva di “punto di sospensione”… è già successo. La manutenzione è stata appaltata alla sottodominante, che è innumerevole, essendo la gerarchia molto ambita in termini di arrivismo).
Il “punto di sospensione”, attraverso “l’effetto leva”, permette di “sollevare il mondo”.
Questo spazio (potenziale) ti ricorda la valenza della logica universale (basata su valore universale: giustizia ad angolo giro).
Qualcosa che non ha bisogno di formule scientifiche, bensì, che si avvale solamente della “formula”:
dalla quale si dirama coerentemente e globalmente
l’atteggiamento ed il comportamento più consoni.
Qualcosa che ti ricollega al tuo più autentico percepire (interiore), intessendo lo spazio/tempo con il tuo “ricamo” e dando un senso compiuto al “vuoto che ti riempie artificialmente”. 
L’espert3 potrà non essere d’accordo ma (ma):
la conoscenza non è solo dati e fatti. Ma anche comprensione intuitiva”.
The Visit
La “logica”, allo stesso modo, non è solo qualcosa di complesso, che non ci capisci nulla, oppure, che ti porta sempre sostanzialmente a girare attorno/sotto al punto di sospensione, per timore di… 
La “Spada di Damocle” non è solo astrazione fine a se stessa. Ha un significato molto profondo. Più profondo di quello a cui tendi a credere, se (se) agganci la portata simbolico sostanziale frattale espansa (che cosa significa)...
Questa è, ancora, “logica” ma (ma) completamente sganciata dall'interesse (divenuto ambientale) che t’intrattiene in quanto “orizzonte degli eventi”:
da un riflesso della dominante (“te”)
al riflesso di te, in te, “qua”…
“Fai…”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2076


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"Fai..." un po' Te.