venerdì 17 novembre 2017

Singolarità sopra il tetto che scotta…


L’essere umano è programmabile. Anzi, è (auto) riprogrammabile. Modelli di pensiero simili a “ormai, alla mia età il carattere non cambia più…”, sono la solidificazione della programmazione “qua (così)”. 
Il “carattere” è (nel-la) programmazione, che può avvenire ad ogni “età”. 
È la personalizzazione di un aspetto, tra gli infiniti (potenziale) sempre disponibili. 
La fissazione di un solo “corredo”, coerentemente, viene assunt3 come il “carattere” e da lì sembra molto complesso (se non impossibile) cambiare, alias, auto riprogrammarti. 
Il “tuo” carattere, tuttavia, non è tuo:
è il fermo immagine (in termini di caratteristiche inferite dalla ragione fondamentale dominante, per induzione frattale espansa, ambientalmente), il marchio di fabbrica, la firma nella forma, il segno, il copyright… che tendi a scambiare per “tutta farina del tuo sacco”. 
L’esaltazione di un intero aspetto (caratteristica apparente) è l’evocazione di un particolare sottoprogramma, all’interno della “directory carattere”. 

In un certo senso, la programmazione non è esterna in termini assoluti
Lo è in termini relativi alla compresenza gerarchia immanifesta sotto (alla) dominante “qua (così)”. 
Tale “impressione” avviene scegliendo attraverso proprietà wireless, non locali, globali, in leva, etc. quale particolare “set” portare gerarchicamente a “galla”, rispetto a qualsiasi altra possibilità di esprimerti realmente
La programmazione è scelta in funzione della “propria” strategia sottodominante, sotto (alla) dominante; ovverosia, agendo come dispositivi personalizzabili da remoto

Perché, ti dicono, che è dentro di te la “chiave” per la tua “liberazione”? Perché il potenziale è interiore, ossia, integralmente contenuto in ogni singolarità
L’esteriore ha la “sola” capacità giurisdizionale di entrarti in edit e scegliere come amministratore, in luogo tuo. 
Ossia:
sei s-oggetto ad operazioni di hackeraggio di te stess3. 
Ed il risultato sei “te ‘qua così’”
Nella sostanza, il potenziale è sempre accessibile ma (ma) è come separato da te, da… “te”, che fai le veci dell’AntiSistema.
Qualcosa di molto simile ad una sorta di auto sabotaggio comandato a distanza, senza colpo ferire, senza esposizione diretta della ragione fondamentale, senza che te ne accorgi, senza nulla che ti faccia sospettare la cosa, etc. 
Negli scorsi ultimi due Bollettini, è emerso come sia la singolarità ad incarnare la capacità (fenotipo esteso frattale espanso) di… “cambiare” tutt3 (non solo se stess3). 
Qualcosa che, diversamente, ti è stato fatto credere essere – all’opposto – la forza che scaturisce allorquando le individualità si uniscono a formare organizzazioni funzionali al modello “l’unione fa la forza”. 
Ossia, la Massa, l’umanità, la specie, etc. sembra essere la forma di potenza superiore a qualunque altr3. 
Ed è, di conseguenza, la Massa, l’umanità, la specie, etc. che sembra avere la massima priorità in termini di focus:
quando hai dalla tua la Massa, sei cert3 di poter vincere. 
Che cosa significa = la Massa è come una mandria, che puoi lanciare all’impazzata contro ogni avversari3 e/o barriera da abbattere. 
Ma (ma) in questi termini, la Massa non è altro che un’arma.
In sé è totalmente “cieca e passiva”
La Massa è sempre (sempre) raggirabile poiché, nella strategia che l3 prevede, la Massa continua a dimenticare (ogni volta). 
Conseguentemente, anche il luogo comune “umanità e specie”, (non) risulta fuorviante, dato che serve come agente auto disinnescante la potenzialità singolare, strett3 all’interno ed intorno a simili ampie strutture dell’inganno fisico-apparente “qua (così)”. 
Del resto... anche ogni sottoprodotto in tal “senso (logica, strategia)” come quello di Patria (Stato, Paese, Nazione), famiglia, destino, etc. è sempre (sempre) servito per dividere et imperare
Non solo
Se (se) poni maggiore attenzione, tale suddivisione avviene ed è sempre avvenuta aggregando le singolarità in fazioni da, poi, andare a suddividere al fine di imperare. 
Ok? 
Il divide et impera viene dopo all’impressione costante, fissa, lungimirante e duratura (tanto da non lasciare alcun dubbio a livello singolare e plurale) di… doversi necessariamente unire, a fronte di un pericolo d’assieme che promette di peggiorare drasticamente il “proprio” stile di vita. 
Altrimenti, cosa/chi è possibile dividere? Nulla e nessun3...
La “dottrina delle illusioni” di Foscolo, ad esempio, evidenzia chiaramente quando, a fronte delle asperità drammatiche (cosmiche) della vita, viene pensato di ricorrere alla creazione di sensi di appartenenza che, in qualche modo, vanno a formare il detto “mal comune mezzo gaudio”; 
e se “occhio non vede e cuor non duole” allora (allora) il senso della famiglia, della Patria, dell’onore, di una certa “responsabilità (ombra)”, diventa quello di unire per, poi, andare apparentemente a dividere (per imperare). 

Il punto cruciale è confondere la singolarità, in merito a “cosa/chi” ess3 sia, ovvero, la sede fissa del potenziale
La possibilità sempre intatta di “cambiamento (anche radicale)”. 
Per questo motivo, ogni nuov3 “nat3” necessita dell’adeguato “comitato di accoglienza e benvenuto (caratterizzazione e fissazione)”. 
Per questo motivo esiste il concetto di “educazione”
Per questo motivo esiste la famiglia e lo Stato. 
Per questo motivo due persone di sesso opposto (ma non solo), si credono “portatori di genitorialità acquisita” e reputano la prole come “propria”... se non che lo Stato, a fronte di determinate condizioni, può decidere di entrare nel merito della questione, affidando quella parte della “famiglia” secondo altra indicazione, destinazione, luogo, “uso e… destino”.
Rivoluzione? No, è necessaria una mediocre stabilità
Paradossalmente Tavecchio si è salvato nonostante la disfatta contro la Svezia grazie al mancato sviluppo di un prodotto calcistico concretamente appetibile.
Questa superficialità ha portato prima al commissariamento della Lega – ambito in cui i presidenti continuano a tirarsi l’un l’altro per la giacca senza mettere le basi per un dialogo costruttivo – e poi al fallimento del primo bando dei diritti Tv.
Motivo, pendente e irrisolto, che ora gli permette di mantenere la sua posizione. Per necessità di mediocre stabilità
Link 
In tempi di “esclusione dal mondiale”, si è auto evidenziata la particolare “resilienza” del vertice del Calcio (non solo = vedi il “caso” Blatter, ad esempio) in Italia: 
una caratteristica del tutto “politica”
Qualcosa che permette di inquadrare non solo quel mondo, bensì, ogni tipo di realtà basata sulla caratteristica della “politica”. 
Il Presidente “mediocre” che stabilizza, però, un certo interesse preminente lungo l’asse caratteristico “qua (così)”:
una sottodominante sotto (alla) dominante. 
La conferma del “squadra che vince non si cambia”. 
Anche se l’apparenza della squadra ha perso, la solidità della “squadra” ha vinto ad un altro livello:
quello che regge il senso della forma sociale AntiSistemica. 
Ora, c’è come una certa rabbia nei confronti dell’attuale Presidente ed è probabile che prima o poi sia costretto a dimettersi (ci sono sempre delle vie praticabili, anche contro la volontà del diretto interessato) e ciò che scatena tale rabbia calcistica sembra avere una maggiore portata, addirittura, della rabbia sociale in termini di situazione economica del Paese
Il significato sta tutto nel fatto che la rabbia calcistica è direttamente rilevabile, riscontrabile.
È “esatta”:
l’obiettivo era qualificarsi per la fase finale dei mondiali di calcio. Stop. Obiettivo mancato. Stop. La rabbia monta in tutto il Paese. Stop.
Il calcio, non fissa solo le ossa. Quando ha l'iniziale maiuscola, è una valvola di sfogo, per le ossa già rotte... 
E le conseguenze spingono ossessivamente, ad ogni livello
Il che, comporta la scelta giurisdizionale e singolare (dominante) di sacrificare un ramo dell’albero, recidendolo e facendolo seccare, dando l’impressione del cambiamento (all’interno della sola trasformazione). 
Da “lì”, la conferma che l’unione fa la forza… 
Questo frattale (espanso), permette di inquadrare la scena da una prospettiva molto più evidente, rispetto al prendere in considerazione ambiti molto più “resi complessi (artificialmente)” come, ad esempio, quello politico, economico, religioso, etc. 
Ossia, mondi gerarchici inanellati e portati al collo della dominante, senza che nulla traspaia data la riprogrammazione mirata dell3 singolarità.
Nota bene:
la singolarità
e/o
le singolarità
è (sempre)
(l3) singolarità.


Sia al singolare che al plurale, il termine rimane tale. Il che significa:

il plurale è una conseguenza apparente, dato che singolarità deriva da singolare
uguale a
Sinonimi

strano, stravagante, originale, fuori del comune, bizzarro, eccentrico, curioso

(per estensione) particolare, caratteristico, speciale, peculiare, raro, insolito, inconsueto, eccellente, straordinario, eccezionale, anomalo, atipico... individuale

Contrari

plurale, banale, modesto, mediocre

(per estensione) comune, normale, ordinario
collettivo

Link 
Il “contrario” è… plurale, banale, modesto, mediocre... comune, normale, ordinario... collettivo
Ok?
Ti devi accorgere del significato frattale espanso “formulare”, pena il non fare la differenza.
Rivoluzione? No, è necessaria una mediocre stabilità
Come puoi credere che la “chiave” sia nel-la singolarità? 
Hai “contro” l’intero concetto di umanità e di specie umana. 
Come puoi dribblarl3
Trascendendo l’apparenza e persino il significato tradizione (deviat3) AntiSistemic3:
qualcosa di talmente “grande ed estes3” da risultare come indubitabile
La singolarità emette gerarchia (e di converso la gerarchia significa singolarità di un certo tipo) quando è dominante, ossia, quando non è “formulare”. 
Viceversa, l3 singolarità emettono giustizia universale (ad angolo giro) quando sono “formulari”:
il che trascende il luogo comune interferito di... umanità, specie umana e, al di sotto, di Stato, famiglia, coppia genitoriale, etc. 
Queste forme di organizzazione sono forme di possesso, autorizzate dalla compresenza singolare gerarchica immanifesta sotto (alla) dominante
A capo di ogni organizzazione (Massa) c’è, però, sempre una singolarità. 
Che cosa significa = dovresti essere in grado di ricordarl3, ormai, da te anche se in “te ‘qua così’”. Vero
Il simbolo “Dio” è singolare (anche se il concetto è pressofuso e scomponibile “esoticamente” attorno al ritornello della tri-unità).
È una singolarità, a differenza di tutt3 ciò che da ess3 proviene, che è plurale, ossia, dipende.
Al vertice della piramide c’è posto solo per la singolarità. 
Tale forma è un marchio nel/sul “qua (così)” ed indica la “solita” compresenza, anche se non te ne accorgi, non ricordi, non te ne importa più niente, preferisci non sapere, non vedere, non sentire, non toccare, non rivendicare alcun tuo diritto sovrano, etc. 
Hai paura perché hai già subito uno shock. Del resto, “è già success3”. “Tutto è compiuto”.
Stop
L’avvento (della) dominante è un dato di fatto, che la storia deviata omette di registrare, poiché la storia è descritta “qua (così)” da sottodominanti che credono nella funzione della “propria” carriera:
da professione qualunque
anche la storia è impaludata nel solco dell’aratro AntiSistemico.
Nella gerarchia singolare dominante, la gerarchia della pluralità.
A capo di ogni forma organizzata, c’è la singolarità. 
Anche la democrazia non fa differenza, anche se è molto (molto) differente avere un despota piuttosto che una struttura governativa che ti fa credere al/il contrario. 

Se (se) distruggi una radio, non ci trovi dentro la… musica.
Ergo:
anche il “ritornello” ti sfugge poiché è previsto
“Tu” ricevi solamente e sei comandat3 in remoto, avendo smarrito le chiavi per la tua auto amministrazione, a favore della singolarità dominante, che ti entra dentro in edit, mentre “tu” hai la sola capacità apparente di “funzionare conseguentemente”. 
Certo, perché altrimenti… potresti decidere di attingere dal tuo pieno potenziale e sarebbero dolori per lo status quo sotto (alla) dominante.
La realtà manifesta “formulare” è:
il frutto delle singolarità “formulari”
ognun3 al pieno del proprio diritto di auto sovranità assolut3
singolarit3 come… Stati sovrani di sé
poteri che potenzialmente si equivalgono sostanzialmente
che, di conseguenza
prendono atto dell’analoga e significativa forma di… parità nella unicità.
Ad ognun3, tutt3
Il che si ritraduce nella trascendenza del motto “tutt3 per un3, un3 per tutt3…”. 
Cambiare è possibile, poiché potenziale (è permesso dentro ad ogni individuo). 
Se (se) ciò non avviene, indaga ed accorgiti del perché
Quando qualcosa non succede, nonostante il desiderio sia comune (anche se sotto traccia), significa che è impedit3
Alias, che esiste la ragione fondamentale dell’interferenza.
Cardine che “qua (così)” – guarda non caso – non viene minimamente nemmeno sfiorato, anche se il significato frattale espanso di detta “verità” è… ovunque, comunque e quantunque, seppure nell’AntiSistema.
Il motivo è che la memoria frattale espansa è una caratteristica funzionale nell’ambiente:
parte, singolare, nella tri-unità del sistema operativo frattale espanso (“Ia”).
Fantascienza (come al solito l’auto disinnesco è la prassi, se non ti accorgi da te, in te).
Eppure, non passerà molto prima che la tecnologia inizi a sfornare intelligenza artificiale sempre più auto deducibile, ad esempio, anche in ambito commerciale massivo.
A quel punto sarà più “logico” chiederti:
che cosa significa.
Ma (ma) c’è un “punto” che una volta superato, è pressoché quasi impossibile ritornare indietro. Quindi:
passat3 una certa coordinata
la ciclicità tende a ripetersi
“nuovamente”.
Il reset scatterà impietoso: 
tanto, tu sei come il ceppo dell’insalata… ricresci sempre (ma… nel “qua, così”).
L’avvento dominante “è già success3”.
Il che significa:
sono le sottodominanti ad emularl3 ad “immagine e somiglianza”.
Il che significa:
la dominante (singolarità) non permetterà mai (mai) a qualsiasi sottodominante sotto (alla) dominante, di… giungere allo stesso livello singolare.
Per cui, ad un certo “punto”, scatterà il reset. Stop.
La ciclicità è conseguente, così come la gerarchia, quando “è” la singolarità dominante a sussistere “nei secoli dei secoli, amen.
Se (se) attendi di sapere linearmente, attenderai in eterno “qua (così)”.
Se (se) ricordi attraverso l’atteggiamento “formulare”, l’attesa è già finita. Stop.
La frattalità espansa riporta la “firma” della dominante “qua (così)”.
Quali altre “prove” hai bisogno prima di… “re auto inizializzarti”?
Entra in te, in “edit”, e… “Fai”.
Vai Oltre Orizzonte, riesci dalla “Caverna” dove si ragiona così.
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Che cosa devi capire, di fronte all’evidenza (anche se non dimostrabile per come viene richiesto gerarchicamente di…)?
Un pensiero del quale non è necessario avere piena coscienza e comprensione perché sia efficace, contrapposto al contrario, il pensiero intenzionalmente… e accuratamente controllato, che supporta il falso, il mentire e, per tali sviluppi, continua ad avere bisogno di essere pensato.
L'intuito e l'istinto da una parte e dall'altra la ragione intellettuale del linguaggio-pensiero spesso più funzionale alla forma che alla sostanza, alla falsificazione che alla verità
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Intuito, istinto, etc. = “sentire” a livello frattale espanso “formulare”.
La singolarità non è solo dominante
“È” nel potenziale anche l’atteggiamento altro.

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Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2185

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