giovedì 28 dicembre 2017

La forma potenziale della comodità.



I poveri che combattono la guerra dei ricchi...
Sono stufo… Stufo di aiutarli a combattere per il loro cotone…
Io non combatto per il cotone. Combatto per l’onore.
Questa è una buona cosa… Non ce la farei a combattere per il cotone”.
The free State of Jones
La storia (seppure “deviata”) è sempre “lì” – “qua (così)” – a dimostrare che sopravvivi in qualcosa che è cambiato rispetto al “tempo delle caverne”; che è dunque “migliore” rispetto a… “prima”. 
Un sempre indistinto “prima”. 
Un “in precedenza” che serve, appunto, a fare da “test” coll’attualità (il momento, l’ora, adesso, oggi). 
Qualcosa che tuttavia “continua a scorrere via”, andando a finire… “dove”? 
Nelle pagine della storia (deviata) che, “poi”, ritorna a raccontarti “ora”… come pensavi “ieri”. Come se tu non ricordassi esattamente
Infatti, “tu” dimentichi regolarmente. Ed è proprio per ciò che “tutt3 scorre (via)”:
perché “tu” possa dimenticare comodamente
Il concetto di “tempo” è centrale e portante, in questo senso. 
Se (se) non esistesse l’invenzione (del) tempo, occorrerebbe proprio inventarl3. No?
Altrimenti, come potresti invecchiare, alias, auto consumarti “qua (così)”?
Come potresti “rimettere i ‘tuoi’ debiti…”?
Come potresti pensare “oddio, sto tingendomi di bianco”.
Come potrebbero apparire le prime rughe?


Immagina a fondo:
senza il “tempo”, non c’è lo “spazio” per invecchiare
Anche se tutt3 ciò non esiste in sé, ma (ma) è un programma, lo scenario necessita di pause, ritmo, scorrimento, intensificazione, relax, stress, ciclicità, retro ingegneria, etc. 
E, senza “spazio tempo”, non è possibile attuare e riattuare l’intera scenografia reale manifesta “qua (così)”. 
Se (se) non ti dicessero che sei nat3 il tal “gg/mm/aaaa”, come potresti anche solo immaginare di invecchiare
Saresti senza tempo. 
Ti auto convinceresti di essere “etern3”, dato che nessun riferimento relativo alla “tua” età, occorrerebbe a far da paragone. 
Invecchieresti ugualmente?
Senza l'abitudine, in tal senso, no.


In confronto alle montagne (e senza luogo comune, tempo) saresti sempre “giovane”
Ergo; sarebbe per te - in quella versione - naturale aspirare a vivere quanto una montagna. Ricordi
È ovvio che se (se), all’opposto, la “tecnologia (che è sempre esistita ed è sempre stata alla moda)” non avesse preso a sfornare “articoli (prodotti)” rientranti nella convenzione “industriale (interesse di parte, privat3)” dell’obsolescenza programmata… di conseguenza, la “tua” mente non avrebbe mai (mai) conosciuto e sviluppato analogia temporale, anche relativamente a se stessa (ed a ogni conseguenza non solo corporale). 
L’impressione “qua (così)” è che… “cenere sei e cenere ritornerai”. Tutt3 è pres3 a... prestito (debito).
Vero? È “naturale”. Ovvio. No
È, invece, solamente conseguenziale all’idea che ti sei fatt3, relativamente all’esistenza del tempo ed allo scorrimento temporale: 
quel “fiume” eterno, nel quale ci sei dentro interamente


Rifletti:
le “tue” convinzioni mentali, innescano a largo raggio e nel dettaglio, effetti collaterali che si ancorano in profondità, auto riprogrammandoti (qualsiasi “cosa/essere” tu sia/sei). 
E di conseguenza, poi, ti “muovi” secondo tale funzione “respirata ambientalmente”. 
Ma (ma) in un simile “auto scorrere”, non ti sembra (forse) che… sia proprio l’intero scenario strutturato e concepito per non farti accorgere sostanzialmente che… “è” una globale montatura, una sceneggiata che la sceneggiatura si guarda bene dall’evidenziare? 


Certo che “no”:
non puoi ricordare sino a questo livello della trama, se (se) costantemente nella trama “qua (così)”. 
Non puoi… a meno che, inizi a prendere in considerazione tutt3 a livello di atteggiamento “formulare”: 
che cosa significa. 
A quel “punto (momento, leva)”, di conseguenza, la prospettiva smette di essere singolare, lasciando la centralità portante alla globalità sempre attuale del valore universale (al “angolo giro”), alla più completa e totale valenza significativa dell’indipendenza da qualsiasi tipo e gradazione di prospettiva. 
Senza alcuna zona d’ombra:
tutt3 coerentemente illuminat3 (di quella luce che è parte della “formularità” stessa e non luce artificiale, che è ancora una zona d’ombra)…
Sei stanc3 di sopravvivere. Vero?


Eppure, “qua (così)” non sai, non ricordi, non riesci… a “calcolare” come poter fare per… e, allora, non ti sembra mai (mai) nemmeno di avere una via di (ri)uscita. 
Alias, la strategia del Dominio conosce solo il proprio successo (dato che, in aggiunta, non l3 immagini nemmeno, non credi neanche che possa esistere e che… esiste). 
Esseri umani come “te”. Non spiriti, alieni o che altro. 
Quindi, persone in carne ed ossa che si avvantaggiano della/nella propria posizione di “è già success3”.
Nell’AntiSistema, in un solo concetto.
Nota bene…


Costituzione, Furlan: testo sempre attuale e moderno.
"Oggi 27 dicembre 2017 ricordiamo la promulgazione 70 anni fa della nostra Carta Costituzionale, frutto delle lotte per la liberazione e la democrazia, un testo moderno e sempre attuale, costruito sul valore fondativo del lavoro per il nostro paese e sulla garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo…".
Lo scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ricordando oggi l'anniversario della promulgazione della Costituzione ed i valori che ne rimangono alla base.
Link
La Costituzione compie 70 anni. Grasso: "Sempre attuale e vitale…"
"Di fronte ad un documento di settanta anni fa è certamente lecito interrogarsi sulla sua attualità, sulla sua capacità di rispondere ancora adeguatamente alle esigenze dei cittadini di oggi…”.
un testo moderno
sempre attuale e vitale
di fronte ad un documento di settanta anni fa… è certamente lecito interrogarsi sulla sua attualità

Ti sfugge sempre (sempre) qualcosa:
il “senso” di tutt3 ciò.
Impelagat3 come sei, AntiSistemicaMente, ad essere abituat3 ad ignorare la ragione fondamentale attraverso cui “ora” sei “qua (così)”, insieme a svariati miliardi di “simili”. 
Con al posto della tua memoria, una serie di “teorie” altrui, che hanno assunto la valenza di “credo” fermamente auto convincenti. 
La scienza (deviata), ti ha convint3 a… La religione (una invenzione ma, anche, un valore simbolico frattale espanso), ti ha convint3 che… Il lavoro/denaro (una idea) ti ha già convint3 di… Etc. Etc. Etc. 
Non hai alcuno scampo, “qua (così)”
sei in un campo di concentramento a cielo aperto, nel quale nessun3 crede di esserci dentro
E sai perché? 
Perché l’intera infrastruttura sociale “è” globale, alias, totale. 
Quando qualcosa diventa così “grande”, di conseguenza toglie qualsiasi altro spazio a/per… 
L’immaginazione viene intaccata.
Così come la logica ed il “sentire”. Ogni “calcolo” è pregno di questa “sostanza”, essendo tutt3 un’unica “strategia”.
Non credi a ciò, in quanto che per “te” il Dominio è qualcosa e non qualcun3, che al limite puoi assumere come qualche personalità talmente carica di denaro e di potere da essere il luogo comune (parafulmine) del classico miliardario (alla Trump), non capace di assurgere al ruolo di Dominio, data la presunta “(bio) diversità (e competizione/concorrenza)” auto esistente al mondo


Il Dominio non è qualcosa. 
È qualcun3, che la “figura miliardaria” ricorda, data la forma gerarchica della realtà manifesta “qua (così)”. 
Or dunque, a questo “punto”, vuoi vedere che “il problema è, allora, la Massa”? Vuoi vedere che sei “tu”?
Infatti, se (se) “tu” non credi a/in/di/che… di conseguenza, non si muoverà foglia… 
Ma (ma), questo è un ambito ancora gerarchico:
è, ancora, la figura miliardaria che “ricorda” solamente il Dominio, ma, non è il Dominio.
Infatti, “tu” non sei… tu. 
Perché ti “è già success3” qualcosa (che è opera di qualcun3, a cui proprio non “ti viene da credere”). 
Il qualcosa è, dunque, relativo al “cosa ti ‘è già success3’” ad opera di qualcun3, però.
Qualcosa e qualcun3 sono intrecciat3 a formare la realtà “qua (così)”, ma (ma)… qualcosa viene dopo al qualcun3 (ricordi? Sei in una gerarchia e tutt3 è orientabile allo stesso modo, essendo tutt3 gerarchia).


Catalogna, l'esperto: il vero problema sarebbe l'uscita dalla Ue
Link
Certo: 
il “problema” – ad un certo punto – è riuscire da
Perchè?
Perchè “tutto il mondo è paese”. 
Perché “è già success3” e tutt3 è… imperiale (da impero ed imperare).
Il Dominio “è” globale. 
La sua “ragnatela (Rete)” è il mondo inter3 (come certe "fortune" ti rammentano)...
Ergo:
ad immagine e somiglianza, i livelli sottodominio (nella gerarchia) si comportano allo stesso modo, essendo sostanzialmente cardini del reame unico che, dunque, si comportano impedendo di riuscire da/a…


Ma i giorni dell'estate, come s'è detto, son finiti. Le ore scintillano, autunno, commuove questo indugio! Indugiare, a che pro indugiare e velare quel che presto sarà evidente:
i cieli freddi e la notte, l'addio, dopo che gli anni e i giorni ci hanno spezzato il cuore con smarrimenti e oblio e con lontani, chiari rintocchi di campane che risuonavano improvvisi.
L'uomo alla finestra! Ragionamenti domestici! Il pensatore radar sulla sua seggiola!
Soltanto negli ultimi secoli, però, la causalità è stata attribuita al mondo esteriore; causa ed effetto e quindi le reazioni, ma in fondo è ben altra cosa.
La causalità vige dentro di voi, siete voi a dominare la materia:
Stoccolma è una città variopinta, parchi e facciate di case infuocate da esplosioni, e in altri continenti vi imbattete in terre che profumano di cedro o magari di violetta.
La causalità esteriore non reca nulla. Vi tocca sempre uscire in cerca di qualcosa, quella interiore vi arricchisce sulla vostra seggiola
Pensatore radar.
Romanzo del fenotipo - Gottfried Benn


La causalità esteriore non reca nulla. Vi tocca sempre uscire in cerca di qualcosa, quella interiore vi arricchisce sulla vostra seggiola (per questo motivo sei già stat3 conquistat3 e possedut3/controllat3 a livello di in-conscio: nel conscio, ove risiedono gli automatismi che ritieni “naturali e per ciò ovvi”).
Per questo motivo, il Dominio “ti ha”.
Perché, in questa maniera, ti sei auto convint3 da “te” in te, che il “qua (così)” sia tutt3 ciò che c’è ed esiste. In questo modo, credi di “fare da te”, senza per/con questo prendere in seria considerazione l’esistenza della compresenza singolare gerarchica immanifesta del Dominio (AntiSistema).
Attualmente la loro fama è di nuovo grande in base a motivi peculiari dello spirito dell'epoca:
non viviamo in un tempo di rinascite, bensì di ripristini, siamo obbligati a restare a scuola in castigo.
Ci sommuove una speranza indefinita nel passato.
Al giorno d'oggi lo stato d'animo che percorre il mondo è quello per cui tutto va tenuto in caldo, piante dei piedi, verità, toni artistici…”.
Benn, Il pensatore col radar
Proprio perché non si può dare una rinascita, proprio perché ogni tentativo in questo senso sarebbe in quanto databile fin nell'anno anacronistico, noi viviamo nell'illusione di un esserci ancora del passato.
Gli espressionisti aspiravano ad una nuova naturalità ed alle origini, per questo fecero la rivoluzione; noi invece abbiamo al cospetto loro nostalgia delle epoche in cui le rivoluzioni si potevano ancora imporre, in cui esistevano ancora resistenze, lotte, passioni e ciò che nasceva poteva esclamare ad alta voce di avere il futuro dalla sua
Quadri d’epoca – Arnold Gehlen
Noi invece abbiamo al cospetto loro nostalgia delle epoche in cui le rivoluzioni si potevano ancora imporre, in cui esistevano ancora resistenze, lotte, passioni e ciò che nasceva poteva esclamare ad alta voce di avere il futuro dalla sua
La “rivoluzione” odierna è, ad esempio, quella dell’Industria 4.0:
ti rendi conto?
L’auto disinnesco “è” totale (ed ormai automatico, come tecnologia sempre moderna poiché funzionante e funzionale, essendo funzione che funziona, "è").
L3 ricordi accorgendoti della globalità e della viralità dell’idea “tecnologica” avio diffusa attraverso la Rete.
Chi”… controlla la Rete, “ti” controlla indirettamente, attraverso di “te” in te “qua (così)”.
La delegazione è frattale espansa e così “funziona” ovunque, allo stesso modo e contemporaneamente, anche senza che la ragione fondamentale sia presente localmente e fisicamente (evidente, manifesta).
Una grande forma di “comodità”. No?
“Tu” sei la singolarità “pensatrice radar”:
ricevi ordini e li e-segui
nella forma sociale “qua (così)”.


Secondo Dreyfus… l’esperienza umana è costitutivamente radicata sia nella corporeità, sia in contesti culturali che sono alla base di pratiche, conoscenze implicite, attività cognitive e di comprensione, le cui caratteristiche non possono essere riprodotte in modo algoritmico e formalizzato da alcun programma per calcolatore.
Prima di diventare professore di filosofia all’Università di Berkeley in California, Dreyfus ha insegnato per otto anni al Massachusetts Institute of Technology, tempio degli studi sull’intelligenza artificiale.
Fu al Mit di Boston che Dreyfus, entrando in contatto con i padri dell’intelligenza artificiale come Allen Newell e Herbert A. Simon, elaborò la convinzione che l’esperienza umana è acquisita attraverso conoscenze implicite e di comprensione e non può essere riprodotta da macchine e computer
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Davvero?
“Tu” sei proprio la prova in tal senso, essendol3 diventat3 “qua (così)”:
esperienza umana… acquisita attraverso conoscenze implicite e di comprensione
costitutivamente radicata sia nella corporeità, sia in contesti culturali che sono alla base di pratiche, conoscenze implicite, attività cognitive e di comprensione
le cui caratteristiche
sono già state
riprodotte in modo algoritmico e formalizzate da… programmi per calcolatore…


Quale “fiducia” nutri verso questa versione della realtà “Mondo”
Tutta quella che riesci a delegare all’altrui “sapere” che, guarda non caso, è diventato sempre più “complesso”, alias, incomprensibile (narrando della “tua” vita in maniera intenzionalmente criptica, per espert3 ed addett3 ai lavori).
La “scienza” può essere semplice? Sì (senza deviazione AntiSistemica, a cui non puoi credere).
È sufficiente che non sia interferita dal sottodominio.
Blockchain: cos’è, come funziona e gli ambiti applicativi in Italia.
Per spiegare la Blockchain occorre fare riferimento ad alcuni concetti che normalmente non presentano molti punti in comune tra loro:
il concetto di fiducia prima di tutto e di community, e poi la crittografia, la trasparenza, la condivisione e la “competizione” nel raggiungimento di un risultato.
A questi concetti si devono aggiungere l’immutabilità nel tempo dei dati e delle informazioni e la decentralizzazione.
Tutti questi concetti e caratteristiche assieme consentono di dare vita a una innovazione potente e complessa, ma anche democratica e potenzialmente solidale.
Per alcuni la Blockchain è la nuova generazione di Internet, o meglio ancora è la Nuova Internet.
Per maggior precisione si ritiene che possa rappresentare una sorta di Internet delle Transazioni e per coloro che guardano oltre al concetto di transazione la Blockchain può rappresentare la Internet del Valore.
Per altri è la rappresentazione digitale di quattro concetti molto chiari e forti:
decentralizzazione, trasparenza, sicurezza e immutabilità.
Per altri ancora, come accennato, è la chiara declinazione in digitale di un nuovo concetto di Trust.
E per queste ragioni alcuni ritengono che la Blockchain possa assumere anche un valore quasi “politico”, come piattaforma che consente lo sviluppo e la concretizzazione di una nuova forma di democrazia, realmente decentralizzata e realmente in grado di garantire a tutti la possibilità di verificare, di “controllare”, di disporre di una totale trasparenza, di dare vita ad archivi immutabili e condivisi e per questo inalterabili, immodificabili e dunque immuni da corruzione...
Quindi, "ora", c'è corruzione. Non solo
anche la Blockchain è stata partorita in  un ambito corrotto che, per "sua natura", non può generare alcuna possibile reale possibilità altra.
Beata “ignoranza”:
l’ignorare il valore universale dell’informazione (memoria) frattale espansa, da cui deriva il simbolismo, il significato, della “democrazia (globale = giustizia ad angolo giro)
Qualcosa che “è” qualcun3 e che, sopra a tutt3, “qua (così)”… polarizza e caratterizza qualsiasi forma autentica, derivante dal tuo potenziale. 
Non a caso, nell’AntiSistema, qualsiasi “cosa” – dopo un po’ – l3 “prende” la ruggine, la muffa, il calcare, i parassiti, il “tempo”, etc.


Da un punto di vista puramente economico la Catalogna potrebbe reggersi sulle proprie gambe, ma per farlo avrebbe bisogno di restare nell'Unione europea.
Uno scenario più che improbabile, se si considerano l'attuale quadro giuridico e i rapporti esistenti tra Spagna e Ue.
A spiegarlo, in un'intervista a La Presse, è Carlo Altomonte, docente del dipartimento di Analisi delle Politiche e Management dell'Università Bocconi.
"La Catalogna vive della sua capacità di restare integrata a livello globale, che al momento le viene data dalla sua partecipazione alla Spagna e della Spagna all'Unione europea...", spiega il professore, che ritiene "difficile immaginare almeno nel breve periodo un modello di autonomia economica" al di fuori del blocco.
D'altra parte, ragiona Altomonte, è ancora più difficile pensare che Bruxelles possa dare uno schiaffo a Madrid ammettendo tra i suoi membri una regione secessionista
La Catalogna vive della sua capacità di restare integrata a livello globale, che al momento le viene data dalla sua partecipazione alla Spagna e della Spagna all'Unione europea…:
è una “gabbia” concettuale. 
L3 “vedi”? In tutt3 ciò non c’è assolutamente nessuna impossibilità potenziale, dato che tutt3 “è” possibile poiché potenziale.
Tra il dire ed il fare, c’è di mezzo il… mare:
il “mare” è il sottodominio (Dominio).
Cioè, la buona notizia è che
ricordata la ragione fondamentale, si discioglie anche l’eterno inverno che ha caratterizzato “Narnia”, dal momento di “è già success3” (dall’avvento, invasione, conquista e possesso, dell’intero territorio mentale, ad opera della Strega Bianca).
Il territorio fisico l’ha registrata e dimostrata proprio attraverso la formazione dell’eterno “bianco” inverno:
memoria frattale espansa.
C’era una volta…” e c’è ancora “qua (così)”.
Accorgiti e… “Fai, comodamente dalla tua seggiola”:
da te, in te (potenziale vs realtà manifesta “qua”)…
         
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2211
prospettivavita@gmail.com

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"Fai..." un po' Te.