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martedì 22 marzo 2016

I droni della morte (parte 3)



Ritornare “indietro nel tempo”, serve per rendersi conto e, così, per mettere a fuoco (migliorare) le “cose”, ossia, la prospettiva… per mezzo della quale si inquadra la realtà manifesta.
Ora, tu, potrai obiettare che “non è possibile ritornare indietro”.
Vero?
Ne sei proprio certo/a?
 
Dunque. Ad esempio, quando trovi una vecchia copia di un quotidiano (nel quale è descritta, da una certa prospettiva, la “storia di quel determinato giorno”, seguendo una articolazione locale, nazionale, internazionale, scandita per punti cardinali, scelti come rappresentativi del processo “evolutivo, situazione per situazione”), a cosa “accedi, di fatto”?
Ad una vera e propria “macchina del tempo”.
Se ti identifichi col “viaggiare nel tempo”, ti accorgerai che, allora, “è proprio possibile”.
Cioè, se inquadri la situazione dalla prospettiva frattale espansa (tutto ha un significato “altro”, interconnesso al tutto, dettaglio per dettaglio, livello per livello), puoi riuscire a comprendere – quindi – quanto sia in realtà possibile “viaggiare a ritroso nel tempo”. Perché? Perché quella vecchia copia di giornale, che tieni distrattamente gettato in cantina (magari “perché può sempre servire… per incartare barattoli di conserva da regalare a Natale”), rappresenta proprio il potenziale di “ciò che puoi fare/essere/sei”.
Memoria frattale espansa = registro dati, “di tutto quello che è successo”.
  

giovedì 25 luglio 2013

Humus.



C'è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona.
Decimo Giunio Giovenale

La società ha i criminali che si merita.
Alexandre Lacassagne

Noi finiamo col somigliarci, noi poliziotti coi delinquenti. Nelle parole, nelle abitudini... qualche volta perfino nei gesti.
Gian Maria Volonté

Negli ultimi articoli di SPS, è balzato all’occhio il motivo cardine per il quale “il Mondo va alla rovescia”, ossia, la spiegazione a quella non meglio precisata sensazione che si ha, allorquando uno "squarcio di sereno mentale" comporta una visione più chiara dell’osservazione sociale, innescata da:
  • memorie
  • esperienza diretta
  • maggiore sensibilità
  • necessità causata da una mancanza di fondo (sicurezza economica).
Per riassumere brevemente il concetto sviluppato:
il modello delle nascenti cittadine del Far West americano, basato sulla presenza centrale di un “potente pronto a tutto”, proietta nel futuro (oggi) una struttura sociale basata su una infrastruttura d’ingiustizia ad espansione ereditaria (vincolo, relazione parentale), basata sulla preservazione “ad ogni costo” di un modello di sopravvivenza/potere proprio.

Le città, che nel frattempo si sono espanse anche a dismisura, mantengono nelle loro fondamenta, nella propria centralità, un determinato imprinting nativo, velato molto spesso dalla parte più elaborata dell’apparenza:
  • i servizi sociali
  • la sicurezza
  • l’ordinamento legislativo
  • l’estetica
  • la modernità
  • il gusto per l’intrattenimento, lo spettacolo e l’arte.
Tutte caratteristiche volte a “confondere le acque”, piuttosto che a sancire un fermo proposito ispirato dalla “giustizia”.