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lunedì 2 aprile 2012

L'emersione dell'effetto delle parti.




L’Io è l’effetto delle ‘parti’ senza la consapevolezza delle ‘parti’.

Che cosa è il fegato, un rene, il cuore, ad esempio?

Sono le ‘parti’. 

Dal punto prospettico dell’Io o dell’aggregazione simbolica della Coscienza, non si ha ancora la sufficiente 'sensibilità' per rendersi conto del ‘lavoro’ compiuto dalle ‘parti’. Se ne accorge la Medicina, allorquando studia le ‘parti’ al fine di comprendere il senso fisico della presenza del tal organo nel tal punto. L’osservazione è prettamente 3d. L’ambito energetico sfugge del tutto, almeno a livello di Medicina Allopatica e di consapevolezza sociale.

Il corpo umano rappresenta una sinfonia di effetti:

un campo d'effetti diversi. Esso è più un 'campo umano' che un 'corpo umano'.

La risultante o il ‘valore aggiunto’ delle attività d’insieme è un campo d’energia intelligente, che conferisce un ‘moto’ al senso della presenza fisica.

Andando oltre, le ‘parti’ sono composte a loro volta da altre ‘parti’ più minuscole

È consuetudine ritenere queste piccolissime ‘parti’, come i globuli rossi, le piastrine, etc. come dei ‘dispositivi’ ordinati dal cervello per funzione e tempistiche. Se andiamo ancora più addentro alla struttura della Vita, raggiungiamo il livello cellulare. A quella ‘profondità’, così come scrutando lo Spazio, dobbiamo attenerci a quello che gli ‘Scienziati’ scoprono, celano e ci dicono.

A livello non manifesto accade di tutto. Le cellule sono a loro volta costituite da atomi, etc. e per porre un'ipotetica conclusione alla 'vivisezione', di energia, anche se l'energia dipende dall'intenzione...

Il 'motore' per partire necessita di una 'scintilla'.

Se la free energy è ‘solo’ un effetto di azioni che accadono ad un livello ‘superiore’, lo stesso discorso vale per i livelli ‘inferiori’ per dimensione fisica. Ciò che accade a livello cellulare determina ‘effetti’ al livello ‘emerso’ della corporeità 3d e a livello di morfogenetica. Che cosa è l’Ego?
 
Effetti nelle 3d…

Ora, si tende a scambiare molto spesso l’effetto con la causa. L’Ego che cosa è? Un effetto o una causa? E se incarnasse i due aspetti allo stesso tempo?

Come è possibile? È possibile dal momento in cui l’effetto del ‘Tutto’ sulla Terra 3d si riassume in una coesistenza tra leggi Celesti e Planetarie, ugualmente ‘autentiche’, diluite dall’effetto di ‘distanza vibrazionale’ e di ‘rispetto’ o auto determinazione o libero arbitrio dell’esistenza soggetto.

Se prendiamo un’esistenza soggetto, ad esempio, come la Terra, allora l’effetto delle leggi Celesti sarà certamente presente in/su di lei, tuttavia sarà 'smussato' opportunamente dal contesto dell’essere vivente Terra, ossia dall'effetto delle proprie leggi Planetarie.

Questa vera e propria diluizione rappresenta una sorta di smorzamento dell’ordinamento Celeste, in funzione del livello di consapevolezza raggiunto dalla Terra stessa. Al livello del Piano Divino, il libero arbitrio è perfettamente 'tutelato'; il libero arbitrio rappresenta la ‘fiducia’ del Creatore, la Giustizia Celeste, l’ubiquità della presenza del Creatore stesso in ogni ambito della Creazione.

La Terra, in quanto rappresentante della Creazione Celeste, ha diritto al proprio libero arbitrio, alla fiducia che il Creatore ha riposto il lei e nella sua funzione all’interno del senso e del fluire della Creazione, nel modello vettoriale relativo al Conosci Te Stesso.

Cosa siamo ‘noi’ per la Terra? 

Non siamo forse paragonabili a ‘parti diverse' che compongono effetti diversi sulla sua ‘superficie’. Se la Terra è un substrato, allora lo siamo anche noi, perlomeno per gli acari della pelle. Se conferiamo alla Terra una valenza maggiore, ossia se la riteniamo un essere vivente solo più grande e sfuggevole, allora cambia tutto. 

Se vivessimo sulla groppa di un elefante e la nostra esistenza fisica dipendesse da lui, come lo tratteremmo? 

Vedendolo e rendendoci conto della sua esistenza, in quanto essere vivente ‘caldo’ sotto ai nostri piedi, lo tratteremmo di conseguenza in maniera molto più rispettosa, diversa dal punto prospettico del ‘non vederlo’ e, di conseguenza, svilupperemmo una presenza molto più compensativa e coerente con il senso di unione sottile che spira in tutto l’ambito del Creato.

Il non percepire la Terra come un essere vivo, nel tempo, ha comportato una dissoluzione dei valori che discendevano dall’antichità, ossia dal tempo in cui l’umanità, o le ‘parti’, emergeva dalla Terra come valore aggiunto direttamente proporzionale alla ricchezza biodiversa di elementi utili alla formazione degli involucri umani. La Terra è come il dorso dell’elefante dell’esempio precedente.

Un essere umano si sente al centro del senso della manifestazione esistenziale. È il nostro punto prospettico. Non penso che l’umanità si sia sempre sentita in questo modo. È un modello attuale che deriva dalla formazione del campo morfogenetico dovuto alla presenza silente delle ‘parti’.

È come un sommergibile che emerge, dapprima, tramite osservazione dal solo periscopio. Quel dispositivo è un primo tipo di presenza in superficie; sotto di lui esiste una struttura non emersa, ma ‘importante’, che necessita del valore aggiunto trasmesso dal periscopio:

le immagini di quello che c’è in superficie.

Ogni ‘parte’ ha la propria funzione ed importanza. È per questo che l’umanità sente dentro di Sé questa centralità.

Non tanto perché sia ‘unica’ quanto perché è ‘utile’.

L’umanità è un qualcosa che deve la propria attuale presenza ad un’immane gioco compensativo di effetti diversi:

a che cosa ‘serve’ l’umanità?

Ad esplorare. Gli Human Bit sono sonde esplorative lanciate sulla frontiera dell’Universo. Ogni ‘sonda’ è senziente, viva e dotata di ogni tipo di ‘rispetto’ dovuto all’effetto e alla tutela delle leggi Celesti.

Per capirlo meglio dovremmo ripensare alla Vita di una cellula. Dal nostro punto di vista è difficile pensare alla singola cellula in termini di conduzione di Vita. I nostri modelli sono troppo ‘grandi’ per essere applicati ad una cellula. La mente non riesce. Come non riesce nemmeno a pensare alla Vita di una formica o di un’ape. Come è possibile che lavorano sempre? Come possono vivere in quella maniera?
 
Poi, se guardassimo il ‘formicaio’ umano da una prospettiva sufficiente ad inquadrarlo come se stessimo assistendo ad una puntata di Quark, allora potremmo giungere alla conclusione che anche la Vita umana non trascorre differentemente da quella di un insetto appartenente ad una socialità altamente organizzata e lavorativa come quella di api, formiche, etc.

Anzi, la loro presenza riflette la nostra e probabilmente anche viceversa. Dipende. Se non ci si ‘tira fuori’ dal livello che ‘contiene’, non è possibile comprendere ‘senza limiti mentali’ e a pieno la situazione creatasi. I livelli gerarchici tra le entità permettono l’applicazione di vere e proprie barriere vibrazionali, sorte per vie naturali, come se un 'cannone fisso' avesse una gittata di 10 chilometri e per mettersi al di fuori del suo potenziale effetto distruttivo, delle persone edificassero la propria città oltre quella distanza.

La membrana che divide le dimensioni è naturale e si è formata nella stessa maniera, come un fiume che accumula detriti in particolari anse del suo letto, nel tempo, nella disponibilità di materiali e in compensazione con gli effetti delle leggi Celesti e Planetarie o come una barriera corallina.

Ciò che oppone resistenza non equivale ad essere un ‘freno’. Dipende.

Una duna del deserto, che riusciamo a concepire come un effetto di sabbia e vento, non la percepiamo come un nemico che ci ostacola il cammino, così come la presenza di un fiume che sbarra il passaggio. La Natura diviene ‘nemica’ quando la si ‘colora’ in questo modo, ossia quando la biodiversità diventa un problema anziché una preziosità

L’umanità sta 'piallando' le asperità presenti sulla Terra e il nocciolo della questione, essendo diventato un ‘problema di tempo per giungere più in fretta all’arricchimento in termini di denaro’, allora evidenzia le ricchezze biodiverse del territorio come risorse da sfruttare unicamente; come un sacrificio alla divinità denaro.

Chi si rivolge alle cellule del proprio corpo per parlare con loro?

Lo yoga cellulare.
‘È nella frontiera cellulare che si trova la chiave, ovvero il passaggio della morte. E se la trasformazione è possibile in un corpo è possibile in tutti i corpi. Sarà proprio il corpo a gettare un ponte tra la vita fisica quale noi la conosciamo e la vita sovramentale che si manifesterà’.
 
Esiste anche una mente oscura, una mente del corpo, delle cellule stesse, delle molecole, dei corpuscoli… Questa mente del corpo, realmente tangibile, per la sua oscurità, il suo attaccamento ostinato e meccanico ai movimenti passati, la facilità nel dimenticare, il suo rifiuto a tutto ciò che è nuovo, è uno degli ostacoli principali all'infusione della forza supermentale nel corpo ed alla trasformazione del funzionamento corporeo

Per contro, una volta definitivamente convertito, sarà uno degli strumenti più preziosi per stabilire la Luce e la Forza supermentali nella Natura materiale.
 
Nelle cellule del nostro corpo risiede un Potere nascosto che vede l'invisibile e premedita l'eternità….
Sri Aurobindo
 
Le cellule costituiscono la materia di cui il nostro corpo è fatto, ma esse contengono anche, evidentemente, un elemento vitale, poiché esse sono viventi, e ciò che si sa un po’ meno, un elemento mentale

Questa coscienza delle cellule del corpo è la coscienza più elementare nell’essere umano e dunque l’ultima tappa nella trasformazione del corpo. Siccome la materia è direttamente relegata all’Inconscio attraverso l’intermediario del Subconscio, la coscienza delle cellule è di gran lunga la più difficile da trasformare, da divinizzare

È molto probabilmente a causa di questa difficoltà, che in precedenza non si è mai provato a risolvere, che Sri Aurobindo dovette compiere l’atto yogico senza precedenti di discendere vivente nella morte…
Link

I ‘Guardiani’, alla fine, sono le nostre stesse ‘parti’.

Nessun nemico ma solo ‘colore’…

Dipende da noi.

L’Analogia Frattale, che percepisco, preme per evidenziare, rispolverare, un 'nuovo' senso umano, ossia quello che Aurobindo definiva ‘un Potere nascosto che vede l'invisibile’, aggiungo io, ‘che vede l’invisibile nel manifesto, come se il manifesto fosse una traccia del non manifesto. 

Ogni entità 'non manifesta' lascia 'tracce' nel manifesto

Essa non affiora alla superficie con un corpo ma con un effetto. La struttura intelligente delle 3d registra tuttavia ogni affioramento anche senza corpo. Non è necessaria la 'massa' quando a scrivere, a co creare, è l’intenzione’.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 30 giugno 2011

Teletrasporto cellulare.



L’articolo di quest’oggi è particolare, ossia ho accettato, ancora maggiormente, di ‘lasciarmi andare’ e seguire l’onda di ricerca. Secondo ispirazione ed intuizione, nella sincronicità del cammino del Conosci Te Stesso. Con fede/fiducia in seguito alla necessità di porre una domanda; questa: perché?

Le Zone Tributarie sono i catalizzatori del risveglio del Navigatore di Totalità nello strumento umano al fine di aiutare l’umanità a scoprire il Gran Portale...

In generale, le Zone Tributarie Planetarie sono create in forma di libri, arte, poesia e film… e sono finalizzate alla preparazione di una specie...
Wingmakers

Abbiamo dei luoghi ‘fisici’ in cui è accumulato un certo potenziale? La mente va immediatamente all’incendio della biblioteca di Alessandria o a ciò che esprimeva Steiner a proposito dell’avvento della stampa a caratteri mobili: una possibilità in più per le forze oscure di agire sull’umanità. Cioe? 

I libri come forma di ‘preparazione di una specie’. I libri come veicolo di forze oscure nella specie.

Il consueto ‘tacco-punta’ o ‘pari e patta’?

Ricordiamo sempre che siamo in una dimensione ciclica, per cui duale, in cui dobbiamo imparare a 'surfare le onde', destreggiandoci nell’eterno attimo presente: il terzo stato quantico della materializzazione 3d. 

L’ora e adesso, il qui, l’Io Sono

Avremo sempre l’imbarazzo della scelta, il dubbio, la sensazione di dover scegliere e di essere davanti ad un importante bivio esistenziale da affrontare con tutta la nostra presente presenza. Il mio ‘risveglio’ è scaturito, guarda caso, dalla scoperta di un… libro.  

L’evoluzione nell’universo materiale vi ha fornito di un veicolo della vita, il vostro corpo umano. 

 
La Sorgente Primaria ha dotato il vostro corpo del più puro frammento della sua realtà, il vostro navigatore di totalità. Questi è il misterioso frammento della Sorgente Primaria che agisce da luce pilota dell’anima umana – fondendo gli aspetti mortali e quelli eterni. 

 
Riuscite a immaginare cosa significa avere un frammento della Sorgente Assoluta insito nella vostra stessa natura? Riuscite a immaginare il vostro destino nel fondervi con un vero frammento della Sorgente Primaria del Grande Universo? 

 
Nessun limite può essere messo sui vostri poteri del Sé o sulla vostra eterna possibilità.
 
Wingmakers Speak - Capitolo 13 - La Funzione del Navigatore di Totalità - Camera 15

Le Zone Tributarie… sono finalizzate alla preparazione di una specie… sono i catalizzatori del risveglio… Di cosa? Del risveglio del Navigatore di Totalità, ossia di quella parte ‘divina’ che è in noi: la particella divina della Sorgente Primaria. È un risveglio del divino nel corpo fisico, ossia nelle 3d: la famosa discesa vibrazionale. 

Qual è lo scopo di questo risveglio? Scoprire il Gran Portale:

Il Gran Portale è l’irrefutabile scoperta scientifica del Navigatore di Totalità, e come esso vive ed esprime le sue funzioni all’interno dello strumento umano. Il Gran Portale è la scoperta più profonda di una specie umanoide, poichè definisce la specie come membro della comunità galattica…
 
Il Gran Portale è una lente attraverso la quale l’umanità può osservare la Sorgente di Realtà e, di conseguenza, comunicare. Il Gran Portale è la scoperta apice dell’umanità e introduce un profondo cambiamento in tutti i settori della popolazione

Coniuga scienza, metafisica, arte e il superuniverso, mettendo l’umanità nella posizione di abbracciare tutte le dimensioni del multiverso stando nella terza dimensione.
Wingmakers

Bellissima citazione. Cosa è il Navigatore di Totalità, allora? È la nostra Anima. Dunque la nostra Anima è una particella della Sorgente Primaria. Attraverso il Gran Portale l’umanità potrà ‘muoversi senza movimento’ ed ‘abbracciare tutte le dimensioni del multiverso stando nella terza dimensione’.

Ripeto: stando nella terza dimensione. Ciò non contraddice l’Ascensione ma ritaglia un ambito nel reame del tempo in cui è possibile che accada questa opportunità. Come direbbe l’amico Carlo: si tratta di umanizzare il divino

È come un teletrasporto energetico, una modalità di viaggio nel tempo laddove si parte da una condizione di assenza del tempo e di una gran sete di esperienza fisica, insomma di una gran voglia di ‘menare le mani’.

Abbiamo due tipi diversi di ‘network’ 3d planetari, già di per se ben sviluppati:
  1. internet
  2. noosfera
Cos'è il passaggio dalla biosfera - noosfera?
Secondo le profezie, la fine del ciclo 1987-2013 coincide con un preciso punto-evento geologico - evolutivo: la transizione biosfera-noosfera.
Link

La noosfera è sia la mente della Terra, che la prossima grande era dell’evoluzione terrestre. Per trasformarci con la Terra dobbiamo unificarci e divenire una sola mente. Questo è il significato della noosfera…

Per iniziare a sperimentare il nuovo terreno della noosfera, la Mente Unica della Terra, José Argüelles/Valum Votan ha proposto cinque semplici precetti:
 
1. Sottomissione – del proprio ego a Dio, il Potere Supremo.
2. Nutrirsi di luce – Diventiamo vegetariani, e coltiviamo un orto.
3. Essere felici – Ogni nostro pensiero, ogni inclinazione che abbiamo, tutto ha una carica che entra a far parte dell’ambiente psichico in cui tutti viviamo. Fermiamo l’inquinamento mentale ora, e chiediamoci se i nostri pensieri sono felici, negativi o neutri. La noosfera è la somma di tutte le cariche mentali che noi vi immettiamo.
4. Cambiare Frequenza – Tutti vivono in un programma inconscio detto tempo meccanico artificiale. Esso crea una frequenza detta 12:60 – calendario irregolare di 12 mesi, ora dell’orologio meccanico di 60 minuti. Per realizzare il cambiamento più fondamentale per la salvezza della Terra, cambia la tua frequenza! Segui il sincronario delle 13 Lune di 28 giorni, e passa parola! È la frequenza del tempo naturale, 13:20, e sarà così nel 2013 – vivere nella sincronicità!
5. Amare tutti – La noosfera è l’abbraccio universale della mente della Terra.
Link

V.I. Vernadsky (1863 1945) geochimico e esperto di minerali sovietico E' noto per il suo libro del 1926 The Biosphere, dove ipotizza che la vita è la forza geologica che da forma alla terra. Nella teoria originale di Vladimir Vernadsky, la noosfera è la terza fase dello sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia inanimata) e alla biosfera (vita biologica). Così come la nascita della vita ha trasformato in maniera significativa la geosfera, così la nascita della conoscenza ha trasformato radicalmente la biosfera...

Per Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), gesuita, paleontologo e filosofo francese la noosfera è una specie di 'coscienza collettiva' degli esseri umani che scaturisce dall'interazione delle loro menti e si è sviluppata con l'organizzazione e l'interazione degli stessi a mano a mano che essi hanno popolato la Terra.
   
Più l'umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consapevolezza.

Questa è un'estensione della Legge di complessità e coscienza di Teilhard, legge che descrive la natura dell'evoluzione dell'universo. Pierre Teilhard de Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia...
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Mère parla di ‘movimento di coscienza’ senza movimento: ‘noi siamo costretti ad usare parole che parlano di movimento perché per noi tutto si muove sempre, ma questo mutamento di coscienza non è un movimento… Non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita: sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze… Adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro... 

Perché… le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro; tutte quelle vibrazioni hanno partecipato insomma alla formazione di tutte queste cellule, e adesso loro le rivivono.

Pensiamo alla Legge d’Attrazione. Ci dicono che dobbiamo desiderare senza attaccamento. Sentirci già esauditi. Cò non significa che dobbiamo fare gli attori e recitare; no, non saremmo mai credibili alla luce del Giudice interno. Ci sentiremmo quasi ridicoli. Però se agganciamo il pensiero di Mère, cambia qualcosa di radicale nella nostra prospettiva

le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro

Le cellule ‘partecipano’ allo sforzo immaginifico.

L’immaginazione teletrasporta dell’energia, alle cellule del nostro corpo. Da dove giunge questa energia? Proprio dalla scena visualizzata. Quella scena virtuale è capace di scatenare una reazione che raggiunge il corpo fisico tramite il trasporto cellulare wireless multidimensionale.

Le cellule del corpo si connettono al potenziale cellulare evocato e catturano un imprinting, adattandosi di conseguenza

Quando le cose non vanno nella maniera intesa? Quando evochiamo una grande carica di entusiamo/energia dello stesso tipo a livello di plesso solare – le classiche farfalle nella pancia. Perché?

Perché intervengono forze naturali che tendono a livellare quel potenziale ‘fuori stagione’, come una sorta di Polizia che interviene per disperdere dei manifestanti. Ora, è ovvio che un simile operato corrisponde ad una legge cosmica attiva in questo piano dimensionale complesso, per cui occorre mantenersi al di fuori da ogni modalità di giudizio: così è.

Evitare il ‘potenziale superfluo’ descritto da Zeland.

Un esempio inerente alla capacità cellulare di replicare l’immaginato è il momento in cui usciamo da una sala cinematografica. In quel momento e per circa qualche minuto siamo l’attore principale, una sua estrapolazione tridimensionale. Pensiamo come lui, agiamo come lui, siamo allegri o tristi come lui…

A tal proposito, ho vissuto un’esperienza significativa mentre andavo in bici nel mio consueto giro d’allenamento. In un momento di caduta energetica, mi sono sorpreso mentre pensavo al duello iniziale espresso nel film Troy: ebbene, improvvisamente ho vissuto un aumento esponenziale dell’energia fisica

In quel momento le cellule hanno teletrasportato la forza dell’eroe in me, donandomi parte del suo impeto.

È questa una gran verità.

La verità che esprime la nostra natura divina desiderosa di animare un corpo umano. Tramite l’arte in generale possiamo assorbire la forza impressa in alcuni luoghi chiave; luoghi non così lontani come possiamo ritenere di avere capito. 

La nuova fascia che cinge la Terra, la Noosfera, è direttamente collegata ad ognuno di noi. Il ‘sapere’ è veicolato dappertutto secondo una modalità ‘senza fili’ o wireless, come Tesla intuì cento anni fa, ipotizzando la possibilità di veicolare l’energia elettrica in maniera libera e gratuita senza la necessità di fili o apparecchiature varie.

La Noosfera è, secondo me, una Zona Tributaria, un accumulo di informazioni a cui attingere in piena e libera coscienza, nella modalità ‘cellulare’ sopra riportata.

Curioso il nome utilizzato, vero? Intendo il termine ‘cellulare’…

Perché tutto ciò? Torniamo a bomba all’inizio d’articolo… Perché?

Perché tutto è in evoluzione: movimento senza movimento. Immaginazione che genera Mondi ed energia. Illusioni o realtà? Non importa nemmeno capirlo… l’importante è godere del ‘viaggio’

Il viaggio avviene nel reame del tempo: sbuca nella densità, alla luce del Sole. Quel Sole che ‘prima’ non vedevamo e che ‘ora’ ci scalda come il più amabile dei Genitori.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 22 aprile 2011

Cellule e Parassiti.




Riporto questo articolo, inerente delle brillanti riflessioni sul Mondo della Cellula ispirate alla lettura del libro ‘La Biologia delle Credenze’ di Bruce Lipton:

Lipton paragona la cellula al ‘tutto’, cioè ad un essere umano. Infatti la cellula è fisiologicamente simile al corpo umano. La cellula mangia, respira, riposa e lavora incessantemente. Lipton ‘smonta’ l'egemonia del DNA (epigenetica) cioè quello che molti chiamano 'il dogma centrale'. 

Continuando con l'analogia antropomorfa (che non piace troppo alla scienza)... secondo te.. quale è il cervello della cellula? Forse ‘non tutti sanno che’ una persona viene ritenuta ‘morta’ solo al cessare della sua attività cerebrale. 

Quindi se si ferma il cuore... sei ancora vivo

Se hai studiato un pò di biologia... forse stai pensando che il cervello della cellula sia il nucleo... cioè la parte della cellula in cui è contenuto il materiale genetico. Durante i suoi studi, Lipton, mostra come la cellula possa sopravvivere... anche senza il suo nucleo!

Indispensabile ‘solo’ per la riproduzione.

Forse non è proprio il cervello eh;-))

La cellula comunica con il suo ambiente esterno attraverso la propria membrana, dove sono inserite diverse proteine che fungono da ‘sensi’... La cellula scambia costantemente informazioni con l'ambiente esterno, decide quali sono i segnali più o meno pertinenti. In poche parole le cellule modificano se stesse in base all'ambiente esterno

Il fatto che abbia una sorta di ‘sensi’ ti fa venire in mente qualcosa? La manipolazione di se stessa in base ai sensi? Bravo! I sistemi rappresentazionali della PNL: è come se la membrana gestisse le proprie submodalità in risposta all'ambiente.

Se togliamo i ‘sensi’ (le proteine) alla cellula... muore. 

Questo ha portato Lipton ha creare il neologismo Mem-brein dall'assonanza del termine ‘membrana’ in lingua Inglese…
L'intelligenza cellulare. Gennaro Romagnoli

Tutto ciò mi riporta alla mente i diversi tipi di ‘alimentazione’ che caratterizzano l’essere umano, descritti da Gurdjieff nello splendido lavoro del suo discepolo Ouspensky (Frammenti di un insegnamento sconosciuto)  che, se non ricordo male, si riferisce ad un tipo di alimentazione inerente alle ‘sensazioni’.

Senza questa sequenza pressochè infinita di ‘input’ l’uomo morirebbe quasi immediatamente o si trasformerebbe in un vegetale.

Il termine ‘morire’, in questo caso è riferito, è ‘sede’, di quel valore aggiunto che ci rende ‘magici’ e non più incoscienti. Per cui il ‘morire’ per mancanza di ‘sensazioni’ è il tornare a scivolare in quel Mondo di sonno della coscienza da cui proveniamo, come riferito da Steiner nel suo lavoro ‘Le cronache dell’Akasha’. 

Le Cellule, che sono i nostri ‘mattoni’, viene dimostrato, funzionano proprio in questa maniera.

Cellule: membrana esterna – esperienza – formazione nucleo – memoria/riproduzione.

Come si evince dall’attività illuminata di Georges Lakhovsky, all’interno della Cellula esiste dell’acqua marina:

Cromosomi e Condriomi sono costituiti da un tubicino di materia isolante (Colesterina, resina, grasso, etc) all’interno del quale si trova un liquido, una specie di siero, che contiene tutti i minerali dell’acqua di mare e, di conseguenza, è conduttore di elettricità…
Radiazioni e onde. Georges Lakhovsky.

L’acqua contenuta all’interno della Cellula è ‘collegata’ direttamente all’acqua esterna, quella del Pianeta. Ciò costituisce un modello di analogia frattale. Cosa succede se si inquina l’acqua esterna o quella interna? Che il collegamento non-locale fra le due dimensioni ne risentirà immediatamente. 

Ciò che facciamo all’esterno di noi è come se lo facessimo a noi stessi. 

Questo è una delle chiavi di lettura che permettono di comprendere che oltre al comportamento umano si cela qualcosa d’altro. Qualcosa che dipende da un tipo di Scenario terrestre diametralmente rovesciato rispetto a quello naturale e persino ‘ovvio’ per la Vita umana: una forma di Vita parassita che spinge a fare quello che mai faremmo se fossimo liberi.

Il Pianeta è come una Cellula enorme in cui la crosta terrestre ricopre il ruolo di membrana esterna cellulare e protegge il proprio nucleo. Il nucleo, frattalmente, è paragonabile al contenuto centrale di un frutto, ossia il seme. Nel seme è contenuta la memoria e la capacità riproduttiva, ossia la traccia del Futuro/Destino di quell’essere vivente e di tutte le forme di Vita che vi albergano dimensionalmente. 

Da ciò si comprende che la forma di Vita parassita che controlla il genere umano è multidimensionale, cioè agisce da un altro piano della Creazione, in quanto non metterebbe mai a rischio la propria sopravvivenza distruggendo il Mondo che le permette di sopravvivere. La sua ‘sede’ non è nella terza dimensione e, per questo, non teme nemmeno  di poter distruggere un intero Pianeta. 

Il rischio che si corre è proprio quello…

È nella direzione la meta, la leggibilità del futuro. È una vibrazione. La scelta di uno scenario fermato e fissato da una intenzione. L’energia che serve ad alimentare questa intenzione la procura il genere umano che produce almeno tre tipi di energia:
  1. quella di sostentamento per i ‘parassiti’
  2. quella di sostentamento dello Scenario
  3. quella di sostentamento di se stesso
L’energia prodotta dal genere umano per il sostentamento dello Scenario è di due sottotipi:
  1. quella autoprodotta attraverso la co-creazione
  2. quella indotta dall’Antisistema attraverso lo sfruttamento delle vicissitudini di Vita, come le morti per guerre, per incidenti vari, per malattie, etc.
La specie umana ha conquistato gran parte della conoscenza dell’universo grazie all’utilizzo di forme di energia invisibili. La capacità di impiegare energie invisibilli è una delle caratteristiche che contraddistinguono la specie umana. L’utilizzo di queste energie è reso possibile dalla capacità di astrazione dell’uomo. La pratica della Magia (una forma di tecnologia basata sull’Energia Vitale), con le sue teorie (spesso distorte dalle religioni), le formule ed i rituali, è stata la più antica forma di impiego delle energie non visibili… Viviamo in un oceano di energia, costituito da Energia Vitale e onde elettromagnetiche.
Karl Hans Welz
 
Il frattale che dimostra questa verità ‘non ufficiale’ e ripiegata su se stessa, in una parvenza di ‘scarsità’ d’energia è proprio rappresentato dalla scarsità d’acqua su un Pianeta che per tre quarti è ricolmo d’acqua. Gli oceani energetici non sono stati ‘autorizzati’, in questa versione dello Scenario 3D, ad essere riconosciuti. Perché? Perché l’organismo parassita che ‘ci ha’, necessita di un ecosistema particolare in cui ‘farci vivere’, al fine di generare una ‘migliore’ qualità e quantità di energia: quella della classe della paura, della ristrettezza, della scarsità, della separazione, della mancanza, etc.

A questo Mondo manca 'tutto'

Pensateci bene. E ciò costituisce un paradosso abissale con la caratteristica di abbondanza che avvolge la Creazione

Persino il Genio della Lampada può esaudire solo 3 desideri. 

La corsa alle forniture energetiche delle Nazioni è lo sfogo ‘naturale’ a questa ritenuta mancanza di abbondanza. Questo fenomeno della ristrettezza sfocia dal disegno, dall’intenzione dei ‘parassiti’ di indurre il genere umano a modellare un ecosistema ‘perfetto’ per la loro sopravvivenza

Ricordate il film ‘L’invasione degli ultracorpi’? In quella intuizione c’era la proposizione di una umanità controllata ed in un certo senso ‘sostituita’ dall’interno. Non c’era bisogno di una invasione classica fatta con navi spaziali e utilizzo della violenza esteriore. No. Era tutto silenzioso e lungimirante: in un certo senso ‘pulito’

Come passare per le campagne francesi, tedesche, svizzere, austriache, etc. nelle quali l’erba è sempre tagliata in maniera perfetta, tutto è ‘a posto’, in ordine perfetto, ben tenuto e dipinto, le strade sono pulite, la visione per l’occhio del turista è idilliaca, tuttavia… passando con la macchina a bassa velocità, per rispetto del limite orario, non si vede in giro nessuno

I passaggi pedonali sono colorati e ben evidenti, le case dipinte di fresco, i parchi sono dei gioielli incastonati nelle strutture dei Paesi, ma non c’è nessuno in giro. È ovvio che questa è una mia impressione dettata dall’osservazione di quel momento di transito, tuttavia adesso sto scrivendo di questo fatto facendo mente locale proprio di quel ricordo; sì, perchè è stata una mia esperienza.

Era casuale il fatto che vedessi interi paesi senza persone in circolazione? Persino il traffico era smunto, quasi irreale e probabilmente costituito da vetture transitanti dall’esterno verso l’esterno, come il mio caso. Insomma, mi sembrava di attraversare la classica città fantasma. Ma quando penso ad uno scenario di questo tipo, mi viene in mente la città abbandonata tipo Far-West, con le sterpaglie che rotolano in giro ed il disordine più evidente. 

Invece in questo caso non esisteva disordine bensì il suo esatto contrario

È ‘solo’ una modalità di grande organizzazione dei lavori di manutenzione e di responsabilità civile? Può darsi. Ma dove erano tutte le persone in quel momento? Al lavoro, a scuola, a fare i mestieri, probabilmente. È chiaro che a quelle latitudini possa esistere un altro paradigma esistenziale, o meglio, esiste ancora lo stesso paradigma ma esplicitato in uno scenario diverso. Lo si comprende perché il Mondo va esattamente dove deve andare, fissato fermamente dall’intenzione del potere di controllo che lo veicola.

Quelle comunità non costituiscono eccezione ma semplicemente ‘lo vivono’ in maniera diversa. Ugualmente, però, spingono anch’esse verso la direzione auspicata dai ‘parassiti’. In che modo? Non facendo nulla per mutare la direzione globale. Tronfie del loro stato di perfezione locale, vuoto. Se penso però ai detti:
  • sii il cambiamento che vuoi vedere apparire nel Mondo
  • cambiare se stessi per cambiare il Mondo
  • pensa globalmente e agisci localmente
Posso derivare che la loro opera si innesta pienamente in questa vibrazione di ‘non giudizio’ e di ‘conoscenza di se stessi’ e di agire localmente come esempio o frattale per il resto del Globo. Certamente mi astengo da ogni forma di giudizio personale e, molto semplicemente, mi chiedo: ma dove erano tutti quando passavo io? Sembrava di passare tra gli scenari utilizzati, tempo prima, per produrre un film, proprio come espresso chiaramente in Truman Show.

Sembrava di passare in un momento di pausa delle riprese, ma anche in quel caso ‘non potevano sparire tutti’. No, la sola esemplificazione plausibile per la mia immaginazione quantica è che quello scenario fosse abbandonato o che le persone fossero indotte a rimanere dentro alle abitazioni o raccolte da qualche parte o che quello scenario fosse ‘vuoto’. Potevo allora stare sognando? 

Potevo avere avuto accesso allo ‘spazio delle varianti’ definito da Vadim Zeland

Poteva essere quello il riflesso di un mio desiderio di ‘un altro scenario’? Forse per quel motivo era desolatamente vuoto: perché era un ‘modello’ da riempire dopo la sua condensazione nella densità della realtà percepita. Poteva essere quella l‘origine della visione, del sogno? 

È come se ognuno di noi possa interfacciare le dimensioni, ossia riuscire ad espandersi multidimensionalmente in determinate circostanze; quali? Devo pensare a come mi sentivo in quel momento. È una questione di vibrazione dell’essere. Dunque:
  • ero in vacanza alias ero ‘in pace con me stesso’
  • ero in buona compagnia alias ‘nel mio stato di condivisione preferito’
  • ero in macchina alias ‘in un veicolo simile alla Merkaba
  • ero in uno stato di estasi alias ‘di inerziale richiesta inconscia’
  • ero in uno stato di vuoto alias ‘di lasciarmi andare a quello che la strada conduceva a me o che mi conduceva a...’
Ecco: penso di avere descritto il ‘come mi sentivo’. Come in una… bolla, in una parola.
 
Se analizziamo quello ‘status’ è più semplice capire come funziona la legge d’attrazione. Nell’assenza di giudizio e di ‘fede’ nell’intelligenza, nel Genio che regola la creazione, nella lucida aspettativa come di un bambino che attende solo la luce del giorno, che certamente verrà, per uscire all’aperto a giocare. Il bimbo lo sa che la luce del giorno arriverà e che la notte è solo una ‘pausa’ del gioco

Questa fiducia è il perno rotore del movimento dell’intenzione del giocare. 

Cosa fa la società umana, ad un certo punto? 

Interrompe questa corrente di fiducia. Come? Con l’entrata del bambino nel mondo della scuola. Uno scenario nobile nella sua apparenza ma svilente nella sua manifestazione ultima e densa. Per questo motivo le scuole Steineriane imperniano la vita scolastica sul modello della ‘libertà domestica’. Attendono anche i sette anni, se è il caso, prima di accogliere il bimbo. Poi lo avvolgono nelle calde coperte conosciute della modalità del gioco, dei colori, della musica, dell’ambiente di casa fatto di tante cose simpatiche, apprese ed amiche. 

Il modello ancora più risonante con la struttura del bambino è, secondo me, quello dell’Homescooling, della scuola a casa, dell’insegnamento tra le mura domestiche. Un modello irrealizzabile?
 
Mia moglie segue proprio questo ‘filone’ nel suo Blog  e ha scoperto, e mi dice, che esiste un vero e proprio fenomeno di massa legato all’Homescooling, soprattutto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti d’America che rimangono l’esempio più evidente di terra dei paradossi o degli estremi raggiunti.
 
La presenza di ‘parassiti’ negli esseri umani è testimoniata anche dalla paura atavica che sviluppano i bambini del classico ‘Uomo Nero’. Castaneda ci ricorda che i bambini, sino ad una certa età, li ‘vedono’, li percepiscono, li sentono, poi con il tempo cedono alla loro conquista come termine ultimo di… difesa

Una difesa che assomiglia molto ad una resa. 

L’immersione nell’oceano della Vita ha inizio, veramente, quando si cede in questa maniera. In quel momento si è inseriti nella simulazione neurosensoriale globale: nella Matrice. L’esperienza esistenziale ha inizio e ogni nuovo venuto viene come disinnescato dal proprio potere nativo, dal proprio ricordo del chi ‘egli sia’. 

Siamo dunque 'afferrati' a livello cellulare, ma prima ancora a livello eterico. L’invasione e la conquista è avvenuta nel tempo e scende a cascata dai piani invisibili dell’energia. Energia e origine in cui non crediamo più… ed è facilmente intuibile il perché! In questa maniera siamo tenuti talmente lontani dalla verità che ogni nostro sforzo intuitivo non porta mai ad un qualcosa di efficamente illuminante.

Siamo collocati nel loro campo d’ombra e non si scorge, da una simile posizione, la luce dell’Universo. Occorre ‘spostarsi’. In che modo? Osservando da un’altra ‘posizione’, tramite una modalità diversa del sentire, ossia quella del ‘Conosci te stesso’. 

Questa via è una delle vie, benintesi.

Il paradgima può cambiare. In questo, anche l’Universo ci sta dando una mano, infatti i cambiamenti naturali che stanno avvenendo nel Sistema Solare lo dimostrano a pieno. L’attività del Sole è una trasmissione energetica multistratificata per ogni forma di Vita in 'ascolto'. Il Sole fa parte di una vera e propria rete di comunicazione universale. Tramite questo meccanismo l’evoluzione può essere perseguita, incentivata e controllata. 

Questo  controllo, chiaramente, è al di fuori della sfera delle entità parassite. Entità il cui operato è chiaramente visibile solo nella terza dimensione, tramite l’osservazione della loro ombra sul genere umano ospitante ed incaricato della loro trasmutazione finale.

Tutto è opportuno e nulla è per caso.

La positività universale rimane sempre il tono vibrazionale più alto, l’onda superiore che non può interrompersi o fallire come ci insegna ancora Gurdjieff.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 7 aprile 2011

Permettere la 'leva cellulare'.





Osservare senza giudizio i ritenuti ‘altri’, forse è l’atteggiamento migliore per comprendere se stessi o, perlomeno, il Mondo in cui si vive: in definitiva sempre se stessi. Non importa se l’osservazione porta addirittura all’altro emisfero del globo. La visione frattale è sempre valida ad ogni latitudine e rispecchia sempre un riflesso dell’osservatore

Ovunque è ‘casa’. 

Ad esempio, è molto più semplice appurare la situazione di un altro ‘paese’ da forestieri, piuttosto che rendersi conto della situazione in cui versa il proprio ‘paese’. Perché? Proprio per un motivo di ‘lucidità’ e astrazione da se stessi. Evitando un coinvolgimento diretto emozionale è possibile essere molto più ‘senzienti’. È un po’ come la visione dall’alto; ciò che traspare è solo l’essenziale mentre il ‘rumore di fondo’ rimane come filtrato dall’altezza da cui si scruta. 

Con ‘umile’ percezione del senso di globalità, come se fossimo delle rondini o delle aquile, possiamo accettare che quello che vediamo è un nostro riflesso nello specchio di terra, boschi, acque, città, strade, etc. tutto ciò ci ‘appartiene’ allo stesso modo in cui noi apparteniamo al Pianeta. Il termine ‘appartenere’ è da intendersi in senso 'aperto', ossia ‘appartenere per il tempo o le Vite che necessitano per completare l’esperienza tridimensionale’. L’appartenere esula persino dalla superficialità della traduzione moderna del detto dei Nativi Americani, secondo cui ‘non è la Terra che appartiene all’uomo, ma l’uomo che appartiene alla Terra’:

L'appartenenza di un elemento 'a' ad un insieme 'X' è la relazione che stabilisce se 'a' è compreso tra gli elementi di 'X'.
Da Wikipedia 

Noi apparteniamo alla Terra nella misura in cui siamo presenti sulla Terra con una nostra proiezione fisica

In questo senso le apparteniamo, ne siamo compresi

Il verbo non rende molto bene il concetto, in quanto nell’immaginario collettivo è ormai associato ad un fattore egoico, di possesso. I Nativi Americani, ne sono certo, intendevano l’appartenere alla antica maniera: il fare parte di un insieme.

Per questo motivo, l’insieme ci riflette: perché abbiamo contribuito a ‘plasmarlo’ tramite anche la nostra ‘sola’ presenza. Che cosa ricavare dall’osservazione del regime Cinese? Innanzitutto, perché prendo come esempio proprio la Cina: perché sono in tanti! È una questone di… visibilità. Sono certo che anche prendendo come esempio il microscopico Stato del Vaticano, comunque, il riflesso frattale sarebbe lo stesso. Bene. 

Soppesiamo quanticamente lo stato energetico in cui versa l’ombra del ‘Celeste Impero’:

La storia cinese senza Tienanmen.
Il nuovo Museo nazionale della Cina fa più propaganda che storia. A sostenerlo sono molti esperti, perfino nello stesso paese asiatico. E, ironia della sorte, la struttura sorge in quella piazza Tienanmen di Pechino, dove nel 1989 ebbe luogo la rivolta studentesca soffocata dai carri armati. Un episodio che la struttura espositiva ha relegato nell'oblio. E non si può certo parlare di un caso.
 
Altro esempio emblematico è quello della Rivoluzione culturale, che si svolse tra il 1966 e il 1976 e che, secondo diversi storici, provocò milioni di morti. Qui non si è arrivati alla censura completa. Tuttavia, per trovare notizie di questo controverso decennio, bisogna affrontare con determinazione il percorso tentacolare del museo e arrivare, non senza fatica, in un angolo periferico. Qui il visitatore potrà trovare soltanto una fotografia e poche righe di testo.
La struttura, che viene inaugurata ufficialmente questo mese, è sorta dopo dieci anni di lavoro ed è costata circa 400 milioni di dollari (280 mln euro). Un edificio faraonico, con una superficie coperta di 192 mila metri quadrati e un ampio ingresso lungo 260 metri e alto 30 metri.
Il museo unisce i due che sorgevano in precedenza: quello della storia della Cina e quello della Rivoluzione cinese. Sono due i piatti forti, che corrispondono a due mostre permanenti. La prima, che aprirà i battenti il 15 aprile, è dedicata alla Cina antica e passa in rassegna migliaia di anni. Organizzata per dinastie, essa cerca di mostrare come i 56 gruppi etnici attuali abbiano sempre coesistito in armonia. Compreso l'impero mongolo, che conquistò la Cina nel dodicesimo secolo. Ma, sottolinea un archeologo e docente universitario di Pechino che preferisce rimanere anonimo, questa visione ignora i conflitti e, proprio per questo, è lecito parlare più di propaganda che di storia
 
L'altra mostra, chiamata 'La strada del ringiovanimento', racconta la storia più recente che va dalla prima guerra dell'oppio (1839) ai nostri giorni. Un excursus che non sfugge ai luoghi comuni diffusi dalle autorità comuniste, che continuano a sopravvivere e vengono inculcati agli studenti. Il principale dice che la Cina venne umiliata dalle potenze occidentali finché i comunisti, al potere dal 1949, non avviarono il recupero del paese asiatico. Anche qui la lettura è a senso unico.
 
Del resto, afferma senza peli sulla lingua Yang Jisheng, uno storico fuori dal coro, il partito vuole determinare la verità storica ed è preoccupato: se fossero autorizzate versioni alternative, la sua legittimazione sarebbe messa in dubbio. La strategia finora ha funzionato: molti cinesi, per esempio, si meravigliano del fatto che i tibetani siano insoddisfatti del governo di Pechino.
Da Yahoo 
 
È molto semplice per noi, italiani, occidentali, etc. comprendere che, a quella latitudine, la libertà sia solo un optional e anche molto ‘costoso’. Lo capiamo immediatamente paragonandoci a loro, nonostante l’evidente propaganda sottile filoamericana di cui siamo avvolti almeno dai tempi dell’invasione dell’Europa durante il secondo conflitto mondiale. 

Perché riusciamo ad essere obiettivi e a capire che in Cina ‘qualcosa non va’? È solo un problema di mancanza di democrazia? È solo perché quello Cinese è un regime molto duro e ‘severo’? Nossignori, non intendo fare politica! La ‘differenza’ percepita non dipende dalla politica. La differenza non esiste, in realtà. Noi versiamo in una mancanza di libertà pari a quella Cinese: ‘loro’ riflettono solo lo stato addirittura planetario

Quale messaggio migliore ci può essere se non ingigantire una questione in maniera macroscopica?  Ecco. La Cina è l’emblema della mancanza di libertà. Ma non è un problema solo Cinese.  È una denuncia globale ben precisa. Una lente d’ingrandimento colossale. Come non vederla? E infatti la vediamo eccome. 

Osservando con giudizio e/o separazione, la lezione Cinese, non serve a nulla, però. Cosa impariamo dalla ‘visione’? Impariamo a ritenerci diversi da loro, ossia capiamo quello che vogliamo capire. Ci sfugge completamente il senso di coralità del ‘messaggio’. Come ‘guarire’ da questo misero stato di separazione ‘noi/loro’? 

Accettando che quel riflesso è per noi e per loro. 

Loro dipendono anche da quello che faremo noi, e noi dipendiamo dal loro ‘coraggio’: che dimostrano sempre, ogni giorno, accettando di trasformarsi in un esempio immane di ingiustizia amministrata dal Potere Centrale, dall’Antisistema. Ci si 'solleva insieme', non a caso stiamo interessando entrambi gli emsferi della Terra

Ci piace molto sederci con questo gruppo e venire in visita. A volte ci viene voglia di raccontare una storiella per giustificare di essere con voi, invece tratteremo il prossimo punto: si tratta di un punto molto profondo, molto specifico e talmente semplice che determinerà un po’ di lotta perché dovrete riconsiderare i vostri vecchi sistemi di credenze, quelli della consapevolezza umana.

Dovrete riconsiderare i vostri parametri… è molto semplice e vogliamo che lo usiate prima di tutto per voi. Non è ancora il momento di insegnarlo perchè vogliamo che scopriate la semplicità di come opera.
 
Grazie a Saint-Germain la definiamo la Tecnologia Standard. Dalla nostra parte a volte la definiamo come ‘tecnologia specchio’ o ‘tecnologia riflessiva’ e il principio è molto semplice. Prima faremo l'esperienza e poi la descriveremo.
 
Percepite... qui usiamo il termine ‘percepire’ in modo molto specifico. Non si tratta di forzare... percepite una cellula sana presente nel vostro corpo. Una cellula qualsiasi – sceglietene una e poi sentitela, osservatela - non cercate di cambiarla e non scappate da lei. Percepite una cellula sana e basta e  percepitene la risonanza. Forse è stata creata ieri o negli ultimi due giorni: percepitene la vitalità. Qui stiamo parlando... non stiamo cercando di visualizzare... stiamo parlando di sensazioni e usiamo quel termine in modo molto specifico. Non si tratta di un’attività mentale, vi stiamo chiedendo di percepire quella cellula sana nel vostro corpo… lei è piena di energia e di forza vitale. 

Quella cellula sana è qui per servirvi,  davvero… è  una dei miliardi di cellule che esistono per soddisfare le vostre necessità biologiche.
 
Percepitene l’essenza - è qui, ha un compito e sa come farlo, sa come interagire e comunicare dentro di sé - sentite come comunica questa cellula. Non è necessario avere una conoscenza scientifica, comunque… sentite come la cellula comunica con se stessa.
 
Fate un respiro profondo e sentite come questa cellula comunica con le altre cellule contenute negli organi, nel sangue e nei tessuti del corpo. Questa cellula sana è in forma perfetta e al suo interno si trovano tutte le informazioni che riguardano ogni altra cellula nel corpo - ogni atomo, ogni onda energetica. Questa singola cellula contiene le informazioni che riguardano ogni organo, ogni capello e ogni goccia di sangue. È tutto contenuto in questa singola cellula che può comunicare in modo efficace con ogni altra cellula, con ogni altro organo e con ogni altra parte del corpo. Questa singola cellula che percepite proprio ora è sana e felice e sa cosa deve fare. È un parametro, capite? 

È il parametro di riferimento per ogni altra cellula - ogni altra parte della vostra biologia vivente.
 
Se glielo permettete, questa singola cellula che possiede quest’energia vitale e sana può comunicare con ogni altra cellula nel corpo. Può emettere un’energia da Tecnologia Standard radiante che dice: 'Io sono sana, io sono vitale, io qui servo il Maestro' - che siete voi -  'e voi potete fare lo stesso'. In questo modo ogni cellula malata nel vostro corpo può ascoltare tutto ciò - se glielo permettete.
 
Queste cose stanno avvenendo indipendentemente da voi ma voi non permettete che si manifestino: voi stessi create una barriera, un muro che impedisce che avvenga ma se lo vorrete tirerete giù quel muro e farete in modo che quella cellula standard comunichi a ogni altra cellula salute, armonia ed energia della forza vitale che fluisce. Ogni altra cellula, ogni filamento di DNA, ogni parte del vostro essere biologico può ascoltare: lasciate che sia, lasciate che avvenga, lasciate che quella cellula standard comunichi con ogni altra cellula e canti la sua canzone di salute e vita.
 
Questo è per voi Shaumbra, questa è la guarigione

Dimenticatevi qualsiasi altra cosa, a meno che non vogliate rendere le cose complicate: questa è la guarigione. Vedete, noi la definiamo guarigione a specchio o guarigione riflessa perché le altre cellule del corpo possono prendere esempio da una cellula sana - la cellula che sentite in modo così intimo - e possono iniziare a ricevere anche la risonanza della salute.
 
Avete un tumore? Questa tecnica può guarire il tumore del corpo in un periodo molto breve e può farlo in modo naturale, senza subire l’invasione di alcune delle tecniche umane che sono state pensate per uccidere e non per semplificare. In questo caso una cellula standard può guarire tutto il corpo...

Shoud 2: 'Tecnologia Standard' - con Tobias, canalizzato da Geoffrey Hoppe, presentato al Crimson Circle.

Cerchiamo di sentire una cellula sana dentro di noi. C’è certamente, altrimenti saremmo morti. Quella cellula sa e conosce ‘tutto’. Permettiamogli di comunicare con tutte le altre cellule e permettiamo alla nostra interezza di comunicare con tutti gli altri esseri umani. L’Italia, la Cina, il Vaticano, etc. ogni Stato muterà la propria oscillazione separatoria. 

Il nostro stato interiore determina lo Stato in cui pensiamo di abitare, e viceversa. 

È solo con una unione di onde vibrazionali coerenti ‘dentro/fuori’ che potremo fare la differenza.

L’oscillazione della Terra tridimensionale Antisistemica ci permette di fare molto di più rispetto al punto ‘dove siamo oggi’. Molto tempo fa Archimede avrebbe detto “Datemi un punto d'appoggio e solleverò la Terra”.

Eccolo! È sufficiente permettere ad una nostra cellula ‘sana’ di comunicare con noi…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com