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lunedì 4 gennaio 2016

Senza alternativa.


 
È arrivato il2016
Cioè? Che “cosa” è arrivato?
Niente di concreto ma, “solo” convenzione apparente. Nuovo "spazio". Si è aperta un’altra casellina, da “ricordare” e poi – inesorabilmente – da “dimenticare”, allorquando arriverà il 2017.
Che cosa ricorderai del 2016? Quello che non scorderai.
Che cosa ricordi del 2015?
Ricordi quello che rimane impresso consciamente in te e ciò che a livello inconscio si fissa in modi, maniere e strategie diverse.
Se i “modi e le maniere” sono relativi/e a… vicissitudini, le “strategie (gerarchiche)” le respiri con l’aria… visto che non registri affatto la compresenza non manifesta del Dominio.
Che cosa hai già scordato del 2015
Tutto ciò che ti sembra sempre attuale (la cronaca fiume non la dimentichi; dimentichi "la sostanza del dettaglio", del come la cronaca è diventata attuale), ma che – in realtà – cambia, anche se tu supponi sia sempre uguale.
Nel fare ciò, ti sfugge la portata della memoria più ampia che, così, si “scorda”... piuttosto che altro.
Nel ritenere sempre la stessa cosa, ad esempio, la “lotta al terrorismo”perdi il dettaglio (monte, causa, ragione) a favore della “notizia eclatante (scoop, sensazione, attrazione e deviazione) e, nel dettaglio, si cela una versione della storia fatta di episodi sottili (anche brutali ed evidentemente parlanti una lingua che il Dominio preferisce che tu non ricordi, in quanto essa è foriera di un tipo di analisi, più profonda, affine all’analogia frattale – la “lente” per ricomprendere la frattalità espansa) e strategici, dominanti.
Non è sempre “la stessa cosa (modi)”, che accade nella modalità “qua, così”... pur essendo la "stessa cosa" a livello sostanziale, frattale espanso, dominante.