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lunedì 26 agosto 2013

Il marchio.




Il marchio è un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato graficamente, in particolare parole (compresi i nomi di persone), disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché siano idonee a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da quelli delle altre…
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Se disegni una qualsiasi forma, anche su carta, beh… avrai dato luogo ad un “processo di flusso” (diciamo, non una vera e propria creazione di qualcosa ma, un indirizzamento ex novo dell’energia presente in loco, verso qualche direzione e secondo una certa spinta ed intenzione).
La radionica inneggia proprio alle proprietà “non scritte” delle onde di forma:
una delle sue particolarità è infatti la possibilità di operare a distanza.

Mediante la facoltà radiestesica e con strumenti specifici, l’operatore radionico può analizzare e intervenire su qualunque sistema, vivente o non vivente, che si trovi vicino a lui come dall’altra parte del mondo.  Sebbene ciò possa sembrare assurdo, le nuove scoperte della Fisica confermano che a certi livelli non esiste separazione e siamo un’unica cosa, come sostenuto dall’antico Sapere. Questo la radionica lo dimostra quotidianamente a migliaia di persone nel mondo, che la utilizzano per mandare o ricevere un trattamento…
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giovedì 22 agosto 2013

Simbolo: con questo vinci.


Radici, fiumi, città, neuroni, muffa, saldatura, etc.
In hoc signo vinces: frase latina, dal significato letterale: "con questo segno vincerai", traduzione del greco "Εν Τουτῳ Νικα" (letteralmente: "con questo vinci").
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Il potere di un simbolo è sfuggevole. Ma che cos’è un simbolo, alfine?

È un codice. In esso sono compresse delle informazioni, un po’ come fa il noto programma “WinZip”.
Che tipo di informazioni? Non c’è limite, in quanto l’eventuale “mancanza” è sempre rapportabile alla tecnologia utilizzata e, dunque, al “momento” dell'osservatore che la utilizza/sviluppa.

Una civiltà cosa vede o misura? Ciò che riesce a mettere a fuoco attraverso se stessa ma… indirettamente, attraverso la tecnologia direttamente raggiungibile. Diversamente dal recarsi personalmente sulla Luna, ad esempio, si utilizzano telescopi. Il “mezzo ottico”, tuttavia, risente della componente d’interferenza che si genera tutt’attorno come “effetto filtro”. 

Un filtro, a prescindere dalla definizione umana che gli si può assegnare (naturale o artificiale), è sempre e comunque un qualcosa che modifica il veduto.

In assenza di una locazione in carne ed ossa, la visione di ciò che è lontano risulterà sempre “deviata”. Allo stesso modo, anche ciò che si può direttamente osservare sulla Terra, risente del medesimo tipo di effetto distorcente, annullando in questo la presenza della distanza dall’obiettivo e riducendo il tutto ad una questione di “appannamento mentale/routine/abitudine/programmazione/gravità/incantesimo”.


mercoledì 8 giugno 2011

L'equilibrio in ogni 'cosa'.




È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio

Facebook sta estendendo la disponibilità della tecnologia che consente l'identificazione automatica delle persone nelle foto, rinnovando i timori che le pratiche del primo social network al mondo violino la privacy.
Da Yahoo 
 
È un 'gioco' quello che voglio portare avanti oggi. Quello che ‘facciamo’ è un costrutto che mi è venuto in mente subito dopo avere letto la notizia, di cui un breve sunto ho appena sopra riportato ed un altro è appena sotto leggibile:

Tag Suggestions’ utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare il processo di identificazione degli amici che compaiono nelle foto postate su Facebook.
Da Yahoo
 
Il termine ‘facciamo’, relativo alla frase  che è emersa in me, s’interfaccia con la tecnologia del riconoscimento ‘facciale’ espressa nella notizia. È fuori da ogni dubbio che esiste una sincronia fine o ‘sottile’, che ci aggancia in qualche modo. Come una sorta di campo morfogenetico a monte del ‘pensiero’, una sorta di ispirazione superiore inerente proprio al nostro cammino: al Conosci Te Stesso.

Ho letto qualcosa relativo alla ‘faccia’ anche questa mattina presto, così… per caso:

La maggioranza della gente che ha superato il limite dei 42 anni, conserva i comportamenti acquisiti durante la sua vita passata, persino l’espressione facciale… La testa dell’uomo è fatta di 22 ossa: 8 craniche e 14 facciali.
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Mi sembra di poter comprendere che tutto quello che ho letto questa mattina, prima di scrivere anche solo una parola di questo articolo, fosse motivato al fine di insufflare qualcosa in me attraverso ‘ispirazione’:

Per quanto riguarda le composizioni artistiche, l'ispirazione si riferisce ad una irrazionale ed incomprensibile esplosione di creatività

Letteralmente il termine significa 'respirare su' ed ha le sue origini in Grecia. Nelle prime discussioni sull'ispirazione (nelle opere di Omero e di Esiodo) è fondamentale l'importanza riconosciuta al respiro di Dio. L'oracolo di Delfi, per esempio, così come altre sibille, riceveva dei vapori considerati divini da una caverna sacra ad Apollo prima di pronunciare la profezia.
 
Secondo il pensiero greco, un poeta era ispirato quando cadeva in estasi e veniva trasportato al di fuori della sua mente, a contatto con i pensieri di Dio...
 
Secondo Carl Gustav Jung l'artista è l'unico che dentro di sé porta ancora le tracce di una memoria razziale non acquisita con l'esperienza ma derivante dal patrimonio genetico, ed è colui che sente con maggiore forza, e quindi è in grado di esprimerlo, il conflitto tra l''anima' primitiva e l'ego civilizzato. Per questo l'ispirazione si configura di nuovo come una sorta di 'genio' che riesce a portare alla luce quanto è nascosto…
Da Wikipedia 
 
Quando mi accingo a scrivere, succede molto spesso, oserei dire sempre, che inizio a ‘scivolare’ dentro di me in una maniera diversa dal consueto, da tutto ciò che accade alla luce del Sole quando i sensi legano l’energia attraverso la filiera degli ‘altri’, del ritenuto vero, della realtà percepita come assoluta, densa, scolpita, fissa, immutevole. Questo scivolare è un atto molto simile all’inspirare, al portare dentro aria o energia o ‘ispirazione’: inspirare ispirazione

Azione che nasce dalla ‘testa’, dalla ‘faccia’, ma che necessita di una coralità al fine di generare un effetto concreto.


La prima ispirazione potrebbe essere quella che ha programmato in noi la respirazione, proprio come l’imparare a camminare precede il procedere alla corsa. Per cui, cosa avverrà, di pari passo, allo stesso modo, alla respirazione? Quale sarà la ‘corsa’ della respirazione per analogia alla corsa attuata attraverso l’utilizzo delle gambe? 

Secondo me, corrisponderà ad un’accelerazione vibrazionale instillata dall’aumento della ventilazione legata al respiro, alias un aumento dell’ossigenazione corporea, ossia un aumento dell’energia ‘portata dentro’; energia che è diversa da quella 'solita' degli anni trascorsi. Energia che incarna nuove intenzioni maturate anche per il genere umano, in qualità di rappresentante dell’immaginazione divina.

Sta per accadere qualcosa: ecco il messaggio. Attraverso la ‘faccia’

L’informazione ha molte ‘facce’, come un dado, come un segnale demodulabile in funzione del livello raggiunto da chi lo ha intercettato, come per esempio possiamo osservare in ‘Contact’. 

La stessa informazione rappresenta una codifica compressa crittografata di un sunto: un suono. Un ‘rumore’ che non è solo un rumore. Un comando, un ‘agire’ prima ancora di agire, un… sentire, una necessità.

Alla luce di questa modalità interpretativa o esplorativa, è possibile comprendere la modalità criptica in cui sono state accumulate le informazioni nei libri sacri o semplicemente ‘antichi’, che sono divenuti un patrimonio per l’intera umanità. Libri che vengono letti ed interpretati da ‘sempre’, libri che Steiner riconduce all’opera di 'entità negative' allorquando descrive la re-invenzione del libro stampato ad opera di Gutenberg

Libri come mezzi per… confondere e conquistare gli animi, libri che mantengono celate, tuttavia, le informazioni più rilevanti... per un tempo debito.

Nella notte più buia abbiamo due vie per procedere, la terza conduce al burrone o alla dispersione; le due vie sono quelle della visione personale e quella della visione ispirata che, alla fine, possono anche collimare, nel momento in cui abbiamo la certezza di essere sulla via risonante

Ciò che è scritto in un libro, che per via della sua ‘età’ è ritenuto sacro, non può fungere da ‘raggio traente’, da faro per la nostra illuminazione e io non mi metterei mai nelle ‘sue mani’. È un qualcosa di superiore che mi tiene lontano da una simile posibilità, ne sono certo.

Perché?  

Perché ne sono certo? Perché non lo faccio

Perché mi tiene lontano? Perché è opportuno e attraverso l’analogia frattale che lo si comprende molto bene: in Natura l’abbondanza è una caratteristica nativa e diffusa, per cui perché identificarsi con una specificità descritta in un libro? Ok, per me è sufficiente e ognuno resta libero di camminare secondo il proprio sentire.

È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Quando in un film come ‘L’ultimo Samurai’, ad esempio, possiamo osservare come la gente dei piccoli villaggi esegua ogni gesto, anche comune, perseguendo la grazia e la perfezione, ebbene, si rimane come di sasso dal punto di vista occidentale moderno. 

Perché versano il thè con tanta eleganza e linearità, compostezza e gentilezza? Cosa li spinge ad essere in questo modo? Cosa vogliono dimostrare a se stessi? Dove vogliono arrivare?

Secondo me ‘intendono chiudere ogni cerchio che aprono’, senza lasciare indietro parti disperse del proprio Sé. Siamo perfetti per cui dobbiamo agire secondo perfezione, incarnando la perfezione, diventando perfezione pur essendo già perfezione allo stato di potenziale. Trasformando un potenziale in concretezza, in ‘evidente sublimazione’, oltre alla facilità di schiacciare un fiore inerme o un filo d’erba incarnante quello che diventeremo agendo con perfezione.

L’attenzione e la presenza, la consapevolezza e la responsabilità per quello che si ‘fa’ e per quello che si ‘è’: coerenza spirito materia.

La coerenza è un’armonia, un riflesso dell’alto, un punto di luce.

Il canto della coerenza è musica celeste, la danza ‘blinkante’ espressa dalle stelle… poesia.

Nell’arte ritroviamo tutto quanto, perché essa è direttamente ispirata e 'respirabile'. È un codice che s’inserisce nei sensi, raggiunti attraverso il respiro o gli ‘occhi’. Arguelles e i Wingmakers agiscono molto toccando queste ‘stringhe’ della modalità vibrazionale, ma non sono certamente i soli:

Secondo la teoria della scienza delle forme dell’arte indiana (Sadanga) tradizionale, la forma prodotta non esiste mai così come appare all’occhio fisico, ma come oggetto ‘conosciuto’, corrispondente ad un prototipo mentale

Perciò la forma non è mai valutata per ciò che è, ma solo per quanto serve a fornire esperienza di verità religiose o metafisiche. Ciò che si cerca nella forma è la presenza che vi risiede dentro, ‘l’anima’ imprigionata nella materia… 

La Proporzione Divina è la bellezza di Dio che si materializza nella forma. 

Quando l’occhio vede la Proporzione Aurea, ne rimane appagato e riferisce al cervello una sensazione di ritmo costante che si ripete all’infinito. Nasce così quell’intima soddisfazione psicologica che si prova quando si dice che un’opera è bella, e appare all’uomo come un insieme di armonici rapporti. Il corpo umano è a immagine della Basmala: l’ombelico è posto ad un’altezza che è in Rapporto Aureo con quella dell’individuo con una tolleranza di qualche percento. Il rapporto tra l’altezza (dal sacro alla cima della testa) e la base (dal sacro al ginocchio) dello yogi nella posizione del Loto (Padmasana) è in Sezione Aurea e genera un’immaginaria piramide il cui vertice è sopra il capo.
 
Il messaggio proveniente dalle scritture di tutte le maggiori religioni è che Dio è Uno, creò l’Universo dal nulla, e fendette l’inesistente generando forze ed elementi, lettere e numeri, spirali e geometrie. La Proporzione Aurea è in analogia con la relazione che Dio ha rispetto alla creazione

La Basmala è in tutta la natura, ed è applicata per comprendere la relazione di Dio con la creazione.
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La ‘Basmala’ corrisponde nel mio immaginario alla ‘musica dei frattali’, ma vediamo come essa sia descritta:

La Basmala è nella lingua araba, la formula Islamica della frase ricorrente ‘Bismi-llahi ar-rahmani ar-rahimi’ (Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso). Questa frase costituisce il versetto iniziale della prima ‘Sura’ (o Capitolo) del Corano, ed è usata in innumerevoli occasioni dai Musulmani. È recitata parecchie volte durante le preghiere quotidiane dei Musulmani, e costituisce la prima frase nel preambolo delle costituzioni dei paesi Islamici…
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Adesso cerchiamo di comprendere questa prospettiva:

un numero può rappresentare anche un ‘Mondo’.

Il numero delle lettere componenti la Basmala è 19, valore pari al codice chiave del Corano. Il valore totale delle lettere di ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ secondo il sistema numerologico Arabo è pari a 786… Alcune persone, soprattutto in India e in Pakistan, sostituiscono il numero 786 al Bismillah (‘Nel nome di Allah’ o ‘Nel nome di Dio’). 

Scrivono questo numero per evitare di scrivere il nome di Allah, o versetti Coranici su pezzi di carta normali (sarebbe un peccato se il nome di Allah cadesse per terra e qualcuno lo calpestasse inavvertitamente). Nella letteratura araba esiste anche un famoso poemetto intitolato ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ formato esattamente da 786 lettere... Il 786 è altresì un numero sfenico, cioè un numero intero positivo (composto) dato dal prodotto di tre fattori primi distinti, ma il segreto fondamentale della Basmala del Corano è la Sezione Aurea o la Proporzione Divina che essa rappresenta e la sua relazione nelle forme visibili

La Sezione Aurea (nota anche come Rapporto Aureo, Numero Aureo, Costante di Fidia e Proporzione Divina), indicata abitualmente con la lettera greca phi, è uno di quei misteriosi numeri naturali che sono alla base della struttura del cosmo
 
Gli studiosi l’hanno definito il ‘Fenomeno Armonico dell’Universo’…
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Sono come investito da un flusso vorticoso di informazioni ed è arduo metterle tutte in ‘ordine’;  si riversano in me ‘pezzi di frasi’, parole, umori, suoni, sapori, odori… difficilmente colori o immagini...

La 'numerologia' trova applicazione diretta nel linguaggio macchina alla base delle intelligenze artificiali. Un numero può corrispondere a mille cose. Può essere un’allocazione, un semplice indirizzo oppure esprimere il valore di un contenuto di una cella di memoria, o ancora… esprimere il nome di un intero programma sottinteso: un codice

La compilazione di un programma lo trasforma in una serie di numeri digeribili dalla macchina. 

Un intero programma viene richiamato attraverso la designazione del suo appellativo: il suo ‘nome’. Quando sentiamo parlare di ‘666’ a cosa pensiamo subito? Ad un codice che richiama qualcosa: ecco. Se noi esprimiamo un desiderio attraverso l’interfaccia del linguaggio, al fine di renderci comprensibili, cosa facciamo? Parliamo. Ci esprimiamo attraverso dei suoni che formulano dei versi tradotti in parole. 

‘Ho sete’ è l’espressione di un intero programma che si chiama in quel modo. Se assegniamo un codice numerico a quel concetto, ci avviciniamo all’essenza della crittografia, che non è solo di nascondere ma di compattare.

La compressione è inerente alla qualità della velocità di esecuzione degli ‘ordini’. Il codice nasconde un intero algoritmo alla visione superficiale.

Inserendo la combinazione della nostra carta bancomat, scateniamo una serie di eventi che conducono la macchina ad emettere del denaro fisico dalla fessura apposita: il nostro denaro e non quello di altri.

Intelligenza scatenata da un’azione, dalla digitazione di un codice da parte di un'altra 'intelligenza'...

Cosa è una forma pensiero? È energia condensata e caratterizzata da un certo ‘peso specifico’ o programmazione. Quale 'codice' la rappresenta? 

Essa avrà una combinazione vibrazionale che la rappresenta e agendo su quella ‘cifra’ potremmo spostarla o mutarla di destinazione. Questa modalità, alla Neo in Matrix, prevede che ogni aspetto definito come reale sia la rappresentazione ultima di una codifica super efficiente confacente alla Natura energetica del ‘tutto’. Padroneggiando il codice della Matrice possiamo semplicemente agire sull’energia dalla quale si plasma il Mondo 3d.

Come dice l’amico Carlo ‘A quel punto entri nella stanza è i nodi Hartmann si spostano da soli, senza nemmeno pensarci’. Ecco il punto: emanare codice secondo la propria ‘essenza’, intenzione modulata ed armonica con il proprio Sé… automatica ed istantanea, un nostro prolungamento naturale che plasma il contesto che contiene la nostra proiezione fisica senza mai possederla veramente.

Manca ancora qualcosa per raggiungere questo punto, vero? Troviamo qualche frattale che lo dimostri, anche se basterebbe il solo osservare il riflesso dell’umanità impresso nello scenario 3d Antisistemico: la proiezione 3d di questo Mondo.

I cabalisti affermano che, attualmente, una lettera è mancante nella Torah. Questa lettera dell’alfabeto non apparirebbe nel nostro eone e non è presente nella Torah. L’alfabeto divino primitivo e tutta la Torah poggerebbero su una serie di 23 lettere, e non di 22, di cui una ci è diventata invisibile e riapparirà in un prossimo periodo terrestre

Ed è solamente perché questa lettera manca adesso ovunque che noi leggiamo nella Torah dei precetti positivi e negativi
 
Ogni aspetto negativo è in rapporto con questa lettera mancante dell’alfabeto primitivo…
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Esiste dunque una sorta di 'disarmonia'... Quando si cita la negatività la società ci dipinge come degli appestati e, nel fare questo, si vive come di ‘luoghi comuni’. Non si tiene in considerazione la Natura 3d dello scenario che ci ospita, della scuola auto educativa per eccellenza in cui ci siamo volontariamente inseriti come frequentanti. 

Si fa finta di non vedere (Adamo, dove sei? Chiede Dio). L’Antisistema è percepito come un termine negativo, un costrutto che non ‘paga’ in termini ‘pubblicitari’, che vende poco… eppure noi siamo divenuti l’Antisistema agli occhi del Sistema

Ma da chi è rappresentato il cosiddetto Sistema?

Vediamo questa foto tratta dallo splendido video che narra dell’esperienza del ‘Movimento 15M’, che nel maggio del 2011, in Spagna, ha dimostrato al Mondo silente della ‘brava gente’ che un’alternativa esiste. Un grazie all'amico Alessandro per la segnalazione:


Capite? Noi siamo dipinti come l’Antisistema.

Questa persona cerca di 'difendersi' da una definizione che gli è stata appiccicata addosso da un ‘potere’, al momento, più forte di lui. È bello parlare sempre di Sole e di allegria, ma quando si va a toccare i ‘fili’ che muovono i cardini del Controllo, allora le cose si trasmutano in ben altra evidenza; scattano le contromisure e si capisce dove siamo collocati, in quale luce o ombra

Questa collocazione è inconscia, è un programma inserito da tempo indefinito in tutti noi.

Noi siamo dipinti come Antisistema. Ma da chi? Chiediamoci, ‘chi si è impadronito del termine positivo’?
 
Il Movimento 15M ha dimostrato caratteristiche finalmente nuove nell’intenzione dell’autodeterminazione, quali? Vediamole:
  • una grande ‘modernità’, sunto di tutta la semina effettuata in migliaia di anni di ‘esperienza ed insegnamento’
  • rispetto, educazione, conoscenza, organizzazione
  • manifestazione pacifica del proprio ‘Io’
  • partecipazione massiva senza distinzione di provenienza
  • senso di uguaglianza e idee chiare sui punti da perseguire
  • eco sostenibilità del movimento e comunicazione real time tramite internet con gli 'altri'
  • condivisione
  • positività
  • consapevolezza che si è raggiunto un punto di massima sopportazione
  • grande partecipazione giovanile trasmutante vecchi concetti sminuenti, che hanno fatto il loro tempo
Insomma, tutti dovremmo vedere e sapere quello che è successo così vicino alle porte dell’Italia, in quella Europa unita, al momento, solo dai debiti e dalla possibilità di collasso economico ed esistenziale. Il video, molto bello, è raggiungibile da questo link 
 
Ringrazio Mikelee per il grande servizio realizzato: a buon rendere!

Tutto ruota in noi e fuori di noi: anche le ‘palle’ della gente che non ne può più. Ma che cosa fa la gente? Segue il principio della rana bollita e, sino a quando la massa non si risveglierà, sarà molto dura fare qualcosa a livello globale. Per ribaltare il concetto di Antisistema serve un grande appoggio, una grande leva

Altrimenti avrà la meglio quella sensazione che ho, inerente ad un cambio dimensionale in luogo di una trasmutazione dello scenario tridimensionale : la rana 3d bollirà emettendo un ultimo straziante lamento o forse nemmeno quello, ma dal suo ‘sacrificio’ una parte del ‘Raccolto’ potrà ascendere onorando il senso della Creazione e dunque, olograficamente, di tutti i partecipanti al gioco della Vita.

Un dato di fatto 'imbarazzante' è rappresentato dal comportamento degli Agenti delle squadre anti sommossa:
  • programmazione totale
  • violenza gratuita
  • completo anonimato e, dunque, licenza di 'tutto' e impunità
  • grande potenza fisica e di equipaggiamento
  • estraneazione dal contesto, dal solo chiedersi ‘Hey, ma cosa succede. Potrebbe esserci anche mio fratello tra i manifestanti’.
  • perdita completa del proprio ‘senso’
Certi astronomi moderni iniziano a credere che il nostro Sole potrebbe ruotare attorno alla stella Sirio, proprio come lo pensava l’antico popolo Sumerico, con un periodo di rivoluzione di ottocentomila anni. Durante questo periodo, la Terra si ritroverebbe diciotto volte esattamente allineata con il Sole e con Sirio... Il numero medio della respirazione dell’uomo al minuto è di diciotto…
 
I frattali sono sempre all’opera in quanto emanazione di verità e di ‘garanzia’. Tutto è rispecchiato nel ‘Tutto’. Ottocentomila anni ricordano quel numero di anni, o programma, a cui la scienza fa risalire il calcolo del ribaltamento degli assi della Terra. 

A questo punto mi chiedo: l’inversione magnetica dei poli corrisponde davvero ad un’inversione della rotazione del Globo? Mutando il senso di rotazione attorno al proprio asse, muterebbe anche il senso di rotazione attorno al Sole, ossia la Terra cambierebbe 'direzione'

Ma, la butto lì, se la Terra avesse un comportamento a giroscopio? 

E se tutto fosse una ‘prova d'equilibrio’? La Terra è un essere vivente in evoluzione… in cerca di equilibrio.


È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 13 aprile 2011

L'uovo energetico.





Dalla stesura e valutazione interiore degli ultimi due articoli (1 e 2), inerenti il condizionamento sottile ad opera di entità eteriche agganciate al nostro campo energetico vitale, si evidenzia che:
  • occorre sviluppare un nuovo modello cognitivo, un nuovo punto prospettico dal quale ‘osservare’
  • occorre sviluppare un modello comportamentale ‘pulito’ e centrato e basato sulla consapevolezza dell’essere, risonante coi principi del ‘conosci te stesso’
  • ogni ambito dell’osservazione è basato sulla ‘geometria’ frattale/olografica, il piccolo che ha dentro di sé il grande e viceversa
Da ciò si possono facilmente comprendere alcune analogie uomo/modello sociale:
  • gli allevamenti intensivi e l’insensibilità verso gli animali d’allevamento
  • l’abitudine di nutrirci di loro
  • la scarsità di risorse energetiche globali
  • il ricorrere a forme d’energia a tempo, che creano danni collaterali, come i combustibili fossili ed il nucleare
  • l’esistenza in Natura di forme di Vita parassite, sia a livello microscopico che macroscopico
  • La creazione di un modello sociale destrutturante, avvilente, asfissiante, indebolente, per il quale l’individuo deve vivere sempre più a lungo per permettere di essere sfruttato più a lungo
  • Lo sviluppo di una scienza che ha sconfitto molte malattie contagiose mortali del passato ma ha creato molte malattie croniche a lungo assorbimento e decorso.
Tutto ciò, e molto altro, evidenzia nella lingua dei frattali, un qualcosa che molto subdolamente controlla l’umanità da un ambito ‘irraggiungibile’ rispetto al piano dimensionale e di consapevolezza da cui ‘osserva’.  

Il fatto è chiaro come la luce del Sole. I frattali non mentono. Abbiamo visto che Castaneda parla dei Voladores, creature ‘aliene’ che assorbono la nostra energia vitale. Energia che produciamo sulla nota vibrazionale di questo modello sociale. Non energia qualsiasi, dunque, ma energia di un certo tipo: energia della famiglia della paura.  

Signori e Signore… benvenuti nell’Antisistema. 

Ne parla diffusamente David Icke, ma Rudolf Steiner riferiva, già agli inizi del 1900, di potenze denominate ‘Asura’, entità che si sarebbero sviluppate nella ‘modernità’ che ancora doveva giungere a quel tempo, entità che avrebbero avviluppato il nuovo ‘corpo’ sviluppatosi nell’uomo: l’Io...
  
E nell’epoca che ora verrà, saranno delle entità spirituali denominate gli Asura che si insinueranno nell’anima cosciente, e perciò in quello che chiamiamo l'Io dell’uomo (perché l'Io sorge nell’anima cosciente). Gli Asura svilupperanno il male con una forza anche più intensa di quella delle potenze sataniche nell’epoca atlantica o degli spiriti luciferiche nell’epoca lemurica. Il male che gli spiriti luciferici, insieme al beneficio della libertà hanno arrecato all’uomo, l’uomo lo espierà tutto quanto durante il corso dell’evoluzione terrestre. Il male che gli spiriti arimanici hanno creato, potrà essere rimosso nel corso del divenire, grazie alla legge karmica. Ma quel male che sarà arrecato dalle potenze Asuriche, non potrà similmente essere espiato

Se gli spiriti buoni hanno dato all’uomo dolori e sofferenze, malattie e morte, affinché nonostante la possibilità del male, egli potesse evolversi ulteriormente, se gli spiriti buoni hanno dato, in contrapposizione alle potenze arimaniche, la possibilità del karma, per pareggiare l’errore, non sarà invece altrettanto facile contrapporsi agli spiriti asurici durante il corso dell’esistenza terrestre. Perché questi spiriti riusciranno ad ottenere che tutto quanto sia da loro afferrato (ed è proprio la zona più profonda ed intima dell’uomo, l’anima cosciente con l'Io) che l'Io dell’uomo si congiunga con la sfera materiale della terra. Pezzo per pezzo, verranno estirpate dall’io le sue parti; e man mano che gli spiriti asurici si stabiliranno entro l’anima cosciente, l’uomo dovrà lasciare sulla terra, via via, le parti della sua esistenza.

Quanto cade preda delle potenze asuriche è irrevocabilmente perduto. 

Non è che l’uomo debba cadere intero in loro mano; ma dallo spirito dell’uomo verranno tagliati fuori ad opera delle potenze asuriche, dei pezzi. Le potenze asuriche si annunziano nella nostra epoca attraverso lo spirito operante oggi, attraverso lo spirito che vive esclusivamente nella sfera del materiale e nell’oblio di ogni reale entità spirituale e di ogni mondo spirituale. Potremmo dire: che le potenze asuriche seducano l’uomo, è oggi un fatto ancora piuttosto teorico. Oggi esse lo adescano in molti modi, facendogli credere che il suo io sia il risultato del mero mondo fisico; lo seducono ad una specie di teorico materialismo. Ma nel corso ulteriore del divenire (e ciò si annunzia sempre più nelle caotiche passioni della sfera dei sensi, passioni che scendono sulla terra sempre più in basso), esse ottenebreranno lo sguardo dell’uomo nei confronti delle entità spirituali e delle potenze spirituali

L’uomo non saprà nulla e non vorrà saper più nulla di un mondo spirituale. Non si limiterà ad insegnare che le più alte idee morali umane sono soltanto sviluppi superiori degli impulsi animali; non si limiterà ad insegnare che il pensiero umano è soltanto una trasformazione di ciò che anche l’animale possiede; non si limiterà ad insegnare che l’uomo è affine all’animale in ciò che concerne la sua figura e che anche tutta la sua entità discende dall’animale; bensì prenderà questa concezione sul serio e vivrà conforme ad essa.
Rudolf Steiner - Influssi Luciferici, Arimanici, Asurici - Conferenza tenuta a Berlino il 22 marzo 1909

Da come si sono sviluppate le ‘cose’, non si può proprio dire che Steiner avesse detto delle amenità. Le entità in questione sono molto scaltre e abili nella conoscenza dei corpi sottili umani e della vera direzione delle cascate dei moti che sfociano dando luogo ad una realtà percepibile e percepita. Un altro frattale di questo dominio silenzioso è rappresentato dal mondo dei virus che ha agganciato quello dei computer e dei cellulari. Si può dire che non appena un modello organizzato cresce oltre ad una certa ‘misura’, scateni sempre un fattore ‘inquinante’ che, in qualche modo, si frappone alla sua crescita (ma dalla resistenza emerge sempre qualcosa di nuovo). 

È questo un indizio molto importante al fine di comprendere che anche l’umanità non costituisce eccezione a questa vera e propria legge tridimensionale.

Roma, quinta città al mondo con 'pc zombie'.
Roma, 6 Aprile 2011 - Roma è la quinta città al mondo per numero di Pc 'zombie', cioè di computer infettati da un codice malevolo che vengono controllati in remoto dagli hacker, all'insaputa dei proprietari, per lanciare attacchi informatici. Il dato emerge dall'ultimo rapporto di Symantec sulla sicurezza di internet. Stando all'analisi l'Italia alla fine del 2010 era la quarta nazione al mondo (e la seconda nella regione Emea) per numero di Pc ‘zombie’. Oltre a Roma, la classifica incorona anche Milano, 25.ma.
Da Yahoo

Osserviamo bene questa frase: Pc zombie, cioè computer infettati da un codice malevolo che vengono controllati in remoto dagli hacker, all’insaputa dei proprietari, per lanciare attacchi informatici.

La verità è sempre tutta attorno a noi seppure in modo frammentato e in… codice. La codificazione della verità è un dato di fatto, infatti basta vivere nel modello sociale per rendersene conto: è tutto un insieme di codici che regola l’esistenza condivisa nelle città. 

Codici esterni e codici interni: leggi ed abitudini.

Il tutto basato sulla logica di programmazione dell’inconscio umano. Il tutto basato su una conoscenza sottile del nostro funzionamento e su una strumentale ed obiettiva cancellazione dello 'scibile esoterico', unica visione capace di fare comprendere che questa versione della realtà è concepita da una commistione di due mondi opposti e complementari: quello spirituale e quello materiale.

Lo Spiritismo, dimostrando l’esistenza del mondo spirituale e i suoi rapporti con il mondo materiale, permette di comprendere una quantità di fenomeni incompresi, e di conseguenza considerati inammissibili da una certa categoria di pensatori. Fatti del genere abbondano nelle Scritture, e non conoscendo la legge che li regola, i commentatori dei due campi opposti, aggirandosi incessantemente entro la stessa cerchia di idee, gli uni facendo astrazione dai dati positivi della scienza, gli altri facendo astrazione del principio spirituale, non hanno potuto giungere ad una soluzione razionale.
 
Questa soluzione sta nell’azione reciproca dello spirito e della materia

Ciò toglie, è vero, il loro carattere sovrannaturale a moltissimi di questi fatti; ma che cosa è dunque meglio: ammetterli come conseguenze delle leggi della natura, oppure respingerli completamente?
Le rivelazioni degli spiriti – Allan Kardec
 
Ecco che anche Kardec descrive un processo di controllo e di struttura ‘vittima/carnefice’:

Sfortunatamente le religioni sono sempre state strumenti di dominazione; il ruolo di profeta ha tentato le ambizioni secondarie. E si è assistito all’avvento di una moltitudine di pretesi rivelatori o messia, i quali, grazie al prestigio di questo nome, hanno sfruttato la credulità altrui a tutto profitto del loro orgoglio, della loro cupidigia o della loro pigrizia, poiché trovavano più comodo vivere a spese delle loro vittime. A questo proposito, richiamiamo l’attenzione sul capitolo XXI del Vangelo secondo gli Spiriti, ‘Vi saranno falsi Cristi e falsi profeti’… 

Soltanto i puri Spiriti ricevono la parola di Dio e hanno la missione di trasmetterla; ma si sa benissimo che non tutti gli Spiriti sono perfetti, e ve ne sono molti che si spacciano per ciò che non sono: è appunto questo che ha fatto dire a San Giovanni: ‘Non credete a tutti gli Spiriti, ma per prima cosa accertate se sono Spiriti di Dio’ – Ep.I, cap.IV, vs. 4…
 
Il carattere essenziale della rivelazione divina è l’eterna verità.
Le rivelazioni degli spiriti – Allan Kardec
 
Polarizzando l’intenzione e l’osservazione emerge un codice unico: il discernere tra vero e falso. Questa opera di ‘ascolto’ o di ‘vedere’ è la gran corda tesa di questi tempi. L’umanità sta lavorando dentro se stessa, all’ombra di se stessa, quasi vergognosa di farlo sapere agli altri, ad ogni altro. Perché? 

Cosa spinge gli individui a provare 'vergogna', ad ammettere che un barlume di luce è penetrata in loro? Perché le persone non ammettono concretamente quello che i ‘sensi’ gli trasmettono in continuazione: qualcosa non va! 

Perché l’umanità non è libera di farlo… 

Le forme di schiavitù emerse nel tempo, quelle più evidenti, sono scomparse, superate del senso ‘civico’ sociale; in realtà si sono solo trasferite dimensionalmente, prorio come le guerre fatte con eserciti schierati in campo aperto

Tutto scorre, nulla si distrugge ma si trasforma. 

La nazione che ha preso il ruolo di ‘polizia’ del globo, gli Stati Uniti d’America, si fondano su un genocidio e su una forma molto evidente di ‘trascorsa’ schiavitù. Questo è il Karma che si trascinano come una pesante palla al piede. È il caso di dire: da quale pulpito, quindi. Eppure tutta questa evidenza non conta e gli USA rappresentano la terra delle opportunità, del sogno americano. Del loro sogno, dunque. Il loro… 

Ognuno tenta di imporre il proprio intento, e nel fare questo risponde solo ed univocamente al frattale che controlla ed amministra l’intero genere umano: le oscure presenze che assorbono energia da tutto questo ‘gioco’ Antisistemico. Ora, non devo scrivere ogni volta che ‘tutto ciò è a scopo auto educativo’: spero sia ormai implicito e scolpito a chiare lettere nel nome di questo Blog e nella consapevolezza dei Lettori.

Cosa possiamo fare per toglierci di dosso questi parassiti, questi vampiri energetici? Innanzitutto, occorre osservare che ‘essi’ descrivono una diversa forma di Vita dalla nostra, ma comunque sempre di forma di Vita si tratta

Le nostre paure sono le loro paure, per cui temono qualcosa. Che cosa? Di… morire. Come possono morire? Di… fame. 

Mancando l’energia, muiono, proprio come muore un essere umano se non si nutre. Ecco, sono mortali, dunque. Questa consapevolezza deve rafforzare la nostra sfera personale. Di questo dobbiamo nutrirci.

La nostra forza è la loro debolezza. 

Occorre dunque muoversi in termini rafforzativi della nostra protezione energetica e consapevolezza di essere entità multidimensionali. Inizio a meglio capire cosa volesse dire, in realtà, una frase intuitiva che scrissi tempo fa ad una certa persona:

Nessuno mi porterà più via energia vitale; il mio essere non lo permette più! Coloro che ci proveranno ne subiranno le conseguenze, perché la mia energia in loro si trasmuterà in… veleno. Questa è la mia volontà. La mia energia è vibrazionalmente marcata, coloro che se ne cibano si avveleneranno e si renderanno a me visibili…
 
Con questa frase ottenni che quella certa persona si allontanò da me in maniera istantanea. Costui agì in maniera inconscia, subendo il ‘risentimento’ dei Voladores. Oggi ho trovato molte spiegazioni del perché:

La materia eterica ed il prana sono sensibilissimi all’azione del pensiero umano. È possibile quindi proteggersi efficacemente dalle influenze nocive, arrestando – con uno sforzo di volontà – la radiazione di vitalità al limite esterno dell’aura di salute, in modo da trasformare quest’aura in un muro o guscio impenetrabile ai germi nocivi e da impedire nello stesso tempo ogni sottrazione di vitalità da parte di un vicino disposto al vampirismo.
Arthur Powell – Il doppio eterico

Ebbene, la mia salute è iniziata a migliorare proprio da quel momento in poi. Avevo avuto intuizione che c’era una dispersione della mia energia in qualche modo. Manifestando l’intenzione di interrompere il flusso, gli attori/vampiri fisici in gioco, si sono resi visibili e allontanati, ma l’azione dell’origine di quell’ombra è molto più ostica ed occorre lavorare ancora più a fondo

Non pensare che la comprensione altrui sia diventata la tua realizzazione. Non fare delle loro esperienze un oggetto di fede, non crederci ciecamente: piuttosto, tramuta tutto in una domanda. Trasforma queste esperienze in domande e non in risposte; in quel caso il tuo viaggio proseguirà, senza mai trasformarsi in un mendicare; piuttosto, sarà la tua ricerca. È la tua ricerca che ti porterà fino alla meta finale.
Osho
 
Cosa fare concretamente? Penso che Vadim Zeland ci possa dare una sostanziosa ‘mano’. Ognuno legga e cerchi di percepire se fa per sé:

Il Transurfing propone un modo fondamentalmente diverso di pensare e di agire al fine di ottenere ciò che si desidera. Non conquistare ma ottenere. E non cambiare se stessi ma ritornare a sè. Il Transurfing si basa sulla presupposizione che esista uno spazio delle varianti in cui sono custoditi gli scenari di tutti i possibili eventi. Il numero di varianti è infinito, come infinito è I'insieme delle possibili posizioni di un punto sul piano cartesiano.

In questo spazio è scritto tutto quello che è stato, è e sarà. L’energia dei pensieri dell'uomo, a determinate condizioni, è in grado di materializzare un settore o l'altro dello spazio delle varianti. La possibilità potenziale s'incarna nella realtà, al pari di un’immagine riflessa sullo specchio delle varianti. L’uomo è in grado di formare la sua realtà, ma per fare ciò deve osservare determinate regole. La ragione umana cerca invano di agire sull'immagine riflessa, quando invece dovrebbe cambiare l'immagine stessa. E di che immagine si tratta? Come cambiarla? Come manovrare questo strano specchio? Il Transurfing risponde a tutte queste domande. Solo una domanda rimane insoddisfatta: cosa si cela lì, dall'altra parte dello specchio?

Nonostante il carattere fantastico delle idee illustrate in questo libro, esse hanno già trovato una conferma pratica. Coloro che hanno deciso di mettere in pratica il Transurfing hanno provato una sensazione a metà tra lo stupore e l'entusiasmo. Il mondo che circonda il transurfer cambia in modo incomprensibile sotto i suoi occhi. Perchè non si tratta di misticherie virtuali ma di una realtà gestibile.
Reality Transurfing - Il fruscio delle stelle del mattino – Vadim Zeland

È sicuramente una buona energia quella che traspare dall’autore in questione. Occorre sempre e comunque percepire ‘se fa per noi’. Solo in questo modo saremo certi di non instaurare un meccanismo di ulteriore controllo energetico con l’autore stesso e con i nostri sensi di colpa, che altri non svelano se non gli oscuri vampiri presenti in noi

Ringrazio l’amica Patrizia per questa notevole segnalazione: gli Hathors descrivono la nostra capacità e possibilità di creare ‘Rimedi di luce’:

A causa del fatto che siete in un Nodo Caotico e che le energie provenienti dallo spazio profondo, unite all’attività delle eruzioni solari, stanno influenzando i vostri corpi energetici, voi, come collettivo, siete maggiormente condizionati. Quello che vogliamo dire è che assistere alla sofferenza dei vostri colleghi umani spezza il cuore. C’è un riconoscimento del fatto che quella situazione difficile potrebbe facilmente essere la vostra. Questo riconoscimento può provocare un’apertura nel vostro cuore ed è attraverso il cuore – il vostro cuore – che si realizzano gli stati più elevati della coscienza, perciò il terremoto in Giappone, per molti versi, è un terremoto del cuore collettivo.
 
I tempi che vi aspettano non sono facili. Dalla nostra prospettiva, sono imminenti maggiori cambiamenti della terra. Ma uno dei risultati di tali eventi è che venite scossi fino alle radici e l’ipnosi di massa subisce un attimo di pausa. E in una devastazione così estrema e surreale, molti di voi vedono in modo molto nitido che la vostra civiltà poggia su un terreno fragile. Inteso sia in senso figurato che letterale.
 
Quindi, il nostro consiglio, in questa fase del Nodo Caotico, è di imparare a padroneggiare la capacità di creare Rimedi di Luce per voi stessi, così che quando arriverà il momento, saprete come attivare questo potere di protezione e guarigione, che possedete nella vostra stessa natura. E vi consigliamo di navigare attraverso questi tempi, non soltanto con la mente, ma anche con il cuore – e lasciatevi toccare il cuore, perché è attraverso i vostri cuori che ascenderete lungo il cammino spirituale, verso la vostra personale grandezza.

Il fulcro del messaggio, qui, è che tutti gli esseri umani hanno la capacità di creare quelli che gli Hathors chiamano Rimedi di Luce. E questo genere di rimedi ha la capacità e il potenziale innato di proteggerci e guarirci non solo dall’avvelenamento da radiazioni, ma anche dagli effetti delle neurotossine e d alle infezioni virali e batteriche… E qui vorrei intervenire.
   
È di gran lunga meglio insegnare a qualcuno come creare un Rimedio di Luce, anziché creare dipendenza

La capacità di creare Rimedi di Luce è intrinseca in tutti gli esseri umani. Fa parte della nostra eredità multidimensionale. E dare a qualcuno il potere di farlo per sé stesso/a è un servizio alla sua maestria.
Gli Hathors 
 
Se si va a leggere l’intera canalizzazione, è possibile capire come preparare i ‘Rimedi di luce’. Per chi ci crede, per chi si sente, per chi vibra in risonanza con l’intento luminoso del veicolo d’energia che si cela oltre la diffusione del messaggio stesso. Tutto è energia. L’energia è Vita. Ogni forma esistente necessita di energia. Le forme di Vita negative ne hanno uno sfrenato bisogno, perché non riescono ad essere autosufficienti… guarda caso proprio come questa versione del Mondo. Meditiamoci sopra, per favore…

Ma ritorniamo all'incubo del persecutore. Deve esservi chiaro che il semplice desiderio di liberarsi dell'importuno non basta per sbarazzersene veramente. Trovandosi in balia del panico, la ragione vaglia velocemente tutte le possibili varianti di evoluzione degli eventi, varianti che trovano un’immediata realizzazione. 

Finite così per trovarvi coinvolti in un gioco basato su regole fissate da qualcun altro o qualcos'altro.

Anche se avete preso coscienza del fatto che si tratta solo di un sogno, non potrete far nulla finchè non prenderete in mano il controllo della situazione.  

Finchè avete un ruolo di vittima passiva, il gioco vi terrà in suo potere. E non conta che il gioco sia un prodotto della vostra immaginazione. In questo momento siete schiavi della vostra immaginazione, avete paura e fuggite perchè l'avete scelto voi, voi avete deciso di avere il ruolo della vittima.
Reality Transurfing - Il fruscio delle stelle del mattino – Vadim Zeland

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

giovedì 24 febbraio 2011

Sapere dal di dentro.




Quanto di quello che ci circonda è sotto forma di ‘codice’? Probabilmente tutto. Non mi riferisco solo ed esclusivamente a ciò che ci è stato tramandato dagli ‘antichi’, ma anche a quello che caratterizza la nostra quotidianità sempre più informatizzata

Abbiamo necessità di codici interpretativi per avere la percezione di capire e capirci, perchè abbiamo demandato all'esterno di noi questa funzione.

Dobbiamo codificare ogni cosa, dare un nome e una connotazione ad ogni condensazione energetica che i sensi sono in grado di cogliere. Ricordate quanto è il margine a noi direttamente accessibile dello spettro della luce? Poco. Molto poco se raffrontato alla sua interezza. Da quello stretto margine noi osserviamo il Mondo e pensiamo di avere la padronanza del Mondo, della Natura, degli Altri. 

Si necessita di interfacce e di codici per le interfacce. Il frattale diretto è l’architettura software dei Computer. Ciò che il Computer ci mostra quando lo avviamo è solo una piattaforma informativa strutturata ad hoc per la nostra comprensione. Se quei dati ci venissero forniti in linguaggio macchina, ebbene non saremmo in grado di comprendere nulla, proprio come se vedessimo il flusso grafico che è stato rappresentato in Matrix


Osservando meglio quel flusso verde su nero, i caratteri non sono propriamente simili a quelli conosciuti ed utilizzati nella modernità occidentale, bensì sono più rassomiglianti ad una sorta di codice Copto, frammisto ad una certa quantità di tratti orientali. 

È un codice nel codice. 

E tutto è così in ciò che ci circonda. Il inguaggio è una forma di comunicazione in codice, una interfaccia per tentare di capirci, per porre le basi di un qualcosa di ‘comune’. I monumenti degli ‘antichi’ sono in codice. Ogni leggenda, ogni mito, ogni favola, ogni configurazione della realtà solidificata dagli intenti della massa e dell’individuo. 

Ora, pensiamo bene a chi sono coloro che si occupano di comprendere questi codici. Chi sono? I cosidetti ‘esperti’. Esatto. Ma chi sono questi ‘esperti’? E, soprattutto, sono rappresentativi della massa oppure sono rappresentativi di un potere differente dalla massa? Dove si ‘formano’, dove studiano? Ne conoscete qualcuno direttamente? Se sì, questo ‘qualcuno’ è tanto aperto con voi da poter dialogare come tra fratello e fratello? O come con l’amico più caro? 

Ebbene se risponderete ‘sì’, siete anche voi parte del loro Mondo. Perché ‘loro’ sono al soldo dell’Antisistema

Sono solo una illusione per la massa, la quale continuerà a fare quello che sta facendo per tutta la Vita, senza mai interrogarsi sul fatto che gli ‘esperti’ non fanno i loro interessi ma quelli dell’Antisistema. Nessun giudizio per carità, solo semplice intuizione. Gli interessi della scienza ufficiale e quelli della massa divergono ormai da molto tempo. Chi si occupa di ‘pedalare’ e chi si occupa di ‘celare’ facendo finta di ‘ricercare’. Nella casta degli ‘esperti’ ci sono probabilmente anche delle mosche bianche, ma per ora rimangono celate al Mondo.  

Ecco l’ennesima divulgazione di uno studio ufficiale verso la massa:
"Salute: cellulari assolti, studio conferma che non causano tumori".

Ok. Tutto a posto allora. Possiamo continuare a telefonare e a… consumare. Lo dicono gli ‘esperti’. Chi può controllare quello che ci dicono. Chi ha le competenze oltre a loro? La società si è divisa i compiti come dei buoni fratelli, oppure i compiti sono stati assegnati da un ‘padre tiranno’? Chi nasce, prende poi un certo cammino secondo il proprio sentire, per cui le mansioni sono dettate dal caso oppure da altre dinamiche? Io credo che il caso non esista, per cui le altre ‘dinamiche’ quali sono? 

Che tutto è opportuno, certamente, però nel reame del Piano Divino, la percezione del tempo è alterata dalle esperienze di Vita dense. Quanto tempo può passare prima che i nodi giungano al pettine? La cosa di cui sono certo è che esiste una legge naturale che equilibra l’essere e l’avere, come se fosse una bilancia che non si può ‘truccare’

Esiste tuttavia anche il libero arbitrio, per cui questa ‘bilancia’ è perlomeno ‘incomprensibile’ dal punto di vista prospettico della massa e dell’individuo ‘pedalatore’. Da qua si sviluppano i moti di ‘miscredenza’ che mettono alla prova la fiducia, la fede in se stessi prima ancora che nei confronti degli ‘altri’ e dell’esistenza di una intelligenza celeste superiore che regola lo scorrere degli eventi, alla ricerca di un ‘assetto’ che ancora è 'perfezionabile'

È inutile nasconderlo per timore di essere tacciati di blasfemia o di scomunica: il Creatore è perfetto nella sua imperfezione, oppure imperfetto nella sua perfezione

Il Creatore è alla ricerca di se stesso, o meglio di una sua configurazione più ‘stabile’. Egli necessita di conoscersi meglio, di sapere cosa è nascosto nelle sue ‘cantine’. Egli cerca di equilibrare in maniera diversa l’equazione, così che la bilancia sia sempre in equilibrio ma in un equilibrio diverso da com’è ora

La sua ricerca è la nostra ricerca. La nostra ricerca è la sua ricerca. Lo Human Bit ha il compito e la necessità di svolgere questa ricerca ‘scavando’ lungo la linea di frontiera della Creazione, nel reame del Creatore, nelle ‘cantine’ del Creatore.

Ogni nostra paura è sensata, se attraversata da questa consapevolezza. Allo stesso modo in cui i figli assomigliano ai genitori, ognuno di noi assomiglia alla Sorgente

Questo ‘assomigliare’ è in un linguaggio in codice che afferma una coincidenza di valori esistenziali, strutturali, olografici. Perché in realtà siamo tutti ‘Uno’. Siamo la stessa ‘cosa’ manifesta all’infinita potenza numerica, perché è solo nella propagazione unitaria che gli intenti possono meglio conformarsi, in maniera coerente alla sete evolutiva dell’input iniziale.

Nel film ‘Pandorum – L’Universo parallelo’, possiamo certamente notare come l’uomo tenda a ricostruire olograficamente il Mondo da cui proviene, limitato però dalla mancanza di memoria e di consapevolezza del chi egli sia in realtà. Nel film rivive nuovamente il ‘mito della caverna’ di Platone, infatti il Mondo di quei personaggi è lo scheletro di una astronave enorme, che credono in viaggio nello spazio, ma che in realtà è sprofondata negli oceani di un pianeta simile alla Terra: Tanis, la meta del viaggio. Quel mondo ricade nella dimensione tribale, dettato dalle paure più radicate nell’uomo. Nasce anche una certa mitologia, graffiti di antichi tempi in cui il male si era ribellato al principio divino, ossia agli ordini impartiti ai computer della nave spaziale. Ognuno dei sopravissuti ricorda solo qualcosa del puzzle ed ognuno ha delle competenze che non si spiega nemmeno. È stato sviluppato anche il concetto di Karma, attraverso le ‘visioni’ del tenente Payton che, in assenza di un controllo del tempo, sfugge alla sua morsa tenace. 

Nel film è codificata l’intera saga dell’umanità, dalla sua origine stellare sino allo sprofondamento, all’arenamento ed all’ascensione finale

Infatti, alla fine, siamo in grado di poter osservare la risalita alla luce del giorno dei sopravissuti. I sopravissuti e non gli ‘altri’ che rimangono ad appesantire le strutture di metallo del passato sul fondo dell’oceano. È una sorta di catarsi dell’umanità che lascia indietro ciò che è troppo pesante per alzarsi di livello. Nella pancia dell’astronave si manifesta la lotta per la sopravvivenza, una nuova forma di Vita, una nuova forma di religione e di veggenti, la caduta nelle spire dei sensi, l’illusorietà delle percezioni, il libero arbitrio più completo, anche nella facoltà di autodistruzione, la fede in un qualcosa di diverso e di più elevato, etc. 

Lo slogan del film è “I mondi finiscono, la paura sopravvive”. Il nome della nave spaziale è Elysium che ricorda molto i Campi Elisi che, nella mitologia greco-romana, sono quel luogo che accoglie le anime degli umani cari agli dei.

Il frattale del sabotaggio, nel film, richiama alla mente ciò che succede nel ‘nostro’ Mondo. È la resistenza che rivela. Se ne potebbe certamente fare a meno, ma si è ‘scelto’ di fare così, perché evidentemente è più opportuno visto il livello da cui riparte l’umanità. L’Antisistema evidenzia proprio questa resistenza, la incoraggia, perché è il suo scopo

Sino a che potrà, si nutrirà anche di noi, permettendo alla paura di sopravvivere. Solo in questo livello della Creazione tutto è così ‘solido’, evidente. Questa 'sede' è il punto focale del nostro viaggio di scoperta della luce

Da qua ce ne andremo ad ondate, proprio come ad ondate matura il raccolto e non tutto insieme

I segreti codificati del Mondo sono mantenuti da elite di uomini lungimiranti che non hanno mai perso la ‘memoria’ e che, dolorosamente, hanno capito che era opportuno fare così per il bene di tutti, Madre Terra compresa. Sino al giorno in cui la ‘soluzione’ dell’equazione avrà raggiunto un equliibrio diverso da quello di partenza

Come muoversi senza muoversi eppure muoversi. 

Proprio come il viaggio di Ellie in Contact, gran film dove il codice e la sua interpretazione rappresenta la chiave di volta degli eventi. Il messaggio che giunge per l’umanità è un messaggio di speranza, di Amore, una risposta alla nostra chiamata. Sino a quando il Mondo non sarà pronto, come descritto in Sphera?

Io credo che questo Mondo tridimensionale non lo sarà mai... pronto, perché l’utilizzo, lo scopo di questo livello 3D è di ‘formare ed espellere' attraverso il meccanismo ascensionale. Per cui questo Mondo 3D non può cambiare ma solo oscillare e poi resettare.

Questo mondo non necessita di essere salvato.

Come scrive Jose Arguelles nel suo splendido “Il fattore Maya”: “Incominciai a sapere dal di dentro”.

Il buon pittore è saggio, dio è nel suo cuore.
Egli conversa con il suo proprio cuore.
Egli mette il divino nelle cose”.
Detto Nahuatl.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011