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martedì 29 maggio 2012

Ognuno per sé e il riflesso per tutti.




Iniziamo l’avventura della stesura/lettura del presente articolo, citando un breve testo di origine Wingmakers. Prestiamo attenzione particolarmente, per oggi, al punto3.

La specie di un particolare pianeta, al fine di diventare una forza interdimensionale, ha un suo specifico sentiero di ascensione e un suo specifico tracciato evolutivo. Ciò avviene tramite tre manifestazioni principali:
  1. la specie nella sua interezza impara come fondere il veicolo dell’anima con la sua coscienza individualizzata e a usare il veicolo dell’anima come un’estensione integrata della coscienza individualizzata. Quando questo avviene, il veicolo dell’anima si sposta vibrazionalmente per essere in risonanza con l’anima e questa capacità – a livello di specie - avviene come conseguenza della scoperta del Gran Portale.
  2. la specie è stata iniziata a membro di rilievo nel Network del Superuniverso definendo delle linee di comunicazione con le specie post Gran Portale entro la propria zona di spazio.
  3. la specie - tramite la scienza della realtà multidimensionale - è capace di gestire, con responsabile autorevolezza, il suo pianeta e le forme di vita complementari, tenendo lontane le forme di vita non-complementari con un atteggiamento non-violento.
Queste capacità e condizioni devono convergere nella specie prima che le sia permesso di operare come forza collettiva in modo interdimensionale.
Wingmakers

Il punto 3 pone in evidenza la ‘facoltà’ multidimensionale di una specie, che per SPS si riferisce, prima di ogni altro aspetto, all'individuo, essendo costituita la specie da una miriade di individui che devono avere necessariamente compiuto un certo cammino ‘univoco’ all’interno del proprio ‘Destino’ o ‘Biodiversità’

È molto importante sostenere questo ambito multidimensionale, infatti SPS ha delineato uno schema di massima, evidenziato anche nella pagina 'Mission e Osservazione', capace di tenere in considerazione la ‘somma delle parti’ che vanno a caratterizzare e costituire il complesso individuale dell’energia:
  1. 3d
  2. Sovradimensionale
  3. Divino.
Queste 3 diverse prospettive s’interfacciano in maniera via via meno comprensibile, mentre si discende nella velocità vibrazionale. Il tutto, ovviamente, ha un preciso senso di autenticità del valore dell’esperienza maturata. Il Piano nel Piano nel Piano

L’individuo in grado di mantenere questo triplice aspetto/assetto della Presenza, perfettamente in equilibrio, ha di conseguenza la piena padronanza dell’ambito energetico e del senso originale dell’Universo, inteso come campo auto esperienziale del ‘valore’ massimo a sua volta in auto conoscenza. 

SPS intende questa via secondo un punto prospettico individuale, caratterizzato dunque da un cammino in auto esperienza volto a sviluppare una maggiore conoscenza di se stessi, in riferimento ad un modello più ‘grande’, che è nella stessa maniera impegnato a ‘fare’ la medesima esperienza

Lo Human Bit, ossia l’individuo umano incarnato e volto a fare l’esperienza di se stesso in maniera frattale alla ‘mission’ inerente al Creatore, come lo si appella in SPS, è un termine ‘moderno’ che curiosamente riporta alla mente il termine Tolkiniano ‘Hobbit’:

nella Quarta Età, alla quale non è stata dedicata alcuna opera, ma i cui primi anni si possono trovare riassunti nelle appendici a Il Signore degli Anelli, gli Uomini prendono definitivamente le redini della Terra di Mezzo, mentre le altre razze si avviano a scomparire

Tolkien non scriverà storie ambientate nella Quarta Era del mondo, perché per lui la Terra di Mezzo perde assieme agli Elfi tutto il suo fascino e la sua bellezza.
 
Tolkien immagina il suo fantastico mondo in questa prima opera come un passato remoto del nostro, tant'è che gli Hobbit sono indicati come esseri che vivono ancor oggi e che, per quanto siano molto difficili da vedere, un tempo ebbero un ruolo cruciale nell'estirpare il Male dal mondo che noi conosciamo
Link

Per Tolkien gli Hobbit vivono ancora oggi, ma li considera come una delle ‘razze’ che abitano la Terra, mentre per SPS gli Human Bit sono tutte le incarnazioni che si alternano da sempre e per ‘sempre’ sulla Terra in un  moto di auto esperienza, volto a generare il fenomeno Ascensionale individuale, per recuperare il valore della propria Conoscenza e per riportarlo frattalmente alla Sorgente in cerca della medesima valenza… 

La dimensione multipla è ovviamente il retaggio o il lignaggio di competenza degli Human Bit a cui ci si deve tornare ad ‘agganciare’, dopo averla ‘dimenticata’ per onorare una più ‘autentica’ valenza vicissitudinale nelle 3d. 

(9.01 scossa di terremoto! Precisamente sentita ed accusata come un pesante senso di vertigine e nausea).

Ora, questa parte dell’espressione Wingmakers ‘tenendo lontane le forme di vita non-complementari con un atteggiamento non-violento’ assume un valore molto importante in funzione delle cosiddette specie ‘parassiti’, che certamente esistono e la cui testimonianza frattale è dimostrata dall’innumerevole presenza di insetti e vegetali che vivono di parassitaggio nei confronti di altre ‘razze’ appartenenti allo stesso ‘regno’ e non solo.

Ovviamente, l’umanità ha ‘disegnato mappe' dal proprio punto prospettico, insediandosi al vertice o nel perno centrale di ogni ambito rilevato dal trascorrere del Tempo e dell’auto esperienza, tuttavia non è certamente uno sforzo definitivo e finale quello compiuto dalla nostra presenza nelle 3d, in quanto la ‘mappa’ è certamente da espandere per potersi ricollocare al suo interno nella posizione di ‘vertici in quanto parti della Divinità, ma allo stesso tempo pur sempre nella posizione di – parti’

Da qua occorre comprendere come l’umanità sia inserita in una struttura ancora tutta da riscoprire, che la ricomprende ed avvolge con caratteristiche tuttavia non-locali e secondo concetti Quantistici della questione energetica.

Insieme siamo Uno, insomma.

Le forme di esistenza non-complementari sono quelle forme energetiche che sottintendono ad altri rami temporali dell’esperienza esistenziale. Ciò che ha avuto un senso ‘prima’, ‘poi’ lo può del tutto perdere dal punto prospettico di una specie/individuo, non certamente dal proprio punto di vista, essendo il ‘tutto’ inerente alla stessa emanazione di Vita/Possibilità.

Le forme di Vita parassite risplendono pur sempre di luce propria e certamente non possono comprendere quando esse non siano più ‘complementari’ rispetto all’individuo/specie che le ospita, essendo il tutto una questione di consapevolezza e prospettiva unificate. 

Viceversa, l’individuo/specie ospitante, una volta maturato quel valore aggiunto sufficiente e capace di ‘fargli aprire gli occhi’, anche e proprio grazie alla presenza della forma di Vita parassita, che in quel momento è però del tutto complementare, è in grado di spostarsi nella rappresentazione scenografica dell’esperienza, passando dalle 3d ad un livello successivo caratterizzato dalla non complementarietà del medesimo ‘connubio’, che aveva generato nel Tempo la spinta necessaria al moto Ascensionale.

Per questo motivo, l’individuo sufficientemente ‘evoluto’, rispetta ogni forma di Vita, anche quella che ‘adesso’ è giudicata come ‘non complementare’.

Dunque, riportando il tutto alla questione attuale, ossia all’attuale paradigma in corso, alla cosiddetta ‘realtà’ scambiata come unica realtà a nostra disposizione, ebbene… dove sono le cosiddette forme di Vita non-complementari?
 
SPS ha scritto molto a tal proposito nel corso dei due anni e mezzo di attività; tali forme di esistenza sono quelle che si collocano al di fuori di qualsiasi ‘disegno’ compiuto e creduto dall’umanità ‘fine a se stessa’, ossia che si rispecchia solo ed esclusivamente nello status quo che deriva dall’ultima diramazione temporale scambiata per Storia e per Sistema.

Le Religioni sono tra le uniche a parlare di entità ‘altre’ o Demoniache, che esistono a ‘spese’ degli umani. Le Religioni, adesso, sono in una fase decadente della loro parabola mistica, per cui questa ‘voce’ non viene mai presa veramente sul serio dalla logica e dalla morale abitudinaria autorizzata dal ‘Controllo’.

Ogni concezione logica umana non prende mai in considerazione che i limiti dell’esperienza esistenziale non esistano, perlomeno i limiti interposti dagli umani stessi. Per cui non si prende in seria considerazione che ‘qualcosa’ esista al di là della nostra capacità percettiva sensoriale maggioritaria.

E, si sa, l’opera più grande del ‘Diavolo’ è quella di convincere che esso non esista.

Ovviamente non si tratta di nessun Diavolo, ma di Creature diverse rispetto al consueto, rispetto al nostro punto prospettico, eppure in grado di interagire in maniera sottile, ma quantomai concreta nello sfociare degli effetti nelle 3d

La non-complementarietà è tale quando esse smettono di rivestire panni utili anche nei confronti dell’individuo/specie ospitante. Per questo motivo esse non vengono avvertite direttamente. Perché hanno un senso, uno scopo, un motivo, di essere presenti nel campo Aurico umano. Gli effetti collaterali hanno misura inferiore rispetto al valore che sarà espresso più avanti nel Tempo.

Per questo motivo esse risultano ancora quasi del tutto ‘inosservate’.

Ma i Tempi sono ormai maturi per far sì che la loro presenza venga rilevata con sufficiente esattezza anche da parte della Scienza, seppure sotto al controllo Antisistemico. È la Massa che deve assumere una gradazione diversa della prospettiva, perché di conseguenza tutto muterà di assetto, pur ritenendo sempre le 3d di Natura ciclica.

Da complementare a non-complementare, la misura è colma quando l’individuo/specie ospitante riconosce e avvalora l’individuo/specie ospitata e, dunque, quando la consapevolezza raggiunge, consolida e supera l’ambito del recipiente che contiene. La classica ‘goccia che fa traboccare il vaso’ può essere rivestita dal più comune degli avvenimenti, scambiato per assoluta abitudine e normalità. Uno step in grado di scuotere alle fondamenta l’individuo/specie pronto per vivere il continuum esperienziale in una sua fase successiva ed ‘evoluta’.

Quando si supera un confine, raggiungendo un ‘vertice’, solitamente ci si assesta sulle posizioni raggiunte. Questo meccanismo di ‘riposo’ cela la possibilità di una successiva caduta, se nell’atto del consolidamento si permette a certe forze di rimanere integre e presenti in sé.

Per questo motivo esiste il concetto di non-complementare, che però non avrebbe senso se snaturato dalla sua funzione prospettica temporale ed energetica rispetto all’individuo/specie ospitante.

Un Tempo per ogni ambito del cammino. Un Tempo caratterizzante il grado dell’esperienza.

Da Ieri, SPS ha ufficialmente integrato ed avvalorato il lavoro di Italo Cillo, nella fattispecie tutto quello emerso soprattutto nel numero 8 di ‘Tempo di Cambiare’, ritenendo questa Verità come una preziosa unificazione di molti tasselli inerenti alle vicissitudini storiche e attuali 3d

SPS ritiene questo lavoro utile e da tenere sempre in considerazione sul cammino continuo della comprensione di quello che accade attorno a noi e del perché e del come è accaduto e continua ad accadere. Tutto ciò che Cillo ha espresso in maniera tanto mirabile e persino cortese ed emozionata, è perfettamente avvalorata e sottoscritta dal libero sentire, dall’Anima espressa e colorata in SPS.

SPS considera questa parte del lavoro di ‘riscoperta’ finalmente concluso nella sua colorazione di massima. Da adesso si ‘gioca a carte scoperte’ con l’Antisistema, essendo aumentata non solo la consapevolezza ma anche la concretezza del messaggio di Verità portato avanti da sempre più ‘genti’. 

Presto verrò inserito questo preziosissimo lavoro di emersione, nella pagina relativa alla ‘Mission’ del presente Blog, dando per scontato che ‘sia così’.

Adesso si può iniziare a pensare come si possa agire utilizzando le stesse metodologie attuate con tanta strategia da… chi?
 
Ecco il discorso. SPS ha sempre messo in evidenza una struttura di Controllo inerente alla ‘presenza sottile’ di specie invasive parassitarie, che si nutrono di energia di stampo negativo prodotta dall’umanità, la quale deve produrla in maniera particolare, proprio come si concepisce un allevamento intensivo qualsiasi nelle 3d. 

Queste ‘entità’ si riflettono nel loro corrispettivo umano 3d del cosiddetto ‘Controllo’, ossia di quella parte più alta della Piramide, all’altezza del vertice staccato dal resto della struttura.
  1. Entità sovradimensionali
  2. Controllo umano da parte di umani
  3. Massa.
Da ‘oggi’ sappiamo che l’Italia è una società privata e che ognuno di noi è un ‘asset’ di questa azienda.  Che cosa decidiamo di fare? Dipende da noi il nostro futuro.

Attendiamo la continuazione del lavoro intelligente di Cillo e vediamo dove ci conduce e a quale ‘via di uscita’ ci si può eventualmente avvicinare. Dal lavoro Wingmakers, citato in SPS qualche Tempo fa, Soppressione della Sovranità Integrale abbiamo capito che le strategie di controllo sono veramente profonde, continue e totali. Ad esempio:
  • anche dopo la morte, la Sovranità Integrale non si libera dall’influenza del SMU o dei programmi dello strumento umano
  • è di una sottigliezza talmente potente che anche quando sentite di aver raggiunto l’auto-realizzazione rimanete intrappolati nel Sistema Mente Umana. È un sistema estesissimo, specialmente se paragonato al mondo materiale
  • lo stato di Satori, Nirvana, Coscienza Cosmica, Illuminazione ed Estasi, furono tutti nomi diversi per gli stati superiori del Complesso Dio-Spirito-Anima (CDSA), sempre nell’ambito del Sistema Mente Umana (SMU), ma che diventavano dei posti di controllo innescanti l’intervento del Sistema di Manipolazione Genetica.
Per cui? Facciamo attenzione ad ogni moto emergente nelle 3d. Manteniamo il focus solo su noi stessi, nella centratura ‘una e trina’ dei livelli della prospettiva espressi in apertura di articolo.

E rimaniamo fiduciosi, in ‘ascolto’ di tutto quello che per ognuno di noi è ‘adesso’ complementare.

In ascolto di noi stessi e di Cillo, in questo momento. Egli ha il potere di sapersi fare ascoltare, ha l’indipendenza economica e abita in un contesto particolare dell’energia della Terra 3d, come l’isola di Malta.

Merita la nostra attenzione o perlomeno quella di SPS e bisogna ringraziarlo davvero per tutto lo ‘sforzo’ profuso ed il grado di rischio a cui si è esposto. Rimaniamo in contatto e osserviamo dove lo condurrà il proprio livello di esplorazione dell’esistenza.

Il velo è certamente in una fase di lenta e graduale dissoluzione, almeno per coloro che lo desiderano dal punto di vista più autentico di sé.

Sempre un occhio alle trappole messe in evidenza anche dai Wingmakers.

Viviamo nelle infrastrutture dell’Antisistema che ,quindi, per loro Natura si prestano ad ogni tipo di manipolazione da parte del ‘Controllo’.

Andiamo avanti sulla via. Ognuno per sé e il riflesso per tutti

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 4 marzo 2010

Nel rispetto del libero arbitrio ma secondo un "piano superiore".




Cosa è la luce?

“Il termine luce (dal latino, lux, lucis) si riferisce alla porzione dello spettro elettromagnetico visibile dall'occhio umano, ed è approssimativamente compresa tra 400 e 700 nanometri di lunghezza d'onda, ovvero tra 750 e 428 THz di frequenza. Questo intervallo coincide con la regione di massima emissione da parte del sole. I limiti dello spettro visibile all'occhio umano non sono uguali per tutte le persone, ma variano soggettivamente e possono raggiungere i 730 nanometri, avvicinandosi agli infrarossi, e i 380 nanometri avvicinandosi agli ultravioletti. La presenza contemporanea di tutte le lunghezze d'onda visibili in uguale quantità forma la luce bianca”.

La luce è solo una parte di un qualcosa di più grande.

"Con il lavoro di Maxwell si comprese che la luce era solo una parte dello spettro della radiazione elettromagnetica. La radiazione elettromagnetica è, dal punto di vista dell'elettromagnetismo classico, un fenomeno ondulatorio dovuto alla contemporanea propagazione di perturbazioni periodiche di un campo elettrico e di un campo magnetico, oscillanti in piani tra di loro ortogonali"

Abbiamo due campi distinti; l’energia che usiamo in tutto il mondo è di tipo elettrico.

"Nella fisica quantistica, il principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce che:
non è possibile conoscere simultaneamente la velocità e la posizione di una particella con certezza"
Fonte delle citazioni: Wikipedia
 
Infatti:

"Per studiare quindi, nell'ipotesi minimale, la posizione di un determinato oggetto occorre almeno vederlo. Per vederlo occorre che questo oggetto sia illuminato. Se illuminiamo l'oggetto per studiarlo vuol dire che noi ci mettiamo in relazione con esso mediante i fotoni. In ogni caso, misurare significa perturbare"
Fonte: http://www.italysoft.com/curios/einstein/heisenberg-principio-di-indeterminazione.php

Dunque? Possiamo dire che la luce è un fenomeno evidente, forse il più evidente e manifesto ai nostri occhi, però non esprime e racchiude tutta la varietà del percepibile, del “totale”. Ciò perché il “resto” non sia ancora genericamente luce, ma perché “usiamo” il senso della vista in un corpo attualizzato, avente dei “limiti” terreni legati all’evoluzione che lo contraddistingue nell’adesso. Da qua si comprende quanto sia grande la “fetta” che sfugge al nostro controllo o misurazione
 
Mettiamoci poi che la luce è parte dello spettro della radiazione elettromagnetica e che questa è composta da una “combinazione” di altre due componenti dette, campo magnetico ed elettrico, per diluire ancora maggiormente la nostra osservazione. Se poi comprendiamo che ciò che vogliamo misurare isola ed altera persino il “misurabile”, capiamo di navigare con una barca a remi nel bel mezzo dell’oceano della comprensione.

Secondo me questo passo fotografa il “dove siamo”, nel senso di dove si trova la scienza attuale conosciuta al grande pubblico, per cui dove si trova il grande pubblico in questa fase della conoscenza? La massa dove si trova, dove si colloca? Se la collochiamo in un punto, volendo misurarla, perdiamo di vista il movimento generale, o l’onda di evoluzione umana globale; se invece non ci interessiamo di questo, posiamo “percepire” l’onda dell’evoluzione umana globale. Per cui entrare nel dettaglio e nella specializzazione equivale a dire che il marinaio provetto, disperso nell’oceano in tempesta, può misurare la forza del vento e capire che “è disperso” in maniera scientifica o, chissà, magari illudersi.

L’Antisistema prevede proprio questa modalità; insegna a spaccare l’atomo in due, in quattro, in otto, etc. proprio per permettere la nascita della comprensione di essere “perduti” ed, in questa maniera, ottiene davvero di farci disperdere nella conoscenza. Cosa manca a questa “fase” della ricerca? Manca del tutto la componente “spirituale”, l’apertura alla conoscenza dei corpi sottili, dell’energia non spiegabile fisicamente. Manca in una sola parola quello che è stato diviso nel passato e che costituiva la “conoscenza” nella sua forma unica e completa. Per questo le Università sfornano individui sempre più specializzati ed a compartimenti stagni. Proprio come le cellule di Al qaeda o i virus che, in maniera frattale, rispondono sui piani dell’invisibile a ciò che l’uomo è divenuto nel piano del visibile.

Da qua possiamo comprendere cosa osservino gli scienziati con un microscopio avanzatissimo che colpisce l’osservabile con un fascio di luce seppure bassissimo; da qua si capisce perchè Ighina aveva inventato un microscopio artigianale basato su un’altra tipologia indagatrice, molto più funzionale allo scopo dell’osservare.

"Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'"atomo magnetico" all'età di sedici anni, tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo".
Fonte: Wikipedia
 
Dunque la "luce" a volte è a carattere illusorio, di miraggio, di evanescenza, di sottile circuizione. O meglio una luce proiettata su di un corpo "sprovvisto" o solo illuminato differentemente,  di luce propria, ne muta le apparenze all'occhio dell'osservatore.

“È più facile capire molti aspetti che ci lasciano perplessi della teoria dei quanti se si tiene presente un bizzarro dualismo onda/corpuscolo che ricorda un po’  il dualismo tra mente e corpo. Ciò significa che un’entità del microcosmo, sia essa un elettrone o fotone, si comporta talvolta come particella e talvolta come onda, a seconda del tipo di esperimento che si conduce. Una particella non è un’onda: è un minuscolo pezzetto di sostanza; un’onda invece è una perturbazione amorfa che si diffonde e infine si dissipa. Come si può essere l’una e l’altra cosa? Occorre andare al concetto di complementarietà. Come può la mente essere contemporaneamente pensiero ed impulsi neurali? Com’è che un romanzo è contemporaneamente una storia ed un insieme di parole? Il dualismo onda/corpuscolo corrisponde alla dicotomia tra hardware e software. L’aspetto corpuscolare è il lato hardware degli atomi – palline che si muovono di qua e di là. L’aspetto ondulatorio corrisponde al software, o alla mente, o all’informazione, poiché l’onda quantica è un’onda diversa da tutte le altre. Non è un’onda fatta di una qualche sostanza fisica: è un’onda di conoscenza o d’informazione; è un’onda che ci dice cosa si può conoscere sull’atomo, non un’onda dell’atomo. Con questo non si vuole dire che un atomo può diffondersi in forma d’onda: ma ciò che si diffonde è quanto un osservatore può conoscere sull’atomo. Tutti noi sappiamo cos’è un’ondata di criminalità: non è fatta di una sostanza, ma di pure e semplici probabilità. Quando l’ondata di criminalità è più intensa, allora è più probabile che accadano crimini. Anche l’onda quantica è un’onda di probabilità: ci dice dove possiamo aspettarci di trovare la particella, e quante probabilità vi sono che abbia questa o quella proprietà, una certa frequenza di rotazione o una certa energia. L’onda contiene dunque in se stessa quell’elemento di imprevedibilità e di indeterminazione che è tipico del fattore quantico”.
Fonte “Dio e la nuova fisica” di Paul Davies.

Per questo motivo sono portato a pensare che quando si parla di Nibiru, Planet X, o corpi celesti vari che possono impattare con la Terra, in realtà ci si stia focalizzando sulla particella; ma esiste anche l’onda. Tale onda è proprio quella descritta ieri qua o qualche giorno fa qua. Stiamo dunque valutando le due facce complementari dello stesso fenomeno periodico: quel fenomeno complesso e determinante che contraddistingue l’intero creato, ossia l’evoluzione.

Da qua si capisce come sia rispettato il libero arbitrio dell’individuo, ma come sia impartito un “ordine” superiore atto a catalizzare solo ciò che è direttamente polarizzato…

Da qua si evince il come ed il perché la nostra vibrazione personale, il nostro punto prospettico, farà la differenza in termini di “impatto”. E si capisce perché si avranno due Terre alla fine del “processo”. Sarà come procedere a mitosi cellulare… o raccogliere il raccolto, setacciandolo finemente…