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lunedì 26 giugno 2017

Significativamente.



La serie “Il Significato” continua, cambiando titolo ma non significato (sostanza). 
E, ciò, è significativo, alias: 
portante. 
È come essere alle prese con il concetto scientifico di “costante”, il segno matematico di “uguaglianza” e l’equilibrio dei livelli in vasi comunicanti. O come, ad esempio, una condizione che si ripete a livello frattale
Di più, avrai certamente notato che, a prescindere dalla “forma” di governo politico… ogni Paese è sottinteso dallo stesso modello economico finanziario speculativo, globale:
nella sostanza c’è una “eguaglianza”, che nulla ha a che vedere con il concetto (universale) di giustizia (ad angolo giro).
Per evitare la noiosa ripetizione di queste parole:
"è uguale a", userò un paio di linee parallele della stessa lunghezza, perché non ci sono due cose uguali tra loro più di due rette parallele”.
Robert Recorde 
Il simbolo “=” (uguale) di per sé fa capire (incorpora) il disinnesco “già” successo. 
Perché… due rette parallele non sono per nulla affatto… “uguali”, andando a descrivere – semmai – qualcosa che non ha nulla da condividere con qualcos'altr3.
Ok?
Ergo: 
utilizzando il segno “=”, a cosa (chi) stai alludendo, seppure inconsciamente (automaticamente)? 

venerdì 3 marzo 2017

La complessità che serve.



Cosa è “complesso” e cosa “è”semplice
Se ricordi il Bollettino “Inconscio”, sei alle prese con lo stesso ambito che, sostanzialmente, è questo:
se c’è un segreto
esisterà l’inconscio (il “luogo/modo” attraverso il quale riporlo in tutta sicurezza e, sopra a tutto, la conseguenza ambientale frattale espansa, di ciò che “è già successo” e, dunque, viene segnalato per caratteristica di simbolismo sostanziale frattale espanso)…
Allo stesso modo, la semplicità è “assenza di segreto” e, per contraltare, la “complessità” è compresenza di segreto, alias, “qua, così”… di compresenza immanifesta dominante (il “segreto”).
Allora, osservando tutt3 da una simile centratura a tutto tondo by la “formula” (che non è solamente una prospettiva), è talmente chiaro quello che continua a succedere “qua, così”, che lasciare che continui a succedere è, di più, una forma di incanto, di possessione, di ipnosi collettiva… causale, ossia, ragionata, intelligente, perfetta, sensata, etc. per quanto riguarda la ragione fondamentale che ispira ed alimenta una simile condizione e destinazione globale d’uso.
“Vedendo” in questa maniera, allora, tutto ritorna “semplice”, inglobando la complessità in un indotto, necessario affinché la semplicità non venga più notata e ricordata.
È, infatti, semplice (alla portata di tutt3, anche se “qua, così”) che 1) la realtà manifesta è dominata, 2) tu sei dominat3 e che, quindi, 3) tendi a sopravvivere in qualcosa che ti limita, delimita, disinnesca ed auto mantiene in uno stato di schiavitù da non riuscire proprio né a credersi, né tantomeno a dimostrare