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martedì 7 febbraio 2017

Destino.




Lui sembra avere accettato il nostro destino”.
Passengers
Sembra che (è come se…) ci sia un anticipo (sincronico) rispetto al tempo (futuro):
parli, scopri, trovi, etc.
qualcosa
prima che una certa relazione di analogia accada.
Accorgiti.
Ora, questo può succedere – anche – se c’è una regia occulta (interferente), che cura ogni aspetto dell’orbita (destino).
In cosa credere? Al funzionamento ambientale naturale originale, oppure all'esistenza dell’interferenza?
L’esistenza dell’interferenza mette in luce che, a sua volta, esiste qualcosa dotat3 di una "direzione (intenzione)" e qualcosa che, invece, scorre indipendentemente
La limitazione al credere alla “storia della creazione (per opera divina o anche solo scientifico/naturale)”, non permette di accorgersi dell’interferenza, se non indirettamente, attraverso – ad esempio – le vicende narrate, sul Diavolo…
Colonizzare pianeti è l’affare del momento…”.
Passengers
Che cosa è, che succede “qua, così”?
E che cosa è, l’interferenza?
Nel “qua, così” succede (a partire da un certo momento) sempre la conservazioneper trasformazione – dello status quo by dominante (AntiSistema).
E… l’interferenza è, appunto, di origine dominante (ragione fondamentale sia della causa, che dell’effetto).

  
Un esempio? Eccolo.

martedì 12 gennaio 2016

Conseguente da un punto.

 
 
Proprio “non ce la fai” a ritenerti all’interno di qualcosa. Qualcosa dall’apparente “ingombranza” del tutto.
Così risulta che Dio è uno scoiattolo…”.
The Revenant
Proprio non ce la fai a ritenere Dio, in ogni e qualsiasi sua forma, una “invenzione” generata inizialmente e poi continuamente evocata/invocata, per paura, per strategia, per simbolismo frattale espanso. Le cause sono diverse, perché sei nella gerarchia dominante tutto e tutti. E la “complessità” è diventata una maschera da indossare “user friendly”, come se… tu conoscessi quello che pubblicizzi “qua, così”, ad ogni livello della tua interazione con il reale manifesto, ignorando l’attore del Dominio che “impazza proprio per questo motivo”.
Quando il gatto non c’è, i topi ballano”.
Ora, il “gatto (Dominio), non c’è ma esiste”, per cui… i “topi (l’umanità) ballano, su una infondata ragione, legata al ‘non vedere, quello che non è manifesto ma c’è/esiste’”.
Ergo:
su quale musica “ballano”? Chi la risuona? Chi controlla il “ritmo”? Chi sceglie autenticamente?
Chi “gode sostanzialmente”?
Chi o che cosa, non importa, per ora. Importa che “te ne accorgi”.
Il Dominio è sempre “qua, così”, con te. E tu sei con “lui”. “Così in cielo come in terra”. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli…
Il distacco che esiste tra "i cieli e la terra" è pressoché inesistente, perché c’è sempre qualcosa che riunisce gli spazi e le delimitazioni.
Tuttavia, esiste... nel momento in cui, “non ti accorgi di essere collegato/a e non ti accorgi della compresenza dominante”. A quel punto, c’è distacco. Lo spazio si svuota e sembra, così, vuoto.
Tanto vuoto da iniziare a drenare, da te, un senso proprio che è una tua proiezione, desunta dall’abbaglio del “non vedere e non ricordare, più”.