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giovedì 31 agosto 2017

La “sana utopia”.



“Qua, così” sei alle prese con la “morte”. Qualcosa che consideri, probabilmente, “la ‘legge’ più giusta (facente giustizia), poiché certa e riguardante – prima o poi - tutt3”. 
Una compresenza o un effetto (conseguenza)? 
A livello di “fantasia”, la morte è stata rappresentata anche dalla classica immagine dello scheletro incappucciato, che imbraccia la grande falce. 
Quindi, è stata raffigurata proprio come una compresenza più o meno fisica. 
Ma (ma) il suo significato quale è? 
Che cosa rappresenta “qua, così”? Di più, sostanzia una certa situazione. Quale? 
Quella che prevede 1) la tua morte, 2) la tua “fine”, 3) il “tuo” limite estremo, e 4) una compresenza altra, 5) un effetto altro, 5) una conseguenza altra, etc.
La morte, insomma, è come un agente atmosferico:
“serve”. 
Ella colpisce tutt3, poiché “cenere sei e cenere ritornerai”. 
Così... come nulla riesce a sfuggire a detta “auto terminazione chimica”, anche senza che la morte avvenga per mano di un tuo simile, attraverso l’esercizio della violenza. 
La morte non ti lascia alcuna speranza
è un buco nero per qualsiasi tipo di “informazione”?