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martedì 2 maggio 2017

Calcolare “ciò che dici e dicono”.



V'è dunque un altro principio di quel male se è evidente che Dio non lo è?
Certamente. Sarebbe assurdo che si faccia da solo. Se poi insisti nel chiedere chi ne è l'autore, è impossibile risponderti. Non è un essere determinato, ma ciascun malvagio è principio della propria azione malvagia…”.
Libro primo. L'uomo e il libero arbitrio - Sant'Agostino 
In questo spazio (potenziale) – ormai, lo sai – è ritornat3 alla “luce”, un assieme di valori universali che rendono “tutt3 misurabile” attraverso la reintroduzione dellunica costante, in un oceano di variabili:
la compresenza immanifesta dominante (rilevabile per “contrasto”)
e (di riflesso) il tuo potenziale originale, autentico.
Quindi, a proposito della citazione precedente, è possibile sempre “aggiungere (in quanto realtà aumentata o impoverita)” informazioni – degne di nota – in-direttamente derivate proprio da quanto ammesso poco sopra (compresenza immanifesta dominante + potenziale singolare). Del tipo:
V'è dunque un altro principio di quel male se è evidente che Dio non lo è?...”.
Viene dato per scontato (è “evidente”?) che “Dio non lo è”. Ma… su quale fondamento
Su una – seppure millenariaconvenzione, ossia, auto convinzione (indotta massivamente nel tempo, da “chi”? E, “perché”?).
Vai Oltre Ogni Orizzonte, perché la questione non finisce "qua, così", né nemmeno rimuginando attorno al discorso del singolare potere religioso.

venerdì 17 febbraio 2017

Fake.



L’unica cosa certa è che è stato piantato lì, 4 milioni di anni fa.
Bé, devo dire che avete scoperto qualcosa di importante…”.
2001: odissea nello spazio
L’”unica cosa certa”? Sì; nel film. 
Nella trama, a cui puoi assistere come se “fossi nella testa di ogni recitante (compres3 quei personaggi che, convenzionalmente ‘qua così’… è impossibile sapere cosa pensino di ‘fare’)”.
Senza segreti, se non a livello di "colpo di scena finale (tutto un dire, non c'è di che)".
Nella “tua” realtà manifesta – sempreverde – invece, le cose vanno diversamente e, tu, non conosci questi “particolari portanti”. Non sai e, se sai qualcosa, è perché “te l’hanno dett3…”.
Una scoperta del genere, non ti verrà mai, “qua, così”, riferita – nella forma esatta che “è”, e rappresenta il tal ritrovamento, la tal identificazione, etc. 
Che cosa è "vero/falso", ormai?
Un bel decolletè? Un viso che non invecchia mai? Ciò che ti permette di realizzare, ad esempio, Photoshop? Una sontuosa prestazione sportiva? Ciò che appare, dunque.

  
Sei nella società dell'apparenza.


Dunque, se (se) riesci – più che ad analizzare – a decodificare ambientalmente attraverso il “punto fermo, della ‘formula’”, il significato (che cosa significa) del simbolismo sostanziale frattale espanso, contenuto ed aviotrasportato sempre, ovunque e comunque (anche “qua, così”) attraverso qualsiasi fatto, accadimento, oggetto, soggetto, etc. …, allora ti accorgerai che la forma reale sociale globale, di “appartenenza”, è qualcosa che ti racconta verità di facciata, relativ3 all'assoluto – compresente, immanifest3 – dominante.

giovedì 2 febbraio 2017

Chi fa, si aspetti.



Aspettiamo. Raccogliamo informazioni, le mettiamo insieme. È il nostro lavoro. Noi siamo dei professionisti. Non dei dilettanti.
E se lui continua e non ci riportano altre cartoline? Chissà da quanto tempo va avanti.
Immagina che cosa vuol dire toccare una di queste cartoline in un luogo pubblico. Starsene lì, mentre la leggi. Sapendo che qualcuno forse ti osserva. Aspettando di vedere come reagisci. No… qualunque cosa scriva il nostro uomo, in poco tempo finirà qui, da noi. Diciamoil 95 percento… Aspettiamo. Aspettiamo che il nostro amico commetta un errore…”.
Lettere da Berlino
Sei in un piano inclinato, che la gravità autorizza a credere. Tutto defluisce in una sola direzione ("futuro"), non visto che “tutto proviene da una sola direzione (compresenza immanifesta dominante)”.
Quanto può essere “pericolosa” una cartolina?
Quanto la capacità di auto replicarsi, attraverso l’ambiente, di un… virus. Quindi, è molto, molto, pericolosa.
Ovvio:
la pericolosità è per lo status quo, qualsiasi esso sia (quando "è" giustizia di parte).
La “cartolina” non è solo “una cartolina”. È un messaggio avente una ben precisa direzione, senso, orientamento, prospettiva, consapevolezza, etc.
È come un pugnale lanciato dritto al bersaglio, solo prendendo la via ancora praticabile e necessitante di tempo, nel momento in cui… viralmente, deve passare attraverso quelle intelligenze più sensibili e meno sotto ad incanto, relativamente all'assoluto dominantecaso per caso, ma sempre causalmente, storicamente, artificialmente, etc. ‘qua così’”.
La particella “qua, così” indica una collocazione, esatta, della forma sociale globale individuale, ad opera di un Dominio che, opera attraverso la "delega (frattale espansa)" di una dominante, compresente ma immanifesta.
Il Dominio è completamente umano. La dominante è, di più, molto simile al principio virale della malattia:
una tentazione continua.

martedì 8 luglio 2014

Vertebro, Neymar e Tempo Ciclico Giornaliero.


Star Wars “conquista” l'aeroporto di Francoforte.
Mentre cresce l'attesa per il primo film della nuova trilogia di 'Guerre Stellari', un internauta ha realizzato un incredibile fake ambientato nell'aeroscalo della città tedesca.

Link
Fake è un termine inglese, che sta a significare falso, contraffatto, alterato…
Link
A cosa credi? Che cosa sai? Persino Internet e tutto il proprio "carico teorico/pratico" impallidisce a fronte di un suo simile utilizzo

Da parte di chi? Da parte degli utenti. Non si sta, in questo caso, annuendo a nessun artifizio di nessuna natura, causato da chissà quale potere sotterraneo; si sta “solo” focalizzando sul fatto che sono gli stessi “internauti” a rendere un simile ambiente il più sospettoso possibile

Infatti non è più possibile credere a nulla, visto che i cosiddetti “fake” impazzano per motivi inerenti al “farsi una immagine di fronte al grande pubblico”. L’emergere è un desiderio che anima silenziosamente la gran parte degli individui che, nelle proprie altezze interiori, si credono speciali perché si sentono speciali… ma, non hanno quasi mai la possibilità di “dimostrarlo”. 
L’emersione, in ogni ambito, è impedita da una seria di ostacoli mutevoli, che limitano il campo d’azione delle persone (avremo modo, domani, di approfondire cosa sia veramente il "talento", nell'ottica TCG del Tempo Ciclico Giornaliero)...
Per cui, pur di edificare/fondare un simile movimento, le stesse non lesinano i propri sforzi al fine di aderire all’offerta, che scorre libera al di là della propria identità. Offerta che, ovviamente, (ri)guarda molto da vicino la sfera energetica degli individui (la “domanda”), mediante un “prezzo" e un "prezzo da pagare”... in termini di contrattualistica del proprio fare e, molto spesso, del proprio essere (patto scritto e non scritto, allo stesso Tempo).
Ognuno ha il proprio “prezzo”, che rappresenta il limite convenzionalmente accettato a livello sociale, al di là del quale si estendono versioni di sé tutte da… scoprire.