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martedì 15 dicembre 2015

Fermi nella sostanza (tossica).



Il riso fa bene e disintossica.
Il riso depura e rigenera l'apparato digerente. Classico, nero, rosso, basmati, parboiled, integrale:
tutte le proprietà e i benefici...
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Benché sia uno degli alimenti più consumati al mondo, contiene una silenziosa minaccia: l'arsenico...
Per le caratteristiche intrinseche del cereale e del metodo di coltivazione, l'arsenico non può essere completamente eliminato dal riso...
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Che cosa c'è, "dentro". E, dunque, "che cosa sai"?
Osho… fin dalla più tenera età si pone nei confronti del mondo come spirito libero. Insofferente a regole e a norme imposte, rifiuta perfino la fede della famiglia, di religione pianista, e sfida sempre e comunque il potere costituito e chi lo rappresenta.
La sua ricerca della verità raggiunge il culmine all’età di ventun anni, il 21 marzo 1953. Quel giorno, Osho vive nel proprio essere la più alta vetta di consapevolezza sperimentabile dell’uomo: l’illuminazione.
Descritta in Oriente come “l’istante in cui la goccia si fonde nell’oceano, nell’attimo stesso in cui l’oceano si riserva nella goccia”, per noi è più facile comprenderla come “la totale rottura e la caduta delle maschere con cui comunemente ci si identifica, per sopravvivere, e attraverso le quali si vivono la propria vita e i rapporti con gli altri, perdendo la capacità di mettersi in contatto con la realtà dell’esistenza”.
Questo suo aprire gli occhi sulla realtà dell’esistenza, quando non sia condizionata da immagini mentali e non sia distorta da emozioni o proiezioni, da desideri o speranze, lo spinge a voler invitare gli altri esseri umani alla stessa esperienza…
Il Libro Dei Segreti - Osho 
Che cosa c'è, "dentro"?
  • quando non sia condizionata da immagini mentali
e
  • non sia distorta da emozioni o proiezioni, da desideri o speranze...
Osho è divenuto, nel tempo, un vero e proprio mito.
E, in quanto tale (e per ogni altro “caso”), SPS ne prende le debite distanze… visto che, SPS non ha conosciuto personalmente Osho.
Del resto, “qua, così”, lo sai come vanno le cose, “tutte le cose”.
No? Come vanno? Vanno esattamente “dove devono andare”.
E, cioè, conseguono alla corrente dominante, nel piano inclinato che spinge tutto verso l’unica sostanziale direzione, che è obbligato - dunque - a percorrere, nella “massima ed apparente, libertà discelta, senza autentica alternativa”.
   

lunedì 7 dicembre 2015

Un vecchio dispositivo, senza memoria.


 
È di qualche giorno fa, la grande notizia della “donazione”, da parte di Zuckerberg ("zucchero della montagna"), della pressoché totalità (99%) del “monte azioni” che possiede. Tanto che, i Media hanno subito intonato gli elogi evocati dalla situazione stessa.
Si è narrato di “responsabilità” (da parte di chi “ha di più”), ossia, di “una tendenza dimostrata verso un futuro migliore, per tutti i bambini”. Ora, a prescindere da quello che sei portato/a a pensare, davvero credi che un miliardario AntiSistemico, sia disposto a donare per intero una simile “fortuna”?
Ma neanche se impazzisse. Perché… esistono gli "altri", i contratti, la legge, lo status quo, etc.
Prima vengono sempre i “collusi”; i soci, la famiglia, i parenti, gli “amici”, i vincoli, i cavilli, le persone “vicine” e le persone giuridiche, gli accordi, il passato, il presente ed il futuro, l’AntiSistema, i Punti di Riunione AntiSistemici, la gerarchia, la dipendenza, l'inerzia, il Dominio…

Ecco cosa avevi letto.
 

venerdì 4 dicembre 2015

Illimitato ma limitato.



Tutta la città allargava le gambe per te, e stronzate come “mangia, bevi e sii felice” e “cogli l’attimo”, di sicuro non rendevano nessuno più sveglio.
E il bello era che nessuno ci rimetteva.
Giravano troppi soldi perché qualcuno cadesse senza avere sotto un bel cuscino soffice. Marchi dell’occupazione. Stampati apposta per noi. Soldi del Monopoli.
La gente non sentiva di averli persi, quando li perdeva.
E i russi dovevano spenderli prima di tornare a casa. Questo era l’unico pensiero fisso. Tornare a casa. Per tutti, anche per i russi. Ma chi è che voleva tornare?
Potete dire quello che vi pare della guerra e, certo, non avrei mai voluto che milioni di persone morissero ma, la guerra era la cosa migliore che mi fosse mai capitata.
Perché, quando hai i soldi per la prima volta nella vita, non capisci… che cosa fanno i soldi per te. Mentre prima capivi solo che non ce li avevi. I soldi ti permettono di essere quello che sei veramente…
Intrigo a Berlino
Questo è il pensiero di un dozzinale militare americano, nella Berlino occupata, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale (invasione del continente europeo).
Il pensiero di “uno”, che è morto dopo meno di mezz’ora di trama, nel film.
Il pensiero di un “finto furbo” che, comunque, pur nella fiction, ti “regala” uno spaccato di Vita del/nel 1945; nel fulcro di quello che rimane del “centro nazista, del Terzo Reich”. Berlino come Roma, quando per la prima volta cadde – dopo "mille anni" – preda dell’invasione “barbarica”.
Una città, una Nazione, un popolo, annientati… come se quello che erano stati indotti a pensare (nella totalità di pensiero, in cui erano lentamente precipitate "cento milioni di persone"), si fosse rovesciato – “legge del taglione o del trapasso” alla mano – su tutti loro.
Una Massa allo sbando, che ripartiva dall’occupazione occidentale ed orientale.
La Blitzkrieg, la “veloce manovra a tenaglia”, aveva mostrato il proprio volto, a boomerang, non perdonando nulla alla Germania, anzi, schiacciandola di più... in maniera tale da trasformarla in una “base solida e stabile”, per la futura Europa Unita.
Un accentramento di popoli, divisi da culture secolari, uniti insieme nel nome della “moneta unica (alias, in apparenza: benessere, lavoro e diritti… sul modello esperimentato, con successo, dagli Usa).
Ancora, un grande abbaglio generale.
Ancora, la stessa musica... che non necessita nemmeno di suonatori, bensì, di… ingranaggi da far girare e che girano a ritmo coordinato (clock).
   

martedì 14 luglio 2015

Alla radice.


"Radice" del reale manifesto.

Come puoi, da prima, accorgerti e, poi, (ri)cordare?
 
(Ri)trovando e, dunque, (ri)conoscendo(ti)…
Un momento: quale è il soggetto sottinteso "(ri)preso" da un simile modo di “essere”?
Ce ne sono due:
  1. tu (Io)
  2. il Dominio (altro).
Lo specchio ed il “suo” (ri)flesso nel reale manifesto ("suo" inteso come: "in suo possesso/sotto al suo influsso").
Ti puoi, quindi, accorgere del Dominio… il quale, a (di)scendere, ti porterà a (ri)conoscer(ti), proprio come un esatto processo di recupero della memoria, da quello che è certa(mente) stato uno shock, un trauma pregresso e registrato ad ogni livello (d/n)ell’insieme infrastrutturale che sor(regge) l’(im)possibilità.
Hannah Arendt ha speso la sua Vita, nel “capire”, in luogo dell’interpretare (generico e generale) del lasciarsi andare alla corrente delle emozioni, che genera e regola lo (s)correre esistenziale (de)limitato dalla (f)orma di reale manifesto (paura, status quo).

Nel caso in questione:
l'ebreo che si preoccupa della condanna del nazista, senza guardare più in là del proprio naso, sull'onda del disgusto per quello che ha provato ed, allo stesso tempo, creduto unica(mente) di vedere.
Credendo di "far giustizia", omettendo i vari "perchè"... trascinando(si) dietro il "seme di quella ingiustizia, che giustizia è - all'in(verso) - dalla prospettiva del Dominio".
Ciò che è, di fatto, diventato lo Stato di Israele, per tutti coloro che ne saggiano le asperità di "oggi", ad "immagine e somiglianza" di ciò che ha provato "ieri", decretando il "passaggio epocale del "seme della discordia" dal quale de(riva) la costante "guerra fra poveri", sullo (s)fondo dell'inossidabile Dominio (il terzo che gode, incontrastato, fra i due litiganti).
Quando il New Yorker mi ha mandato a fare il reportage sul processo di Adolf Eichmann, supponevo che la corte avesse un unico interesse:
di soddisfare le esigenze della giustizia (termine troppo vago. Quali sono le sue "esigenze"?).
Non era un compito facile, perché la corte che processava Eichmann aveva a che fare con un crimine che non poteva trovare nei codici di legge (ma nella storia sì. La legge serve a questo “qua, così”: a far finta di nulla, come se fosse sempre la “prima volta”).
  

venerdì 17 aprile 2015

La (pre)visione del futuro (intenzione).


 

L’ira di Dio saprà sempre dove trovarvi
Il Destino Di Un Guerriero – Alatriste
Perché “Dio” dovrebbe essere… irato?
Come puoi constatare, per quello che “vale” – per te, una citazione presa da un film:
  • non viene usato il termine “cercare” (“Dio saprà sempre dove cercarvi”)
bensì
  • viene usato il termine “trovare” (“Dio saprà sempre dove trovarvi”).
I termini del linguaggio, ti "identificano frattal(mente)".
Più sei "preciso/a" e... più "ci sei", pena il ruotare in eterno nei loop (con)sequenziali, che ti fanno "(ri)cercare in eterno".

Lo sai, ormai; in SPS si “ragiona” attraverso la logica della frattalità. 
Ossia, mediante la (ri)assunzione del “tutto” (ciò che ti caratterizza, fuori e dentro), da una prospettiva angolar(mente) “non convenzionale” (come le misure messe in campo dalle banche centrali, con il pretesto di risolvere lo stato di crisi):
- il frattale è, per SPS, una polarizzazione molto simile al concetto di imprinting o di radioattività (ad immagine e somiglianza “sostanziale” di…)
- derivante da una (com)presenza, anche non manifesta, a maggiore “impatto incisivo” in uno scenario di ri(ferimento) comune, molto spesso ritenuto unico e senza alternativa (o, meglio, senza memoria)
- motivo per il quale, non sembra mai possibile delineare “la” causa che, posta all’origine – come un filtro – (ri)esce a man(tenere) la (ri)f(orma) del reale (con)seguente, (d)entro al proprio “solco dell’aratro”
- motivo per il quale, la “natura degli avvenimenti” sembra sempre avvolta in loop, o cerchi concentrici senza via di uscita e di collegamento tra essi (divisione, separazione, specializzazione, annichilimento, apparenza, controllo, destino, etc.).
Se pensi di conoscere un frattale, è solo perché hai letto qualche accenno dall’opera di Mandelbrot, ad esempio; e, solita(mente), il frattale è un “disegno/forma che si replica all’infinito”…
Questa estrema semplificazione, nonché linearizzazione e disinnesco, della condizione frattale della realtà (ri)emersa, cor(risponde) all’intenzione “della causa prima, non manifesta” (Nucleo Primo) di (man)tenere lo status quo, in quanto “momento angolare di lettura della memoria collettiva”, secondo un angolo di incidenza (riferimento) che per(mette) di filtrare/(de)codificare un certo tipo di “informazione”, omettendo/(tra)lasciandone tutta la rimanenza.
 

lunedì 24 novembre 2014

Una salda prospettiva.


 
Il futuro è di chi ha un grande passato.
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(Ri)eccoti in SPS dopo il reset del “fine settimana”; che cosa ti è accaduto? Che cosa hai dimenticato?
Sei in qualche maniera… diverso/a, a distanza di soli due giorni o, meglio,48 ore… Venerdì scorso eri in un modo, ora… sei in un altro. Non te ne accorgi ma è così.
Ora "sei uguale a sempre" ma, allo stesso tempo, sei diverso da venerdì scorso… dopo che cinque giorni consecutivi alla medesima frequenza continuativa, ti avevano “iniziato” a qualcosa dal potenziale “diverso”…
SPS è qua per (ri)cordartelo. Se fai mente locale a venerdì scorso, (ri)corderai lo “schemino”, ossia, la (com)presenza della “diga”, che non “vedi/percepisci” ma che, ugualmente, (ri)esce a raggiungerti, modificando il “tuo” tracciato esistenziale.

Se ella non esistesse, tu saresti più libero di tracciare una diversa direzione alla “tua” esistenza.
È come negare che esiste una legge artificiale, desunta da una piccola parte degli umani, per milioni di umani come, ad esempio… la “Costituzione”. Ok? Non puoi negare che essa esista, anche se “non la vedi né percepisci fisicamente”. Ella esiste ma... in un piano parallelo rispetto a quello dove sei solito/a “cercare”… L’unico che ora (ri)membri.
La “diga” è ciò che per primo/a, devi assolutamente sempre (ri)cordare, fissandola all’inizio dei “tuoi” pensieri, qualsiasi cosa siano i tuoi pensieri.
Che cosa è la “diga”, in soldoni?
Beh… è un “controllo”, l’esistenza di una (com)presenza che veicola il tuo cammino che, dunque, non è più solo… “tuo”. Ok?
Hai presente il “denaro”? Ecco… questa è una forma di controllo della “tua” Vita.
Quindi, il (ri)cordo prioritario della “diga”, prende in/di te una forma/pensiero che ti suggerisce continuativamente:
fai attenzione, perché è tutto sotto controllo. Tutto ciò che fai (ri)sente di questo controllo. Concentrati su tutto ciò che credi essere tuo ed invece non lo è. Osserva! (Ri)corda sempre

giovedì 26 luglio 2012

Il futuro più probabile è nella rotta intrapresa.




La gente ha veramente compreso il livello di ‘crisi’ in cui l’Italia si è ‘incagliata’? Basta osservare il relitto della Costa Concordia di fronte all’isola del Giglio; 

 
Messa su un fianco, giace sul fondale, troppo basso, per cancellarla dal livello osservabile ad occhio nudo. Tuttavia le correnti la stanno ‘lavorando’ in maniera sottile, risucchiandola pian piano verso profondità più rilevanti. L’opera umana l’ha bloccata al suolo e presto inizierà anche a smantellarla.  

Il risultato è in entrambi i casi l’eliminazione della ‘carcassa’

Cosa succederà all’Italia? E all’Europa? E a 'Noi'?

Goldman: l'Euro così come lo conosciamo ha due anni di vita.
Ormai l'Eurozona così come la conosciamo ha raggiunto un punto critico e il tempo a disposizione per trovare una soluzione sta per scadere. L'avvertimento viene dal presidente di Goldman Sachs Asset Management, Jim O'Neill
 
Due anni al massimo - ha detto all'emittente Cnbc O'Neill, noto per aver coniato il termine Bric - questo è il tempo che è rimasto all'Eurozona per riuscire a sopravvivere nella forma in cui la conosciamo ora

Con ogni probabilità poi - ha aggiunto O'Neill - la realtà è un'altra e il tempo a disposizione è ancora più limitato’. 

L'Unione Monetaria Europea nel suo complesso sta lentamente cessando di funzionare, dopo che le autorità europee hanno ripetutamente fallito all'appuntamento, non essendo riuscite a prendere decisioni risolutive. Così com'è strutturata non funziona. O si creano gli Stati Uniti d'Europa o non si creano’. Non ci siano vie di mezzo.
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Il concetto finale espresso da O’Neill - ‘Non ci siano vie di mezzo’ – è un errore di battitura, oppure è un imperativo d'ordine superiore

Non ci siano vie di mezzo’ oppure ‘Non ci sono vie di mezzo’?

Interessante la questione, data la presenza di questa ‘banca’ tanto influente e ramificata nei gangli di ogni struttura di potere Antisistemica. Ci sono verità solo intuibili e inerenti al proprio livello di consapevolezza e conoscenza. Una di queste è che sia la scienza che le banche, nei panni dei loro componenti più ‘esperti’, sono perfettamente a conoscenza dei ‘veri dati’ che permettono di osservare la linea direzionale intrapresa da interi modelli sociali.

Loro lo sanno ‘dove stiamo andando’ a livello 3d.

La gente, invece, non lo sa, ma forse solo perché 'non lo vuole' sapere.

Forse la paura ha sempre la meglio ed è preferibile far finta di nulla. L’effetto collaterale è, tuttavia, quella continua lamentela che s’emana dai bacini umani praticamente in ogni situazione di pseudo confronto, fosse anche solo il prendere una tazza di caffè al bar.

La gente continua a consumare ‘quasi’ come se nulla fosse intervenuto ad erodere il proprio potere reddituale. Fa 'finta di nulla', perlomeno a livello esteriore. La realtà è che l’erosione va avanti da anni ed il frattale è proprio lo scioglimento dei ghiacci perenni della Terra. I patrimoni, che già si rafforzano dei flussi ereditari in entrata, frutto dell’accorpamento dovuto alla sempre maggiore presenza di ‘figli unici’, vanno lentamente ‘sciogliendosi’ alla luce della crisi

La temperatura è inversamente proporzionale, in questo caso, al livello di denaro usufruibile. Cosa ‘cresce’ di conseguenza?
  • debito
  • ansia
  • sconforto
  • mancanza di fiducia
  • paura.
Il 'livello delle acque' è rappresentato da questo mix di ‘valori’ diversamente umani. La ‘marea del debito’ sta travolgendo tutto e tutti. Le elite, se non cambierà qualcosa, sono destinate a rimanere all’asciutto, nel senso di preservazione del proprio livello di ‘potere’. Esse ‘abitano’ sulle vette. Ma anche per loro potrebbero esserci delle novità, nel senso che ‘una montagna crolla a partire dalla sua base’…

Non penso che esistano umani in grado di trarre profitto dalla catastrofe.

Diciamo che forse ne esistono davvero pochi, come pochi erano gli Anunnaki scesi sulla Terra. Lasciando perdere questa quantificazione n(s)umerica, che lascia il Tempo che trova, è preferibile muoversi su un livello dell’osservazione più espanso

Una certa logica ‘naturale’ e, quindi, legata alla propria sopravvivenza, non farebbe certo propendere la Vita ad auto distruggersi, come invece sembra proprio accadere all’interno del ‘formicaio umano’. C’è qualcosa di evidentemente ‘diverso’, che è subentrato nella questione terrestre dell’umanità. Cosa c’è, ad un altro livello, che è in grado di palesare comportamenti bizzarri nei comportamenti individuali? La presenza sottile di altre entità viventi dotate di prospettive ‘di medio/lungo termine’, diverse, rispetto a quelle della specie ospitante e, molto spesso, inconsapevole di una simile presenza.

Che siano esse degli atomi, dei geni, delle cellule, dei virus, dei demoni, degli alieni, delle personalità, dei campi morfogenetici, dei fantasmi, delle forme pensiero, etc. la risultante non cambia:

il Mondo sembra impazzire, seguendo una 'rotta' incomprensibile...

Personalmente, non trovo una spiegazione esauriente nel comportamento di massa umano, se non prendendo in considerazione una presenza silente annidata da qualche ‘parte’. Non è un modo di ‘dare la colpa’ ad altri, ma un modello di visione più aperto della consapevolezza. La Vita è un intreccio di presenze e la scienza lo ha già capito ed affermato da molto Tempo. Perché, allora, ci si ferma davanti alle ‘porte umane’, non ritenendo possibile che ‘qualcosa’, presente in noi, sia in grado di ‘obbligarci’ a prendere talune scelte non in linea perlomeno con una condotta esistenziale legata alla sopravvivenza?

Si badi bene che è proprio la sopravvivenza che è messa in discussione

Non stiamo scrivendo del rischio di finire in bancarotta, che semmai è solo un frattale della gravità della situazione, ma stiamo annuendo alla possibilità di terminare un ciclo esistenziale del Mondo che conosciamo. Per carità: nessuna fine dei Tempi preannunciata nei libri ‘sacri’. Solo il frutto delle azioni, apparentemente - ‘non sense’, adottate dalla Massa.

Lasciando perdere i consueti ‘capri espiatori’, i casi isolati e isolanti, cosa rimane di chiaramente evidente?

Ben poco. Tutto è confuso e realtà e fantasia danzano a braccetto sul nostro destino. La ‘nave’ marcia dritta verso una direzione già ‘scritta’: in questo senso si può fare 'divinazione'. Un 'capitano' sa dove è diretta la sua nave!

Guarda la prua della nave: dove sta puntando? Ecco. Quello è il nostro destino. Una rotta impostata, programmata. La meta è solo frutto del Tempo della velocità di crociera. 

È possibile leggere questo destino? Certamente: avendo ben chiara la direzione intrapresa o avendo la capacità di leggere il nome del luogo di destinazione finale o l'accesso alla strumentazione di bordo.

Goldman Sachs è molto probabilmente in grado di leggere le 'carte di navigazione', così come molti esponenti di scienza, affari, religione, politica, etc.

Le previsioni ormai sono basate su ‘dati di fatto’. Tra le righe dell’informazione, che ci bombarda attimo dopo attimo, esiste anche l’esplicitazione di verità molto scottanti:

un’unità di crisi per affrontare l’estate di fuoco e il settembre durissimo che il Paese attende, a causa di una crescita ferma e dell’attacco della speculazione.

Un gabinetto di guerra che dovrebbe saper indicare la rotta ed eventualmente tracciare alternative prima del baratro, perché, malgrado la situazione sembra precipitare di giorno in giorno, non sono previste nuove misure a fronte di quelle già prese. La war room anticrisi c’è, malgrado oggi il governo abbia dovuto smentire, in mattina, di aver convocato il comitato, dopo che stamani alcuni quotidiani ne avevano annunciato la prima riunione dalla sua istituzione…
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La gente capisce l’entità del problema? Ho i miei dubbi

Pur essendo sempre preoccupata, la gente in realtà continua a perseguire la rotta preimpostata per programmazione indotta. C’è qualcosa ‘dentro di noi’ che impedisce di destarsi dal torpore dell’essere sempre alla ‘moda’, ossia di consumare tutto, persino se stessi. Le file di macchine abitano il Mondo alla faccia del prezzo della benzina. Non c’è prezzo che tenga, si potrebbe pensare: 

le vetture circoleranno ancora, perché il programma che le anima è sempre attivo.

Eppure, penso che accadrà questo fenomeno di massa, ad un certo punto:

una mattina le strade saranno quasi deserte. Come mai? La gente mediamente livellata per potere economico, non avrà più risorse per fare il pieno alla propria auto. Perché dovrebbe succedere improvvisamente e globalmente? Per questi motivi:
  1. livello economico medio personale molto simile
  2. tenuta del consumo per apparenza nei confronti degli altri, per ‘amor proprio’ e del passato a cui si è tanto ancorati, sino al punto massimo di resistenza.
Questi due fenomeni di massa faranno sì che improvvisamente un cambiamento forzato nell’abitudine si manifesti dalla sera al mattino, come per ‘magia’. Al Gore, nel suo profondo film – ‘Una scomoda verità’ – ad un certo punto parla proprio di questa improvvisa accelerazione nel cambiamento, che appare improvvisamente, come un colpo di coda o un fulmine a ciel sereno. 

Ovviamente, un simile comportamento è risaputo e monitorabile dagli ‘esperti’ ma non dalla Massa, perlomeno ad un livello subito esteriorizzabile...

Dietro a questa cortina di silenzio assenso, si cela anche l’intenzione estrema di voler accorpare le nazioni sotto ad un unico vessillo Europeo, centralizzato nel vero senso del termine. Il surrogato europeo che conosciamo è solo il primo stadio della trasformazione di un organismo che, adesso, rischia tuttavia di mettere a repentaglio la sua prossima esistenza. 

Il dato di fatto, secondo SPS, che ‘nulla è per caso’, porta a supporre per altri versi che ‘il tutto sia stato studiato nei minimi particolari’, prendendo anche in considerazione che, se l’effetto prodotto dalla Massa dovesse essere diverso da quello previsto dai ‘modelli gestionali’, allora il Mondo potrebbe anche resettarsi del tutto

Il reset è perfettamente nelle 'corde' di questa dimensione. Non sarebbe la prima volta.

Questa struttura dell’energia è ‘cerchio centrica’; un loop della possibilità dal quale si esce per triangolazione verticale, ossia ‘alzando la prospettiva al Cielo’, per dirla con enfasi frattale.

La struttura a cerchio 3d è solo una versione prospetticamente compressa di una struttura spiraliforme, caratterizzata da ‘anelli’ diversi della configurazione energetica, tuttavia agganciati l'uno con l'altro, senza fine di continuità. 

Diciamo che le 3d sono come una ‘scatola’ dalla quale non si esce se non in pochissimi modi:
  • ascensione
  • apertura della consapevolezza e inerente ristrutturazione dei propri centri di potere ‘incrostati’ dal tempo della permanenza nelle 3d
  • alleanze con entità sottili
  • biodiversità legata alla nostra differenziazione ed univocità esistenziale.
Il gioco è bello sino a quando dura poco. No?

Ok… Penso che sia ora di ‘finirlo’ per quanto mi riguarda. Perlomeno finire questa versione tarlata del ‘gioco’. Una versione certamente necessaria tuttavia superata, perlomeno per il mio libero sentire

Non attendiamo passivamente che un modello termini, prima di innalzarne un altro. Il crollo potrebbe veicolarci con esso, trovandoci impreparati.

Inganni e nefandezze, oscurità della coscienza, immoralità e/o amoralità. Tutto questo deve finire perché ‘lo spettacolo deve andare avanti’.

Siamo sul Titanic o sulle navi che nel ‘Ritorno del Re’ veicolano le ‘specie pronte’ al livello superiore?

Dipende anche da Noi. Dipende anche da Me…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 16 aprile 2012

Dito medio alzato e scelta.





Entra nel futuro

Leggendo questa porzione di frase, in una pubblicità giuntami via e-mail, la mente ha ‘tradotto’, interpretando i ‘segni grafici’, col nome dell’azienda elettrica ‘Enel’:

En(tra) (n)el (futuro).

La cosa curiosa è che anche la simbologia presente nella pubblicità sembrava sincronicamente idonea alla rappresentazione della Natura del business di questa azienda. L’algoritmo presente nella mente, uno dei tanti, ha decodificato quella ‘simbologia’ in una maniera, per qualche verso, ‘conosciuta’.

Ciò significa che una certa ‘pubblicità’ ha la capacità di entrare nella mente e di radicarsi in maniera oltremodo pervicace.  

Io e la mia famiglia non abbiamo la televisione, ormai da circa due anni, e, comunque, è da molto più tempo che abbiamo tagliato la linea di continuità con quella 'scatola magica' e con tutto quello che ‘ne esce’…

Eppure, la ‘pubblicità ha svariati modi per ‘farsi largo’ nell’inconscio; infatti anche tramite Internet, la radio, le affissioni sui muri ed i giornali siamo assolutamente bombardati da slogan ed abitudini:

è sulla solidità che ruota il futuro (slogan Enel).

Futuro. Questa azienda si lega spesso al concetto di ‘futuro’; essa traccia la propria via nel futuro, ossia contempla un futuro, tra i tanti, nei quali essa ha ancora e sempre un ‘ruolo centrale’. In questa maniera essa profetizza il proprio avvenire, evidenzia una direzione vettoriale in cui essa è ancora ‘viva’c'è.

Perché essa è entrata nella ‘scatola magica’ dell’inconscio da cui si co crea la realtà 3d.

Benvenuti nel futuro.
Il futuro è trasformazione. Il futuro è ciò che Enel costruisce da sempre, con le proprie persone e le proprie tecnologie, rispondendo alle esigenze di oggi e anticipando quelle di domani.
 
Siamo partiti da questo assunto per sviluppare il nuovo calendario Enel.
 
Le centrali sono i luoghi in cui il futuro prende vita trasformando in energia elementi diversi:

l’acqua, il vento, il sole, la terra, le biomasse e l’atomo.
 
Scegliere di rappresentare questi luoghi significa dare visibilità al lavoro necessario per raggiungere il futuro che Enel stessa si impegna a costruire per le generazioni che verranno: 
 
un futuro sostenibile, pulito, vivibile, solidale.
 
E perché questo avvenga, c’è bisogno di tutta la nostra energia.
Link 
 
Perché questo avvenga, c’è bisogno di tutta la nostra energia – dove per ‘nostra energia’ si deve intendere proprio l’energia delle persone

Per sostenere un Mondo come questo e la sua proiezione futura, un Mondo anche ‘Made in Enel’ occorre che la Massa conferisca una buona dose di energia all’azienda Enel, in cambio di altra energia trasformata in un surrogato capace di riscaldare le case, illuminarle, permettere le comunicazioni, etc.

Da ciò si evince molto chiaramente che i veri generatori di ‘energia’ siamo noi e non le risorse naturali che vengono sacrificate come unica alternativa, che semmai frattalmente ci riflettono.

La volontà delle persone è nulla, in assenza di chiarezza e pura intenzione, per cui anche il management Enel rientra in questa verità e, dunque, anche i migliori propositi umani lasciano il tempo che trovano e vengono anch’essi sacrificati insieme alle materie prime terrestri.

Quello che ‘conta’ è la 'forma d’onda' che si è impadronita degli uomini e delle donne che lavorano in Enel, una direzione vettoriale sottile impressa da una presenza non manifesta ma molto efficace in termini di risultanti tridimensionali.

Questo articolo non dirà nulla a tutti coloro che leggono per la prima volta SPS… come è giusto che sia.

Leggiamo questa parola - 'lived' (tradotto letteralmente come 'vissuto') - al contrario:

devil (tradotto letteralmente come 'Demone').

Ciò dimostra la Natura ribaltata di questo piano 3d e il connubio indissolubile tra le polarità dell'Essenza. Noi 'siamo qua'. Non è accaduto nulla di 'sbagliato':

semplicemente siamo qua...

Adesso dove stiamo andando? E, soprattutto, dove intendiamo andare? Il 'vissuto' è come un limone spremuto per estrarne il succo, per qualche motivo specifico. Qualsiasi sua Natura fa adesso parte del 'sapore' di quel gusto corrispondente al cammino tracciato e riassunto nell'adesso:

un 'sapore' che cambia nel Tempo secondo leggi diverse.

Ciò che rimane del limone lo riportiamo alla 'terra' ma il suo valore aggiunto rimane in noi.

Il Mondo descritto dall'attuale paradigma è un limone destinato ad essere ridato alla 'terra'; ciò che rimarrà sarà il valore aggiunto, il succo di quello che 'è stato' e costituirà la base per quello 'che verrà'...

Si genererà un 'bivio' in cui ognuno di noi, il 'raccolto', verrà attratto secondo il proprio 'sunto magnetico', o completezza, verso una delle due 'direzioni':
  1. Rientro nel reset delle 3d
  2. Ascensione verso 'altro'.
Dipende da noi 'scegliere' in 'quale futuro entrare'...

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 1 febbraio 2012

Dopo la neve, buon tempo viene.




Dopo la neve, buon tempo viene.
 
Così recita la proverbialità italica emanantesi dalla propria regionalità o biodiversità. È possibile notare la diretta verosomiglianza tra il significato di ‘quello che viene dopo ad un certo fenomeno’, espresso dal proverbio sopracitato, e quello che accade ad esempio in Borsa, dopo una tendenza ribassista, che fa puntualmente temere per il peggio, mentre offre in realtà l’opportunità di partecipare all’inizio di un nuovo trend rialzista, perlomeno nel breve periodo di tempo.

Ossia, ciò che intuisco, osservando la saggezza di questo proverbio, è quella grande capacità di non farsi influenzare dall’apparenza delle ‘cose’

Dopo il brutto tempo viene sempre il bel tempo.

Se cercassimo di 'fare nostra' questa vera e propria ‘lezione di Vita’, che permette di interpretare una caduta copiosa di neve, in maniera tale da rimanerne solo affascinati, al limite giocosi-gioiosi, ma nulla di più in termini di appesantimento energetico in relazione a quello che 'viviamo percependo' nelle 3d, allora potremmo sempre rimanere ‘neutri’, non ‘attaccati’ alla situazione emersa come ambito della possibilità.

La posizione consapevole permette di mantenere ben salda la centralità, riuscendo persino a scorgere, intuitivamente e mnemonicamente, addirittura il potenziale futuro celato nella manifestazione attuale.

Non solo. Riuscendo a mantenersi ‘stabili’, non facendosi imbrigliare dal carattere illusorio del fenomeno, si può godere della ‘bellezza’ del fenomeno stesso, pur rimanendo ‘fermi’ nella visione nitida di quello che il fenomeno stesso ‘annuncia tra le righe’: senza prenderlo troppo sul 'serio', senza farsi fagocitare 'testa e piedi'.

Questa decodifica del ‘segnale’ diventa saggezza, con il trascorrere del tempo. L’illusione di un fenomeno è da intendersi a livello del ‘fenomeno che verrà dopo’, a livello di 'futuro presente': futuro annunciato nel presente.

Non a livello fisico, bensì a livello di potenziale. 

Nella fisicità, è ovvio, che il fenomeno è reale e concreto. Può fare ‘male o bene’ in funzione di una miscellanea di leggi ed eventi vibrazionali diversi e in funzione della ‘storia’ individuale e collettiva. Un’illusione è relativa alla sua potenzialità, da non intendersi mai come ‘definitiva’, mentre nelle 3d si manifesta tramite condensazione energetica, diventando ‘reale’ e, dunque, con un certo ‘peso specifico’.

Non fermarsi alle apparenze significa vedere sempre ‘oltre’ al fenomeno che si annuncia nella 'concretezza percepita come unica realtà'.

Come prevedere con chi farà affari la camorra.
Conoscere in anticipo i movimenti della criminalità organizzata. Sapere, per esempio, come si spostano i flussi del narcotraffico. Chi stringerà affari con la camorra, quali sono i bersagli del cyber-crime. O dove la corruzione riuscirà a infiltrarsi. 

Così da intervenire sul sistema preventivamente, perché lo scenario preconizzato non si realizzi e le sorti della società volgano, invece, a favore della giustizia. Non siamo ai livelli di Minority Report. Siamo oltre. Al posto dei veggenti di Steven Spielberg, qui c'è un pool di veri esperti di computer science, data mining, scienze sociali e cognitive. Che fa sul serio. Sono i ricercatori del neonato Crime Exploratory (o CrimEx), un Osservatorio sul crimine e l'export della corruzione, costituitosi nell'ambito del progetto europeo FutureICT e coordinato dal Laboratorio per la simulazione dei fenomeni sociali (Labss-Istc) del Cnr di Roma.
 
'L'illegalità è un business fiorente, in continua crescita, trasformazione ed evoluzione', ha detto Rosaria Conte, dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, nel corso della conferenza di lancio di CrimEx. 

Per avere un'idea del giro d'affari: solo negli Stati, la corruzione muove tra gli 800 e i 2mila miliardi di dollari. Il traffico di droga s'aggira globalmente sui 320 miliardi di dollari. La guerra al terrorismo, dall'11/9, è costata mille miliardi di dollari. Mentre in Italia le mafie sono la prima industria nazionale, con guadagni (stimati al ribasso) per 150 miliardi di euro all'anno, pari al 15-20% del Pil

'È urgente adottare un approccio radicalmente innovativo e multidisciplinare per affrontare una delle sfide sociali ed economiche più complesse del nostro futuro', ha esortato Conte. Intercettazioni, controlli fiscali, retate sono utili, certo. Ma si tratta di metodi vecchi, che arrivano quasi sempre tardi e hanno un successo parziale. Servono tecniche più sofisticate

Il futuro della lotta alla criminalità organizzata si giocherà sui modelli computazionali del crimine. 'Si tratta di software che consentono di analizzare enormi reti di dati o simulare le dinamiche sociali collegate alle attività criminali', spiega Barbara Sonzogni, ricercatrice dell'Istc-Cnr Gli esperti del data-mining, per esempio, sono capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno. Per capire: il fatto che Cosa Nostra abbia messo radici negli Stati Uniti, mentre la 'ndrangheta abbia attecchito in Germania o la camorra si sia radicata nella Francia meridionale non è casuale. Ci sono ragioni storiche, economiche, demografiche, sociali, culturali che determinano l'andamento di certi flussi. 

La sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino. Un po' come quando si uniscono alcuni punti di una figura e si intuisce a colpo d'occhio quale disegno si andrà a configurare.
 
Altra grande risorsa, nella quale sono specializzati quelli dell'Istc-Cnr, sono le simulazioni ad agenti, qualcosa che ricorda, alla lontana, i giochi di ruolo tra amici, dove ci sono quelli che interpretano la parte di cittadini, chi fa il ladro, chi il poliziotto. 'Le simulazioni ad agenti sono vere e proprie ricostruzioni virtuali che permettono di modellizzare un fenomeno reale e studiarne tutte le evoluzioni possibili, al variare delle variabili in gioco', spiega Sonzogni. La ricercatrice ha realizzato uno studio di questo tipo sulla camorra in Campania: date le premesse attuali (popolazione, tasso di occupazione, lavoro nero, reddito ecc.) e impostate le regole d'interazione tra i cosiddetti agenti (imprenditori, camorristi, forze dell'ordine), la simulazione gira al computer e determina quale sarà il futuro scenario a seconda delle impostazioni di partenza

'Abbiamo osservato che la repressione dell'illegalità è efficace nel ridurre il racket, ma fino a un certo punto: l'effetto deterrente non è direttamente proporzionale', ha spiegato Sonzogni. 'Intensificare le punizioni sopra una certa soglia, cioè, non porta a riduzioni altrettanto significative della criminalità. Di contro, se i controlli delle forze dell'ordine sono troppo deboli, la criminalità prende il sopravvento'. 

Ma è emerso anche un altro dato: 'Se nelle interazioni si introducono variabili culturali, si riduce l'imitazione sociale che porta a delinquere'. La cultura è un altro efficace contrasto dal basso.
 
Le simulazioni ad agenti sono estremamente utili per prevedere in anticipo i rischi sociali e soprattutto testare gli interventi più efficaci contro le mafie. 'Non abbiamo davvero un'idea precisa di cosa funzioni e cosa no per contrastare le organizzazioni criminali', ha aggiunto Conte.
 
'Il nostro obiettivo è seguire questo approccio innovativo, altamente tecnologico, ma allo stesso tempo fondato su solide base teorico-scientifiche', ha concluso Conte: 'Siamo convinti che il coinvolgimento di diverse competenze, dalle scienze sociali e cognitive alla criminologia, dall'intelligenza artificiale alla scienza della complessità, dall'economia alla psicologia, permetterà un vero e proprio cambio di paradigma nella lotta contro la criminalità'. 

Magari non basterà per realizzare il migliore dei mondi possibili, ma il meno peggio sì.
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  • capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno
  • la sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino. Un po' come quando si uniscono alcuni punti di una figura e si intuisce a colpo d'occhio quale disegno si andrà a configurare.
L’ambito che emerge con sempre maggiore vigore, in SPS, è quello relativo all’analogia frattale. L’osservazione di verità superiori riflesse e diluite in verità direttamente comprensibili, in funzione del livello dell’osservatore e della osservazione consapevole a quel livello: nel nostro caso il livello è quello delle 3d.

Tornando alla notizia precedente, come reagiranno gli ‘esperti’ quando l’intelligenza artificiale, ottimamente programmata, evidenzierà verità ‘scomode’ per l’Antisistema? Ossia quando metterà in chiara relazione gli ambiti ‘governativi’ con quelli di ramificazione mafiosa, cosa accadrà? 

Oppure l’algoritmo è già stato programmato in maniera ‘opportuna’ per cogliere sul fatto solo scippatori e ladri di galline?

Ciò che 'già adesso sappiamo tutti', ossia la grande collusione del potere politico con quello mafioso, verrà dimostrata anche dalla prodigiosa capacità elaborativa dei computer? Ripeto, per chi non avesse colto: ciò che già adesso sappiamo tutti!
 
Però ben vengano tutti i metodi che si ritengono utili al fine di dimostrare delle ‘verità nascoste’.

Attraverso l’analogia frattale è istantanea la conferma di questa sottile comunione del malaffare. Come? Beh… attraverso ‘somiglianze’ che non verrebbero certamente prese in considerazione, come ‘prove’, da nessun tribunale al Mondo. Ad esempio, certe ‘dimenticanze misteriose’ che accadono troppo spesso in ambito giudiziario

Un altro frattale che rivela la 'non intenzione', da parte delle ‘Autorità’, di rivelare questo legame occulto Mafia-Politica è quello riflesso dal comportamento della gente che protegge i mafiosi, ‘nascosti’ in città e paesi, allorquando gli organi di vigilanza inscenano parodie, di tanto in tanto, tentando di penetrare il ‘fortino’ di turno.

Con il tempo e la narrazione in SPS, l’analogia frattale crescerà sempre di più, arrivando a dimostrare tutto il celato che ci attornia ed avvolge come una corda impigliata nella nostra facoltà di discernere.

Occorre sempre tenere ben saldi in mente questi due concetti basilari:
  1. l’intreccio delle leggi Cosmiche e Planetarie a ‘regolare’ le 3d
  2. il ‘vuoto dimensionale’, descritto nell’articolo di ieri, come decodifica al proprio livello di verità troppo ‘alte’ per essere recepite in maniera ‘concreta’ nelle 3d.
Questi due punti, se non ben 'stabilizzati' in noi stessi, daranno luogo ad uno smarrimento 3d conseguenziale dell’individuo non consapevole. Il ‘vuoto esistenziale’ che sappiamo molto bene tutti quanti riconoscere nella società globale.

Lo smarrimento globale è un fenomeno ‘pronosticabile’ da una entità  sovrasensibile in costante osservazione del costrutto umano, che l’ha attirata tramite la liberazione del proprio polo magnetico, durante la fase di ‘caduta’. Queste entità parassite stazionano attorno alla nostra capacità di co creazione, avendoci del tutto ‘conquistati’ a livello inconscio

Tutto quello che co creiamo deriva dal loro grande potere ispirante. Le illusioni rimangono tali, ma una volta condensate nelle 3d, diventano concrete: reali.

Reali e illusorie allo stesso istante. Dipende da noi. Da quale punto prospettico le ‘viviamo’?
 
Termino, per oggi, evidenziando la grande illusione tecnologica, che sottintende la costituzione del parco autoveicoli in circolazione. Quello che ci fanno credere a proposito delle vetture d’uso comune è che la tecnologia sviluppata sia sempre più al top della possibilità. Ma se ci pensiamo bene, la tecnologia è stata sempre più perfezionata nella sola direzione già presa:

quella illusoria relativa allo sfruttamento energetico. 

La diretta conseguenza, che nasce nella percezione della massa, nel tempo,  è una mancanza di alternativa.

Altra fenomenale illusione.

Il motore a scoppio a moto alternato è un divoratore di energia, ed è usato come mantenitore del concetto di continuo bisogno di grandi quantità di energia, e conseguente uso smodato di risorse e il loro relativo impoverimento...
 
L'auto in generale è un affronto all'intelligenza umana ,oltre a consumare risorse inquina, ci priva pure di spazi, ma soprattutto non rende lavoro ma consuma solamente.
 
Quando presentano la Moto GP o la Formula 1, facendola apparire come apice della tecnologia, con enormi scie di calore e quindi energia dispersa nell'ambiente, per non parlare del rumore, anch'esso energia dispersa, e di rumore ne fanno tanto, in realtà vedo Valentino a cavallo di un prototipo ottocentesco, e mi scappa da ridere quando vedo ingegneri costruire le moto con l'aspirazione frontale in linea ai gas di scarico poveri di ossigeno di chi gli sta davanti...
 
Tutte le auto sono dei catorci divoratori di energie,  altamente impattanti, pericolosi, privatrici delle nostre libertà, delle nostre Vite, e vanno trattati come tali, per cui in ogni caso bisogna liberarsene...
Marini Andrea

È una tranquilla notte di Regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati soltanto sette omicidi, tre per sbaglio di persona.
 
L'inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C'è biossido per tutti

Invece non c'è felicità per tutti. Ognuno la porta via all'altro.

Così dice un predicatore all'angolo della strada, uno dall'aria mite di quelli che poi si ammazzano insieme a duecento discepoli. Ce n'è parecchi in città. Dai difensori dei diritti dei piccioni alla Liga artica. Siamo una democrazia. Ogni tanto, sul marciapiede, si inciampa in qualcuno con le mani legate dietro la schiena. Forse la polizia lo ha dimenticato la notte prima. 

Ho guardato in alto, oltre le insegne illuminate e, obliqua su un grattacielo, c'era la Luna. Le ho detto: 'cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?'...
Baol  - Stefano Benni.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 31 marzo 2011

Succederà questo…





Mondo Tridimensionale Terra Antisistemico: succederà questo…

Mentre assistevo alla visione del film Equilibrium sono stato colpito, come da una freccia o da una lancia, in realtà da una fitta di consapevolezza. Che sia stata una voce, un sussurro di una Guida, o il mio libero sentire… non importa; importa solo che questa ‘visualizzazione’ sia giunta. Fra poco, ciò che proverò a 'descrivere' non costituirà certo una ‘novità’, perché l’ho già letto da qualche parte, tuttavia la 'novità' consiste nel fatto che è un mio 'traguardo', un mio sunto o una mia summa di ciò che fa parte del mio Universo, interfacciato all’Universo globale. 

Quando un individuo raggiunge una ‘convinzione’ dettata dalla sincronia degli eventi, delle coincidenze, del lasciarsi andare a ciò che fluisce ancora liberamente, ebbene... quel risultato terrà certamente in considerazione anche quello che ha potuto imprimersi nell’inconscio, ma non solo quello. Ecco quanto.
 
Andiamo verso la ‘costruzione’ di un mondo sempre più globale, perché le spinte della legge d’ottava vanno in quella direzione. Sia il Piano Divino che l’Antisistema spingono in quel senso, anche se per modalità intime diametralmente opposte. Quindi, globalizzazione sempre più marcata. Il ritorno di fiamma dei regionalismi e dei nazionalismi è solo un fuoco di paglia, che comunque costituisce una modalità di lenta prosecuzione della memoria storica e di un rilascio non totale delle tradizioni: diciamo che sono onde secondarie che potranno o meno estinguersi in funzione degli eventi preponderanti futuri. Ora, la storia deviata ci racconta di episodi chiave che hanno contraddistinto il percorso filoguidato dell’umanità

Episodi chiave sono sempre accaduti ad intervalli più o meno regolari. Per rimanere al XX e al XXI secolo, posso citare lo scoppio delle due guerre mondiali e l’11 settembre 2001. Teniamoci molto ampi come portata e risonanza del fenomeno. Il frattale espresso della globalizzazione è l’esistenza inerziale dell’Uno: da lì si viene e lì si torna. Quei 3 'episodi' sono stati contraddistinti tutti da fatti che hanno costituito l’innesco, acceso la miccia dei conflitti. Quali sono questi fatti? 

Un assassinio, una invasione e un attentato. 

Questi sono i fatti accertati e sotto gli occhi di tutti attraverso la santificazione della storia deviata. In realtà, dietro, si nasconde un potere che ha spinto intenzionalmente per giungere sino a quei 3 episodi. Un potere bancario/esoterico, ad esempio. Il motivo che ci viene rivelato dalla contro informazione è legato al business ed alla sete di comando sempre maggiore sulle masse. Ma, ancora più dietro, si annida un altro potere più ‘sottile’, puramente esoterico che non sappiamo dove abbia la ‘testa’, ossia se sconfina addirittura nella sfera extraterrestre, ma non importa, perché dietro ancora esiste l’Antisistema che punta solo ed esclusivamente a mantenere il genere umano alla ‘deriva’ di se stesso per assumere, aspirare da lui tutta l’energia di sopravvivenza che gli serve per ‘andare avanti’

È dunque una questione ‘energetica’ che spinge l’umanità a girare in cerchio: energia vitale e studio 'sottile' dell'uomo.

Oltre L’Antisistema esiste il Piano Divino, per cui anche l’Antisistema ha un senso: perlomeno quello di permettere al genere umano, schiacciato contro le proprie paure, di autoeducarsi attraverso la ‘sofferenza’. Il perché è subito detto: il genere umano è il Creatore distribuito in ogni ambito della Creazione. Il motivo è ‘conoscere se stesso’, e cosa si annida dentro le proprie profondità inesplorate. Frattale chiama frattale…

Cosa hanno rappresentato le crisi economiche, provocate ad arte dalle banche centrali, gli attacchi a Pearl Harbour e a New York? Le due facce della stessa medaglia: altro che dualità! 

Dietro a questi atti drammatici c’è un solo volere ed un solo potere unificato. Ogni evento accaduto ha sempre avuto un perché occulto ed ogni evento è sempre servito per eseguire una certa azione, una certa parte del Piano. Le invasioni dell’Iraq e dell’Afghanistan hanno la stessa matrice dell’invasione dell’Europa nella prima e seconda guerra mondiale. Saddam come Hitler. E adesso? Leggiamo questo articolo, gentilmente postatomi dall’amico Carlo, che ringrazio: 

Gheddafi, Finmeccanica, petrolio, acqua e Dinaro...
Gheddafi e la Francia.
Per circa 3 anni il presidente sionista francese, Nicolas Sarkozy, si è occupato personalmente, assieme al suo staff, di due colossali affari con la Libia: la vendita di una intera flotta aerea da combattimento e un mega investimento per costruire centrali atomiche a Tripoli e dintorni. Tutto ovviamente di marca francese! Stiamo parlando di affari da centinaia di miliardi di euro. Questi contratti nessuno di noi ovviamente li ha visti, né tantomeno Sarkò.
Di volta in volta infatti il dittatore libico ha sostituito le aziende francesi con aziende russe e anche italiane, facendo schiumare dalla rabbia il presidente francese. Ecco perché a fine novembre scorso, il presidente francese inizia una controffensiva mediatica verso Gheddafi.
Casualmente, proprio in quei giorni, arriva a Parigi con tutta la famiglia, uno degli uomini più vicini al colonnello libico, Nouri Mesmari, capo del protocollo di Gheddafi.
Mesmari chiedendo asilo politico per sé e la famiglia è diventato, da allora, il più prezioso collaboratore di Sarkò, svelando segreti militari ed economici della Libia
A guerra iniziata, sempre casualmente, il primo obiettivo dei caccia francesi è stata la flotta aerea libica, composta da 20 aerei tutti russi (Mig21-23 e Sukhol22), come pure da 40 elicotteri, sempre di produzione russa... 
 
Gheddafi e l’oro.
Dopo che la Cina ha annunciato il conio dello Yen d’oro si sono alzate strane voci sul sistema aureo del Medio Oriente. Non a caso il principale iniziatore e fautore del pagamento senza dollari né euro è stato proprio Gheddafi, il quale ha fatto appello al mondo arabo per adottare una valuta unica: il dinaro d’oro!
Il colonnello libico ha anche proposto di creare uno Sato Africano Unito che conti 200 milioni di persone!
Questo ovviamente non s’ha da fare e infatti secondo il sionista Sarkò: “i libici hanno attaccato la sicurezza finanziaria del genere umano”!
Gheddafi in pratica ha deciso di ripetere i tentativi del generale francese De Gaulle, di abbandonare l’uso della carta igienica americana, chiamata dollaro, e tornare all’oro. Verso la metà degli anni 60 infatti il generale De Gaulle con l’aiuto di un influente monetarista francese, Jacques Rueff, denunciò la pericolosa egemonia del dollaro, proponendo per questo il ritorno all’oro come mezzo di regolazione delle transizioni internazionali (abbandonò anche la NATO).
 
Molto probabilmente Gheddafi stava attaccando il principale potere della moderna democrazia sionista: il sistema bancario internazionale
 
Gheddafi e l’oro nero.
Secondo le ultime ricerche, la Libia risulta avere un capitale incalcolabile di greggio e gas. Non solo, il petrolio che possiede è di ottima qualità perché raffinarlo costa pochissimo, cosa questa rarissima in natura. Stiamo parlando di circa 44 miliardi di barili. Inoltre la Libia, a differenza degli altri paesi africani non è indebitata con la Banca Mondiale o con il Fondo Monetario Internazionale, quindi Gheddafi può dettare le condizioni e non subirle.
Il petrolio della Libia finirà nelle mani dell’inglese British Petroleum (che dopo il disastro ambientale non naviga in buone acque), della francese Total e dell’americana Chevron.
L’italiana ENI è fuori! L’Eni infatti perde le concessioni a favore della BP, Chevron e Total. 
 
Gheddafi e l’oro blu.
La Libia, oltre all’oro nero e al gas è ricchissima di acqua, l’oro blu. Sotto i piedi di Gheddafi, sembra esservi un mare grande quanto la Germania, una riserva blu grande almeno 35.000 chilometri cubi.
 
Gheddafi & Unicredit.
La Central Bank of Libya, ha in portafoglio il 4,99% delle azioni dell’Unicredit e insieme alla Libyan Investment Authority – che detiene il 2,59% di Finmeccanica di cui è il secondo azionista - ha raggiunto il 7,58% del capitale di Unicredit. 
Per tanto oggi, la Libia è il primo azionista di Unicredit!
 
Gheddafi & Finmeccanica.
Non tutti sono al corrente che Finmeccanica è una delle principali aziende mondiali che si aggiudica ogni anno miliardi in commesse con i vari governi occidentali.
Nel 2007 il Pentagono, sede della Difesa statunitense, ha commissionato a Finmeccanica la fornitura del valore di 6 miliardi di dollari per la costruzione di 145 velivoli per l’esercito e l’aeronautica. Nel quinquennio 2011-2016 sempre Finmeccanica si è aggiudicata un contratto del valore di circa 570 milioni di sterline con il Ministero della Difesa Britannico. Dal 2008, dopo l’acquisizione dell’americana Drs, Finmeccanica è uno dei principali fornitori del Pentagono e dal 2009 Gheddafi è entrato nel gioco acquistando le azioni di Finmeccanica.
Gli Stati Uniti d’America sono molto preoccupati per questa pesantissima ingerenza libica nei loro sporchi affari economici e guerrafondai
 
Conclusione.
Dopo tutto questo, viene da sé, che il colonnello non poteva rimanere nel suo trono dorato per molto tempo ancora. A questo punto è importante non farsi confondere le idee dalla propaganda vergognosa del Regime mediatico: in Libia non c’entrano nulla le sommosse popolari, i movimenti o le rivolte.
La Libia NON è la Tunisia, NON è il Marocco o l’Egitto!
L’intervento criminale guerrafondaio di Francia, Inghilterra Usa e Italia era in programma da tempo e non dopo le recenti sommosse radiocomandate.
I motivi sono assai diversi, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: interessi economici!
Da una parte Gheddafi ha commesso il grosso errore di ficcare il naso negli affari sporchi anglostatunitensi mediante Finmeccanica, dall’altra il colonnello nel corso degli ultimi anni si è fatto alcuni potenti nemici tra cui Israele, Usa, Francia e Inghilterra. 
 
Non si può scardinare il sistema monetario internazionale senza pagarne conseguenze pesantissime
 
Ultimo ma non per importanza, la Libia possiede allettanti e ricchi giacimenti (petrolio di ottima qualità, gas, acqua dolce e perfino uranio nel sahara libico). Tutto questo, per gli squali e gli avvoltoi mascherati da banchieri internazionali, è grasso che cola.
Ricordiamo che i banchieri internazionale sono gli unici che guadagnano miliardi di dollari da guerre, carestie, disastri naturali e artificiali, attentati, terremoti.
Da www.disinformazione.it 
  
Fenomenale analisi di Marcello Pamio. Ma non fermiamoci qua. Questo frattale serve per capire com’è la ‘procedura’ attuata dal Controllo. Si crea un ‘caso’ internazionale, tra i tanti a disposizione mantenuti in fresco o in caldo per ogni evenienza futura. È stato il turno della Libia. Le ondate di ‘malcontento’ sono artificiali. Il prezzo del pane non può essere un errore del Controllo. Non esiste errore

C’è un’altra intenzione sotto: sempre. 

Osserviamo cosa è successo in questa ondata di guerra verso la Libia, in questo intervento internazionale della coalizione, richiesto esteriormente addirittura dal popolo libico

La risoluzione Onu è giunta alla velocità della luce. 

Rispetto alla velocità notevole con la quale si espresse, l'Onu, ai tempi dell’11 settembre 2001, questa volta possiamo dire che si è battuto il record mondiale di velocità. In fondo si parla di bombardare un paese autonomo, ‘libero’, e poi di ‘invaderlo’ in ampie modalità. Eppure la velocità è sempre maggiore. Ecco il punto.

Dall’11 settembre 2001 la velocità di approntamento di una forza internazionale di 'guerra' è sempre maggiore. Perché? Perché la massa, l’opinone pubblica è abituata dal ‘precedente’. Sfondata una porta non si torna indietro, nemmeno Einstein in realtà lo ha fatto. Il popolo è abituato, vaccinato, educato a ‘sopportare’ questa modalità del fare. 

E la prossima volta sarà addirittura normale fare in questo modo. Le crisi scoppiano ad arte e servono per muovere interessi ‘particolari' ed abituare inconsciamente la popolazione alla prossima e più grande 'mossa'. Dove si sta andando?
 
Torno alla mia ‘visione’ di ieri. Succederà qualcosa…

Ci vorrà qualcosa di ‘unico’ per raggiungere un dato livello! 

Ecco la frase che mi è balzata in testa ieri. Una voce. Una fitta. Un monito. Un avvertimento. Un urlo. Un sussurro. Una certezza!
Mentre assistevo alla visione di Equilibrium, mi si aprivano gli occhi. Avevo letto, il giorno prima alcuni articoli di Hacker che mi avevano veramente colpito, e 'tutto insieme' mi si è formata una chiara visione degli eventi futuri

Sì, ‘cose’ relative al futuro. Il futuro è scritto nella misura in cui non si cambia la direzione intrapresa. Per cui ho letto il futuro che è scritto dall’Antisistema e non certo l'intento dello Spirito globale umano. 

La cosa certa e chiara è che per raggiungere la fase finale che porterà alla densificazione del nuovo ordine mondiale, dovra accadere qualcosa di eccezionale.

Qualcosa di talmente ‘vasto’ che la popolazione mondiale ed i Governi mondiali non esiteranno a dare ‘mandato’ ad una coalizione internazionale di agire indisturbata secondo ogni modalità possibile ed immaginabile. A quel punto, l’ordine imposto sarà molto simile al coprifuoco ed alla legge marziale. Le persone verranno ’marchiate’ e controllate da dentro e da fuori, cosa che già oggi succede, ma a quel punto sarà a norma di legge

Cosa accadrà non lo posso sapere. Sarà qualcosa di eccezionale, qualcosa che farà apparire il crollo delle Torri Gemelle come la caduta di una torre di Lego fatta da un bambino.

Lo so che sto irrorando emozioni negative, ma non posso esimermi, vista la portata del 'segnale' che mi ha raggiunto. Le variabili sono due, secondo me:
  1. l’apparizione di una società extraterrestre
  2. una svolta globale della comunità umana.
Ma se raggiungiamo quel livello sopracitato, la seconda variabile mi sembra francamente irrealizzabile, almeno in tempi stretti ed accettabili, mentre la prima variabile rimane quella più probabile’. Incredibile, vero? Vorrei scrivere molto altro ma forse è meglio fermarmi qua.

Il Controllo è stato autorizzato dalla massa ad agire, tramite gli episodi provocati nel passato. Oggi è tutto più semplice e veloce. Però servirà un fatto molto evidente per infliggere la nuova mossa, quella che condurrà il Controllo ad assumere i panni ‘densi’ dell’amministrazione pubblica ed evidente dell’intero genere umano. Lo si capisce da come tutto quello che non rema in quella direzione, venga spazzato via senza pietà e senza l’intervento di praticamente nessuno al Mondo

C’è la volontà di spingerci sino a quel punto? 

Allora accadrà certamente, perché quando accadrà l’evento, sarà la popolazione stessa a chiederlo. Di questo possiamo esserne sicuri. Come si ‘sposa’ tutto ciò con quanto scritto precedentemente in questo Blog? Alla perfezione direi. Questo scenario 3D può solo oscillare tra un massimo ed un minimo e mai trascendere la sua funzione tridimensionale autoeducativa. L’Ascensione riguarda quella parte del ‘raccolto’ che è pronta. il resto continuerà ad oscillare dando luogo ai cicli della storia Antisistemica. 

Secondo me l’occasione del 2012 potrebbe essere utilizzata per generare un qualcosa di epocale proprio allo scopo evidenziato. Quel qualcosa potrebbe anche essere un ritenuto fenomeno naturale, come ad esempio il terremoto e relativo tsunami accaduto ultimamente in Giappone.  Si dice che sia stato provocato da Haarp. È solo complottismo? Sono solo parole vuote? La tecnologia in mano al potere del Controllo è inimmaginabile, è sufficiente vedere cosa ci hanno permesso di possedere nelle nostre case, per capire quanto siano avanti rispetto alla massa. 

Facciamoci una bella 'meditata' per favore.

Ma, in realtà, cosa possiamo fare? Secondo me, quasi nulla per fermare questa ‘avanzata’. Non la si può più fermare se non accade un qualcosa di altrettanto eccezionale. Però oguno di noi può percorrere il proprio percorso spirituale e ‘conoscere se stesso’. 

Solo in questo modo può sperare di lasciare questo piano e questa dura versione delle ‘cose’. L’Ascensione è la nostra unica via di uscita. Questa versione del Mondo è fatta e concepita solo così e serve proprio che sia fatta e concepita così…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com