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lunedì 3 settembre 2012

Il cielo dell'anonimato è trasparente.




In Italia le vincite derivanti da ‘giochi’ sono avvolte dalla garanzia dell’anonimato, forse a ‘tutela’ della privacy e della ‘sicurezza’ dei fortunati di turno. 

Dal punto di vista mentale, quest’abitudine non fa una grinza; ci si sente protetti. Ma da chi? Dai propri parenti? Dalla Mafia? Ognuno tragga la propria conclusione, ma la sensazione di SPS e che la vera 'protezione' dovrebbe essere quella contro ‘se stessi’. Cosa ne faremo di simili cifre mostruose? Come le impiegheremo e ‘cosa diventeremo’ nel Tempo? Altra domanda: e con la questione tasse come la mettiamo?
 
Per la prima volta vincita tassata. Il vincitore di questa sera non porterà a casa l’intero importo del ‘6’. A partire dal 1° gennaio 2012, ricorda Agipronews, sulle vincite milionarie del Superenalotto è stata introdotta una tassa del 6% sull’importo totale: in altre parole, sui 25,8 milioni di euro vinti questa sera, oltre 1,5 milioni verranno trattenuti alla fonte…
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Le vincite derivanti dal gioco del Lotto sono già tassate al 6% senza limite di importo, ma le vincite degli altri giochi non erano mai state tassate
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Le tasse sono state introdotte nel 2012 e ‘trattenute alla fonte’, per cui il discorso dell’anonimato regge ancora. La tassazione non copre l’intero parco giochi, però:

per ora sembra che le scommesse sportive siano salve, chissà perché poi…
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La solita politica a ‘macchia di leopardo’, che nasconde sempre favoritismi mai casuali. Una strategia, messa in atto dallo Stato, quantomai incoerente coi 'propositi innocenti' portati avanti nelle campagne elettorali ed in sede di annunci improvvisati al Paese in momenti particolarmente difficili dell’emersione della ‘crisi’.

È la consueta ‘costante di sfasamento Antisistemica’

Niente di nuovo, per carità. Anzi, una conferma dell’andazzo paradossale della ‘nave Italia’. Perché le tasse sono solo del 6%, quando un dipendente qualsiasi deve lasciare almeno il 50% del proprio stipendio alla mano statale?

Dato che sono ‘soldi in più’, perché non tassarli secondo le percentuali già in vigore? Sapete perché? Per via di una suggestione mentale da irrorare nella Massa; di un messaggio subliminale con il quale impalare la Massa. Quale? Invogliarla a giocare, concedendo dei privilegi, come l’anonimato e una bassa o nulla tassazione: 

una sorta di paradiso fiscale.

L’anonimato è, tuttavia, solo virtuale in quanto la tassazione rende di fatto rintracciabile il vincitore, almeno dagli ‘addetti ai lavori’ e rende una fuga di notizie sempre possibile, visto che le ‘infiltrazioni’ d’ogni tipo sono sempre all’ordine del giorno.

Insomma, la sostenibilità di un simile ambito è del tutto legata ad un sottile filo ed invade il 'campo da gioco' della recita interpersonale, ossia del fatto che ogni umano si mantenga con scrupolo alla propria parte riservata dal copione. È sufficiente la più piccola fuga di notizie e la questione diverrà pubblica, mandando gambe all’aria ogni forma di tutela riservata ai vincitori, come se improvvisamente la loro sicurezza individuale fosse messa seriamente a rischio dopo l’incasso del denaro supplementare. 

Questa visione è ovviamente facente parte e caratterizzante un insieme sociale circoscritto da confini geografici, egualmente immaginari, frutto della partecipazione attiva/silente della Massa, prima ancora che della separazione virtuale ad opera delle leggi. Questa abitudine caratterizza un popolo ed, in un certo senso, lo identifica agli occhi di un altro popolo, ma molto difficilmente mette in mostra il proprio status ai propri occhi. Perché si è troppo dentro alla questione per accorgersi. 

Infatti, in altri Stati le abitudini sono ben altre:

Usa, vincitore milionario lotteria: mi sono licenziato, farò viaggio.
Una vincita milionaria alla lotteria. È accaduto con l'estrazione del 16 agosto scorso del Powerball, che ha regalato al signor Donald Lawson la bellezza di 337 milioni di dollari, il terzo più grande jackpot mai assegnato in questo tipo di estrazioni. Lawson, al settimo cielo, è un 44enne residente a Lapeer, in Michigan, e ha fatto sapere ieri, durante una conferenza stampa a Lansing, che con i soldi che ha vinto vuole innanzi tutto fare un viaggio e poi intende garantire la pensione ai suoi genitori, perché ora è certo che si potrà prendere cura di loro.

Lawson, nella sua prima apparizione pubblica dopo la vincita milionaria, ha dichiarato inoltre di aver lasciato il suo lavoro come ingegnere ferroviario, e ora sta pensando di allontanarsi da Lapeer. Il fortunato vincitore ha inoltre raccontato lo stupore della madre quando le ha telefonato per comunicarle che era diventato milionario e ha sottolineato che per far durare questo denaro è conscio che dovrà fare una vita senza troppi eccessi.

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Questo modello di consuetudine è diametralmente opposto a quello italico. Senz’altro più aperto e trasparente. I vincitori vengono addirittura trasformati in vere e proprie ‘star’, almeno per qualche Tempo. Perché questa differenza? Cosa mai rischieranno i fortunati messi in luce dalle infrastrutture mediatiche? Non sarà troppo pericoloso per le loro Vite e per la loro privacy? Chi li salverà dai parenti e dagli pseudo amici del giorno dopo? Come per il caso italico, l’unico fronte della questione protettiva che rimane aperto, è quello inerente a ‘chi li salverà da se stessi’?
 
È questo il punto prospettico saliente, un ambito di crescita auto educativa imperniata sul ‘Conosci Te Stesso’. Ogni 'altro' è solo e sempre un riflesso derivante dalla propria condotta di Vita. Vita attuale che è, ovviamente, intessuta anche del peso specifico del ‘passato immemore’, proveniente dalla ragnatela magnetica polarizzata attraverso la matita magica delle altre Vite. Fatto certamente non dimostrabile, vero? Senza dubbio, per una mente che fugge e che si protegge e che analizza logicamente gli eventi, come erogati e veicolati in maniera lineare e sequenziale, a partire dal giorno della propria nascita in poi.

'Chi ci salverà da noi stessi', diventa, ‘facciamo esperienza di noi stessi’.

La Paura è una ‘convenzione’: quella di poter anche morire. La Paura ‘punta sempre in alto’ e trova ampio senso e consenso, appunto, annuendo alla possibilità della propria Morte, come un memo irreprensibile: 
  • ‘ricordati che devi morire’
  • ‘come?’
  • ‘ricordati che devi morire’
  • ‘va bene’
  • ‘ricordati che devi morire!’
  • ‘sì, sì, no… mo me lo segno proprio… è una cosa... Non vi preoccupate!’.
 

E se le vincite fossero anch’esse virtuali? L’anonimato, non rende, di fatto, anche inesistente il caso che esista fisicamente un fortunato vincitore? Il denaro è già di per sé sempre più virtuale. Per Giove! Ma facciamo uno show con il vincitore di turno. Perché dobbiamo vivere sempre in un reame oscuro e ricolmo di diffidenza? 

Ed il vincitore sia generoso nell’amministrazione della propria ‘fortuna’, invece di magari fingere per tutta la Vita di ‘non essere lui’ per timore degli altri. O, ancora, di fuggire via come un ladro, sparendo dalla vista di tutti dalla sera alla mattina.

Occorre avere il coraggio di essere ‘così’. Avere il 'fisique du role', come si suol dire. Altrimenti a che serve tutta questa ‘fortuna’? Se essa è giunta sino a noi è solo per ‘metterci alla prova’, per testare una nostra caratteristica di base, forse da rivedere, come un nodo Karmico da affrontare in maniera coerente. È un cardine molto importante per la propria crescita spirituale, per la propria evoluzione individuale.

Come ci comporteremo?

Dal punto prospettico di SPS le tasse sulle grandi vincite dovrebbero essere più alte ed allineate con la pressione fiscale usuale (questo per conferire peso/zavorra alla ‘fortuna’, che rischia di spazzare via tutti coloro che non sono preparati per gestirla in maniera così inaspettata ed avvolgente), inoltre, l’anonimato dovrebbe essere trasformato in ‘evidenza’. 

È una fortuna, vero? E allora facciamolo sapere a tutto il Mondo, senza Paura. I ‘rischi’ li corriamo solo in Italia? Visto che, ad esempio, negli Usa si festeggia addirittura in pompa magna, si direbbe di sì.

Lo so che ipotizzare un aumento delle tasse è ‘cosa da pazzi’, tuttavia, nel caso di vincite colossali, la differenza tra quello che andrebbe via e quello che rimarrebbe in tasca, sarebbe ancora 'imbarazzante'

Dobbiamo capire che è tutto un gioco di misurazione del nostro livello evolutivo/spirituale e che tutto è sorretto da un piano degli eventi apparente. Permettendo l’anonimato, al fine di proteggere se stessi dagli altri, si permette l’installazione di una sacca oscura impoverente a livello energetico...

La fortuna veicola il germe di 'nuova povertà', da questo punto prospettico

Ovvio, il discorso non vale per tutti, ma stiamone certi che questa esperienza equivale, per la gran parte dei casi, ad una sorta di 'esame maggiore'. È logico che alla persona evoluta spiritualmente, una somma di denaro simile ‘non serva’ e dunque ‘non arriva’ e ‘se arriva', verrà puntualmente gestita e redistribuita in maniera direttamente proporzionale al proprio livello prospettico.

Il comportamento accettato dalla Massa è sempre indotto dalla Regia e, comunque, è sempre all’altezza della situazione, descrivendola a pieno. Spetta alla Massa capirlo e mutuarlo con valore aggiunto direttamente derivante dalla propria risoluzione/decodifica di realtà neo-acquisita.

Sul sito della Sisal, possiamo leggere il 'Contratto per la partecipazione al gioco a distanza':

Articolo 4 - Attivazione del conto di gioco.

6. L’attivazione del conto di gioco, secondo le modalità di cui al presente articolo, è inoltre strettamente subordinata all’attivazione, da parte del Cliente, degli strumenti di autolimitazione, di cui all’articolo 24, comma 17, lettera e) della legge 7 luglio 2009, n. 88, e della conseguente scelta obbligatoria di un limite di deposito per periodo temporale...

8. Le Parti congiuntamente ed espressamente convengono ed accettano incondizionatamente che l’utilizzo del conto di gioco rispetti le vigenti disposizioni nazionali e comunitarie concernenti la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.

Link 
 
Cosa affermerà mai quella legge del 2009? Boh. Però, firmiamo che ne siamo al corrente. Molto bene.

E per quanto inerente alla limitazione delle somme superiori ai 1000 Euro, che devono essere tracciabili e rintracciabili? Il montepremi vinto non farà certo differenza, vero? Ci sarà sempre qualcuno a conoscenza della nostra vincita oppure staremo finanziando il terrorismo internazionale

Il sito della Sisal recita così:
  • Facile
  • Comodo
  • Sicuro
  • Coveniente
Puoi giocare online tutti i giorni dalle 6.00 alle 23.00 Cosa aspetti?
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Co(n)veniente?


A giudicare dall’accuratezza con la quale controllano la corretta sintassi dei termini utilizzati, siamo alle prese con la consueta mancanza italica di coerenza. Oppure no? Magari il livello di coerenza è fissato ad un livello 'altro' rispetto a quello che possiamo comprendere...

Analogia Frattale:

se utilizziamo il termine ‘Coveniente’, utilizzando la funzione di traduzione di Google, osserveremo ad un certo punto che, eliminando le ultime lettere, giunti al termine ‘Coven’ la traduzione dall’inglese darà come equivalente il termine ‘Congrega’. Wow… Che ne dite? 

La congregazione (da congregare, lett. ‘riunire in gregge’) è un gruppo di persone radunato per motivi religiosi oppure laici…
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Chi è che ‘riunisce in gregge’? E, cosa aspettiamo a giocare dalle 6 alle 23? C’è il sospetto che ci ritengano tutti disoccupati e 'coerentemente' ci invitano a 'fare qualcosa'.

Dipende anche da noi (capire).


31082012 V 25,2 + 244 S. Raimondo Nonnato (Una storia epica e leggendaria tipica di un ‘non nato’) + +
01092012 P 25,0 0 245 S. Teresa Margherita Redi (Nascondersi in Dio, nascondersi a se stessi) + 0
02092012 V 25,4 0 246 Sant'Elpidio ( Un ‘Milite Ignoto’ della santità. L’elogio del nulla) + 0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

domenica 28 febbraio 2010

Se le vincite del Superenalotto fossero delle illusioni?





Partiamo dalla notizia, datata dicembre 2009, che ora in stazione potremo intrattenerci, attendendo il treno, con le nuove ed allettanti sale da gioco nate da un accordo commerciale tra le Ferrovie e Lottomatica. Con l’inaugurazione della sala giochi nella stazione ferroviaria di Savona, si è dato ufficialmente il via a questa nuova modalità di intrattenimento. Spero non sia questa la "soluzione finale", trovata dai vertici delle Ferrovie, per ovviare ai ritardi cronici inerente la circolazione ferroviaria. 
 
La cosa certa è che, in questo modo, alle persone si offre la possibilità di svuotare del tutto il portafoglio, attendendo quel treno tanto sospirato. 
 
L’inaugurazione della nuova sala giochi ha visto intervenire  il Ministro Scajola, il quale ha espresso il seguente punto di vista:

"Non mi piace. Non ritengo che il gioco sia educativo. Un mio caro amico per il gioco d'azzardo ci è morto", al che non si è fatta attendere troppo la risposta di Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia; infatti rispondendo al ministro ha minimizzato: "E' un esercizio commerciale".
Mi chiedo; perché il Ministro Scajola ha partecipato se non d’accordo con detta iniziativa? Forse perché non poteva fare altrimenti? E quella sua espressione non è un modo “sottile” di sfuggire alle eventuali critiche dell’opinione pubblica?

Mentre la voce di Moretti risuona “per quella che è”, ossia veritiera, quella del Ministro distorce una dimensione personale piuttosto ambigua.
La scommessa vincente è, infatti, quella delle ferrovie e di Lottomatica che hanno dalla loro parte, la non indifferente fortuna che hanno speso gli italiani solo nel 2009 in giochi&scomesse varie.  
 
Una media di 2,5 Euro al giorno a testa, circa 75 Euro al mese, 900 Euro all’anno. 
 
Oltre 50 miliardi di Euro raccolti nel corso del 2009 nel campo della fortuna e dei giochi in Italia che, nella classifica mondiale, per quanto riguarda la spesa per persona nel settore del gioco e delle scommesse, si piazza al quinto posto.
Sino a qua i fatti sanciti dalla raccolta statistica e dagli incassi; poi si va sulla fantascienza pura quando si asserisce che:
Naturalmente, si gioca per vincere e molti ci riescono: sempre in media, degli 883 Euro investiti, ne sono tornati sotto forma di vincita 609.
L'uscita netta ammonta quindi a 274 euro in dieci mesi (quasi un euro al giorno).

E poi questo altro dato “indicativo”:
Nella divisione fondamentale fra giochi basati sulla fortuna e giochi in cui prevale l'abilità, la scelta degli italiani è chiara, puntando per l'84% sulla ricerca della fortuna e per il 16% sull’abilità dei pronostici.
Allora, dopo questo lungo preambolo, veniamo al dunque.

Ecco l’Antisistema in azione ancora una volta:
  • coinvolge le istituzioni, ossia le persone che ricoprono quelle cariche, nonostante il loro diverso “principio”
  • influisce sulle decisioni degli organi aziendali, perseguendo le solite logiche iper commerciali a tutto campo, senza remore di alcun tipo
  • sfrutta dei cronici difetti delle infrastrutture in maniera tale da perseguire ancora più efficacemente i propri “intenti”
  • evita il più a lungo possibile le risoluzioni di tipici problemi massivi, come il ritardo e l’ammodernamento delle carrozze ferroviarie, deviando l’attenzione della clientela verso strumenti di “ipnosi”, chiaramente funzionanti, come il gioco d’azzardo legalizzato
  • crea, in tal modo, nuovi “adepti” o tossicodipendenti dell’azzardo alla fortuna, pescandoli da un bacino completamente estraneo, proprio come una stazione ferroviaria che “richiama” ogni tipo di cittadino.
  • A livello energetico non risolve, ovviamente, nulla anzi ingarbuglia ancora di più le “acque”
Con 2,5 Euro al giorno di ogni italiano io avrei la ricetta per mettere in funzione un “motore” di ben altro calibro, chiamato Re-distribuzione etica del reddito!

Se, infatti, dovessi chiedere anche solo 1 Euro al giorno per soddisfare questo intento, collezionerei delle grandi e sonanti pernacchie.
Per poi osservare come questo “1 Euro” venga sperperato nei più disparati ambiti e modi, in virtù di un potere di acquisto oramai vicino al ridicolo. Quelle che erano le 2000 vecchie Lire in carta, oggi sono divenute pochi grammi di metallo senza distinzione di valore, letteralmente gettate via in 1000 ed 1 modi diversi.

E vengo al punto centrale del presente articolo; ossia le vincite. È per me vera e propria fantascienza quel dato che ho riportato poc’anzi. Sicuramente è una mia libera interpretazione, però non mi risuona per niente veritiera, nel senso che è troppo generosa nei confronti dei giocatori. Certamente ci saranno una moltitudine di vincite realizzate e non incassate per vari motivi, però il mio grande dubbio che vela solo una certezza è questo:

In Italia vige l’anonimato per coloro che vincono, ossia non si è menzionati ufficialmente e pubblicamente sulla “Gazzetta Ufficiale”. Certo si pagano le tasse sulla vincita, però il controllo si limita alla riscossione che, penso, sia “anonima”. Insomma è come se lo Stato si accontentasse di essere certo di intascare la tassa del 6% sulle vincite e stop. Ma perché? Perché in altri “paesi” invece le persone vincenti vanno a finire in televisione o sul giornale? Perché?

Il pensare comune “tradisce” questa linea: “Se fossi io a vincere vorrei che non lo sapesse nessuno. Pago le tasse e basta. Altrimenti mi ritroverei pieno zeppo di “amici”, parenti, amici degli amici che mi chiedono denaro, e poi la mia sicurezza sarebbe messa in pericolo”.

Quindi siamo tutti d’accordo con questo anonimato? In una Italia che fa la coda per apparire in televisione, una persona che ne acquisisce a pieno il “diritto”, declina una simile opportunità? I rotocalchi televisivi ed i giornali farebbero a gara per averci a “casa” loro. Ed il vincitore potrebbe ancora di più aumentare l’empatia dovuta al momento magico ed “arrotondare” con qualche copertina, qualche intervista, un libro, etc. Per quanto riguarda la sicurezza personale, non penso sia un problema, in quanto di ricchi ce ne sono a bizzeffe in giro; perché dovrebbero rapire proprio il nuovo milionario? Agendo con gli opportuni “accorgimenti” la situazione sarebbe sempre sotto controllo. I pericoli derivano semmai dalla poca abitudine a “maneggiare” tanto denaro, e un simile pericolo è strisciante sia nell’anonimato che nel pubblicizzare la propria vincita.

Ecco però la situazione che si viene a creare a livello di “controllo”. Se l’anonimato impera a ragion di legge, le vincite possono anche essere immaginarie, ossia possono anche non esistere e, pertanto, non assegnare quella parte delle giocate relative al montepremi. Pensiamo ai cento e passa milioni di Euro che recentemente erano in palio con il Superenalotto. Chi può dire che sono o non sono stati assegnati? 
 
Chi controlla in un regime, ancora una volta, immaginario?
 
Questo meccanismo mi ricorda tanto il sistema delle Banche e le loro magiche potenzialità di moltiplicare il denaro ricevuto in custodia, in termini di possibilità di erogazioni di prestiti.
È ancora lo stesso principio badate. Vere e proprie illusioni “garantite” dalla legge.

Su 50 miliardi di Euro di raccolta, a ben vedere, almeno metà dovrebbe tornare ai giocatori; in realtà quanti saranno fisicamente incassati? Secondo me solo le piccole vincite esigibili subito in tabaccheria e poche altre eccezioni...
Oltre a certe somme, entriamo nel mondo delle apparenze, dei miraggi pubblici, nei vuoti di memoria della massa…

In questo buco nero che inghiotte denaro senza fine di continuazione, è impresa ardua invertire il senso del flusso…

“Meditate gente, mediate”…