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lunedì 7 marzo 2016

Se senti qualcosa che ti blocca dentro, è “possessione”.



Riprendendo il discorso (lasciato nello scorso bollettino), un “osservatore (interessato a…)” che si applica, rende (nel tempo) l’osservato (interessato da…) a sua “immagine e somiglianza” ma, non tanto nella “somiglianza” quanto nella “verosimiglianza/quintessenza”, ossia:
l’avere apparenza di vero... Link
ed, allo stesso tempo

rappresentarlo ("vero" = ragione fondamentale) nella sostanza di quello che, in seguito accade.
L’osservazione (interesse per…) è una terra riformazione dell’osservato, che prende a mutare d’apparenza, pur non mostrando mai chiaramente (se l’osservatore dominante, non lo prevede) i termini di un simile “cambiare, senza cambiare”. Un esempio?
La storia umana deviata, in toto. Perché?
Perché… ciò in cui ha, da sempre “qua, così”, creduto la Massa, è una vicenda che narra di “lotte continue per ottenere i propri diritti”. Ossia?
Qualcosa che, a quanto pare, la Massa, d'insieme... aveva perso in un passato mai del tutto chiaro e chiarito.
Per opera di chi/cosa, la Massa, aveva perso quello per il quale, poi, ha preso a combattere regolarmente “in loop”?
Senza risposta... né domanda, apertamente formulata (non sapendo a chi porla), la Massa ha iniziato a combattere per una causa dubbia, contro un nemico dubbio (perché non manifesto). La lotta tra “impoveriti dentro (scordanti, scordati)”, ha descritto il corso della storia deviata (quella che ti fanno studiare a scuola). 
Quella sulla quale basi tutto, anche… il buon esito ad un gioco a quiz televisivo, che regala quattrini in gettoni d’oro (da cambiare presso un intermediario, che applica la relativa commissione, abbassando il montepremi, in una maniera che non risulta mai "in diretta", allorquando il “conduttore” annuncia trionfalmente l’ammontare della vincita potenziale).
Per cui, la Massa ha sempre combattuto contro chi deteneva un certo tipo di potere e un certo tipo di ricchezza e capacità di accentramento e concentramento:
  • contro l’evidenza, insomma.
   

giovedì 28 gennaio 2016

Tutti frutti (1)


 
"Womp-bomp-a-loom-op-a-womp-bam-boom!"...
Che cosa ti rimane da fare se, costantemente – solo e sempre – “qua, così”?
Ti puoi accorgere della “gabbia”, anche mantenendo l’osservazione al livello economico del tuo “budget familiare”:
  • se hai una capacità di risparmio (anche limitata)
  • come puoi investire il tuo denaro, “oggi… per farlo fruttare… domani”?
Tesoro: colloca Bot a sei mesi per 6,5 miliardi al rendimento di -0,08%.
Il Tesoro italiano ha collocato oggi Bot a sei mesi per complessivi 6,5 miliardi di euro ad un rendimento medio negativo dello -0,08% che si confronta con il -0,038% della precedente asta.
Le richieste si sono attestate a 10,75 miliardi di euro per un rapporto bid-to-cover pari a 1,65, in rialzo rispetto a quello dell'asta di fine dicembre che era stata pari a 1,32.
Link
Fai attenzione:
  • il Tesoro italiano ha collocato oggi Bot a sei mesi per complessivi 6,5 miliardi di euro
  • ad un rendimento medio negativo dello -0,08% che si confronta con il -0,038% della precedente asta
  • le richieste si sono attestate a 10,75 miliardi di euro
Sì. Capisci bene. Se tu “cedi temporalmente” cento euro al Tesoro, lo stesso – al termine del contratto (un anno) – ti restituisce di meno.
Un gran bel investimento, non c’è che dire.
Ma “per chi/che cosa”?
E il fatto interessante (e diabolico) è che “l’asta pubblica non è andata deserta (come una certa logica ti autorizza a credere). No, non è una barzelletta. È la “tua” realtà manifesta “qua, così”.
A fronte di un collocamento di 6,5… le richieste sono state pari a 10,75:
  • chi/cosa ha accettato di investire (comprare) a queste condizioni?
  • tu?
  • le famiglie di “risparmiatori/consumatori” italiane?
 

martedì 29 settembre 2015

Il Domino del Mondo by Dominio.


Dopo il "setaccio", che cosa ti raggiunge, se non quello che rimane? 
"Compro se non inquino": ricerca Doxa per il Salone della Csr.
Il 95 per cento degli italiani acquista pensando a ridurre gli sprechi, l'84 è attento a provenienza e metodi di produzione, l'81 per cento sceglie prodotti con minore impatto sull'ambiente.
Sono i dati di una ricerca Doxa Marketing Advice realizzata per la terza edizione del Salone dalla Corporate Social Responsibility e dell'innovazione Sociale in programma a Milano, in Bocconi, il 6 e 7 ottobre. Per Rossella Sobrero, tra i promotori del Salone, questi dati mettono in evidenza quanto passione e sostenibilità siano alla base delle scelte di consumo in Italia.
"La ricerca che Doxa ha realizzato ad hoc per il Salone è molto interessante, - dice Sobrero - perché va a misurare quanto la passione e la sostenibilità condizionino le scelte dei consumatori.
Siamo rimasti tutti stupefatti nel vedere quanto è cambiato l'atteggiamento del consumatore, che qualcuno chiama anche 'consumatore' perché giustamente vuole essere autore delle proprie scelte, in questi ultimi anni.
E quindi anche le aziende si devono adeguare in tempi rapidi, perché il mercato è cambiato"…
Link

L'e-diesel di Audi (Gruppo Volkswagen). Ora... chi ci crederà?
Che cosa "è cambiato"?
Quanta “politica ed abile oratoria (di parte)” ci sono in coloro che svolgono ordinatamente quello che è, e rimane, il loro “lavoro”. Qualcosa che condiziona certamente coloro che seguono/leggono, senza avere troppo tempo/voglia per capire a fondo, di "far proprio".
Il “consumatore… vuole essere autore delle proprie scelte?
  • il 95 per cento degli italiani acquista pensando a ridurre gli sprechi, l'84 è attento a provenienza e metodi di produzione, l'81 per cento sceglie prodotti con minore impatto sull'ambiente
  • questi dati mettono in evidenza quanto passione e sostenibilità siano alla base delle scelte di consumo in Italia…
  • la ricerca… va a misurare quanto la passione e la sostenibilità condizionino le scelte dei consumatori
Che cos’altro “condiziona le scelte dei consumatori”?
Non è una eresia, sostenere che il semplice “prezzo (costo)” è un fattore centrale, che condiziona ampiamente il consumatore, che è dotato di una “capacità di spesa limitata (condizionata) dal proprio reddito familiare”.
Qualcosa che la “crisi” e la sostanziale dipendenza dal denaro, delimitano centralmente.
  • il 95 per cento degli italiani acquista pensando a ridurre gli sprechi (perché ciò che ha comprato “costa” e perché il proprio budget mensile è "quello". Il denaro che si guadagna “costa parecchio”, per cui – in seguito – lo si spende “facendola pagare alla società, che permette di lavorare ma… come degli schiavi, in cambio della propria Vita/energia”)
  • l'84 è attento a provenienza e metodi di produzione, l'81 per cento sceglie prodotti con minore impatto sull'ambiente (su quali basi, il consumatore “decide”?).
Tu compri in funzione del “passaparola”, della “nomea” di un prodotto/marchio/azienda, del tam tam mediatico (pubblicità) che la tal industria decide di “investire”.
In quale misura le tue scelte sono autenticamente “tue”?
Perchè il Gruppo Volkswagen è stato attaccato?