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mercoledì 13 settembre 2017

È una buona giornata per farti un favore…



Nella mia famiglia 1 + 1 era uguale a 3…
Per il mondo erano solo numeri. Ma per noi erano segni invisibili”.
An invisible sign
Dio lascia che i suoi figli siano divorati. Voglio capire perché”.
Amen
Queste sono le regole.
E secondo te, chi ha scritto le regole?
Da che parte stai?
Non ci sono parti. Solo la partita”.
Death note
Sei immers3, dispers3 e ti “cospargi il capo di cenere”… appartenendo a qualcosa (qualcun3) che nemmeno immagini; e non immagini per via di un “blocco mentale”: 
un blocco nella “tua” mente “qua, così”. 
Con “a monte” un evento certo, che non riesci più a prendere in considerazione. 
Probabilmente, ti sarà capitato - almeno una volta, da che “sei viv3” - di sorprenderti mentre, con lo sguardo fisso Oltre Orizzonte, stavi “pensando ad ambiti che, una volta lasciati lì, la mente non sapeva più come mettere assieme, avendo perduto una sorta di connessione altra”.
No? Non è nemmeno il "non ricordare"... è, qualcosa di molto simile al "non essere più in grado di comprendere, di mettere assieme, di ritrovare la logica, il senso, il filo conduttore, etc."; è diverso.
Ricordi solo che non riesci a...
Se (se) non ti è mai successo, ti succederà, poiché fa parte dei frammenti di un evento “a monte”, persino, del “è già successo (del quale non hai alcuna memoria apparente)”. 
Se (se) ti è successo, allora (allora) come puoi fare finta di nulla? 

venerdì 18 dicembre 2015

Se non vedi e non ricordi, non osservi e non interagisci.



La linea E sta sottoterra. Non va in superficie…”.
Time Out of Mind
Che cosa “non esce sino in superficie”?

Ciò che è “al di sotto di…”; alla “sua” radice. All’origine.
L’alimentazione della “forma (emersa)”.
Dunque, che cosa sai in/della superficie? Ciò che "vedi", studi (quello che altri hanno redatto), riconosci, ricordi, etc. Ma, non sai ciò che si annida al di sotto (dove per “sotto” devi intendere: a monte, prima di).
E non lo sai, perché non lo ricordi più.
Lo ignori, dunque.
E avendolo dimenticato, non lo sai. Per cui, consegui (qualsiasi sia l’origine celata alla vista). Da “qua”, puoi riuscire – se te ne accorgi, perlomeno (e SPS te lo sta rammentando da anni) – ad implementare nel “tuo” processo logico/razionale/intelligente/rinsecchito… anche la compresenza silente (Dominio), auto installata al di sotto della prospettiva superficiale.
Mhm… non ti sembra che, allora, la “forma del reale manifesto, abbia un po’ più ‘senso’”?
Ingiusta, rimane ingiusta ma… perlomeno – ora – sai il perché.
E, sapendolo, puoi persino (anche) mettere insieme uno straccio di intenzione, che sia sufficientemente originale (tua, lato tuo) da ritenere di aver finalmente “bucato il firewall ambientale, perlomeno nel senso dell’accorgerti di…
  

venerdì 30 settembre 2011

Comunicazione non scritta.




È possibile da una ‘forma’, o simbolo, ottenere dell’energia sfruttabile dal genere umano? Ossia un altro tipo di free energy.
 
I primi segni divennero la rappresentazione, il simulacro, il simbolo magico, la divinità e il talismano, e il gesto umano così ripetuto divenne rituale propiziatorio, divenne Rito.
 
Queste impronte e l’attenzione stessa necessaria e focalizzata al gesto del segno, diedero vita alle cosiddette forme-pensiero, depositarie di un certo tipo proprio d’energia. Divennero modelli archetipi; giunti fino ai giorni nostri, forme e segni apportatori di energia, di cui oggi forse, sono stati dimenticati i contenuti, i concetti relativi al loro significato. Ciononostante, continuano a tramandare nei millenni il loro messaggio, a trasmettere impercettibilmente, il loro segnale vigoroso
 
Sono stati assorbiti dall’essere umano e ora fanno parte del nostro DNA; anche se non ce ne rendiamo conto, rispondiamo e risuoniamo istintivamente e fisicamente oltre che energeticamente seppure in modo spesso inconsapevole, al loro antico segnale, alla loro forma, al loro messaggio.
Link 
 
Se traccio un quadrato, ad esempio, su un foglio da disegno, quel perimetro delineato dalla mia creatività o ingegno avrà una precisa funzione d’onda nella ‘realtà’ circostante. Quel quadrato produrrà un’interazione con l’ambiente dal quale è ‘emerso’ per mio mezzo. L’individuo sufficientemente sensibile, ponendo una mano aperta sopra ad una simile forma, potrà percepirne la ‘viva presenza’ in termini energetici.

Che cosa succede? 

Si dice interazione una situazione in cui due o più oggetti (agenti o sistemi) agiscono uno sull'altro. Il concetto è azione bidirezionale, con significati distinti nelle varie discipline. 

Più in generale l'interazione è presente in qualsiasi tipo di comunicazione (dove anche il ricevere è un'azione) e nel comando, o nella guida, di macchinari (dove chi opera reagisce agli effetti della propria azione). Infatti per interazione spesso s'intende proprio la comunicazione.
Link 
 
Avviene  una ‘comunicazione’ tra noi e la forma. Dalle forme è possibile estrarre energia elettrica o magnetica o d’altro tipo? Io penso intuitivamente di sì.

L’energia delle forme e dei colori viene percepita, anche inconsciamente, in molti modi nell’ambito sociale, ad esempio nell’arredamento di una casa:

Certi luoghi hanno l'infinito pregio di farci sentire a nostro agio, mentre altri non riescono ad accoglierci nel modo giusto. Le ragioni possono essere molte ed alcune di queste sono da ricondurre al feng shui, la nota disciplina orientale, le cui origini si perdono nel tempo. Un'antica arte che coniuga filosofia ed architettura, sapienza e pragmatismo nel costruire e nell'arredare...

Il termine feng shui si può tradurre come vento ed acqua, due elementi inafferrabili... 

Il punto di partenza è il ch'i, il respiro della natura, l'energia vitale che scorre nel mondo, la quale risponde a precise leggi. Tali principi universali sono racchiusi nel concetto di Li, l'ordine naturale, che gli esseri umani non possono afferrare pienamente, ma sanno bene come esso sia perfettamente proporzionato e rispondente a principi matematici. 
 
Nel mondo naturale regna, pertanto, un'armonia che va preservata e con la quale è auspicabile stabilire un rapporto, proficuo per ambo le parti. Una delle strade percorribili per beneficiare dell'energia naturale è di vivere in simbiosi con essa ed il feng shui e si propone ciò.
Link 
 
Volenti o nolenti siamo immersi in un oceano globale d’energia o informazione. Noi stessi siamo parte di questa energia e comunichiamo, a più livelli, con il ‘tutto’ che ‘è’.

Definire l’invisibilità in un ambito dove è il punto prospettico che regna sovrano, è come voler trovare una spiegazione al fatto che, nelle 3d, oltre ad una curva non si possa vedere cosa c’è: è naturale a quel livello della percezione visiva. Ma se inizio a percepire qualcosa in più, oltre all’informazione visiva, allora quella curva non potrà più nascondere ciò che esiste oltre ad essa, perché il termine ‘oltre’ non sussiste nel momento in cui la densità di un corpo viene superata dalla prospettiva della 'comunicazione allargata'.

La luce naturale è composta da tutti i colori allo stesso tempo. La loro ‘somma’ annulla le relative singolarità. Non è un paradosso ma è la conferma che le proprietà dei colori sono potenzialmente comprese nell’unità di tutti i colori

È solo quando il ‘tutto’ si ricompone che il risultato è ‘assoluto’. Se dovesse mancare anche solo un colore, l’unità sarebbe compromessa.

È anche curioso che il termine ‘unità’ possa essere, allo stesso tempo, simbolo dell’individuo e del gruppo:
  • una unità
  • unità di un gruppo.
Si gioca a rimpiattino nelle 3d. Si percorre un nastro di Moebius infinito se non si osserva da un punto prospettico superiore

Il nostro Sé osserva da un simile livello. Facendo opera di astrazione di sé possiamo ritrovarci al ‘piano superiore’ mentre osserviamo noi stessi che, come un topolino nel labirinto, percorriamo corridoi nei reami illusori della densità energetica. Al posto del pezzo di formaggio, al centro, che cosa ci sarà?
 
Nulla, se non la nostra esistenza terrena attuale consumata sulla sedia del tempo.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 19 gennaio 2011

Creare ad "immagine e somiglianza" per ritrovarsi.





Nel futuro dell’umanità c’è certamente la “rete” globale di Internet. Ormai non se ne può più fare a meno. Anche la “vecchia economia” si è progressivamente convinta di questo e, praticamente, ogni azienda ha il suo spazio nel web. Internet subirà certamente un’evoluzione nel tempo, infatti già da tempo si parla di web 2.0, ossia di una nuova struttura più performante e interattiva, capace di unire le persone attraverso tutta una serie di servizi online, spesso, gratuiti almeno nella loro versione light. Cosa succederà nel futuro anche immediato? Cosa comprenderà il web 3.0, ad esempio? Quale sarà il passo successivo?
 
Il Web 3.0 è un termine a cui corrispondono significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra gli innumerevoli percorsi evolutivi possibili. Questi includono:
  • trasformare il Web in un database, cosa che faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser;
  • sfruttare al meglio le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale;
  • il web semantico;
  • il Geospatial Web;
  • il Web 3D.
 
Trasformare il web in un database. Il computer si trasformerà in una interazione hardware tra cellulare di ultima generazione dotato praticamente di tutto, e CPU snella ed inseribile in ogni contesto della casa. 

Un oggetto molto diverso da quello che siamo abituati a possedere

Un oggetto scomponibile e quasi invisibile. Gli accessori come la tastiera ed il monitor saranno integrabili con le pareti di casa e utilizzeranno la tecnologia senza fili. Il movimento delle mani determinerà le “cose” come in Minority Report o in Matrix Revolution.

Il computer diverrà molto simile alla sfera magica utilizzata, nei cartoon, dalle streghe. Pensateci sopra un po’: non è la stessa cosa?

Diamo al computer proprio questa forma e riflettiamo su quello che può “fare”.

C’è l’unione davanti a noi. I dati verranno caricati nel web. Si useranno software installati nel web, servizi offerti dal web. I social network già dimostrano come siano “virali” utilizzando la sete di curiosità umana. La televisione è già presente come la radio e i giornali. Le diverse comunità tecnologiche costituiranno le razze del futuro: non in base al colore della pelle ma in base della piattaforma utilizzata.

Nasceranno nuove forme di “razzismo”? Nuove intelligenze al silicio?

Dipende solo da noi. Intanto vedo una dinamica unificante in atto, perlomeno nella raccolta degli utenti , generalizzata in questa fase ancora di espansione o di “spinta”. Ci stanno attirando nella “rete” offrendoci servizi gratuiti…

La parola magica è gratis. 

Anche a fronte di un semplice omaggio digitale come una guida o un libro in pdf.
Proprio l’ambito dell’editoria si sta ricavando uno spazio significativo, mediante lo sviluppo di un nuovo concetto della vendita online: l’editoria su richiesta.

Un libro diventa un insieme di bit e non occupa più spazio fisico ma solo "virtuale". Diventa una allocazione di memoria. 

L’archiviazione e la consultazione diventerà molto simile alla struttura della mente: impalpabile nei suoi processi ed effetti tuttavia molto “presente”.

Il mondo vegetale ringrazierà per questo cambiamento di scenario.
Il web diventerà 3D proprio come lo scenario che ci ospita sulla Terra 3D. Emergeranno le forme anche se virtuali. Le dinamiche sono molto simili ai processi della creazione:
  • punto
  • linea
  • superficie
  • solido
È sempre lo stesso frattale espresso dal mondo dei numeri. Avete presente i numeri che scorrono a formare il “tutto” in Matrix: ecco. La “seconda vista” ci permetterebbe di vedere la creazione ad opera del mondo dei numeri. 

La creazione che si divide e si somma al fine di divenire manifesta, che diventa polare attraverso la generazione del maschile e del femminile, dell’attivo e del passivo, dell’equilibrio e dello squilibrio.
La condizione attiva e la condizione passiva: quanto di profondamente rovesciato è questo concetto rispetto a ciò che è memorizzato in noi!

Il fattore che impedisce di osservare i fenomeni alla radice è la nostra miope visione del mondo “sotterraneo” nel quale non crediamo più. Gli infiniti roghi medioevali hanno compiuto un’opera di cancellazione assoluta nei nostri centri di “allocazione” eterei.

Il modello umano è un qualcosa a cui l’evoluzione tecnologica sta decisamente puntando

Il concetto di wireless e di allocazione dei dati su supporti “esterni” e condivisi e… Invisibili, è il modello dell’organizzazione superiore umana: pensateci bene.
Quando la tecnologia raggiungerà il livello della creazione, sarà chiara persino la nostra vera natura. Quel giorno ognuno di noi comprenderà inequivocabilmente persino se stesso.

Quel giorno oneri e onori si bilanceranno: il controllo sarà reciproco… ma viaggeremo sempre su un delicato filo di equilibrio.

“Se guarda attentamente, troverà che ogni cosa ha un punto debole dove può rompersi, presto o tardi”.
Thomas Crawford (Anthony Hopkins) - Il caso Thomas Crawford

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011