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mercoledì 17 maggio 2017

“Dove” vale la pena di guardare.



Otranto, stop al Twiga. Il cantiere fermato per abuso edilizio.
Briatore: “In Italia non si può lavorare”…
Link 
La cronaca quotidiana “serve in tavola”, regolarmente, una serie infinita di notizie che, nella sostanza, ti dicono tutto ed il contrario di tutto (sai perché? Perché tu, personalmente, non hai nessun potere di “verifica”, né di “incisione”. Quindi, ti limiti a “leggere” ed a prenderne atto, sviluppando – nel tempo – una sorta di “impotenza” e, di più, l’abitudine all'impotenza).
“Qua, così” le fake news le assorbi, non le scrivi (le scrivi quando sei, però, parte in causa: quando hai interesse sottodominante).
Eppure, il problema sembra diventato l’esatto opposto (l'evoluzione della censura: l'auto censura. Una forma di prevenzione sempre più avanzata), dato che la legge studia di mettere il “bavaglio” alla tua possibilità di espressione (tu che sei diventat3, prima di tutto, un semplice terminale che si limita a leggere, ed è delimitato, da ciò che legge).
Quel famoso monito, appeso in molti esercizi commerciali, la dice molto lunga:
per colpa di qualcuno, non si fa credito a nessuno”.

martedì 24 gennaio 2017

La tua sicurezza.



Il dispositivo… sa perfettamente quali ricordi rimuovere. E poi sarà il mio cervello a riempire gli spazi vuoti con la mia storia di copertura.
Le bugie diventeranno la verità”.
Incorporated
Dove il “mio cervello” e la “mia storia di copertura”, diventano la realtà manifesta “qua, così”, con “te” al posto di Te… senza più (sempre meno) “colpo ferire”.
Tutto è memoria.
L’informazione si codifica ovunque, comunque e quantunque.
Anche “contro” l’intenzione dominante, che – di conseguenza – deve agire su/in te, preventivamente, al fine di disconnettere una delle due parti utili alla comunicazione.
Da “lì” il concetto, del tutto diverso dall'usuale, di interferenza ambientale in toto (della quale, l’inquinamento atmosferico è la riprova – frattale espansa - più tangibile, ma meno “sottile”)…

venerdì 13 gennaio 2017

Cancellare la memoria.



Per farti accettare determinate “cose (stati)”, vieni indott3 a credere che “sia tutto oro quello che riluce”. 
Questo perché “sei conosciut3”. Il “tuo” funzionamento è (già) noto. 
È il ricordo di ciò, a non essere noto (ma solamente a te e ad ogni individuo nella tua stessa situazione “qua, così”). 
Qualcosa che emerge, in coloro che devono “operare” in un certo momento, solo per il tempo esatto richiesto da quel “momento”. Poi, la memoria si auto cancella… anche in ess3, non visto che “il lavoro è inconscio” e, come tale, lo deve rimanere, al fine di essere perfetto sotto ad ogni punto di vista, ad eccezione dell’unico che conta sostanzialmente per te:
il tuo.
Per questo motivo, appunto, il “lavoro” è – e deve – rimanere… inconscio.
Il “lavoro” è tutto quello che fai, quando richiesto, con l’obiettivo di contribuire a mantenere la realtà manifesta… “qua, così”.
Qualcosa che nemmeno tendi ad immaginare, tanto è arcigna la tenuta AntiSistemica dell’intenzione dominante (che si avvale dell’umanità o, meglio, del resto dell’umanità, come se fosse il proprio “personale domestico”)…
C’è come una “interferenza”, assieme all'aria da respirare (obbligatoriamente). 
Un manto di oblio, un cancellino “naturale”, un panno imbevuto di etere, un intervento costante a “cielo aperto”.
E quello che stai pensando, ora… se giudicato (risultante) pericoloso per il paradigma “qua, così”, viene immediatamente rimosso e cancellato (eliminato, terminato, dimenticato, etc.).
Questo è “troppo, per te”? Non importa quello che stai pensando anche a tal riguardo. Non importa perché è “già successo” e continuerà a succedere ad “immagine e somiglianza” di ciò che “è già successo”:
come puoi, forse, notare
il riflesso non giunge ad evidenziare la dominante
se non attraverso la caratteristica ambientale simbolica sostanziale frattale espansa
qualcosa che, tuttavia, ti devi ricordare che esiste (nonostante tutto).

martedì 10 aprile 2012

Prospettiva e suo 'rumore'.




La ‘fine’ di Steve Jobs coincide quasi matematicamente con l’infezione parassita del Mondo Apple. Come se Jobs fosse un antivirus ‘naturale’, un firewall talmente efficace da lasciare indenni le proprie 'creature' persino dalle mire commerciali più ambiziose delle case che producono i cosiddetti ‘Antivirus’.

Apple, un virus colpisce 700mila computer.
Flashback. Ricordatevi questo nome, perché si tratta, probabilmente, del primo virus che sancisce la fine di una visione romantica dei Mac come macchine indomite e senza punti vulnerabili. Il numero si sistemi colpiti supererebbe le 700mila unità. Ed è un numero, vedrete, destinato ad aumentare.  
 
Ma da cosa trae origine questa magagna per le macchine di Apple? Semplice: 

una combinazione di negligenze che, nel campo della sicurezza informatica, non si devono fare. Prima di tutto da parte dei produttori, che nella fattispecie sono Oracle, che gestisce la libreria Java, e Apple, che presiede alla creazione degli aggiornamenti dei propri computer. Nel Settembre del 2011, viene scoperta una nuova versione di questo malware, Flashback, che si maschera dietro le sembianze di un file d'installazione di Flash. Si visita un sito, viene richiesto di installare Flash come spesso capita, si accetta, parte l'installazione, si inseriscono i dati da amministratore e via, infezione compiuta. Un mese dopo, il malware viene raffinato: 

ora è in grado di disabilitare i sistemi di riconoscimento a suo carico da parte degli antivirus. Passa un altro mese, ed ecco un ulteriore miglioramento: 

ora Flashback sfrutta la libreria Java, utilizzata da molti siti web, per installarsi senza nemmeno bisogno dei dati amministratore. Basta visitare un sito e, se nel computer è installata una vecchia versione di Java, il proprio Mac viene infettato.
 
Il problema è che in tutto questo lasso di tempo né Oracle né Apple tengono in considerazione il problema, così il malware si è diffuso senza che gli utenti nemmeno ne fossero a conoscenza. Si vocifera di nuove minacce per i Mac e del rilascio di un aggiornamento solo a Marzo, ma pare che in realtà quello davvero efficace sia stato rilasciato solo negli ultimi giorni.
 
Aggiungiamo che gli utenti Mac, certi dell'invulnerabilità dei computer della mela, hanno fatto spallucce e, adesso, rischiano di trovarsi il sistema infettato. Si tratta di un trojan, ruba i dati, mette il computer nelle mani di criminali informatici, è dannatamente pericoloso: aggiornate subito il vostro Mac.  

E imparate la lezione, finalmente.
Link

In tempi di ‘crisi’ si è aperto un nuovo Mercato per le aziende ‘allopatiche’ che curano la presenza e gli effetti dei Virus al silicio. Che caso, vero? Settecentomila nuovi potenziali clienti in tempi contrassegnati dalla riduzione dei margini e degli attivi, non è poca cosa. E soprattutto la tendenza instaurata non è per nulla poca cosa. L’infezione è avvenuta. È molto difficile, poi, liberarsene del tutto…

A livello di Analogia Frattale è opportuno notare il parallelo, appunto, tra ‘Medicina Allopatica’ e ‘Aziende produttrici di Antivirus’:

‘curano’ nella stessa maniera, scambiando 'mirabilmente' le cause per gli effetti.

Molto probabilmente il loop descritto è della stessa Natura, ossia, relativa alla rilevazione/rivelazione della presenza parassitaria di stampo non manifesto. Il ‘Controllo’ è riflesso dalla volontà dell’utente di liberarsi dal Virus presente nel proprio Pc e dalla presenza di ‘Aziende’ che si ergono al livello della ‘protezione totale del Pc’; in realtà questi sono pallidi riflessi che mettono in grande evidenza una 'presenza sottile', per chi crede nella frattalità del tutto che non permette di non-lasciare tracce energetiche relative al proprio ‘passaggio/esistenza’ anche nelle 3d.

La presenza parassita riporta per ‘assonanza’ l’immagine/idea del ‘rumore’ o interferenza:

il rumore cambia l’ecosistema.
C'è una forma di inquinamento di cui si parla troppo poco perchè considerata, a torto, non pericolosa e dagli effetti meno devastanti rispetto agli spettacolari disastri industriali a cui ci hanno abituato i media negli ultimi anni: 

è l'inquinamento acustico.
 
Ma una ricerca pubblicata sull'ultimo numero di Proceedings of the Royal Society B

Biological Sciences, getta nuova luce sugli effetti del rumore sul nostro ecosistema.
 
Clinton D. Francis e i suoi colleghi del National Evolutionary Synthesis Center di Durham (North Carolina), hanno studiato per anni alcune zone del New Mexico esposte ad attività umane particolarmente rumorose, rilevando un innaturale aumento nel numero dei colibrì che le abitavano e una contestuale riduzione nel numero di ghiandaie, altra specie tipica di quelle aree.
 
Anni dopo gli scienziati hanno scoperto che in quella stessa zona era aumentato il numero di fiori ma era sensibilmente diminuito il numero di alberi. 
 
‘È un effetto domino’ spiega Francis. ‘I pini dipendono dalle ghiandaie per diffondere i loro semi, mentre i colibrì, agenti importanti nell'impollinazione dei fiori, preferiscono le zone senza le ghiandaie che sono loro naturali nemici, mangiano le loro uova e rubano loro i nidi’. 
 
I ricercatori hanno monitorato vari siti anche all'interno dell'oasi naturale del Rattlesnake Canyon (New Mexico), osservando effetti simili anche sulle popolazioni di pini e di topi: 

questi roditori sono infatti ghiotti consumatori di semi del pino del Colorado (Pinus edulis) e amano i luoghi particolarmente rumorosi. Ma dato che il loro sistema digestivo rende i semi inutilizzabili per la riproduzione delle piante, nelle zone con elevato inquinamento acustico si sta assistendo a un notevole aumento della popolazione di topi e a un diradamento della foresta. 
 
Secondo Francis la situazione non va affatto sottovalutata perchè il pino del Colorado è un elemento importante dell'ecosistema di quella zona, dal quale dipende la sopravvivenza di almeno altre 1000 specie tra invertebrati, rettili, funghi, piccoli mammiferi e uccelli.
 
E come se tutto questo non bastasse una ricerca inglese da poco pubblicata evidenzia come negli ultimi 30 anni il volume del canto degli uccelli sia aumentato per competere con il rumore del traffico e delle attività umane.
Link

Davvero pazzesco, vero? Le dinamiche sfuggevoli sono quelle determinanti. Un ‘rumore’ cosa mai può fare? Viene quasi logico domandarsi con sufficienza. Il rumore è un qualcosa di ‘fisico’ pur non avendo corporeità

Esso è una delle chiavi interpretative della presenza sottile non manifesta, che ha il potere di modifica della densità 3d.

Nel livello etereo, attualmente ‘non rilevato’, della combinazione vibrazionale che conduce ai ‘sintomi’ che caratterizzano la tridimensionalità scambiata per unica realtà, è insita la Natura più alta dell’emersione della versione della ‘realtà’.

Lo comprendiamo meglio quando schiacciamo un interruttore e si accende la lampadina o quando azioniamo il telecomando e si apre una porta. Oppure quando una piccola ‘lastra’ magica si connette ad Internet captando delle onde che circolano tutt’intorno alla propria presenza.
  • vibrazioni
  • onde
  • rumori
  • interferenze.
Il termine ‘interferenza’, dato che il ‘caso non esiste’, identifica molto di più di quello che siamo abituati a concepire

L’interferenza, innanzitutto, è un ‘punto di vista’. 

Per un gruppo di persone intente ad ascoltare in silenzio un oratore o della buona musica, le grida dell’ambulante che passa sotto alle finestre aperte, costituiscono delle noiose e pesanti interferenze, ma se 'lo si va a dire' all’ambulante, costui giustamente sosterrà che si tratta del proprio lavoro, della propria esistenza, della sopravvivenza di sé e della propria famiglia. Per cui?
  
La Vita è una questione di prospettive in cui il ‘rumore’ contraddistingue, identifica, evidenzia, abbraccia, veicola e sottintende scelte e imposizioni miscelate e camuffate nella fruizione del Tempo.

In realtà trattasi di vere e proprie ‘lezioni’ inerenti ad un ‘Piano di Studi’ molto efficace:

lo Studio di Sé, ossia una materia del ‘Conosci Te Stesso’.

In generale, il rumore è un segnale non desiderato, di origine naturale o artificiale, che si sovrappone all'informazione trasmessa o elaborata in un sistema. A seconda dei campi di applicazione il termine assume significati più specifici:
 
  • il rumore nell'acustica
  • il rumore nella psicologia
  • il rumore nell'elettronica.

Rumore (acustica).
Il rumore è un segnale di disturbo rispetto all'informazione trasmessa in un sistema. Come i suoni, il rumore è costituito da onde di pressione sonora.
 
Il rumore è un fenomeno oscillatorio che consente la trasmissione di energia attraverso un mezzo… 

Il rumore acustico è collegato da sempre coi concetti di fastidio e di danno. L'interesse al rumore, e quindi la nascita di studi e ricerche per comprenderne la genesi e gli effetti e tentarne una limitazione, ha un primo impulso con lo sviluppo delle città, in particolare Roma, e successivamente con lo sviluppo delle realtà industriali.
 
Il problema del rumore urbano fu oggetto di legiferazione anche da parte di Giulio Cesare, che a questo scopo promulgò la Lex Julia Municipalis, che impediva il passaggio dei carri fino al pomeriggio inoltrato, spostando e concentrando di fatto il problema la sera e la notte
 
Utilizzi del rumore.
I ricercatori, poiché il rumore contiene energia, e può contenere informazione, sono alla ricerca di applicazioni utili del rumore.
 
Si sfruttano elementi bistabili non lineari (per esempio un pendolo con una molla che crea due posizioni stabili). Se il rumore ha sufficiente energia può riuscire a commutare la posizione del pendolo dall'una all'altra posizione stabile. Del materiale piezoelettrico ricava energia da queste oscillazioni…
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Rumore (psicologia).
Il rumore (o rumore informativo) in psicologia e semiotica, è un disturbo causato dall'eccesso di informazioni, tale che anche l'elemento potenzialmente utile non viene riconosciuto, nemmeno individuato, o individuato con difficoltà.
 
Costituisce rumore anche l'eccessiva ripetizione di un segnale, poiché le risorse cognitive utilizzate per la sua interpretazione diminuiscono via via che tale segnale si ripresenta con cadenza ciclica, limitando il livello dell'attenzione verso di esso.
Link 
 
Rumore (elettronica).
In elettronica il rumore (o noise) è l'insieme di segnali in tensione o corrente elettrica indesiderati che si sovrappongono al segnale utile trasmesso o da elaborare, tipicamente presente sul canale di comunicazione tra utenti o apparati elettronici e sui dispositivi di ricezione/elaborazione.
 
Si distingue tra rumore e disturbo: 

per rumore solitamente si intendono segnali di origine aleatoria provenienti dall'interno e vengono descritti in termini probabilistici, mentre i disturbi sono segnali che provengono dall'esterno e possono pertanto essere descritti in termini deterministici ovvero interferenze.
 
Il rumore consiste di ‘fluttuazioni’ dovute a proprietà fondamentali della materia e in quanto tali di origine interna e non eliminabili

Queste fluttuazioni che si osservano a livello macroscopico derivano da fluttuazioni a livello microscopico. Si manifestano nella forma di segnali casuali il cui andamento nel tempo non è descrivibile analiticamente, ma solo in termini statistici.
 
L'effetto indesiderato consiste dunque in un'alterazione o distorsione del segnale utile contenente informazione tale da poter inficiare il corretto processo di rilevazione/elaborazione a valle della trasmissione.
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Ecco delle note utili al fine della rilevazione/rivelazione della ‘sorgente di rumore’ eterea:
  • il rumore è un segnale non desiderato, di origine naturale o artificiale, che si sovrappone all'informazione trasmessa o elaborata in un sistema
  • il rumore è un fenomeno oscillatorio che consente la trasmissione di energia attraverso un mezzo
  • i ricercatori, poiché il rumore contiene energia, e può contenere informazione, sono alla ricerca di applicazioni utili del rumore
  • il rumore (o rumore informativo) in psicologia e semiotica, è un disturbo causato dall'eccesso di informazioni, tale che anche l'elemento potenzialmente utile non viene riconosciuto, nemmeno individuato, o individuato con difficoltà
  • costituisce rumore anche l'eccessiva ripetizione di un segnale, poiché le risorse cognitive utilizzate per la sua interpretazione diminuiscono via via che tale segnale si ripresenta con cadenza ciclica, limitando il livello dell'attenzione verso di esso
  • in elettronica il rumore (o noise) è l'insieme di segnali in tensione o corrente elettrica indesiderati che si sovrappongono al segnale utile trasmesso o da elaborare, tipicamente presente sul canale di comunicazione tra utenti o apparati elettronici e sui dispositivi di ricezione/elaborazione
  • il rumore consiste di ‘fluttuazioni’ dovute a proprietà fondamentali della materia e in quanto tali di origine interna e non eliminabili
  • l'effetto indesiderato consiste in un'alterazione o distorsione del segnale utile contenente informazione tale da poter inficiare il corretto processo di rilevazione/elaborazione a valle della trasmissione.
Dunque? Che cosa possiamo desumere dalle informazioni normalmente a disposizione consultando la ‘Rete’, a proposito del ‘rumore’?
  • che è in grado di modificare la realtà percepita
  • che è un segnale contenente informazione
  • che l’informazione contenuta è ‘molteplice’ e c’è del 'valore aggiunto alla rimanenza'
  • che contiene energia propagata attraverso un mezzo, o attraverso delle proprietà fondamentali della materia
  • che diventa interferenza quando non si è in grado di polarizzare l’informazione ricevuta.
In definitiva:

che dipende da noi concludere se un ‘rumore’ è caotico o ordinato. Noi facciamo la differenza. Il nostro apparato ricevente, se è in grado di decodificare, ‘giudicherà’ quella trasmissione opportuna, o viceversa, continuerà a ‘dipingere’ nella solita modalità la ripartizione duale tra ‘fastidio’ e ‘piacere’.

Il giudizio è prospettico anch’esso. Vivendo su una simile onda di separazione cadremo nella polarità perpetua della Natura vibrazionale delle 3d. Da ciò si desume che è possibile vivere ed ‘essere’, anche nella fisicità, nella più completa e totale armonia, dal momento in cui è possibile capire la modalità imperante di un ‘luogo’ e della sua diretta causalità.

La ‘causa’ della disarmonia è la nostra mancanza di polarizzazione dell’osservazione e, di fatto, è contenuta in noi, dipende da noi, ci riassume in ogni dato istante. 

È possibile armonizzare gli opposti se attraverso la nostra funzione ‘ponte’ riusciamo a non essere travolti dal ‘rumore delle cascate della realtà’.

L’osservazione, e non l’osservato, può armonizzare l’ambiente, ma solo previa armonizzazione del proprio ‘contesto’. Sembra il classico paradosso temporale 3d, eppure l’equazione è finalmente sciolta. L’osservatore è al di fuori del costrutto 3d. Mediante triangolazione di Sé è possibile ‘risolvere’ la realtà percepita come segnale proprio e riflesso.

Il ‘fuori’ discute col ‘dentro’ in maniera solamente proattiva, virtuosa, lo può anche ‘modificare’ ma solo se il ‘dentro’ non è armonizzato e, in un certo senso, è disposto a cedere alle pressioni esterne.

La direzione della ‘crescita’ è biunivoca, ma solo se la ‘pressione’ derivante dalla presenza di Sé è cedevole, altrimenti la biunivocità è tale, ma ‘cresce’ e si manifesterà a tutto tondo senza arrendevolezza apparente né sostanziale.

Lo so, è un discorso che sto rendendo un po’ troppo complesso, anche se non è facile rendere a parole quello che si ‘sente’ per altri versi…

Il ‘fuori’ può far smarrire il ‘dentro’ solo se il ‘dentro’ è lontano da Sé. Altrimenti lo scambio di informazioni è polarizzato ed armonizzato in continuazione e non incarnerà mai ‘Lezioni’ d’altro tipo. Sulla Terra 3d non occorre soffrire per forza. 

L’interferenza è sempre propositiva e tale, solo se lo si necessita.

Dipende da noi…

Vibrazione.
Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d'equilibrio... 
 
Le vibrazioni possono disperdere energia e creare suoni e rumori indesiderati. Quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca…
Link

Una oscillazione attorno ad un punto d’equilibrio.

La vibrazione scaturisce da un 'equilibrio'. È un ‘andare avanti’ rispetto al dove si è. I concetti di dispersione e di riduzione del rumore sono solo frutti della propria non consapevolezza e dell’attuale punto prospettico dal quale si irraggia questa realtà.

Cambiare vibrazione è… cambiare prospettiva in maniera ‘totale’. Farlo, diventa estremamente 'opportuno', in quanto l'armonia delle sfere è da ritrovare, essendo 'perduta'. Tra i Pianeti, frattalmente, se ne registra la mancanza perlomeno di uno, del quale non rimangono che frammenti a monito e memoria di quello che fu. Ricordare e poi cancellare il ricordo, ancorando la consapevolezza nella prospettiva, riporterebbe armonia nel 'tutto.

Non ci servono 'monumenti alla pazzia', di nessun tipo essi siano, o almeno, servono per non dimenticare del tutto, come dei Flashback, ma poi occorre non diventarne dipendenti tramite divinizzazione o creazione di 'dirette' eggregore occludenti.

Agganciare e lasciare andare: come quando si respira.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 1 giugno 2011

I confini e l'Amore.





Mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
la nostra separazione e quello che siamo
Anche questa mattina – Nazim Hikmet

Vivere nel corpo denso implica la definizione di alcuni limiti, la loro condensazione nell’evidenza della fine del corpo fisico stesso. Ma, in realtà, nella realtà che possiamo solo ‘ascoltare’, noi finiamo proprio in concomitanza di questi limiti ‘imposti’? 

Cosa c’è al di là di un braccio o di un piede? 

Se stendiamo una mano di fronte a noi, possiamo osservare il nostro eterico, ossia quella strana bruma che s’emana o che reagisce ai nostri confini presunti. Siamo ancora noi quella evidente reazione? 

Ossia, il confine fisico e quello sottile coincidono?

Introducendo un altro tipo di confine e ritenendo quell’effetto ancora riferito alla nostra presenza, allora dove giungiamo veramente? Sin dove ci estendiamo a partire dal nostro cuore, sia esso solo l’organo fisico, sia esso anche il campo magnetico? Il campo toroidale del cuore ci avvolge perché è più grande della nostra fisicità, per cui i nostri confini sottili sono ancora da ‘ritoccare’. Che dire dell’effetto Aura? Ancora un ‘effetto’ esterno a noi: un’altra illusione. E che dire della Mer-Ka-Ba? Ancora maggiori dimensioni attorno a noi. 

Ancora effetti di noi all’esterno del ritenuto ‘noi’. 

Da questa posizione paradossale, delle vocine ‘interne’ ci sussurrano strane modalità del ‘fare’. Vocine che hanno senza ombra di dubbio un senso, una direzione, una sorgente… ‘esterna’ a noi. Ancora una volta il concetto di confine fisico va rivisitato, perché troppo sterile e riduttivo rispetto all’arco multisensoriale che ci contraddistingue. La 'prospettiva' è tutto, in questo ambito del riconoscimento di sé. 

La prospettiva è la consapevolezza, l’attenzione di essere sempre presenti a se stessi. Da quale livello decidiamo di osservare? E osservare cosa?
  
Osservare la separazione è vivere la separazione: è sapere che esiste ma che non è tutto. Sapere che esiste perché l’abbiamo vista dall’alto, sapere che non è tutto per mantenere la ‘rotta’ quando ne siamo avvolti…

La prospettiva: un faro nella notte.


Ecco anche perché esistiamo allo stesso tempo in più dimensioni. Allo stesso ‘tempo’ scorre tutto, oppure allo stesso tempo esiste il tutto. Frattalmente è presente in noi questa frequenza multipla, come ad esempio possiamo rilevare quando giungiamo all’evidenza che la mente non è ‘singolare’, ossia che non è riferita alla unicità fisica dell’organo che la rappresenta, bensì che essa è una e multipla allo stesso tempo

Un solo contenitore per diverse dimensioni dell’elaborazione. 

Ci accorgiamo di avere perlomeno due differenti menti quando ci accingiamo a fare delle operazioni di digitazione attraverso l’uso della memoria
 
Digitate una password, ad esempio per il conto online, senza il ‘conteggio’ della mente che giunge in ritardo. Provate… Abbiamo due modalità:
  1. digitare direttamente da tastiera
  2. digitare attraverso una simulazione della tastiera a video (per questioni di sicurezza).
La seconda modalità, più lenta, mette in risalto la differenza tra due tipi di ‘mente’. Posso anche errare nell’usare il termine ‘mente’, infatti questa è la definizione attraverso il linguaggio che mi sento di scegliere. Ognuno pensi con la propria ‘lingua’: il risultato non cambia.

Pensate di essere nella seconda modalità e di dover fare a meno di ‘ripetere mentalmente’ la singola ‘cifra’ che occorre digitare, al fine di giungere alla composizione della password completa. Forzate questa eventualità perché, ad esempio, qualcuno potrebbe leggere il vostro pensiero mentre digitate e dunque potrebbe carpirvi la password intera. 

Evitate di ripetere coi pensieri quello che digitate per non farvi copiare il codice segreto.

Vi accorgerete che esistono due ‘sfere’ che agiscono sfasate di qualche attimo l’una rispetto all’altra. Potete schiacciare sul singolo tasto ed un attimo dopo dover ‘recitare’ quello che avete già digitato. Stiamo parlando di attimi. 

La ‘recita’ che arriva subito dopo è inutile. Perché la facciamo?

Siamo prevedibili in questo. 

Impariamo a controllare il processo e a capire che le informazioni giungono in un’altra maniera rispetto alla semplice ‘recita’ della mente di superficie, la quale si inserisce in un processo come un ‘impiccione’ sgradito in una conversazione intima.  

Questa interferenza crea una ridondanza dell’informazione dentro di noi, fa confusione, agita le acque

Questo rumore di fondo 'ci stacca' e contribuisce a separarci internamente, inoltre questa separazione viene, con il tempo, esportata, replicata anche al di fuori di noi. Perché? Perché è tutto strettamente dipendente dai nostri processi ‘magici’ interiori: nulla escluso.

Cosa abbiamo provveduto ad esportare al di fuori di noi?

L’interferenza ‘parassita’ è davvero da intendersi come estranea al nostro processo di crescita? Per comprenderlo alziamoci di livello, perché se ci stiamo dentro non possiamo osservare l’intero ‘paesaggio’.

Ecco… 

Da questa nuova posizione possiamo vedere che il segnale parassita è agganciato a/in noi e che, tuttavia, quel segnale o dispositivo è divenuto una parte di noi, come le parti di un razzo: si staccherò quando avrà esaurito la sua spinta, il suo scopo.

Lo dobbiamo ringraziare per quello che sta facendo. 

Quello che sta facendo non ha un senso immediatamente comprensibile per noi. Lo capiremo più avanti quando saremo capaci massivamente di alzare la prospettiva da cui ci affacciamo sul Mondo.
 
Al pari di un globulo rosso o del sangue o di una ciglia, le entità parassite hanno un proprio senso all’interno del senso evolutivo degli  Human Bit. Nulla è per caso, tutto è opportuno. Ne avremmo potuto fare a meno? Certamente. Ma è andata così ed è inutile piangersi addosso. Così è stato e così sia.

Le conseguenze? Questo Mondo alla rovescia

Un Mondo che va sempre di fretta, che necessita sempre di nuovo carburante per non collassare, che non ha ancora accettato il flusso dell’abbondanza, che ospita diverse specie in evoluzione condensate in un unico corpo evidente oltre all’infinita scia di altre creature similmente sulla ‘via’: sassi compresi.

La spinta che l’Antisistema necessita per continuare a ‘rimanere in piedi’ è costituita anche dai nuovi bacini dell’economia gonfiati per l’occasione. Bacini che iniziano a marcare il passo, per cui a breve toccherà all'Africa

Cina: L'attività manifatturiera rallenta ulteriormente a maggio.
Da Yahoo 
 
Australia: -1,2% Pil nel primo trimestre, maggior calo da 20 anni.
Ricordiamo che alla base di questa pesante battuta di arresto gli economisti hanno citato le recenti innondazioni che hanno colpito duramente varie regioni del Paese, oltre alle conseguenze legate all'incidente della centrale atomica di Fukushima ed al terremoto che ha devastato il Giappone.
Da Yahoo 
 
Il clima ha colpa? Il clima probabilmente non sfugge a certe logiche frattali in corso. Il clima rispecchia l’eterico che gli umani hanno tutto intorno a sé, solo che è inerente a quello della sfera terrestre: un grande essere amorevole che ci ha accolti in e su di sé

Un essere di 'marca' femminile che si completa con la marca maschile del principio solare, ma solo sino a quando ci relazioniamo alle 3d: al di là tutto cambia.

I sensi di colpa non hanno senso, se non nel momento in cui li autorizziamo ad insegnarci qualcosa. 

Essi riflettono senza giudizio solo il nostro operato e rappresentano uno stop oppure uno start: dipende da noi. La ‘colpa’, allo stesso modo, è un riverbero, un segnale ancora nostro, direzionato nell’ambiente e rilfesso dall’ambiente; un giudizio fine a se stesso, che trova il confine, di rimbalzo, della nostra presenza, come un boomerang o un effetto mirabolante di sponda nel gioco del biliardo. 

Tutto ci ‘appartiene’, nel senso avvolgente, intimo ed educativo, del termine.

Un'altra crisi? Derivati in circolazione pari a 10 volte il Pil mondiale.
Tokyo - Un'altra crisi finanziaria sarebbe inevitabile, perché le cause della precedente non sono ancora state risolte. A dircelo è Mark Mobius, gestore di Franklin Templeton, oggi considerato uno dei massimi esperti mondiali di paesi emergenti.
 
C'è sicuramente un'altra crisi finanziaria proprio dietro l'angolo, perché non abbiamo ancora risolto nessuna delle cause della precedente’, ha detto Mobius durante una conferenza al club dei corrispondenti esteri a Tokyo, in risposta a una domanda sulla recente volatilità del mercato, riporta Bloomberg.
 
I derivati sono regolamentati? No. C'e' ancora una crescita dei derivati? Si’. Il valore totale dei derivati nel mondo eccede di 10 volte il Pil globale, ha sottolineato Mobius, che gestisce oltre $50 miliardi. ‘Con questi volumi e con i capitali che si muovono nelle direzioni più svagate, la volatilità e la crisi nei mercati è inevitabile’, ha aggiunto… Le grandi banche americane stanno diventando sempre più importanti dopo la crisi finanziaria e il numero delle ‘too-big-to-fail’ dovrebbe crescere del 40% nei prossimi 15 anni, secondo i dati di Bloomberg. Il Fondo Monetario Internazionale avverte anche che devono essere aumentati i requisiti di capitale in queste istituzioni.
 
Le banche ora sono piu' grandi di prima? Si lo sono’, ha detto Mobius. "Too big to fail".
Da Yahoo 
 
Uno dei commenti che seguono questa notizia, riporta queste considerazioni:

Nel migliore dei casi, se tutto va bene, siamo rovinati. Le Borse sono la più subdola truffa inventata dagli speculatori! Le banche sono degli Enti equiparabili ai Casinò... vincono sempre... a spese degli Altri.
 
Ok. Tutto vero (anche se, vedremo più in là nel corso degli aventi di SPS, che tutto dipende da noi; persino questo aspetto diabolico conferito alle Borse). E questa è l’aria che si respira mediamente nella massa, un sottile modo di dire che la massa ‘conosce’ l’artifizio utilizzato per tenerla sotto incantesimo: altra illusione. Il 'trucco' è molto più profondo e sensato di quello che si potrebbe credere.

Morto un Papa o un Re se ne elegge un altro. 

Se il cambiamento è solo inerente all’aria che spostiamo esternamente, otterremo solo di spostare la polvere che muoviamo al nostro passaggio fisico: nulla di più. Poi, la polvere torna lentamente a depositarsi e a coprire le ‘superfici’

Non occorrono rivoluzioni ma approfondimenti sulla via del ‘Conosci Te Stesso’.

Il resto diventa una conseguenza, come un buon profumo emanato da noi stessi piuttosto che un sottile puzzo coperto da un ottimo profumo.

Notiamo l’apertura del Mondo. La lenta apertura di un modello giunto alle sue estremità più dense.
 
Cellulari, Oms: ‘potenzialmente cancerogeni’.
Utilizzare un telefono cellulare potrebbe aumentare il rischio negli esseri umani di ammalarsi di certi tipi di cancro al cervello, e gli utenti devono prendere in considerazione alcuni modi per ridurre la loro esposizione.
 
Lo hanno detto oggi, esperti in materia dell'Organizzazione mondiale della sanità.
 
Un team di 21 ricercatori da 14 Paesi riunitisi all'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Oms ha detto che un esame di tutte le prove scientifiche disponibili suggerisce che l'uso di cellulari potrebbe essere classificato come ‘potenzialmente cancerogeno’.
 
Questa classificazione potrebbe spingere l'Oms a rivedere le sue linee guida sui cellulari, secondo quanto detto dai ricercatori dell'Agenzia, anche se prima di dare una risposta definitiva è necessario svolgere altre ricerche.
 
L'Oms in precedenza aveva detto che non era stato stabilito alcun legame tra l'uso di cellulari e il cancro.
Da Yahoo 
 
Non succederà nulla dopo questa ‘apertura’? Cosa ne pensiamo noi? Ognuno di noi contribuisce a fare da somma. Lo scetticismo dimostrato per ‘queste cose’ è scetticismo nei nostri confronti. Su che cosa siamo scettici? 

Facciamo analisi interiore di noi stessi e non erigiamoci a giudici del Mondo o altrui. 

Quello che ‘conta’ siamo noi: ognuno di noi. Capite la sottile differenza?

Insieme siamo Uno.

Percorriamo tutte le ‘direzioni’ ed oltrepassiamo i luoghi comuni.

Impariamo ad ascoltare il nostro corpo, perché il corpo si ama, si vuole bene, si autoguarisce, non mente (grazie all’amico Diego)…

Ecco delle foto del cielo, sopra di me, relative a venerdì scorso, quando una violenta tempesta con grandine ha flagellato la zona del Vigevanese. Osserviamo come le polveri del vulcano Grimsvotn, in Islanda, siano giunte in Italia senza che nessuno ci abbia avvisato. Questo frattale ci indica quanto siano vere le notizie relative alla radioattività che giunge dal Giappone ad ogni latitudine.

Cielo in versione 'normale' il giorno prima...


Cielo in versione 'cenere' il giorno dopo...


Cielo in versione multicolor lo stesso giorno... 
 


La Madre Terra sta pensando molto intensamente, a quanto pare.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com