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venerdì 23 ottobre 2009

Vivere secondo logica.



L’essere umano è un “veicolo” che, nella dimensione spazio/tempo, ha espanso la propria capacità di “intendere e volere” in maniera logica. Il grande protagonista dello sviluppo della società umana è il cervello. Tale organo funziona alla stregua di un computer estremamente potente e sofisticato; in una sola parola inarrivabile per la moderna scienza. Ogni aspetto della vita viene misurato, analizzato e pianificato tramite le potenzialità della mente logica. Ci sono formule che spiegano ogni cosa e dogmi assoluti come l’impossibilità di avere un moto perpetuo senza apporto di energia. La fisica classica ha in pratica decretato la morte dell’energia libera e liberamente sfruttabile da ognuno di noi… Perché? Perché è impossibile per gli scienziati che esista una fonte di energia di questo tipo. Perché? Perché le loro formule dicono così! O forse, mi chiedo io, perché il potere che “nutre” l’attuale classe scientifica mondiale intende in questa maniera! Mi rendo conto di scrivere cose ovvie, insomma di scoprire l’acqua calda. Se vado a parlare con amici, conoscenti, etc. sembra che tutti sappiano che la verità viene celata; sembra che ognuno sappia esattamente l’entità della verità. E allora perché il mondo non cambia? Perché noi tutti ce ne freghiamo… In fondo ci sta bene così. Stiamo bene con le nostre droghe fatte di calcio, sesso, giochi, gossip, computer, lavoro che non ci piace, etc. E allora perché ci lamentiamo? Mediamente parlando con la gente si registra un tono d’insofferenza verso questo modello di vita, eppure sono pochi quelli che fanno qualcosa per cambiare i propri orizzonti assumendosi le proprie responsabilità verso ogni aspetto che li circonda. Le pubblicità dicono “Se vuoi puoi”, “Tutto intorno a te”, decretando il nostro ruolo da attori principali. Ma chi crede veramente nel messaggio più profondo che giunge persino da uno slogan pubblicitario? Come al solito l’informazione è multistrato ed occorre “vibrare” alla giusta frequenza per cogliere i messaggi più profondi, mentre quelli subliminali si fanno largo in automatico. Ci conoscono molto bene questi signori del marketing più sottile. L’opera logica dell’uomo ha cancellato tutto il resto. E diciamo che faceva comodo così… Faceva comodo a tutti però, e non solo all’Antisistema. Siamo divenuti simili ai gatti da appartamento, sempre più grassi e sonnolenti ( modello Garfield ). Siamo pigri. Nessuno scrive più, ormai si fa copia/incolla. Se la logica ha generato la tecnologia e quest’ultima viene usata per “fare sempre meno”, bloccheremo persino la spinta evolutiva naturale. La storiella della rana che risiede nel calderone pieno d’acqua a temperatura lentamente crescente è sacrosanta; alla fine muore senza nemmeno accorgersene, bollita. Mentre se la stessa rana la gettate nell’acqua bollente salterà subito fuori, perché se ne accorge! I suoi sensi sono “vivi” e la salvano in tempo, mentre la rana che, beata, impigrisce nel pantano sempre più caldo, lentamente muore.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce…
Pablo Neruda ( Lentamente muore )
Se cerchiamo di inquadrare le visioni spirituali orientali che parlano di risveglio in questa maniera, forse per l’uomo occidentale è meglio. La logica attuale imperante in occidente uccide lo spirito e non ci fa comprendere. Mantiene ancora l’illusione del controllo. Rende ciechi persino all’evidenza perché immorale, non etica e tesa alla sopraffazione altrui. La logica del profitto viene insegnata in ogni ambito, dalla famiglia alla scuola, dagli amici ai nemici, etc.
Per un pronto risveglio basta cambiare prospettiva come, ad esempio, nell’”Attimo fuggente”, quando l’insegnate invita i propri alunni a salire in piedi sulla cattedra per espandere la propria realtà conosciuta e “vedere” con occhi nuovi… e allora cerchiamo di “cogliere l’attimo”.
Le esperienze di realtà non ordinaria possono essere più comprensibili se accettiamo l’ipotesi di un universo olografico, nel quale il mondo concreto è una tela bianca che attende di essere dipinta e ognuno di noi il pittore dall’estro creativo ( solo un po’ sedato ).