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lunedì 30 maggio 2011

Condensare la teoria, misurare se stessi attraverso il Mondo.





Ma certo. Anche questo è un Mondo. Una possibilità racchiusa in me. Il mio Io attuale non è il mio Io assoluto. Possono esistere molti me stessi. Ma certo, può esistere anche un me stesso che non è un pilota di Eva.
Pensado così, anche il Mondo della realtà non è affatto male.
Può darsi che il Mondo della realtà non sia male, però io odio me stesso.
A recepire la realtà come brutta e spiacevole è il tuo Animo.
Il tuo Animo che cambia la realtà in verità.
L’angolazione da cui guardi la realtà, la posizione da cui la cambi. Bastano piccole differenze di ciò per causare grandi cambiamenti nell’Animo.
Esistono tante verità quante sono le persone.
Però la tua verità è soltanto una. Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta.
La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. 
 
Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
Ma anche nei giorni di pioggia potrebbero esserci delle cose piacevoli.
La verità che è dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.
Tale è il livello di verità degli esseri umani, anche se proprio per questo si desidera la conoscenza di una verità più profonda.
Semplicemente è solo che tu non sei abituato a piacere al tuo prossimo.
Quindi per questo non è necessario preoccuparsi tanto per gli sguardi degli altri.
Però… non mi odiano tutti?
Ma sei stupido? Non è che soltanto ti sei autonomamente convinto di questo?
Io mi odio.
Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo
Io sono un vigliacco, un codardo, un vile, un debole…
 
Conoscendo se stessi si può essere gentili, è così.
 
Io… mi odio. Però forse potrei riuscire a piacermi! Forse potrei riuscire ad esistere. Ma certo! Io non sono altro che Io. Io sono Io. Voglio essere Io. Io voglio stare qui! Per me è possibile esistere.
Congratulazioni! (lo dicono tutti quelli che conosci)
Grazie…
Episodio 26 - La bestia che gridò Amore nel cuore del mondo – Neon Genesis Evangelion 

La serie narra le vicende dei membri dell’organizzazione paramilitare NERV, creata per combattere dei misteriosi mostri chiamati ‘Angeli’. A respingerne gli attacchi vi sono delle particolari macchine da guerra, le Unità Evangelion (o EVA). Appaiono come dei giganteschi mecha, gli unici capaci di fronteggiare gli Angeli, ma la cui vera natura è, al pari degli invasori, avvolta nel mistero. A pilotarli sono dei ragazzi chiamati ‘Children’, i soli che possono azionare queste macchine e annientare gli invasori. Come indicato dal significato del titolo, l’anime è permeato di riferimenti religiosi, specie cabalistici, ebraici, e biblici

Gli ultimi episodi della serie sono inoltre caratterizzati dalla profonda introspezione psicologica dei protagonisti, e da una maggiore drammaticità nei combattimenti fra i mecha.
Da Wikipedia 
 
È questo un cartone animato? È questo un prodotto paragonabile alla Pantera Rosa? Senza nulla togliere alla genialità della premiata ditta DePatie-Frelang e del suo disegnatore Hawley Pratt ispirato al famoso tema di Henry Mancini, la simpatica Pantera si muove in altri anni e su altri temi, lasciando tutto nella vaga sinuosità della propria linea asessuata, flessuosa ed opportuna. 

Entrambe le serie si rivolgono ad un pubblico indistinto di più o meno ‘giovani’, passando una filosofia di base diversamente impegnata. Ho preso non a caso l’esempio della Pantera Rosa, in quanto il livello di ‘drammaticità’, che si sprigiona in Neon Genesis Evangelion si stempera solo negli ultimi fotogrammi dell’intera serie, mentre nella Pantera Rosa non esiste affatto; anzi nelle serie animate della Pantera Rosa passa sottinteso un leit motiv alla ‘don't worry be happy’ che molto si presterà ad essere interpretato nei decenni successivi, a livello massivo, di pari passo all’inasprirsi della morsa sempre più attanagliante dello stress e della crisi individuale legata ai ritmi della ‘modernità’ tecnologica. 

Una vera e propria tenaglia che schiaccia l’Animo tra dovere e piacere, nella confusione del senso di responsabilità percepito come reale o solo illusorio. 

Ora, chi è nato a cavallo degli anni della Pantera Rosa e si è ‘formato’ anche attraverso la di lei immagine, e poi è cresciuto in un Mondo che diveniva ed emanava l’opposta filosofia esistenziale, cosa ha potuto mai maturare in maniera significativa dentro si sé? Perlomeno un certo ‘imbarazzo’ inconscio nel piegarsi dovutamente nelle fitte maglie della trama filo esistenziale dettata dai ritmi del tempo deviato Antisistemico: il Mondo del lavoro delle città.

Quanto tempo resisterebbe la Pantera Rosa impiegata a lavorare su turni in una fabbrica?


L’effetto ‘piede di porco’ della ‘Rosa’ è silente eppure deflagrante: godetevi la Vita. Adattatela al vostro ritmo e non il contrario. Come fare? 

Semplice: accettando se stessi. 

Imparando ad essere sinuosi e flessibili alla Osho, o meglio come il giunco descritto da Osho

Accettando se stessi. Non accettando il Mondo prefabbricato dai sensi che fuoriesce da una delle nostre versioni più riduttive. Il finale di Evangelion è significativo proprio per questo: mette in evidenza la posizione assolutamente centrale dell’individuo impegnato nella propria missione auto conoscitiva, da cui dipende tutto - compreso esso stesso

Il riflesso dell’antica conoscenza, tracciata nella/dalla trama ad ‘U’ del 'veicolo umano' in viaggio, è scolpito nella presunta idiozia, supposta dagli uomini moderni, mentre osservano e giudicano gli uomini del passato, i quali credevano alla centralità della Terra in termini di posizione astrale, quando asserivano che la Terra era il centro dell’Universo e che tutto, compreso il Sole, girasse attorno all’astro più importante: la sfera celeste.

Questa ‘importanza’ accordata alla posizione della Terra rifletteva l’importanza che gli uomini sentivano di avere, insita a grande profondità oltre alla vena illusoria sensoriale

L’umanità doveva precipitare per perdere questa verità, questo marchio di fabbrica. E così fu… Oggi le malattie psicosomatiche testimoniano che l’opera è stata condotta in porto con grande sistematicità e metodicità; ma da chi? Da ‘El Volador’? 

Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta. La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
 
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
 
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
 
È tutto preposto al nostro intimo volere camuffato da potere esterno che ‘ci ha’. Chiedetevi: preferisco una giornata di Sole o di Pioggia? Datevi una risposta. Chiedetevi poi: è una mia risposta o è solo un luogo comune? La risposta che giungerà per prima è quella ilusoria, è quella suggerita dal Volador o dallo Sfidante.

A nulla servirà negarlo e sapete il perché? Perché se io vi chiedessi che ‘so già’ che tipo di giornata preferite tra una con Sole e una con Pioggia, ebbene al fine di non essere prevedibili, rispondereste esattamente in maniera contraria rispetto al punto prospettico lasciato libero, rispetto alla mia presunzione di conoscenza di voi stessi. Ciò dimostra che la preferenza espressa anche nella prima modalità esprime solo l’evidenza di una verità illusoria rispetto alla  preferenza del Sole o della Pioggia

In realtà, chiusi negli uffici o nelle fabbriche, che differenza c’è tra una modalità e l’altra? Forse è meglio che piova sempre, no? Sapere che ‘fuori’ c’è il Sole non è evidenziare uno spreco di possibilità, visto che non possiamo approfittarne?

Che gran confusione, vero? 

Da questo polverone cerchiamo di esprimere verità che ci contraddistinguono, senza sapere che in realtà osserviamo da un buco della serratura, avendo la supponenza di potere osservare il  tutto.
     
L’ombra del cono Antisistemico si estende per uno svariato perimetro in maniera stratificata, e non ci accorgiamo di quanto sia impregnante e densa. Ecco un esempio che porterò all’infinito:
 
Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo.
Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949.

Chi crede all'esistenza degli Ufo ha ora qualche ragione in più: negli anni Quaranta ci credeva anche l'Fbi, come risulta senza ombra di dubbio dalle carte riservate , in pieno stile X-Files, appena pubblicate sul sito del Bureau, (The Vault). I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Roswell). 

Cominciamo dal secondo, di cui si parla da tempo ma adesso reso un po' più credibile appunto dai nuovi documenti. Il rapporto dell'Fbi, firmato dall' agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, cita una fonte dell'aviazione militare americana e afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. ‘Ogni disco - si legge ancora nel rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori’. Il rapporto conclude sostenendo che i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento’.

Il cablogramma - Quanto al secondo avvistamento, i documenti sostengono che il 4 aprile del 1949, agenti dell'Fbi nello Utah inviarono un cablogramma con la dicitura 'urgente' al mitico direttore del Bureau, J. Edgar Hoover, nel quale si diceva che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Con il titolo ‘Dischi volanti’, nel cablogramma si legge che i tre videro ‘un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon’ che ‘è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti’. Il cablogramma, insieme ad altri documenti, rivelano che l'Fbi stava cercando di capire se gli Ufo fossero reali.
Da www.corriere.it 
 
Il Corriere della Sera, da buon giornale Antisistemico, trova il modo di scrivere instillando dubbi anche quando le scadenze temporali obbligano gli ingranaggi del Segreto Nazionale a rendersi pubblici. Sapete come leggo io la notizia?

Gli Ufo esistono, l’Fbi lo afferma.

Che altro vogliamo ricamarci attorno? A che gioco giochiamo? La strategia del nascondere le cose alla luce del Sole, a quanto pare, paga sempre. A furia di gridare anticipatamente ‘al lupo, al lupo’, quando il lupo verrà, nessuno sarà pronto ad affrontarlo… nessuno ci crederà!

In questa maniera l’Antisistema potrà affermare persino: ma io ve l’avevo detto! 

Tutto ciò dimostra solo una cosa: che noi siamo gli autori di tutto quello che ci circonda. Noi siamo il pastello e la tonalità del pastello, siamo la mano che muove il pastello, l’intenzione che muove la mano, etc.

La nostra confusione è la confusione che regna nel Mondo. È come dialogare con un’altra persona e dirgli:
è difficile parlare con te; che gran caos che fanno tutti questi uccelli.
E ricevere questa risposta: non ti sento. Questi uccelli fanno un gran caos.

Parliamo la stessa lingua ma non ci capiamo più a causa del ‘rumore di fondo’. Questo Mondo è molto rumoroso. Pensiamo a quante auto circolano allo stesso tempo, a quante persone parlano, a quante onde s’emettono dalle città, a quante televisioni e a quante radio trasmettono, a quanti campi magnetici s’irradiano per ogni dove… Ecco il frattale che esprime cosa abbiamo nella mente usual-mente. Possiamo ascoltarci in questa maniera? Possiamo conoscere noi stessi con tutto questo rumore?

La componente elettrica dell’energia provoca effetti collaterali ‘evidenti’: il ‘rumore’.

La ‘scelta’ effettuata per noi alla fine del 1800, inizi del 1900, ha deviato il corso della storia. La scelta delegata ad ‘altri’ da noi stessi, esprime il rifiuto a conoscersi a fondo: un rifiuto che ha generato un modello basato sul ‘rifiuto’

Una società consumistica che produce ‘rifiuti’.

Una società che, ad esempio, il giornalista Gianni Lannes descrive.

In questo Blog, in SPS, ho reputato basilare evitare di spargere veleni. L’odio che si sviscera da noi va ad alimentare l’energia stessa che ‘ci ha’. Dobbiamo evitare di incorrere in questa dinamica. Per fare ciò occorre osservare da un punto prospettico più alto e comprendere che le fucine del ‘male’ sono dentro di noi. Noi le alimentiamo. 

Noi abbiamo il potere per farlo: siamo solo noi.

Esprimere disappunto per un governo o per un modello è sacrosanto, ma non l’esprimerlo attraverso l’odio. Se applicando la ricetta del ‘Conosci Te Stesso’ ognuno di noi imparasse a vedere i ‘problemi’ che ‘si sentono dentro’, visualizzati all’esterno sulle/nelle immagini che usualmente riteniamo riferite agli ‘altri’, ebbene… il Mondo muterebbe all’istante.

Lo specchio riflette solo ed esclusivamente noi stessi.

Esistiamo solo noi. Esiste solo un unico principio dal quale si dipana l’intera trama. Un principio ‘esploso’ in infinite particelle di Human Bit alla ricerca di se stessi, così come allo stesso modo è in evoluzione il Creatore

Ha senso chiedersi ‘che sesso ha la Pantera Rosa?’.

Se intendiamo fare questa esperienza, probabilmente sì. In quel modo creiamo un vortice di separazione e ci buttiamo dentro per osservarlo meglio


Al fine di non esserne 'compromessi' dovremmo rimanere nel suo occhio: occhio che vede senza essere travolto dagli eventi. Da questo punto prospettico, possiamo esplorare ogni anfratto dimensionale senza perdere la nostra identità.

Occorre addivenire ad una modalità densa dell’insegnamento. L’estrazione di un modello pratico da ‘indossare’ a partire dalle idee ‘astratte’. A cosa siamo indotti leggendo ed ascoltando?


A definire una solidità attorno ai concetti, esattamente come succede all’energia mentre si addensa ed attira materiale attorno a sé, nell’atto di costituire un corpo denso da ‘abitare’.

Immergiamoci nell’esplorazione della densità senza provare la separazione da noi stessi.

Teniamoci al nostro centro mentre tutto ruota vorticosamente permettendoci lo spostamento e l’esperienza delle 3d. Nel nostro ‘giroscopio’ manteniamoci agganciati al centro. 

E attiviamoci per l’esperienza di noi stessi riflessi dal tutto…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com