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mercoledì 9 febbraio 2011

Il flauto magico del Creatore.





Dicono che il tratto ferroviario tra Vienna e Venezia venne costruito prima ancora che ci fosse un treno che lo potesse percorrere. Lo costruirono comunque. Sapevano che un giorno il treno sarebbe arrivato. Fortuite circostanze del caso avrebbero potuto portarmi altrove e io non sarei qui e sarei diversa. Che cosa sono in fondo quattro mura? Sono quello che contengono. La casa protegge il sognatore. Non è mai troppo tardi perché accadano cose d’imprevedibile bellezza. Cose che ti sorprendono”.
Francesca (Diane Lane) in “Sotto il sole della Toscana”.

I sogni e il Sognatore. Concetti che sfuggono ma che tornano sempre come un boomerang verso chi li "abbraccia" anche inconsapevolmente. Oggi ci lasciamo andare all’Onda di spinta cosmica giunta proprio per il risveglio del tutto. L’umanità è il tutto. Se l’umanità si sveglia, il tutto si sveglia. Se la Natura è tanto bella già adesso, figuriamoci dopo il nostro risveglio. Questo è il Paradiso

Questo è ciò che è stato creato ancora prima del nostro risveglio.

La casa protegge il sognatore. Non è mai troppo tardi perché accadano cose d’imprevedibile bellezza”.

Procediamo ascoltando e percependo:

La Sorgente Primaria è il progenitore di tutti gli esseri e le forme di vita e, in questa verità, è il terreno comune su cui tutti noi poggiamo. Il viaggio di unificazione - della creatura che trova il suo creatore - è il nucleo stesso dell'anima umana, e la ricompensa di questo viaggio è l'inalterabile senso di totalità. Ogni singolo impulso di ogni singolo elettrone è collegato alla totalità dell'universo nella sua eterna ascesa a Dio. Non c'è altra direzione verso cui si possa andare”.
Wingmakers 
 
Non c'è altra direzione verso cui si possa andare”. Il campo morfogenetico, il senso fine delle cose, l’attrazione della Sorgente… Il flauto magico che ci richiama alla presenza del sé divino, l’evoluzione sempre all’opera, la perfezione in cammino nel tempo e nello spazio filtrata nel punto prospettico. La ciclicità, le fasi, il respiro del Creatore…
 
Il sistema di sostegno universale per tutti è il nostro respiro. È il respiro che ci collega al nostro punto d’origine, lo stato di coscienza della Sovranità Integrale che è il nostro puro stato d’essere. 
Il respiro è il modo in cui lo strumento umano si collega al suo punto d’origine ovunque nello spazio-tempo. Il respiro è il portale tra la dimensione fisica e i domini quantici o interdimensionali, ma non si tratta del normale respiro automatico, ma di un particolare modello di respiro chiamato Pausa Quantica”.
Wingmakers 
 
Ecco, anche, cosa ci insegna quantisticamente Swedenborg:

Prestissimo e spontaneamente si abituò a una particolare respirazione Interiore (così lui stesso ebbe in seguito a definirla nel suo Diario spirituale), che usava quando mattina e sera diceva le preghiere e attraverso la quale in seguito riusciva a mettersi in contatto con angeli e spiriti ( Si trattava in realtà di una tecnica yoga, che comprendeva il "blocco intenzionale del movimento involontario della mente", allo scopo di accrescere la coscienza cosmica. Quando era bambino, Emanuel tratteneva il respiro quando pregava in famiglia e cercava di adeguare la respirazione al battito cardiaco, notando che in questo modo il suo stato di coscienza si trasformava: in pratica, una forma di intuitivo Pranayama. Nella sua vita successiva Swedenborg ebbe modo di rendersi conto sempre più della dilatazione di coscienza che si produceva quando il respiro diventava più lento e si sincronizzava col battito cardiaco, e ne fece un uso costante.
Alla respirazione Swedenborg attribuì sempre molta importanza e in Arcana Coelestia espresse la sua dottrina della doppia respirazione: ogni uomo ha una respirazione esteriore e una interiore. La prima è del mondo, la seconda del cielo. Quando l’uomo muore, la respirazione esteriore cessa, mentre quella interiore, che durante la vita terrena è rimasta silenziosa e non percepibile, continua".
"Cielo e Inferno" di Emanuel Swedenborg
 
Ecco cosa ci insegnano ancora i Wingmakers:
  1. Estendete la coscienza in tutto il corpo partendo dal capo
  2. Riducete le cose al momento presente
  3. Prendete un profondo respiro
  4. Innalzate il vostro senso di Unità respirando insieme e percependo il respiro Collettivo.
I sogni, il respiro e la separazione: una grande esperienza vissuta nello scenario 3D più opportuno per imparare, anche dolorosamente, nel reame dell’Antisistema.

Ciò che succede a molti ricercatori spirituali è che iniziano a insegnare le informazioni raccolte qua e là durante la loro Profonda Immersione sottoforma di “trasmissione di verità” e, in questo, ricadono nella separazione. Questa separazione è un vecchio modello dovuto all’energia residua che – come un raggio gravitazionale – mantiene il ricercatore nel paradigma di noi e loro, salvi e non-salvi, illuminati e non-illuminati, timorosi di Dio e atei, ordine e caos, e così via.
 
È questo senso di separazione presente in questa trasmissione di verità che mantiene il giudizio, l’ego e l’ignoranza di quella realtà che è la nostra sorgente d’intelligenza; la densità vibratoria di questi elementi dà origine a un ciclo dove ci si riaddormenta per poi risvegliarsi al suono di una diversa campana e, quindi, ancora una volta, iniziare una Profonda Immersione e trasmissione di verità. Questo ciclo, per alcuni di noi, può ripetersi più di una dozzina di volte in una singola vita. Ogni volta che intraprendiamo un ciclo di risveglio, Profonda Immersione e trasmissione di verità, impariamo qualcosa di nuovo sulla nostra responsabilità energetica

Impariamo di essere, per prima cosa e soprattutto, un’energia omnicomprensiva. Ciò che con questa energia viene definito in forma di strumento umano non è il nostro sé autentico, e non è neppure permanente o causale. Impariamo che questa energia è più vicina a chi siamo noi e che questa energia non è delimitata dal tempospazio. Questo livello energetico a livello più profondo è intelligente e capace di operare come un “Sub-Dio”, o segnale portante della Sorgente Primaria.

La Pausa Quantica è un processo semplice in quattro fasi che inizia con un in-spiro lungo tra tre e cinque conteggi (secondo la capacità dei vostri polmoni), una postura e una certa privacy. Dopo aver in-spirato attraverso il naso, trattenete il respiro (pausa) per lo stesso conteggio, poi e-spirate dalla bocca ancora per lo stesso conteggio e infine trattenete (pausa) sempre per lo stesso conteggio.
 
La chiave è mantenere la simmetria per ciascuno dei segmenti del processo. 
 
Si raccomanda di fare tre-quattro cicli di seguito, quindi tornare a una respirazione normale. Questo periodo di respirazione “normale” è chiamato periodo di consolidamento. Mantenete gli occhi chiusi durante tutto il processo e restate seduti con la schiena dritta in una posizione comoda, i piedi poggiati a terra. Quando iniziate il periodo di consolidamento, è il momento di portare il focus e tutta la vostra attenzione alle cose che affiorano sulla superficie della vostra consapevolezza, sapendo che sorgono per un motivo. Questo è un ottimo momento per esercitare le Sei Virtù del Cuore (apprezzamento, compassione, perdono, umiltà, ardimento e comprensione) qualunque sia il pensiero o il sentimento che si manifesta. Questo periodo di consolidamento di solito dura dai tre ai cinque minuti, ma non c’è un limite di tempo prestabilito. 

Servitevi della vostra intuizione per gestire questo periodo di tempo. In genere, a ogni ripetizione del consolidamento – solitamente da tre a cinque – l’affollamento di pensieri o emozioni diminuisce, ed entrando nell’ultimo periodo di consolidamento vi sarete svuotati di pensieri ed emozioni per entrare nel dominio quantico.
 
Potete effettuare fino a cinque cicli di respiro intervallati da periodi di consolidamento ma, ripetiamo, è importante la simmetria. La Pausa Quantica ha molte sfumature e vorrei incoraggiarvi a scoprirle per conto vostro e a modo vostro. Questa che ho condiviso con voi non è che una tecnica di base, ma in questa tecnica ci sono sottigliezze di potenti sviluppi che si manifesteranno man mano che la userete, quindi rimanete aperti mentre la praticate.
 
Alcune brevi suggerimenti per cominciare. La pausa quantica immediatamente successiva l’espiro ad alcuni può dare un leggero senso di panico. Se capita, abbreviate il conteggio così da avere una durata inferiore per ciascuna fase. Per esempio, se utilizzate un conteggio di quattro, abbreviatelo a tre. Queste “interruzioni” o pause quantiche hanno un fine che arriverete a comprendere
 
Vorrei anche suggerirvi di focalizzare la vostra attenzione sul respiro – il suono, la consistenza, la sensazione nei polmoni, la forma delle labbra quando e-spirate, come esso scorre nel vostro sistema, ecc. Questa focalizzazione vi allinea con il vostro Primo Punto o punto di origine della vostra Sovranità Integrale perché il respiro è il Portale all’essere eterno e infinito che voi siete veramente, ed è attraverso questo portale che esso si manifesta nella fisicità.
 
Nell’utilizzare la Pausa Quantica, c’è la naturale tendenza a cercare l’esperienza della Luce, o a vedere nuove dimensioni, parlare con degli Esseri o anche con Dio, oppure avere un’esperienza “wow!” che ci confermi di essere veramente sulla via giusta. La pratica della Pausa Quantica porterà nuove esperienze e consapevolezza, ma abbandonate ogni aspettativa

Ripeto, gli esseri umani amano gli stimoli visivi. Amano vedere le dimensioni superiori secondo il “vedere per credere”. Ma tutto ciò che si trova nello spazio-tempo quantico non si conforma con il Sistema Mente Umana.

Il quanto è l’origine; è il metafisico che precede i dati visivi, acustici e sensoriali. Precede le emozioni e i pensieri. Esiste prima di questi stimoli e, in un certo qual modo, è in essi celato.
 
La Pausa Quantica è un eccellente metodo per percepire, essere in risonanza e orientarsi nei problemi o nelle opportunità. Vi aiuterà a stabilire un contesto per le energie che in qualche modo vi schiacciano o vi ostacolano

Ricordate, voi siete l’Entità-Una con l’Universo come parco giochi.
Wingmakers
 
Il principio del vuoto creativo è una legge celeste. Nella ciclicità, nelle fasi, nel ritmo… Ogni cosa nasce da una pausa, da un principio di consolidamento e di spinta successiva. Osserviamo come la Vita ci porta a cambiare, dopo una serie di esperienze. Come sosteneva anche Osho, la Vita sino ad un certo punto è ricerca di esperienza esterna, poi di esperienza interna connessa quanticamente a ciò che si è imparato in precedenza. Nel nostro salotto di casa, protetti, "cresciamo" senza nemmeno averne cognizione, perché la spinta, la corrente, va solo in quella direzione…  

Di lui lo psicologo americano Van Dusen ha scritto: “Avendo esaurito tutti i campi conosciuti della scienza umana, Swedenborg scelse di esplorare se stesso nel modo più diretto possibile: attraverso visioni, trance ed esperienze ipnagogiche. Si consideri che a quel tempo non c’erano psicologi né psicoanalisti, e che in pratica nessuno si occupava di processi interiori e di sogni, eccetto qualche monaco isolato e qualche mistico. Era terra incognita quella che Swedenborg si accingeva ad esplorare, mettendo a rischio la propria vita e la propria salute mentale”…
 
Come si intuisce dalle sue opere, aveva continuato a credere in un Dio creatore e in una vita dopo la morte, ma per decenni non aveva sentito la necessità di confrontarsi direttamente con questi problemi. Del resto anche dopo la sua metamorfosi rimase sempre lontano da ogni dogmatismo, dai libri di teologia e dalle dispute del tempo: da scienziato Swedenborg divenne un mistico, uno cioè che fa esperienza diretta di Dio senza bisogno di intermediari
 
I primi segni di un cambiamento radicale di orizzonti furono i sogni: quelli di cui ci ha lasciato testimonianza nel suo Diario…
 
Si dedica alla meditazione e riprende a praticare la “respirazione spirituale” che da bambino usava intuitivamente e gli consentiva di rendere più intensa la preghiera...
 
Il suo orgoglio di scienziato svanisce come neve al sole, e Swedenborg si volge al compito che lo attende. Questa fu grazia di Dio…
 
Attraverso i sogni comincia a capire che il suo compito è “scrivere di ciò che è superiore, e non di cose terrene... Possa Dio illuminare i miei dubbi, perché io sono ancora in una certa oscurità sulla direzione che devo prendere”...
 
In quella stessa notte, per convincermi, mi fu mostrato il mondo spirituale, l’Inferno e il Cielo, dove incontrai parecchie persone di mia conoscenza e di tutti i ceti sociali. Da quel giorno rinunciai a ogni interesse scientifico terreno e lavorai soltanto alle cose spirituali, secondo quello che il Signore mi aveva ordinato. In seguito il Signore aprì gli occhi del mio spirito, così che mi trovai in grado di vedere mentre ero pienamente desto quello che avviene nell’altro mondo, e di parlare con gli angeli e gli spiriti».
"Cielo e Inferno" di Emanuel Swedenborg
 
Oggi è un giorno meraviglioso… Come ogni altro.

* L'incantevole dipinto di apertura di articolo è di  Alberto Andreis che ringrazio di cuore.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
 
 

giovedì 3 febbraio 2011

Nel labirinto per trovare il "centro".





Mi è congeniale, ormai, cercare di osservare le abitudini. Anche quella più scontata che ci sia. Quella più generalizzata, automatizzata, somatizzata. 

Il perché è presto detto: è tutto alla rovescia

Pur non negando il senso profondo dell’evoluzione, queste “abitudini” riportano frattalmente ogni nostra pena individuale e collettiva. "Noi" abbiamo costruito questo mondo. È inutile assegnare colpe ad altri… Anche se ci sono:

“Il plurale maiestatis o plurale maiestatico (dal latino pluralis maiestatis, plurale di maestà) si ha, nella lingua parlata o scritta, quando chi scrive si riferisce a se stesso usando la prima persona plurale anziché singolare.
Quest'uso, già diffuso nell'antica Roma… È rimasto nella tradizione di molti paesi come modo d'espressione formale soprattutto di sovrani e papi (da cui il nome "maiestatico"), in quanto adatto all'immagine istituzionale, e quindi anche astratta e corale, associata a questi ruoli”.
Da Wikipedia 

Questa è una chiave di verità: permette di comprendere frattalmente le leggi celesti che regolano il tutto. La particella “noi”, usata rappresentativamente dal potere imperante, testimonia sempre e comunque una volontà comune, globale

È logico che gli effetti della politica manifesta siano diversi tra le parti, ma è pur sempre una scelta d’una intera società. Una “scelta” può essere anche il rinunciare all’espressione della propria “importanza” o l’essere indotti a farlo da “altro”

La realtà manifesta è sempre e comunque la migliore delle immagini che possa ritrarre la media sociale in un determinato periodo di tempo.

In una sola massima: abbiamo quello che meritiamo.

A che serve lamentarsi? Incolpare gli altri. Sentirsi vittime. Sminuirsi di fronte ad un ritenuto potere manifestatosi all’esterno di noi. Giudicare…
Il senso intimo delle “cose”, come noi lo possiamo osservare in questo scenario 3D, è invertito. Pezzo dopo pezzo SacroProfanoSacro affronta ogni possibilità dell’inversione, ogni capovolgimento dello stato originale o utopico. Certo. 

Perché credere all’utopia, nel senso illusivo ed impossibile del termine, è screditare il “luogo di arrivo e di partenza” della nostra Anima.  

È screditare il Paradiso il non credere di poterlo “realizzare”. 

Sappiamo molto bene che se non crediamo ad una “cosa”, questa, non si realizzerà. Per cui automaticamente terremo il Paradiso lontano da noi. Il Paradiso non è un “luogo” religioso ma una Dimensione a-religiosa: una vibrazione dell’Essere, una frequenza di oscillazione dell’Energia

Perché in questo caso, non credendo, non accade?
Perché in molti altri casi, non volendo, invece accade? 

Abbiamo che:
  • Positivo attira Positivo – Negativo attira Negativo
Ma anche:
  • Positivo attira Negativo – Negativo attira Positivo
Il primo caso è, superficialmente, lo stato d’animo, mentre il secondo caso è, concretamente, la polarità magnetica

Una polarità magnetica + e – è utile al fine di “creare un movimento”. Una polarità d’animo è inutile ai fini dell’equilibrio, ma forse fa "crescere" ciò che ancora deve crescere, seppur tra alti e bassi.

Entrambe coesistono in noi, a diversi “livelli”. Ogni livello funziona, per ora, in maniera diversa e con priorità diverse. Se non allineiamo la polarità conscia a quella inconscia non otterremo nulla di più di quello che è scritto nell’inconscio, alias, la volontà non può avere la meglio sull’immaginazione

Altra verità ribaltata.

Per cui, il detto "volere è potere" è perlomeno incompleto; forse "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" rende meglio l'idea. Cosa sarà mai questo "mare"?
  
Per questo c’è un bombardamento mediatico basato sulle immagini

È interessante osservare la figura del labirinto

“Il labirinto è una struttura, solitamente di vaste dimensioni, costruita in modo tale che risulti difficile per chi vi entra trovare l'uscita.
Anticamente per lo più univiario (o unicursale), ovvero costituito da un unico, involuto percorso che conduceva inesorabilmente al suo centro, il labirinto è oggi sinonimo di tracciato multiviario (o multicursale).  

Nel linguaggio comune è pertanto divenuto sinonimo di rompicapo. 

Il termine "labirinto" indicava sempre soltanto un labirinto unicursale, con una sola entrata e un unico vicolo cieco in fondo al percorso, di forma quadrata o più spesso circolare; questo tipo di labirinto è conosciuto come labirinto classico. 
 
“Giunti all'arte di regnare ed esaminandola a fondo, per vedere se fosse quella a offrire e a produrre la felicità, caduti allora come in un labirinto, mentre credevamo di essere ormai alla fine risultò che eravamo ritornati come all'inizio della ricerca, e avevamo bisogno della stessa cosa che ci occorreva quando avevamo incominciato a cercare”.
   
Risulta evidente da queste righe come Platone parli di un labirinto unicursale, in cui le uniche due possibilità sono di giungere alla meta o di ritrovarsi al punto di partenza, cioè all'entrata.

Durante il dodicesimo e il tredicesimo secolo, un tracciato a forma di labirinto (sempre unicursale) iniziò a essere raffigurato nella pavimentazione interna delle cattedrali gotiche, come nel caso del duomo di Siena e delle cattedrali di Chartres, Reims e Amiens in Francia. Questi labirinti rappresentano il cammino simbolico dell'uomo verso Dio, e spesso il centro del labirinto rappresentava la "città di Dio"... Con il passare del tempo, questa originale funzione andò perduta, e il labirinto sulla pavimentazione iniziò a essere visto sempre più spesso come "un gioco senza senso, una perdita di tempo", e molti di essi vennero distrutti.

"Tutte le parti della casa si ripetono, qualunque luogo di essa è un altro luogo. Non ci sono una cisterna, un cortile, una fontana, una stalla; sono infinite le stalle, le fontane, i cortili, le cisterne. La casa è grande come il mondo".
J.L.Borges, La casa di Asterione

In un labirinto unicursale sarebbe stato impossibile perdersi; i primi labirinti multicursali nacquero infatti intorno alla metà del sedicesimo secolo, disegnati dall'architetto italiano Francesco Segala.
Da Wikipedia
 
Riporto: In un labirinto unicursale sarebbe stato impossibile perdersi.

Ecco la vera funzione del labirinto originale: non perdersi praticando un percorso anche ostico ed imperscrutabile, con fiducia nel senso ultimo di quel “viaggio” che non conduceva all'esterno ma al centro.
 
Ossia una verità diametralmente opposta alla simbologia moderna, all’immagine moderna del labirinto. L’effetto unidirezionale è sfruttato per fini commerciali e di indottrinamento sottile. Ecco a cosa siamo giunti, oggi, ribaltando i piani ma non l’intima funzione di ogni “cosa”:

In negozi-labirinto tipo Ikea si compra più del necessario.
A funzionare è “l'effetto labirinto”: una volta entrati in un centro commerciale è difficile trovare la via d'uscita e, bombardati di cose da comprare, si finisce per mettere mano al portafoglio anche per oggetti di cui non si ha bisogno.
È quanto emerge da uno studio realizzato dai ricercatori dell'University College di Londra - e riportato dal DailyMail - che si sono concentrati, in particolare, sulle strategie di marketing dei magazzini Ikea: simili a quelli dei grandi centri commerciali, il fine è quello di mantenere i clienti tra corridoi ed espositori il più a lungo possibile, mettendo in evidenza le diverse modalità in cui i loro mobili minimalisti, perlopiù componibili e a buon prezzo, possono essere abbinati tra loro. 
 
I corridoi realizzati tipo labirinto unidirezionale, dall'entrata all'uscita, rendono difficile tornare indietro: "L'organizzazione del negozio è così confusa che il cliente non sa se sarà in grado di tornare indietro. Così mette l'oggetto nel carrello e tira avanti", spiega Alan Penn, che ha guidato la ricerca. "I nostri negozi sono progettati per dare ai clienti diverse idee su come arredare la propria casa, dalla cucina alla stanza da letto - ribatte Carole Reddish, vice direttore delegato di Ikea per Gran Bretagna e Irlanda -. Mentre molti clienti vengono in negozio per ispirarsi, molti altri arrivano con una precisa lista degli acquisti realizzata dopo aver consultato i nostri cataloghi cartacei e online".
Da Yahoo
 
Una questione di prospettive tra chi ci lavora e chi compra...
Iniziamo a fare lavorare anche l’emisfero destro del nostro cervello: ragioniamo con la fantasia. Eleviamo il nostro punto prospettico e osserviamo in maniera diversa il piano del labirinto, magari dall’alto.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011  

mercoledì 26 gennaio 2011

L'Antisistema secondo Noam Chomsky.





La lista delle “10 strategie della manipolazione mediatica” di Noam Chomsky non è cosa nuova. La riporto, in maniera molto stringata, per rinfrescare il magnetismo del “campo di forze” di SacroProfanoSacro. Il testo utilizzato è stato prelevato da  www.vocidallastrada.com e riadattato secondo lo spirito di SPS. 

Ovvio che il termine “sistema” sia stato sostituito con “antisistema”. 

Perché? Per coloro che ancora non lo sapessero, utilizzo ormai da tempo la stessa tecnica mediatica del “potere” imperante, modello USA o Cina, e evidenziato sempre da Noam Chomsky in uno dei suoi numerosi scritti, di cui non ho memoria diretta ma solo memoria diffusa. 

La storia è sempre andata così: colui che letteralmente utilizza il linguaggio impadronendosi di un termine, mette tutti coloro che non la pensano come lui, all’opposizione. 

L’opposizione è, per presa certa sulla massa, vista come un fattore negativo. Non per come la pensa ma per la semplice denominazione che “colora” di negativo il termine stesso. L’esempio tipico è l’uso del termine “terrorista” o “no-global”. 

In realtà l'opposizione o resistenza, "rivela". 

Da qua l’utilizzo del termine negativo “antisistema” al fine di descrivere lo scenario 3D che percepiamo come la realtà unica e manifesta. In questo modo si ribalta nuovamente il piano della percezione di coloro che “comprendono” cosa intendo: la negazione della negazione è la Verità.

Noi viviamo oggigiorno in una negazione del sistema. Il modello che ci “accoglie”, per dirlo alla maniera della Chiesa, è l’Inferno, ossia la negazione del Paradiso, ossia la negazione del “sistema” cioè “l’Antisistema”.

Noi tutti siamo collocati nell’Inferno. 

Ma attenzione, il termine “Inferno” è da intendersi come luogo di educazione e non di dannazione. L’utilizzo della terminologia religiosa deve fermarsi al solo livello di identificazione, di comprensione, della differenza tra sistema e antisistema. Il resto è solo altra manipolazione mediatica di massa.

“Inferno è il termine con il quale nell'ambito della religiosità, si indica il luogo metafisico (o fisico) che attende, dopo la morte, le anime (o i corpi) degli uomini preda del peccato, e dunque malvagi e rifiutanti Dio. Più propriamente, il termine "Inferno" deriva dal latino "infernus", cioè "posto in basso", "inferiore", ed è quindi sinonimo di "inferus"; tuttavia, la parola "inferno" è da riferirsi solo al concetto delle tre grandi religioni monoteistiche, mentre la parola "inferi" si può, più ampiamente, riferire a tutte le altre culture pagane antiche e moderne.
Comunque, secondo quasi tutte le culture, l'Inferno è caratterizzato da estremo dolore, enorme disperazione e tormento eterno. Può essere visto come un luogo metafisico o spirituale che ospita le anime incorporee dei morti, oppure come luogo fisico sede di tormenti altrettanto fisici. Questa visione è più frequente andando a ritroso nelle epoche, mentre ai giorni nostri il concetto di Inferno si spiritualizza e riguarda prevalentemente il tormento dell'anima.
L'Inferno costituisce una condizione di dannazione eterna e questa condizione è solitamente assegnata in base alla condotta morale e spirituale che la persona ha tenuto in vita”.

Come come? Leggiamo meglio questa descrizione:

“Comunque, secondo quasi tutte le culture, l'Inferno è caratterizzato da estremo dolore, enorme disperazione e tormento eterno. Può essere visto come un luogo metafisico o spirituale che ospita le anime incorporee dei morti, oppure come luogo fisico sede di tormenti altrettanto fisici.

Questa visione è più frequente andando a ritroso nelle epoche, mentre ai giorni nostri il concetto di Inferno si spiritualizza e riguarda prevalentemente il tormento dell'anima”.

Andando a ritroso nelle epoche avevano le idee un po’ più chiare, no? L’inferno è qua; è l’Antisistema. È in Terra e dipende da noi, dipende da come lo polarizziamo. 

Chiediamo com’è la visione del mondo a chi ci circonda. Mediamente avremo risposte del tipo: “Questo mondo? Ebbene, è proprio una mer…”

L’Inferno o Antisistema descrive un luogo “posto in basso”, e il riferimento è basato al discorso delle dimensioni. La terza dimensione in cui ci troviamo è più in basso rispetto a tutte le altre. È la più bassa “abitabile” con coscienza. Al di sotto esistono solo i regni dell’esistenza cieca.

E abbiamo il coraggio di chiamarlo “sistema”?

 “In genere, un sistema è un concetto relativo, e può essere riconosciuto e classificato secondo la natura dei suoi componenti e le preferenze del suo osservatore/costruttore”.
Da Wikipedia

Chi sono i “componenti”, qual è la loro “natura” e chi è il suo “osservatore/costruttore”?

Da qua possiamo comprendere che la nostra origine divina riempie questa descrizione di "sistema" molto meglio di quanto si possa percepire del Mondo attuale manifesto. È tutto ribaltato ai nostri occhi e per la nostra mente. Il corso deviato della storia e del tempo hanno confuso le “idee”. Il piano perpetrato è lungo e lungimirante quanto la storia dell’uomo.  

Non abbiamo a che fare con un gioco di potere legato al denaro, luogo comune accettato dai più, ma ad una schiavitù totale di un essere divino in un corpo a termine smemorizzato

La schiavitù dei "neri" d’Africa, ad esempio, era un frattale molto evidente della schiavitù di ordine superiore dell’intero genere umano…

Concludo affermando che “nulla è perduto”. Siamo solo a scuola nei piani più “tenaci” che possano esistere. Tutto dipende da noi. Nulla è per caso e tutto è opportuno. 

1-La strategia della distrazione
“Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare… (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). Grande Fratello in Tv, Gossip, etc.

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. 
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”, come creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. 11 settembre 2001 distruzione del World Trade Center e carta bianca globale per l'invasione di alcuni Stati.

3- La strategia della gradualità. 
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. Principio della rana bollita.

4- La strategia del differire.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato… la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani”. Sistema delle pensioni, etc.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
 “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”). Meccanismo della pubblicità, videogiochi, sport, etc.

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti…. Messaggi subliminali in Tv, programmi dalla lacrima facile, etc.

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori". Educazione di massa e privata.
 
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ... Empatia per le persone ritenute “vere” che appaiono in Tv e relativa nostra trasformazione.

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è evoluzione! Post-it del Peccato Originale ad opera della Chiesa, etc.

10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano.
Da sempre, in maniera proporzionale, la scienza segreta ha generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, la psicologia applicata, le arti esoteriche,  l’ “Antisistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. L’Antisistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, l’Antisistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

Liberamente riadattato da  www.vocidallastrada.com

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011