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lunedì 17 novembre 2014

Una verità di ordine diverso.


Non è impossibile... è necessario!
Interstellar
Questa è una citazione che (ri)manda (e… “completa”) alla più famosa espressione:
nulla è per caso.
Che, anche da sola, deve far riflettere seriamente sullo stato del Mondo “attuale”.

Perché la società d’insieme ha “(ri)colorato tutto di queste tonalità… grigie”?
La realtà di riferimento è “grigia”, perché SPS è… pessimista?
Non ti sembra, piuttosto, che il “colore” che applichi alla realtà dipenda, intrinsecamente, da “come ti vanno le cose”? 
Ossia, se ti alzi “sereno” (per qualche motivo inspiegabile o, magari, perché hai vinto cinquanta euro al lotto), la realtà sembra molto più “leggera” e, insomma, "te la fai andare bene" anche se… ella è sempre la stessa di qualche attimo prima…
Sei tu che la (ri)definisci in funzione di come ti senti.
Tu scolpisci qualcosa? No. Ti limiti a percepire l’ambiente.
Filtrandolo attraverso di te. Ma l’ambiente è “così” come d’insieme è divenuto. In ciò si delineano perlomeno due aspetti inerenti alla realtà:
  1. quello che senti, opponendoti per filtro interiore
  2. quello che “è”.
Il tuo percepire in funzione di uno status interiore è fine a se stesso, quando “personalmente” ti limiti a questo, mentre agisce concretamente sulla realtà, quando ti muovi direttamente in essa. È come il sognare e l’essere svegli.

lunedì 15 novembre 2010

Il richiamo di "Casa".




Al suono della colonna sonora di Alice In Wonderland del sempre “fertile” Danny Elfman, vengo trasportato, trascinato, per un mondo molto simile alla “caduta” nella Tana di Bianconiglio; evanescenze amiche e brividi, tiepido calore e divertita partecipazione, senso di familiarità e condivisione. Le voci e la musica avvolgono ed inebriano come il migliore dei connubi. Poesia celeste ammanta, affascina, “assale”. Che meraviglia! Sorgono come isole nel bel mezzo dell’Oceano due nitidi pensieri, due risposte?

Il primo; pensiamo al Cantante che ricerca il “Pubblico live”, a quel senso di “divinità” che prova dinnanzi a migliaia di fan che lo acclamano e lo “nutrono di energia”, al Calciatore che viene glorificato dall’azione di un gol decisivo, all’Attore che giunge in un luogo dove è atteso da code di persone “devote” che lo acclamano, ai trascorsi Gladiatori che raggiunsero la fama degli Imperatori, etc. 

Cosa ha condotto questi uomini e donne a vivere Vite tanto “centrali e globali”? Le loro indiscusse capacità? Il loro talento innato? Certo, in parte. Ma la costante è e sempre sarà l’ascendente sulla Massa. È la massa che è in grado di innalzare un Individuo. In che modo? 

Tramite la propria “devozione”, la propria trasmissione d’energia, il proprio interessamento, focus, osservazione. 

Ogni ambito della Società Globale è teso a ricercare il consenso della Massa. Senza la Massa non si giunge al cosiddetto “successo”. Senza la Massa non ci sarebbero gli Eroi, i Miti, le Leggende. Senza qualcuno in grado di “apprezzare”, di evidenziare, non ci sarebbe nemmeno il Ricordo, la Memoria stessa

La Massa è utile anzi necessaria perchè rappresenta la manifestazione del "tutto" e del "nulla"...

Ecco! Questo è il primo pensiero… L’attenzione della Massa è l’ingrediente primo per realizzare un Sogno. Per questo in Matrix l’esordio della trama  è “Neo, Matrix Has You!”: Matrix ti ha

Tu sei in Matrix e l’alimenti tramite la tua “devozione”. 

Questo ultimo termine riconduce allora alle Religioni, a quell’antico modo di ingabbiare l’attenzione altrui ed, infine, al ruolo della Preghiera: una vera e propria tecnologia energetica emanata da ogni Individuo partecipante alla sinfonia della Vita intessuta da questa versione del “Sogno”

La Preghiera è un canale che veicola energia, attenzione, osservazione. La veicolazione della Preghiera è uno degli scopi dell’Antisistema. La Cabala afferma che siamo fatti di Desiderio puro: noi nasciamo per desiderare in continuazione qualcosa. E ciò rappresenta una dato di fatto indissolubile, da “agganciare” per le energie di Controllo ai fini della loro sopravvivenza. 

Altro che “denaro”. c’è in gioco ben altro che il “semplice” denaro. Il denaro è la rappresentazione pubblica dei nostri mali, il nostro specchio deformato ma reale. Non facciamoci sviare dal denaro, perché ciò che hanno sempre ricercato le Organizzazioni che hanno decretato le nascite e le trasformazioni degli Imperi, è sempre e solo stata la partecipazione, il coinvolgimento, l’attrazione, della Massa. Perché?

Perché la Massa, una volta “innescata” produce energia di “focus” ed attira la concretizzazione, la fisicità, la densificazione, dell’energia del paradigma assorbito, imposto dall’Energia di Controllo

Le Preghiere, in un simile stadio, alimentano il Controllo, lo elevano, aumentano la sua Forza. Gli “Dei” hanno sempre ricercato il consenso umano in primo luogo. In che modo? O meglio: a cosa sono giunti nel loro "ragionamento" basato sui “fatti”, sulle altre esperienze legate alle altre “Matrici” del passato? 

Che attraverso la Paura e tutte le sue “sfumature” è più “facile”! Ma la Paura è un blocco che consente, alla fine, di andare avanti. Ecco l'utilità della funzione del "Mostro".

Il secondo pensiero; il Mondo deve apparire in un certo modo per non destare stupore e mantenere uno Status quo raggiunto nel Tempo. Cosa significa? Che la percezione della Vita, legata all’osservazione distaccata dal proprio sé, “immemore”, deve essere “condotta per mano” al fine di non risvegliare antiche memorie. Cioè? 

Che il Mondo deve risultare una miscellanea di normalità unita a timore per il futuro, rispecchiato in ogni minimo frangente dell’intessuto esperienziale quotidiano

Il fatto basilare è ricondurre la nostra  Attenzione su un ordito comune e conosciuto, su una continuità della Storia manipolata che funga da Illusione, su una trama giornaliera usuale nella quale smarrirsi, perdere il senso delle Cose. In che senso? Che la Vita condotta globalmente deve apparire come assolutamente plausibile agli occhi della Mente logica e quadrata, che ogni ambito sia spiegabile con il ragionamento, che i tanti  limiti fisici reggano il confronto con ciò che sentiamo di poter fare nelle nostre profondità. Che ci si adagi lentamente riponendo le “ali” al peso della Gravità, della Gravitazione planetaria. Che ci si senta utili solo confacendosi agli scopi imposti. Che ci si pieghi a ciò che dice la Scienza come anticamente all’Oracolo. Che non ci si chieda nulla oltre alla normale ed usufruibile condotta quotidiana di Vita, che ci si "spenga" giorno dopo giorno.

Un Mondo “spiegabile” come il nostro non desta preoccupazione, se non tutta quella gamma di preoccupazioni legate all’introduzione e sviluppo della famiglia delle emozioni legate alla Paura: obiettivo primario del Controllo

Oggi posso prendere la macchina ed in giornata percorrere centinaia di chilometri, potendo contare su tutta la “presenza” di ciò che abbiamo conquistato attraverso lo sviluppo della tecnologia, della civiltà, della modernità, della superiorità dell’uomo su ogni altro aspetto dell’esistenza. Ma è davvero così? Non è questo un fuoco fatuo? Una illusione di “potere”? Un sottile sviamento? Una furba deviazione della nostra attenzione? 

Chi farebbe seriamente cambio con il Mondo di “una volta”?  

Attenzione!  Con il Mondo che crediamo esistesse una volta! Con il Mondo che ci hanno fatto credere esistesse una volta. Chi farebbe cambio? Pazzi? Sognatori? Illusi? Falliti? Chi?

Noi tutti alimentiamo un Sogno altrui mediante la nostra partecipazione primaria, le nostre Preghiere, la nostra Attenzione. I frattali ce lo indicano chiaramente! La sete di “gloria” di ogni Vip lo dimostra. Ogni ambito sociale lo evidenzia. Ed il bello è che è vero, ma estrapolato dalla valenza spirituale conferisce ad un simile intento ben altra valenza. E nella confusione totale, nella Selva di Dante, lo smarrimento è assicurato.

Ogni aspetto è sotto Controllo dell’Antisistema che teme di perdere il proprio ruolo centrale nella nostra “corsa” verso l’evoluzione ed il risveglio. Ma anche l’Antisistema ha un limite: quello dimensionale

Coloro che torneranno a “Casa”, lasceranno questa dimensione in cui il ruolo dell’Antisistema è un vivo ruolo, un perché ben preciso ed assoluto: prenderci per mano al fine di non cadere per sempre nelle nostre Paure! In che modo? 

Evidenziandole! 

Spingendoci verso una sottile e utile auto educazione, non forzando i tempi, avendo fiducia nel proprio ruolo "conduttore, proprio come un campo Morfogenetico.

Questa è la visione più alta! La Prospettiva dal punto di vista Celeste. Cosa altro? Il Creatore ha messo alla prova tutti i suoi figli e, dunque, se stesso. 

Cosa racchiudono di tanto minaccioso le sue “Cantine”?
È solo tenendo le porte aperte che potrà osservare cosa si nasconde dentro.
Questo è il ruolo della Creazione. Scoprire se stesso mediante l’esternazione di se stesso.
Tutto il resto è un “dettaglio”; un dettaglio molto importante ma non conclusivo, qualsiasi sia la situazione sviluppata al momento…

Il “Richiamo verso Casa” sarà irresistibile!   

Salute: Sentire Voci Che Non Esistono. In Lombardia Fino a 270mila Casi.
''A circa 270 mila persone in Lombardia potrebbe esser capitato di sentire voci che non provengono dall'esterno''. Non e' un allarme quello lanciato dal dottor Giuseppe Tissi, responsabile del Centro psico-sociale dell'Ospedale Sacco e tra i promotori dell'Incontro ''Sentire le voci, far sentire la propria'', oggi e domani al Teatro del Buratto a Milano; e' piuttosto un invito, rivolto a tutti coloro che temono di essere considerati ''matti'', a uscire allo scoperto: ''Gli studi raccolti dal professor Marius Romme, docente presso l'Universita' di Maastricht, condotti su 15mila persone - spiega il dottor Tissi - hanno evidenziato che una percentuale compresa tra il 2 e il 4 per cento dell'intera popolazione e' coinvolta da questo fenomeno. In particolare, questa percentuale e' composta per due terzi da persone senza alcuna patologia psichiatrica. Trasferendo i risultati di questi studi alla popolazione lombarda, si ottiene un numero stimabile intorno alle 270mila unita'. 

Persone normali che hanno provato almeno una volta nella loro vita cosa vuol dire "sentire le voci". 

L'esperienza clinica degli psichiatri rimane all'oscuro di questa parte di uditori che sono in numero maggiore di quelli cui le voci provocano sofferenza''. Chi ha provato l'esperienza dell'allucinazione uditiva a volte dunque lo nasconde anche alle persone piu' vicine. ''Ma e' un atteggiamento errato - mette in guardia il dottor Tissi -. In questi casi, la paura di trasformare il proprio status in 'paziente' puo' condurre a una vita interiormente isolata. L'obiettivo di questi due giorni di lavori e' anche far cadere un tabu': si possono 'sentire le voci' e avere una vita del tutto soddisfacente. In alcuni casi cercare di eliminare le allucinazioni puo' addirittura risultare dannoso''. Le allucinazioni infatti non sono sempre negative e tantomeno spaventose: spesso si tratta di invasioni gradevoli con cui e' possibile stabilire una sorta di relazione che produce effetti positivi: ''Alcune persone vivono le voci come una compagnia e si sentono sole se le perdono. E' decisivo non sentirsi sovrastati dalle proprie allucinazioni. Quando si riesce a non avvertirle piu' come un problema si smette di venirne condizionati''. Spesso - nel 70% dei casi - la causa e' di origine traumatica, un evento particolarmente stressante a livello emotivo: una violenza sessuale, un'aggressione, una catastrofe naturale, un lutto. ''E' molto importante, e quasi mai semplice, individuare questo trauma. Rimane sepolto nella memoria della persona ed e' apparentemente inaccessibile: di fronte a domande superficiali non emerge, lasciando all'esaminatore l'impressione errata che le voci non abbiano relazione con gli eventi di vita. L'impatto delle nostre esperienze sulla psiche e' assolutamente soggettivo''. Quando le voci sono sgradevoli, perche' minacciose, o svalutanti, o danno ordini, diventano un problema. Piu' che mai in questi casi e' importante un lavoro di ricerca del trauma che le ha originate, lavoro che spesso l'auditore fa piu' volentieri in un gruppo di auto e mutuo aiuto con persone che condividono questo problema con un professionista.
Fonte: Yahoo
  
 

lunedì 8 novembre 2010

Una diversa visione delle umane cose.






Ecco un “pezzo” di storia frattale dimenticata. Un pezzo della storia dell’umanità lontana e logora. Probabilmente vicina alle “origini”. Dove è scritta? In un antico libro rinvenuto sotto al deserto? In un rotolo smangiato dal tempo e dalla corrosione della dimenticanza? No… Nelle parole di un film. Un film molto recente. Un film dell’industria consumistica americana e, dunque, globale. Mi riferisco a “Scontro fra Titani”. Comprendo l’ilarità che può scatenare questa mia affermazione. Non la giudico e passo oltre.

La verità frattale è contenuta dappertutto e si ripropone in continuazione. Basta essere ricettivi! Per cui non occorre fare costose campagne di scavi in pieno deserto e non bisogna disperare perché la “conoscenza” è stata quasi interamente trafugata, manipolata, nuovamente nascosta. No. Perché la “verità”, ciò che si è compiuto sulla Terra in un bacino molto dilatato di tempo, e non solo negli ultimi 5000 anni, è sempre tra di noi; la verità si riforma nelle nostre strutture sociali, individuali, nei nostri edifici, nelle forme delle città e del territorio, in ciò che scriviamo, pensiamo, diciamo, in ciò che compiamo e non compiamo.

È frattale proprio come le trame, i disegni naturali che si ripetono all’infinito se li si osserva attentamente. Olografica e frattale. Ogni “granello” di Creazione la comprende per intero. Indagando nei frattali possiamo comprendere ciò che è successo e che, oggi, ancora ci “plasma” come un sogno di materia eterica solidificata, come un incantesimo

Riporto solo alcuni dialoghi della pellicola in questione.

“Le storie più antiche del mondo sono scritte nelle stelle. Storie di un era che precede uomini e Dei… Fu Zeus a creare l’uomo e l’uomo alimentava con le sue preghiere l’immortalità degli Dei. Ma con il tempo il popolo dei mortali divenne insoddisfatto, cominciò a dubitare degli Dei e alla fine si sollevò contro di loro”.

Tra l’altro approfitto di questa citazione per rendere omaggio all’illustre Zecharia Sitchin che è scomparso il 9 ottobre 2010. Devo molto a questo uomo e lo ringrazio per quello che ha compiuto nel corso della sua intera Vita. Riporto una breve descrizione di questo uomo, scritta dal fondatore del Gruppo Macro, Giorgio Gustavo Rosso:

“Sitchin è un grande scienziato e ricercatore, che ha avuto il coraggio di sfidare il conformismo degli archeologi con tante prove che mettono in discussione la versione ufficiale. La sua speranza era che venissero esaminati i resti di un ritrovamento e che si potesse confermare che il DNA di questa entità non era di provenienza terrestre, e così aggiungere una prova scientifica inconfutabile e decisiva a tutte le altre che aveva raccolto in appoggio alla sua convinzione che la razza umana, di cui facciamo parte, è l’effetto, il risultato di un incrocio genetico tra abitanti della Terra e di un altro pianeta, Nibiru”.

Andiamo avanti. Abbiamo il padre adottivo di Perseo che solleva le reti da pesca, da cui dipendeva la sopravvivenza della sua intera famiglia, e amaramente si accorge che sono vuote e lacerate dagli scogli. 

A chi devo rivolgere la nostra gratitudine per questa gloriosa munificenza? A Poseidone? A Zeus? Chi devo ringraziare?
Ringrazia gli uomini che li provocano! Afferma premurosamente la propria moglie Barbara.
Hanno distrutto la mia isola, mandato la peste sulla tua. Si prendono tutto quello che vogliono! Siamo solo schiavi.
Gli Dei ci hanno dato la Vita; di questo dovremmo essere grati. Incalza ancora Barbara.
Sono stanco di dover ringraziare per gli avanzi… Sono un pescatore. Perseo è un pescatore. Persino questo ci hanno rubato: ciò che siamo!   Eppure vogliono il nostro Amore.
Un giorno qualcuno si dovrà ribellare. Un giorno qualcuno dovrà dire: Basta!

Accidenti! Ma queste sono parole e concetti importanti. Che ci fanno in un film di produzione tipica dell’Antisistema? Come  è possibile? Perché offrire questa prospettiva al “grande” pubblico? Non sarà pericoloso per l’energia di Controllo? Non sta esagerando nella propria spavalderia?

No. Perché la verità è frattale e non ci si può fare nulla! 

Nemmeno l’Antisistema può opporsi alle leggi celesti. E di questo dobbiamo farci forti. Dobbiamo comprendere che la sacra fiamma della verità non si può spegnere. Può essere coperta o quasi soffocata, ma non spenta. E non mi riferisco alla speranza, la cui esistenza è proprio un frattale della “fiamma” che alimenta l’uomo infinitamente. Di sola speranza non si può vivere, come non si può vivere di sola forza di volontà. Occorre immaginare qualcosa di nuovo. Elevare il personale punto prospettico. Guardare da un’altra prospettiva, proprio come fa fare ai propri allievi il professore John Keating nell’Attimo fuggente

Andiamo avanti. Siamo nell’Olimpo e gli Dei sono riuniti in cerchio, preoccupati per il comportamento degli uomini, sempre più spavaldi e rivoluzionari nei loro confronti. Parla Zeus e poi interviene suo “fratello” Ade, il sovrano degli Inferi.

Io ho creato gli uomini! E loro ricompensano il mio Amore con la sfida?
Tu li hai creati per una sola ragione. Perché le loro preghiere alimentassero la nostra immortalità. Ma il tuo Amore è sin troppo grande. Sono diventati forti e questo mi costringe a riemergere perché ora siamo tutti minacciati. … Lascia che scateni la mia forza. Gli uomini torneranno a pregare. Tu potrai crogiolarti nel loro timore e noi torneremo ad essere potenti.
Tu affermi che è l’Amore ad alimentarci, ma tu dipendi dal loro Amore. Io ho imparato a vivere del loro dolore e della paura.

Caspita! Parole ancora più forti di prima. È più facile ottenere energia dalla paura piuttosto che dall’Amore, perché quest’ultima non sappiamo nemmeno cosa sia, proprio come afferma "tra le righe" Benigni quando “canta” il Paradiso di Dante

La luce dell’Amore di Dio ci può distruggere tanto è potente e tanto noi siamo impreparati a riceverla. 

Ricordo anche un discorso di Roy Martina in questo senso.
Fratelli e sorelle: è questa la verità! Per adesso la verità è questa! Ci rappresenta ancora. Con le nostre preghiere alimentiamo ancora “qualcosa” che necessita di questa vera e propria forma d’energia che possiamo evocare. Noi siamo i loro “figli”, le loro batterie come rappresentato benissimo in Matrix. Non è una questione di denaro. Riguarda una forma di potere ben diversa. E riguarda anche una questione di sopravvivenza a 360 gradi, innestata in un piano evolutivo, educativo, molto ben celato.

Questo è l’Antisistema. 

La forma d’onda, il velo costruito sul mondo, l’incantesimo, il sogno altrui, il paradigma, l’eggregora, la consuetudine e l’abitudine in uso nel mondo intero è un qualcosa che richiede di soffrire per alimentare un qualcosa d’altro: un principio potente che si nutre di noi e che è nato da noi

Noi che siamo suoi figli. Come è possibile? È possibilissimo se ci pensate bene. Uscire dal “rompicapo” equivale a comprendere che ci siamo auto rinchiusi in circoli viziosi, in loop senza fine e senza uscita. Un esempio? È nato prima l’uovo o la gallina? Ma chi se ne frega! Questa domanda è una trappola da cui non se ne esce con la logica. Per comprendere le fattezze della trappola energetica, dobbiamo elevare il nostro punto prospettico. Vedere da un’altra altezza o almeno angolazione. Solo in quel modo ci accorgeremo che sono nati contemporaneamente, l’uovo e la gallina, e la domanda ha il solo scopo di incatenare coloro che se lo sono chiesto almeno una volta in Vita propria: tutti. Tutti! perché questa domanda è frattale anch’essa: è dappertutto sotto varie forme e “salse”. È come dire che “la palla è rotonda”…

Se cercate “preghiera” all’interno di questo Blog, troverete altri articoli sviluppati proprio evidenziando questa potente modalità di invio di energia. 

Attenzione a chi eleviamo le nostre preghiere, fossero santi o divinità, umani o oggetti.

Cerchiamo di rimanere nel nostro “centro”: in quella frequenza c’è tutto quello che ci serve per proseguire nel cammino.

Sintonizziamoci sulla radio del nostro CuoRe.
 
 

lunedì 16 agosto 2010

Verità scomoda, dura, difficile da accettare.





Nell’assistere “impietrito” allo svolgimento di trama, scene, testi, musiche di Agorà, l’ultimo film di Alejandro Amenábar, il mio spirito si è unito sentitamente al dramma evidenziato nel finale, attraverso l’assassinio di Ipazia; una “doppia” morte ed un insabbiamento, pressoché totale, nello scorrere del fiume della storia manipolata.

Costei fu, prima di tutto, una donna libera.

In una società a cavallo di una profonda crisi sociale, politica e religiosa (siamo ad Alessandria d’Egitto, ancora colonia romana, nel 391 dopo Cristo), la “dotta” Ipazia insegna nel Serapeo, l’antica biblioteca che conteneva gran parte del “sapere” accumulato nel corso del tempo; ma alle sue “spalle” si muove in gran velocità il movimento religioso cristiano che, ormai, ha “conquistato” anche l’imperatore romano. Quando scoppiano gli scontri tra pagani e cristiani, la velocità degli eventi raggiunge l’apice allorchè quest'ultimi, incoraggiati da un editto by Impero Romano, ottengono il “permesso” di entrare nel Serapeo e di farne quello che vogliono, il che ovviamente significa, disonorarne l’uso distruggendone il prezioso “contenuto”. Ipazia fugge cercando di portare via qualche “pezzo” di sapere impareggiabile, ma non va molto lontano, infatti ottiene la “protezione” del prefetto romano ed ex suo allievo innamorato, per cui rimane ad abitare in città. 

Il finale è davvero tragico e vede la morte di Ipazia ad opera del ex schiavo, anch’esso innamorato di lei, ora libero perché entrato a fare parte dei fratelli Parabolani, durante le appena trascorse “rivolte” cittadine. La morte gli viene “impressa” dall’ex schiavo per pura “misericordia” e senso verticale del dolore, come unica soluzione possibile, di fronte al totale annichilimento della donna, e per evitarle una ben più fisicamente dolorosa morte per lapidazione.

È il caso di dire davvero, “pace all’Anima sua”…

È questa un’altra storia devastante che emerge dalla rilettura della “striscia” impazzita del passato, una sorta di bidone della spazzatura nel quale l’Antisistema, attraverso l’opera dell’uomo, ha sepolto le molte “altitudini” presenti in ogni tempo, considerate pericolose per lo svolgersi del proprio piano di “sbarramento” del cammino dell’umanità verso l’illuminazione.

Al giorno d’oggi e da sempre, si può dire, la società dell’uomo si è regolarmente considerata la depositaria della legge di Dio e, addirittura, capace di parlare in nome di Dio; il sapere del tempo è sempre stato considerato come sufficiente o definitivo, al fine di imporre anche l’azione della forza per convincere le masse ad aderire agli svariati credo che sono stati presentati, di volta in volta, sulla “tavola imbandita” dell’uomo. Eppure le “cose” sono andate avanti, progredite, mutate; il pensiero umano si è sciolto da dosso talune catene evidentemente troppo visibili alla luce del Sole.
Oggi, tali catene, esistono ancora ma non sono più tanto considerabili, in quanto rese invisibili dalle illusioni tecnologiche dei media e dal controllo biologico dovuto ad una alimentazione rovesciata ed a una scienza del farmaco incantatrice.

Una gabbia senza catene né sbarre” – Morpheus in Matrix

Tornando a ciò che il film Agorà “imprime” dentro di me in modo apportatore di verità e ossigeno, posso elencare questi miei appunti:
  • la figura della donna è già pienamente colpita in questa epoca, infatti il vescovo Cirillo, poi divenuto santo, non esita a condannarla a morte anche se indirettamente (ovvio).
  • la figura dei Santi, oggetto di venerazione ancora oggi da parte di una vastissima platea globale, è alla base di una centralità religiosa che li prende ad esempio per questioni di “virtù” sopra alle righe ma che, in realtà, non sempre corrisponde a verità (ovvio).
  • la perdita dell’antico sapere contenuto nel Serapeo, ad opera della furia cristiana, autorizzata dal potere romano nella “mani” di un imperatore ancora minorenne a quel tempo, in “sella” ad un impero in fase di caduta inesorabile. Le sue decisioni non erano certamente “sue” (ovvio).
Vediamo allora chi erano i Parabolani:

I Parabolani, o meglio Parabalani ("coloro che rischiano la vita"), furono i membri di una confraternita cristiana che nella Chiesa delle origini si dedicavano sotto giuramento alla cura dei malati, specie degli appestati, e alla sepoltura dei morti, sperando così di morire per Cristo.
È stato affermato, pur senza prove sufficienti, che la confraternita nacque durante la peste di Alessandria durante l'episcopato di Dionisio di Alessandria (seconda metà del III secolo). In questo evento sta la giustificazione del loro nome: essi rischiarono la vita  per esporsi a malattie contagiose. Oltre a svolgere opere di misericordia essi costituivano anche la guardia del corpo del vescovo.
Non avevano né ordini né voti, ma erano elencati tra il clero e godevano di privilegi e delle immunità del clero. La loro presenza ad incontri pubblici o nei teatri era vietata dalla legge. A volte si è registrato un ruolo molto attivo nelle controversie ecclesiastiche, come nel Secondo concilio di Efeso: qui bastonarono diversi vescovi che avrebbero potuto opporsi al loro vescovo, Dioscoro.
Furono probabilmente parabolani guidati dal lettore Pietro a uccidere barbaramente Ipazia.
Fonte: Wikipedia

Essi, dunque, affondano le origini del loro nome, in un tempo in cui furono portatori responsabili di aiuti sociali; ma la loro funzione è poi divenuta un’altra. Sono stati trasformati in una sorta di milizia integralista, una guardia del corpo del “vescovo” di turno. Di fatto ricordano tanto quello che fa una moderna Agenzia segreta, compresa l’opera “sporca di pulizia”. Inoltre "ambivano" a morire come gli attuali "terroristi" integralisti islamici. La storia che si ripete!

Chi era il vescovo Cirillo?

Perseguitò i novaziani, gli ebrei e i pagani, sino a quasi annientarne la presenza nella città. Il clima di violenza da lui inaugurato ai danni dei pagani, degli ebrei e dei cristiani considerati eretici fu fra le cause che portarono all'omicidio della filosofa e scienziata pagana Ipazia, trucidata dalla confraternita dei parabolani. Divenuto Vescovo e Patriarca di Alessandria nel 412, secondo lo storico Socrate Scolastico acquistò «molto più potere di quanto ne avesse avuto il suo predecessore» e il suo episcopato “andò oltre i limiti delle sue funzioni sacerdotali”.
 
Chi è “oggi”?

È considerato il più importante padre della Chiesa orientale dopo Atanasio di Alessandria, venerato dalla Chiesa ortodossa, dalla Chiesa copta e dalla Chiesa cattolica, che lo proclamò santo e dottore della Chiesa, in particolare Dottore dell'Incarnazione, il 28 luglio 1882.
Fonte: Wikipedia

Più nel particolare:

Venerato dalla Chiesa cattolica:
San Cirillo di Alessandria (†444), vescovo di Alessandria d'Egitto, teologo e dottore della Chiesa, celebrato il 27 giugno
Fonte: Wikipedia

La vicenda emersa, grazie ad un film, implica delle motivazioni sconvolgenti qualora accettassimo di mettere in discussione delle credenze o illusioni o effetti speciali di cui soffriamo da tempo (o da sempre?). Se accettassimo di toglierci tutte le maschere ideologiche, si potrebbe meglio comprendere con il cuore, ciò che certi messaggi portano per noi; lo scrivo perchè ognuno vede dal proprio punto prospettico, come è giusto che sia, per cui rispetto e assenza di giudizio devono essere facoltà comunemente utilizzate, perchè c'è anche chi vede e sostiene altre visioni, come ad esempio qua. Ora torniamo a "noi".

A chi, ogni giorno nel mondo, si elevano preghiere? Di quale fattezza e costituzione sono fatte le colonne su cui si poggia l’edificio religioso?
Avevo già scritto qua   della pericolosità di elevare preghiere a “semidei” che, poi, si nutrono dell’energia di chi li ”aggancia”. A maggiore ragione il discorso vale anche per le “figure” di persone che si sono macchiate di veri e propri crimini che, solitamente, dovrebbero portare direttamente in prigione, e che invece godono di una sorta di “ammirazione” autorizzata dagli “enti” religiosi.
Perché scrivo questo? 

Perché quantisticamente siamo energia, e l’energia attira altra energia. 

Se noi preghiamo “altri” per intercedere, chiediamo un “favore” ed emettiamo un “debito”; ma nei confronti di chi? Del “Lato oscuro” travestito da falsa luce. In questa maniera ci ammantiamo della stessa mancanza di luce emessa da colui o coloro a cui stiamo chiedendo aiuto. Lo so, è difficile da credere ma è come fare un patto con il diavolo, dove per diavolo si deve intendere “ignoranza della luce”.

Facciamo attenzione dunque alla preghiera. È una “tecnologia” che funziona davvero, ma che non sappiamo ancora “maneggiare” o non ricordiamo più come utilizzare. La preghiera dovrebbe essere rivolta a se stessi o per aiutare gli altri.

Chiedere ad un presunto Santo (decretato da chi?) di intercedere è come autorizzare un principio energetico sempre “vivo” ad interagire tra i nostri campi energetici.

La pericolosità dell’atto della santificazione è molto alta e costituisce il frattale minore dell’opera religiosa, per cui è in un certo senso la “prova” della infondatezza stessa delle religioni a carattere umano.
Ecco, per esempio, cosa si “pubblicizza” in questo libro, scritto addirittura dalla massima autorità vivente della Chiesa cattolica, Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI:

Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa.
«I santi sono come le stelle all’orizzonte della nostra storia, che irradiano in continuazione luce nel mondo in mezzo agli annuvolamenti di questo tempo, in mezzo alla sua oscurità, cosicché possiamo vedere qualcosa della luce di Dio. E se qualche volta siamo tentati di dubitare della bontà di Dio a causa delle vicissitudini della storia, se siamo assaliti dal dubbio anche nei confronti dell’uomo, perché non sappiamo se sia buono o piuttosto intimamente cattivo e pericoloso, se dubitiamo anche della Chiesa a causa delle controversie e delle miserie che la travagliano, allora guardiamo a questi uomini che si sono aperti a Dio, a questi uomini nei quali Dio ha preso forma. E da essi riceveremo di nuovo luce Joseph Ratzinger.
Fonte:
www.libreriadelsanto.it

Sinceramente mi viene da rabbrividire. Percepisco una grande, aperta, attuale opera di pianificazione di annichilimento dell’uomo in quanto principio divino “dormiente”. Tale “opera” si avvale dell’antica conoscenza perduta, tolta al resto dell’umanità al fine di manipolarla il più lungamente possibile.

È tutto alla rovescia.

Già applicando questo “filtro” la visione si definisce e si normalizza. Senza paraocchi le illusioni vengono meno

“I santi sono come le stelle all’orizzonte della nostra storia, che irradiano in continuazione luce nel mondo in mezzo agli annuvolamenti di questo tempo, in mezzo alla sua oscurità, cosicché possiamo vedere qualcosa della luce di Dio”.
La osservate la legge quantistica espressa nelle parole del "Santo Padre"? Quella è assoluta verità. Ma adesso, per esempio, che sappiamo chi fu veramente San Cirillo d’Alessandria, chiediamoci quale sia l’entità della luce che la sua energia può irraggiare su di noi!
 
“E da essi riceveremo di nuovo luce”.

Prego per le loro Anime smarrite e null’altro.  Certe "finestre", aperte nel tempo, vanno inesorabilmente chiuse tramite compassione e consapevolezza.

Non ho nulla da chiedere a questi "fari" avvolti tra le nebbie del proprio tempo che s'illudono di sopravvivere alla propria ignoranza e di mercificare ancora le proprie passate azioni.

 

venerdì 30 luglio 2010

La preghiera: una tecnologia molto "costosa".




In questi ultimi giorni l’aria è tornata “respirabile” dopo il gran caldo afoso della pressoché interezza del mese di luglio. Un mese importante che ha condotto una grande energia veicolata dal Sole e raccolta dal Cosmo, ad irraggiarsi anche sulla Terra, colpendo la “cintura” o pellicola della Vita organica che la ricopre “affettuosamente”. Ho scritto ieri della Legge d’Ottava, così come la espresse Gurdjieff un secolo fa, ribadendola ai propri allievi russi. Ebbene ho la chiara sensazione di essermi imbattuto in un qualcosa di molto importante ed allo stesso tempo “efficace”. La chiave che lega un mondo invisibile a quello tangibile può essere davvero la comprensione della struttura “musicale” della Vita; come se questo aspetto “sonoro” emerso attraverso lo studio delle armoniche musicali costituisca la punta dell’iceberg dell’intera orchestra della Creazione. La punta dell’iceberg è visibile, mentre la rimanenza del “corpo” è totalmente nascosto dalle “acque”.

La Natura frattale delle “cose” insegna ad osservare e intuire il "grande" dall’osservazione del "piccolo", di tutto ciò che è “emerso” alla percezione diretta inequivocabile dei nostri sensi di base. In questo caso della percezione ed usufruizione della musica, ossia di ciò che conosciamo.

La Legge d’Ottava va a spiegare ogni modalità o “ansa” della Creazione, persino il modello contorto e diametralmente rovesciato con il quale siamo alle prese in questi tempi di trasformazione silente.

Dal mio canto posso tranquillamente affermare che ho percezione di una società, oramai globale, nella quale l’ingiustizia si è trasferita direttamente al “posto di guida”, ossia presso gli organi di giustizia e legiferazione. La testa che guida il paese, i paesi, le associazioni di ogni tipo, le organizzazioni più disparate, etc. sono cadute nelle mani dell’ingiustizia e dell’illegalità. L’immoralità e la mancanza di etica che emergono da ogni punto il nostro sguardo si possa posare, sono talmente evidenti che suona molto strano che la gente non scenda in piazza seriamente.

Non intendo con questo dire che urge una rivoluzione! Intendo evidenziare che la mancanza di una reazione da parte della massa è indicativa dello stato di drogaggio in cui, la massa stessa versa inesorabilmente.

La “rana” è sempre più bollita.

Temo addirittura che, leggendo queste mie frasi, non si comprenda nemmeno del proprio stato ipnotico e che, tutto, sia ritenuto assolutamente nella normalità. Quando Gurdjieff parla di “shock addizionali”, riferiti alla Legge d’Ottava, nei due intervalli che si creano naturalmente durante il suo “scorrere”, mi è subito chiaro che, in questo momento, ne stiamo vivendo proprio uno o ci stiamo accingendo ad uscirne.

Lo shock addizionale è tuttavia in corso, proprio nella “figura” di una vasta onda energetica che sta pervadendo e scuotendo il “tessuto”  spazio temporale che ci contiene ed avvolge.

“L’uomo macchina non può fare niente. A lui, come attorno a lui, tutto accade. Per fare, è necessario conoscere la Legge dell’Ottava, conoscere i momenti degli intervalli, ed essere capaci di creare gli shock addizionali necessari”.
Fonte: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky

Nel proverbio “il pesce puzza dalla testa” è contenuta la verità e la denuncia frattale che il tutto è rovesciato. Le responsabilità sono sempre equidivise, in quanto il resto del corpo ha provveduto quantomeno ad accettare la formazione della testa, tuttavia il resto del corpo, ossia la maggioranza, non si accorge di essere stato ingannato dalla testa. La testa ha dimostrato di avere capacità di auto conservazione molto forti e determinate e di essere, a sua volta, lo stato cuscinetto di un qualcosa di ancora più forte: l’Antisistema.

Ossia fa comodo che la testa rimanga al suo posto,  ma solo sino ad un certo punto, perché “tutto scorre”. Come è potuto succedere che l’Antisistema sia sopravissuto allo scorrere del tempo, agli intervalli della Legge dell’ottava? Attraverso una grande conoscenza di questa e di altre leggi universali ed attraverso l’utilizzo della creazione di shock addizionali meccanici, come ad esempio lo scoppio di guerre mirate proprio a compensare la deviazione delle forze impressa dal fluire della Legge d’Ottava.

Se leggiamo la Natura e l’industria della guerra nel corso della storia umana comunemente accettata, ossia manipolata, è evidente che c’è una "mente" superiore che ha sempre condotto le operazioni di supervisione dello svolgimento delle operazioni di preparazione alla guerra. Le guerre sono sempre state volute da una certa "elite", per compensare quelle forze naturali che avrebbero spinto i “piani dell’Antisistema”, ad un certo punto, a fermarsi e poi invertire la “rotta”.

C’è una “regia” che la sa molto lunga!

Gli imperi si sono succeduti con estrema continuità della loro testa; come non vederlo? C’è una sola linea di condotta occulta che li unisce tutti: l’Antisistema.

Le diverse etnie e razze che sono state concentrate sulla Terra, sono sempre state veicolate da un potere superiore che conosceva e conosce come mantenersi sempre sulla "cresta dell’onda".

Questo potere non ha radici terrestri; osserva da un altro “luogo”…

Esso stesso non si mischia essendosi già mischiato nel passato.

Questo potere ha necessità di grande energia per rinnovare i propri propositi: ha necessità della nostra energia per sopravvivere. 

Per cui facciamo attenzione al congegno molto potente della preghiera.

Perché preghiamo? Perché ci manca qualcosa. E questo qualcosa lo chiediamo a chi?

Con questo atto dichiariamo la nostra impotenza e ci mettiamo nelle “mani” di un qualcosa di non ben definito. Questo qualcosa non è il Creatore, perché il Creatore è colui che ha creato tutto per permettere  a noi di evolvere tramite l’azione dell’esperienza. Tutto ciò che abbiamo è opportuno e assolutamente libero in Natura, tramite l’abbondanza stessa della Natura. È questa la prova inequivocabile della presenza e dell’opera del Creatore: la sua infinita generosità applicata a tutto ciò che ha creato con Amore incondizionato. 

Chi sono allora quelle entità che l’uomo prega, alle quali l’uomo si rivolge quando è disperato? Le divinità meccaniche costruite nel tempo dall’opera dell’Antisistema. Entità limitate che hanno necessità di energia per sopravvivere. Chiamiamole entità extraterrestri o aliene, o come vogliamo: rimangono dei parassiti che si nutrono dell’energia umana.

L’atto del pregare è un trasferimento di energia da un punto ad un altro, dove per punto si intendono le persone. La nostra energia la trasferiamo quantisticamente a qualcun altro. Il principio dei vasi comunicanti vale solo in fisica e, dunque, a livello tridimensionale o denso della materia. A livello quantico invece, l’energia viene assorbita dal “vaso” a maggiore forza o energia: vaso che di certo non è il nostro ma quello della divinità alla quale ci stiamo rivolgendo.

Da qua è facile capire come la nostra energia ci venga sottratta, proprio come noi facciamo con tutti gli animali da allevamento intensivo.

La Natura, nei panni della Creazione, risponde a specchio all’opera dell’uomo; attraverso la comparsa o la scomparsa di nuove forme di Vita, proprio come successe con l’eliminazione dei dinosauri che non avrebbero permesso, o avrebbero ostacolato, lo sviluppo della specie umana sul pianeta. Che i dinosauri siano stati cancellati dall’opera di un meteorite o da altro, poco importa: la cosa certa è che sono scomparsi.

Gurdjieff parla di onde o ottave discendenti o ascendenti e di fondamentali e subordinate, a seconda della loro “ramificazione” o vicinanza al “tronco” dell’albero della Vita. È singolare e basilare comprendere questo aspetto delle ottave:

“Il pensiero occidentale, che non sa nulla né delle ottave né della legge del tre, confonde le linee ascendenti con quelle discendenti e non capisce che la linea d’evoluzione si oppone alla linea di creazione, vale a dire che l’una va contro l’altra, come se andasse controcorrente”.
Fonte: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky

Si parla di “Legge del Tre” che riguarda l’opera di forze positive, negative e neutralizzanti; una legge superiore alla Legge dell’ottava. Si parla di evoluzione e creazione, associate in questo modo:
  • ottave discendenti creatrici
  • ottave ascendenti evolutive
Ancora una volta ci imbattiamo in un concetto di inversione nel termine “controcorrente” utilizzato in precedenza per chiudere l’ultima citazione.

Questa inversione che si nota soprattutto nel mondo concreto, da noi direttamente percepito, è una illusione. Una concreta illusione nata con il nostro silente ma determinante permesso.

Invece di pregare indirizzandoci verso qualcosa di non ben definito, lavoriamo su noi stessi e cerchiamo di ricordare “chi siamo”. Il lavoro su se stessi è l’unica cosa che ci permetterà di raggiungere la felicità e completare la nostra evoluzione. Pregare altri è tracciare un solco tra noi e gli altri, è dichiarare la nostra impotenza e delegare la nostra forza, la nostra possibilità, agli altri.

Crediamo in noi stessi; tutto il resto accadrà di conseguenza e non permettiamo più che gli "altri" scrivano il futuro attraverso il nostro utilizzo, attraverso di noi, attraverso il nostro potere divino creativo. Visualizziamo un guscio di energia protettiva attorno a noi, sempre ed in ogni circostanza; un "filtro" protettivo naturale innocuo.

“Soltanto nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti, le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo sempre la direzione presa all’inizio”.
Fonte: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky

Capite? Le ottave di ordine cosmico vanno dritte al “bersaglio”. Sempre!
Il Piano Divino, secondo voi, è una ottava di ordine cosmico? Oh-Yes!

Dunque?

Siate felici, fiduciosi e continuate a ricordare "chi siete".

Ma quanti avranno letto l’articolo sino a qua? Tempo al tempo…