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lunedì 19 settembre 2011

Livellarsi alle 3d: dove siamo?




È opportuno, secondo me, al fine di aumentare il livello di consapevolezza sulla sincronicità degli eventi che ‘accadono/attiriamo’, comprendere il ‘dove siamo’ in questo ‘momento’. Perché?

Beh, quando entriamo in un luogo molto grande ne abbiamo sempre bisogno, no? 

Perché lo ‘scenario 3d’ in cui viviamo dovrebbe costituire una eccezione? È una questione di orientamento. Solo capendo ‘dove si è’ si può decidere di muoversi 'con senso' e la direzione da seguire, in base alla dislocazione di punti ‘fermi’ osservati. Il genere umano ha sempre preso come riferimenti le Stelle ed il Sole.

Viviamo in un addensamento energetico in cui la polarità è una illusione, perché entrambe le polarità esistono allo stesso istante, come ben espresso dal simbolo del Tao, il quale è ‘valido’ anche nell’attimo infinitesimale. 

La polarità è dunque una illusione ma, nelle 3d, è allo stesso tempo ‘reale’.

Come fare, allora, a districarsi da questa ‘matassa’ informe di senso e non senso?

Iniziamo semplicemente ad affermare che questa ‘confusione’ orienta la realtà percepita in quella direzione. Noi non riusciamo a collocarci energeticamente in un preciso ‘punto’ dell’assunzione di prospettiva: non sappiamo ‘dove siamo’ rispetto all’attimo presente infinito. 

Ci manca la chiave di lettura più opportuna o consapevolezza dell’essere. Non le consuete domande relative al ‘chi siamo’ ed al ‘dove andiamo’, ma al ‘dove siamo’. Facciamo un’opera di astrazione della nostra Natura e dedichiamoci a dove collocarla all’interno dell’ecosistema tridimensionale attuale

Iniziamo a ‘fare’ così. 

Cioè? Diciamo così: non si vive nelle 3d di filosofia spicciola. Nelle 3d si necessita di concretezza. Occorre mangiare tutti i giorni e bere e dormire, etc. 

Ora, siamo mediamente tutti quanti molto confusi da ‘lezioni di Vita’ del tipo ‘porgi l’altra guancia’ oppure del ‘nulla è per caso’, che peraltro utilizzo molto anche io in SPS e, più in generale, nella Vita. Le due polarità sono auto esistenti:
  1. mangiare, bere e dormire
  2. nutrirsi di Prana
Cioè:
  1. fisico
  2. sottile
Però sempre relativo al nutrirsi.

Cosa significa? Significa che frattalmente, abitando dimensioni energetiche più dense, emerge un concetto più denso della stessa verità superiore, che rimane sempre ‘verità’ ma solo/anche più concreta/evidente. Proprio quel processo che ha interessato il genere umano, abitando sulla Terra 3d

Si diventa più ‘concreti’.

Per cui, cosa significa diventare più concreti? Significa diventare anche Terrestri e vivere come dei Terrestri. Ossia, vivere in funzione del ‘dove siamo’ nelle vesti Terrestri della nostra multidimensionalità.

Vado al punto. Cosa occorre fare per capire ‘dove siamo’?

Occorre polarizzare l’informazione che giunge a noi, ‘raddrizzandola’ in funzione dell’ottica 3d. Significa osservarsi nelle vesti concrete della nostra incarnazione fisica attuale, con un senso, un perché, un ruolo, un compito, il tutto innestato in un cammino evolutivo personale e comune allo stesso tempo e 'riflesso' in ogni atto del nostro vivere.

Il punto fisso, da cui partire, sarà il ‘dove siamo’. Dove siamo?

In un corpo fisico. Stop
. Non complichiamo le cose assumendoci come eterni in un momento ben preciso come ‘questo’, che è caratterizzato da necessità fisiche ben scolpite dai sensi. 

Partiamo da questa considerazione. 

Tutta la filosofia e la spiritualità rimane 'vera', ma viene adattata al ‘dove siamo’. Questa è coerenza e adesione all’Avatar umano. Tutto quello di trascendentale che accade e che può accadere, ben venga dal nostro punto prospettico sempre più saldo in Terra.

L’espansione di consapevolezza che deriva dal sentirsi ancorati alle 3d è una questione di completezza raggiunta dal ‘basso’, come per divinizzare la materia.

Il ‘porgi l’altra guancia’ è una verità nella verità che si livella e coincide con delle priorità fisiche, ed è relativa ad una coerenza di base ridimensionata insieme alla densità energetica dell’attimo tridimensionale.

Cosa significa? Che ‘quando ci vuole ci vuole’, senza per questo sviluppare sensi di colpa o sentirsi dei ‘peccatori’. La frase ‘a mali estremi, estremi rimedi’ è indicativa del grado di coerenza che è attinente al genere umano incarnato

Ciò non significa che è lecito farsi la guerra, ma farsi 'rispettare' sì. Se poi riusciamo a farci rispettare senza scambiare le cause per le conseguenze, allora sarà ancora meglio, in maniera tale da non ricorrere mai alla violenza (come, ad esempio, emerge dalla più autentica essenza orientale delle arti marziali). 

Troppo spesso la lontananza da sé viene dipinta sui volti degli altri, colpevolizzando noi stessi attraverso gli altri, colpendo gli altri per riflesso nostro.

Consolidando la nostra ‘base o radice’ Terrestre, è possibile fissare per contrasto una direzione da percorrere, passando dal ‘dove siamo’ al ‘dove dobbiamo andare’, dando luogo ad un processo selettivo della ‘scelta’, affinato attraverso un ‘sentire’ maggiormente ancorato e coerente al presente, senza per questo rifiutare di aprirsi alla sincronicità che lega il tempo alla fruizione del tempo.

Di sola filosofia e spiritualità non si campa nelle 3d: occorre anche vivere le 3d, ossia l’illusione della polarità. Questo è un ingrediente che troppo spesso abbiamo scartato come un accessorio inutile, quando di inutile nella Creazione non esiste proprio nulla

Semmai esiste un opportuno più ‘vicino nel tempo’ ed un opportuno ‘più lontano nel tempo’. 

Insomma, per andare a New York posso prendere l’aereo o viaggiare in nave. Cosa scelgo? Ci arrivo lo stesso a destinazione, ma cosa preferirò fare? L’aereo parte dall’aeroporto, la nave parte del porto. Due luoghi differenti. Io ‘dove sono’ adesso? Se non lo so, come posso capire dove devo andare, ancora prima di scegliere ‘cosa fare’?
 
Nulla è per caso e tutto è opportuno. Aggiungo: questa verità va livellata coerentemente al ‘dove siamo’, al fine di non perdersi per anse troppo vaste, che seppur ancora ‘vere’ risultano troppo distanti da raggiungere. È meglio restringere questa verità, calzandola dal suo livello o ‘taglia’ più avvolgente al nostro punto di ancoraggio attuale.

Il piede di un bimbo raggiungerà da adulto, ad esempio, il numero 38. Ma solo a tempo debito. Non gli possiamo far calzare delle scarpe numero 38 a 5 anni… Tutto a tempo debito.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 29 aprile 2011

Un punto di appoggio per sollevare il Mondo.





Ci manca un punto di ‘appoggio vero’, ossia ci manca l’alternativa a questa realtà, o meglio, ci manca un 'varco' tra questa realtà e un’altra realtà.

Questo ‘varco’ corrisponde a quello che film e produzione letteraria di un certo genere, definiti come ‘fantasy’, hanno visualizzato come un libro, una porta segreta, un oggetto, un rituale, una parola magica, una chiave, un passaggio, etc. Cosa rappresentano, nella loro intima essenza, tutti questi ‘motivi ornamentali’? Nella trama delle vicende raccontate, quale ruolo occupano? 

Posso dire, senza nessun timore d’alcun genere, che occupano un ruolo centrale e, probabilmente, costituiscono proprio il perno centrale delle ‘storie’, insieme alla lotta tra il bene ed il male ed il lieto ma solo abbozzato finale. Tutti questi sforzi immaginari costituiscono un unico corpus codificato dentro di noi, in profondità, come una ‘voce’ che sussurra continuamente un ritornello o un mantra per i nostri 'centri' conquistati dall’essenza parassita della forma esistenziale  che ci controlla. 

La frase ‘the Matrix has you’ (la Matrice ti ha) espressa in questa maniera ‘strana’, tramite il costrutto parlante ‘Ti Ha’, è esemplificativa del concetto di possesso a cui siamo silenziosamente sottoposti

Il punto di appoggio, a cui mi riferivo pocanzi, è una oscillazione della densità che mantiene questa versione della realtà, o paradigma, condensata nello scenario 3D messo a disposizione dalla regione vibrazionale dell’Antisistema

Una simile oscillazione, se 'osservata', potrebbe costituire un aggancio per introdurre una nuova versione della realtà o per, semplicemente, prendere atto della verità che sentiamo nata in cuor nostro: ossia che esiste un altro modo di vivere, al di fuori di questo Mondo preconfezionato sin dalla nostra nascita. A cosa mi riferisco? Ad un 'miracolo', ad esempio. I miracoli succedono molto più spesso di quello che crediamo, solo che non ce ne accorgiamo o non crediamo nemmeno di fronte all’evidenza. 

Nel mio libro, di prossima uscita, ‘Prospettiva Vita’, narro di ‘Sentinelle’ che scattano in noi allorquando il Controllo avverte che ‘qualcosa’ in noi sta sfuggendo alla sua totale opera di sottomissione della nostra capacità divina di co-creazione

Succede sempre qualcosa che ci svia dal ‘momentum’ che ci sta colpendo. Magnifici esseri intrappolati da eoni in gabbie invisibili di vortici energetici di assorbimento: ecco cosa siamo divenuti. Insieme all’amico Hacker L.L. ipotizziamo la diffusione di un pensiero altamente ‘contagioso’: un costrutto fatto di energia, come una idea, capace di raggiungere le persone in maniera quantica, che possa radicarsi e agganciare la struttura di controllo dei parassiti e sostituirla attraverso un 'black out' delle comunicazioni distorcenti l’animo umano

Il pianto di Castaneda di fronte alla visione dell’umanità 'incatenata' è un qualcosa che tocca le estreme profondità o altezze della compassione: non piange per esso ma per l’intera umanità. Ciò, mi ricorda il sacrificio di molti individui e di molti Avatar che si sono succeduti nel corso della storia deviata sulla Terra 3D, uno su tutti: Gesù Cristo

Il piccolo Gesù a Eliopoli trova una confraternita di ‘saggi’ che lo aiutano a completarsi, lasciandolo libero di apprendere secondo il proprio modo d’essere.  Sanno che Egli, semplicemente, 'sa', ma che necessita di... tempo e luce, come il seme necessita di acqua e luce nel reame del tempo. In una frase, del caldo abbraccio dell'Amore...

Questo frattale deve sempre ricordarci che, in questa localizzazione dell’energia, abbiamo necessità dell’aiuto degli ‘altri’, perché viviamo un luogo in cui lo ‘scontro’ è in campo aperto, viviamo la frontiera. Non è semplice districarsi qua. È forse più facile dimenticare, depositarsi sul fondo di noi stessi, nell’oblio, nella dimenticanza, nel sonno della coscienza… Perché gli Angeli e gli Arcangeli vengono dipinti, spesso, come dei guerrieri con tanto di corazza, armi e sguardi oltremodo penetranti? Andiamo oltre al 'canale' che li ha ritratti in questo modo. Lasciamoci andare, suvvia… andiamo oltre alle apparenze, oltre a quello che ci hanno inculcato attraverso ogni modalità disponibile… perché? 

Perché 'quaggiù' si deve stare attenti a come ci si muove, a quello che si fa e che si dice. Perché la luce è velata da un ‘qualcosa’ che si frappone tra la sorgente e la destinazione o sua propagazione. Questa ‘resistenza’, se analizzata nel suo nucleo pulsante, è solo un mezzo ‘feroce’ per condurre le ‘cose’ al loro posto. Una medicina pesante per ‘malati’ che non ne vogliono sapere di guarire ma che, inesorabilmente, lo dovranno fare, perché è quella la via e la destinazione: 'guarire' nella luce e nella grazia della luce

Non credo ad ogni termine, anche riportato nelle Sacre Scritture di qualsiasi religione, che allude o affermi che noi siamo servi della luce

Noi non siamo servi di nessuno, nemmeno del Creatore. 

Ogni fonte che si esprime in questa maniera, esprime ancora un vincolo di assorbimento energetico. Ci hanno avvisato, da sempre, che saremmo stati tentati e sottoposti alle divaricazioni della mancanza di luce in noi. Questa ‘divaricazione’ è presente ad ‘altezze’ che nemmeno immaginiamo. Il frattale che lo dimostra viene agganciato dalla caduta di Lucifero:

Lucifero significa letteralmente 'Portatore di luce', in quanto tale denominazione deriva dall'equivalente latino lucifer, composto di lux (luce) e ferre (portare), sul modello del corrispondente greco phosphoros (phos=luce, pherein=portare), e in ambito sia pagano che astrologico esso indica la cosiddetta stella del mattino, cioè il pianeta Venere che, mostrandosi all'aurora, è anche identificato con questo nome.
Da Wikipedia

Colui che ‘porta la luce’ diventa il simbolo del male? Diciamo che questo luogo comune dovrebbe essere spazzato via dall’immaginario collettivo, una volta per tutte. Questo simbolo del 'male' è uno dei meccanismi, creati appositamente dalla luce, per condurre l’umanità alla luce. Come? 

Opponendosi, facendo resistenza in maniera efficace, ossia concretizzando i principi oscuri contenuti negli individui che vivono in Terra proprio per questo motivo. Apparendo, la tenebra conduce insieme alla paura anche l’abitudine alla paura e, quando ‘abituati a sufficienza’, la paura può essere trasmutata nel suo esatto complementare: l’Amore

Conoscete un altro modo per fare emergere l’Amore? 

Intendo modi che esulino dal condizionamento dovuto ad un credo, ad un dogma, ad una fede, impartiti come ordine subliminale dall’alto di un vertice costituito da uomini, che creano solo un surrogato dell'Amore...

Esiste un’ombra… Un’ombra che ‘ci ha’.

Tutto ciò che sappiamo è circoscritta dall’area e dal perimetro di questa ombra. L’ombra è la proiezione di un corpo immateriale; corpo che se fosse materiale sarebbe uguale al… nostro corpo. Che altro? Tutto ruota attorno all’essere umano. Non diamo retta a chi dice che ‘non contiamo’. Non contiamo? Ma noi siamo dappertutto, siamo oltre all’evidenza, siamo il tutto, siamo fatti con il 'tutto'

Come possiamo non contare? Questo è un pensiero di autosvalutazione di natura parassita. Inizio a comprendere che ‘tutto’ sia sotto l’influenza di questa ombra, persino Karma e Libero Arbitrio. Ciò che assunsero come verità gli Antichi, poteva già essere minato dai parassiti? 

Se il concetto di peccato originale è chiaramente un manto di pesantezza gettato sull’umanità al fine di farne abbassare le ‘ali’, e su questo non ho dubbi, allora anche il Karma potrebbe essere un costrutto, una illusione; potrebbe fare parte dell’ombra che tramava già all’epoca della sua osservazione. Ricordiamo: tutto ciò che l’uomo ha ‘partorito’ in questo reame Antisistemico è sotto il 'copyright' dell’ombra: tutto…
 
Ma allora non possiamo fidarci di niente e nessuno? A cosa possiamo agganciarci? Qual è il punto denso in cui possiamo essere certi di rimanere noi stessi? Non esiste ancora, secondo me. 

Perché? Perché è proprio il nostro compito crearlo tramite la conoscenza di noi stessi. Ci siamo riusciti? C’è qualcuno che può dire di essere giunto alla conoscenza di se stesso? Certo. Esistono e sono esistite ‘persone’ che sono state in grado di poter raggiungere questo livello. Ma adesso dove sono? Sono Ascese… Sono tornate per aiutare gli altri? Può darsi. Diciamo che fanno il ‘tifo’ per noi, ma non possono fare molto di più se ognuno di noi non lo capisce, se non intende essere liberato, se crede di essere già libero…
 
Esiste un punto nel reame Antisistemico in cui possiamo essere veramente noi stessi? Un punto in cui le ‘comunicazioni’ sono libere dall’azione distorcente?

Non esiste, in quanto densificazione della teoria della massima libertà. Esiste in termini di ibridizzazione di questa verità. Questo punto è una localizzazione nella densità che corrisponde ad un canale energetico della Madre Terra, in un grado già sufficientemente evoluto a sua volta. Un punto sacro in cui la Terra invia e riceve la comunicazione superiore con gli altri astri in evoluzione, con il Sole, con gli esseri elementali, con il Creatore, con noi tutti… 

Questo punto corrisponde ad un varco nelle maglie della distorsione.

Come raggiungerlo? Dove si trova?

Scrivevo all’inizio dell’articolo che questo punto ‘ci manca’. Ecco allora dove si trova. Si trova nella nostra mancanza. Se non vivessimo questa mancanza non cercheremmo nemmeno questo punto, non sapremmo che esso esiste. Dov’è? È dappertutto

È dentro e fuori di noi. 

È un sasso, un luogo, un lago, un albero, il nostro cuore, un uomo, una bimba, un neonato, una collana, un sogno, una parola, una idea, una musica, un disegno, una bambola, una poesia, un piatto, una ricetta, un abito, un sorriso, uno sguardo, un mezzo, una azione, un desiderio, una casa, un animale, un profumo, etc. Questo varco è ogni cosa che per noi sia sufficientemente autorevole per esserlo. Dunque? È ogni cosa che noi autorizziamo a ricoprire quella ‘parte’. Allora? 

È ogni cosa che nasce da noi. Quel varco siamo noi, nella nostra interezza, nella nostra funzione di ponte, di albero di comunicazione multidimensionale. È la nostra pazzia e la nostra saggezza. È una carezza, un abbraccio, una stretta di mano, una lacrima, un gesto qualsiasi interpretato nella maniera corretta…

Dunque, non cerchiamo un punto nella densità se quel punto non esiste dentro di noi. Se non crediamo alla nostra  ‘potenza’ allora non crediamo a nulla. Allora i parassiti hanno Vita facile e hanno vinto ancora una volta. Nella fonte dell’autosvilimento esiste la forza che ci viene estratta, come per Sansone il taglio dei capelli aveva significato la perdita della propria forza. La nostra ‘forza’ esiste sempre, immagazzinata ed usata per altri scopi, ma la grande ed infinita portata della ‘forza’ scorre sempre libera nel Creato ed è sempre a nostra disposizione

Noi sappiamo come fare, i parassiti no

Noi siamo i supereroi dei film, dei cartoni animati, della fiction… chi altri se no? Ciò che s’emana dalle anse della fantasia e della creatività è sempre il riflesso della nostra vera immagine: quella di esseri immortali e portatori di luce.

La luce bianca è la sommatoria di ogni altra tonalità. 

Questo ‘totale’ dimostra tutta la sua saggezza, divenendo invisibile all’occhio umano. Il potere racchiuso in un raggio di luce è senza eguali, inglobando egli stesso il ‘tutto’. Il suo calore conduce alla Vita, scalda i cuori, prende per mano il seme che è interrato e lo guida alla luce del Sole. Nel processo della nascita di un vegetale è racchiusa tutta la magia e l’importanza del venire alla luce, un frattale estremamente significativo dell’Ascensione oltre ad ogni asperità che possiamo incontrare lungo il tragitto che conduce alla luce.

L’illusione è solida come la realtà a questo livello.

Ecco un altro filone 'frattalico' da seguire; scrivevo il martedì 9 marzo 2010, nell’articolo ‘La Luna è molto di più di quello che sembra; l'origine della Vita umana’  che:

C’è un’altra foto (presa da uno dei filmati; nei filmati si capisce meglio cosa intendo) che riproduce quello che sembra proprio un 'corpo' enorme riflesso dalla struttura del suolo lunare, anzi ce ne sono più d’uno. Da queste immagini mi sembra quasi che Luna possa essere un manufatto, una astronave camuffata da 'pianeta'; che possa essere la Luna Nibiru? In fondo gli Anunnaki e la Luna (Sin) hanno molte relazioni… 
 
Ora, David Icke sta uscendo nelle librerie con la sua ultima ‘fatica’ letteraria. In cosa consiste? Leggiamo da Macrolibrarsi:

La sua rivelazione più incredibile e controversa è che le mente umana collettiva e la Terra siano manipolate dalla Luna che non è un satellite naturale bensì una struttura artificiale, una enorme astronave spaziale dal cui interno agisce il gruppo di extraterrestri che controllano da migliaia di anni l'umanità.
 
Icke descrive ciò che ha definito 'Moon Matrix', ovvero la falsa realtà trasmessa dalla Luna che viene decodificata dalla nostra mente, in maniera simile a quanto avveniva nella trilogia cinematografica Matrix.
 
Viviamo tempi straordinari. Da un lato vediamo come si vada instaurando uno stato globale orwelliano, un regime fascista di controllo globale con a capo coloro che servono la 'Moon Matrix'; dall'altro invece vediamo come sia in atto una fantastica trasformazione energetica, 'Le vibrazioni della Verità', un fenomeno che Icke ha predetto nel 1990. Le vibrazioni della verità stanno risvegliando un gran numero di persone nel ricordo di cosa sono realmente: infinita, eterna coscienza.
 
Ecco l’indice del libro: 
 
Cap. 1 - Io non sono David Icke
Cap. 2 - Non sarò “un altro mattone nel muro”
Cap. 3 - Cosa sta succedendo al nostro Dave?
Cap. 4 - “Devi solo seguire gli indizi”
Cap. 5 - “Vuoi accomodarti nel mio salotto?” chiese il ragno alla mosca
Cap. 6 - Uomini Ragno
Cap. 7 - Il Mainframe di Zion
Cap. 8 - Vendere il “film”
Cap. 9 - Vendere il “film” (2)
Cap. 10 - Cos'hai detto che sono?
Cap. 11 - Il Culto del Serpente
Cap. 12 - Verità codificata
Cap. 13 - Ma allora, dove sono?
Cap. 14 - Astronave Luna
Cap. 15 - La Voce
Cap. 16 - Il “gioco” di realtà virtuale
Cap. 17 - Internet Cosmico
Cap. 18 - Decodificare la realtà
Cap. 19 - La Matrice Lunare
Cap. 20 - Piano di gioco (1): Distruggere la salute
Cap. 21 - Piano di gioco (2): La Decimazione
Cap. 22 - Piano di gioco (3): Guerra al corpo e alla mente
Cap. 23 - Piano di gioco (4): Diverse maschere – stesso volto
Cap. 24 - Piano di gioco (5): Mondo globale
Cap. 25 - Piano di gioco (6): Assalto alla libertà
Cap. 26 - Piano di gioco (7): Sequestrare i bambini
Cap. 27 - Piano di gioco (8): Gli Idioti Vantaggiosi
Cap. 28 - Rompere l'incantesimo
Cap. 29 - La Ribellione
 
Oramai l’umanità ha agganciato il sentore che qualcosa si oppone al suo cammino. E questo qualcosa non è un uomo o una donna ma una entità parassita, ‘esterna’. 

È da questo ‘punto’ che dobbiamo agire tramite la ‘leva’ per sollevare il Mondo. Ricordate? 

Datemi un punto di appoggio e solleverò il Mondo. Archimede. 

Ecco il vero significato della frase. Il punto di appoggio è una prospettiva nuova, diversa, un’alternativa a questo paradigma, a questo scenario, a questa gabbia

Prepariamoci all’onda d’urto che giungerà in maniera multidimensionale.

La moltitudine di persone chiederanno sempre di più. Ed io credo che ne abbiano il diritto. Ma quella mole di informazioni farà letteralmente tremare la Terra. 
Robert Dean.

Ecco una seria di analogie frattali che mi hanno colpito:
  • Mer Ka Ba – occhio di Ra – forma di disco volante
  • Rumore che ne copre un altro – ombra della Piramide – un altro Mondo
  • Radice che lasciata scoperta mette i rami e le foglie
  • Foglia di fico come una mano – esatte proporzioni
  • Vivere secondo passione
  • Legge d’ottava/d’attrazione – potenziale superfluo Zeland – semitono mancante Gurdjiieff
Quante cose. Ogni 'cosa' un capitolo... Avrei necessità dell’intera giornata per sviscerare tutto quanto. Mi sento come coloro che vivono/vissero la propria Vita secondo ciò che sentono/sentivano veramente come spinta interna. Non ascoltare questa spinta conduce alla separazione, alla pazzia o alla rassegnazione e, quindi, all’assorbimento della propria energia vitale

Ciò che giunge deve essere rilasciato e condiviso, altrimenti diventa una bomba che necessita comunque di uno sfogo. Da questo punto di vista, la distanza tra il bene ed il male è una inezia, una sottile differenza nella vibrazione che i parassiti sanno cogliere molto bene

Destabilizzare una persona è molto facile per loro se la persona non ha consapevolezza del chi egli sia e del fatto che esista questo controllo. Ci pensate? È come avere la facoltà dell’invisibilità ed agire di conseguenza solo per i propri scopi personali. Se questi scopi personali sono relativi alla propria sopravvivenza, allora tutto diventa lecito al fine di utilizzare gli altri, che non vedono, a proprio vantaggio. È quasi comprensibile, no? 

È come sbarcare in un nuovo Mondo con armi 'tonanti' e avere la meglio sulla popolazione locale che ci viene incontro e ci accoglie con collane di fiori, no?
 
Apriamo gli occhi! La sentite questa energia? Aprite gli occhi!

Basta con questa miseria avvilente, con questo accontentarsi delle briciole. Noi siamo molto di più

Noi abbiamo creato tutto questo: noi. Noi siamo come i supereroi dei film, lo ripeto. Vediamoci e sentiamoci così, per diamine. Tutto ruota attorno a questo fulcro, alla nostra consapevole identificazione con il principio divino. Non succede nessun miracolo nel sentirsi così? Pazienza e lungimiranza. Il nostro avversario può alterare persino il corso del tempo, perché abitiamo un’ansa del tempo deviato. Ma non per sempre. Con perseveranza e sagacia dobbiamo tenere duro e seguire la voce interiore che non smette mai di ispirarci, oltre alla scatola emozionale

Facciamo un po’ di silenzio. Troviamo il ‘punto’… e con fiducia attendiamo... Un cuore alla volta.

È solo una questione di tempo…

* I piedi nella foto di apertura di articolo, sono di Claudio72, che ringrazio :)

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com