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martedì 6 settembre 2016

Una necessità altrui, arreda tutto quanto lo spazio.



Io non diventerò una star, diventerò una leggenda...”.
Freddie Mercury
Per diventare “leggenda”, devi solitamente prima morire e qualcun3 deve ripulire il corso della “tua” vita “qua, così”. 
Così che, tu possa diventare quello “stinco di santo”, che necessita la “tua” immagine, depurata da tutto quello che hai, inevitabilmente, commesso… sommers3 come sei stat3, dal successo più sfrenato.
Ora, a distanza di tempo, qualsiasi leggenda vive di luce riflessa, proprio come quella dei “santi (o come quei nomi che 'diventano vie')”:
individualità scomparse, che servono simbolicamente per “tirare l’eterna volata, di un traguardo che è riavvolto a loop, sugli ultimi metri, prima di raggiungerlo, sino al tagliarlo trionfalmente”.
Si ricorda solo di "questo", eliminando tutto ciò che “non serve”.
  
Un’opera che ne cela un’altra:
  • quella dell’interesse che “smuove anche le montagne
  • pur di continuare a guadagnare sulle “imprese del proprio campione scomparso”.
L’industria non viene mai meno, sino a quando rimane “viva” la luce di una stella.
  

mercoledì 31 agosto 2016

Pilota e densità.



La “grande concentrazione di massa” permette di essere il “pilota” del sistema operativo frattale espanso (a capo dell’infrastruttura reale manifesta & potenziale, che riconosci unicamente a livello della “tua” realtà manifesta “qua, così”).
La caratteristica frattale espansa è, dunque, una “intelligenza artificiale (un sofisticato programma sensoriale, perlomeno planetario, che semplifica la trasformazione della catena distributiva “del potere”… in “comando collegato alla presenza”):
comanda padrone”…
I riflessi frattali espansi, della frattalità espansa, sono ovunque (è sufficiente che te ne accorgi, dalla prospettiva più adatta per… accorgertene).
Non a caso, ad esempio, esiste “da sempre” – in un certo lignaggio familiare – la “servitù”.
Non a caso, si è sviluppata la “schiavitù”, oggi trasformata in una situazione talmente globale, in ogni sua forma, da essere diventata praticamente normale, tollerata, codificata nelle menti e nella legge.
Non a caso esiste la dipendenza. Non a caso esiste la tecnologia, che ha preso la via della sostituzione umana, nel “parco lavori pesanti e ripetitivi” e che, ben presto, invaderà l’intera società planetaria... attraverso la generazione di “intelligenze artificiali”, applicabili alle prime forme commerciali evolute di… (ancora una volta) “servitù”.
Tutto bene, quindi? Chi/cosa "pilota" tutto ciò?
  

mercoledì 1 giugno 2016

Quello che sai, in base a…


"Bomba a... grappolo"...
Quello che si deve fare con le ipotesi è trarne le conseguenze per deduzione, confrontarle con i risultati degli esperimenti per induzione, e scartare l'ipotesi e provarne un'altra non appena la prima, come è presumibile, verrà rifiutata. Non possiamo sapere quanto ci vorrà prima che ci imbattiamo nell'ipotesi che resisterà a tutte le prove, ma speriamo che alla fine succeda...".
Charles Sanders Peirce
  • non possiamo sapere
  • quanto ci vorrà
  • prima che
  • ci imbattiamo nell'ipotesi
  • che resisterà a tutte le prove
  • ma speriamo che alla fine succeda
Questo “mantra” è alla base della “tua” realtà manifesta “qua, così”, by dominante.
Tutto diviene incerto, se ancorato ad ambiguità e incertezza”.
Link
Perchè “tutto diviene incerto, se ancorato ad…”?
Perché “funziona in questo modo”? Perché… il “modo” fa la/da… “dima” e la dima è a capo della “forma”, così come la forma è a capo della realtà, che si manifesta conseguentemente.
Perché?
 
Perché il reale che emerge e si fissa, discende dal reale potenziale, che contiene tutti i reali possibili e non immaginabili, da manifestarsi, ovverosia, da “scegliere per scioglimento dal potenziale”.
Solve et coagula...”.
Perché, funziona così? Secondo quale "modalità"?
Secondo programmazione, di parte dominante (la parte che, per qualche motivo, incarna la “personalità preminente”).
Sì, ma… perché, funziona così? Perché, accade?
  

giovedì 5 maggio 2016

Il “sogno” dominante (7)


"Solve et Coagula"...
"Inizieremo con una lettura del 17 marzo 2011. L’Eclisse del Golfo. E vennero i numeri. 35, 47, 92, 52. Alti grattacieli. Giunge la luce. Conoscere la fonte di queste cose, significa conoscere il proprio posto nel mondoSiamo guidati da un piano a noi sconosciuto".
Midnight Special
Zooma maggiormente:
  • conoscere la fonte di queste cose, significa conoscere il proprio posto nel mondo
  • siamo guidati da un piano a noi sconosciuto
Ancora di più:
  • conoscere il proprio posto nel mondo
  • guidati
Non ti sembra di essere in (o meglio – se ti vuoi mantenere “fuori” - che queste espressioni descrivano) un loop?
Come, infatti, “conosci (qualcosa)”… (con quale “intensità e profondità”) se… “sei guidato da un piano a te sconosciuto”?
E poi, come puoi essere certo/a di qualsiasi “cosa”, se persino ogni sfumatura risente di una “guida a te sconosciuta”?
Bada bene che, questa situazione non è figlia solamente di una “citazione presa da un film, di fantascienza”. Questa situazione, nella quale “sei, ‘qua così’”… è “ad immagine e somiglianza” di quello che apprendi (lo stesso "segnale"), in svariati modi, tutti attorno e dentro a te.
Ossia, gli esempi sovrabbondano ed il non prenderne atto consiste nell’escluderli, per motivi di sopravvivenza e di status quo dominante (che a sua volta si tutela, al fine anch’esso di sopravvivere), in maniera tale da auto isolarti e confinarti, così, in una sorta di bolla auto referente temporale, dalla “scadenza interdipendente dal grado e dallo stato di inerzia circolare o, loop, della Massa umana”.
Senza “osservazione (partecipazione) umana”, qualsiasi “castello” si sfalda e collassa su/in se stesso.
  

lunedì 18 aprile 2016

A 180 gradi "lato tuo, centrale (fermezza)".



Per quanto sia convinta che quell’azienda sia l’incarnazione del male e, fidati, lo è… non ne vale la pena…
Mr Robot
Non ne vale la pena a far che?
A “muovere contro” la tal azienda. Perché?
Perché è inserita in un contesto che, “qua, così”, la protegge, poiché “nulla è per caso (se non lasci nulla al caso)”.
Ora, se la “tal azienda”, piuttosto che essere una – azienda – è, altresì, l’unica azienda sostanzialmente esistente al mondo, in questa realtà manifesta (la “tua” realtà fisica di ogni giorno)?
Come la metti, infatti, accorgendoti che non esiste autentica competizione, concorrenza, “sovraffollamento” aziendale? Come la metti se tendi a renderti conto che “esiste una sola planetaria azienda” e che la stessa coincide con il “mondo” intero, ivi ricompreso, per intero, anche il carico umano, così…sopravvivente?
Il Dominio è questa “azienda”.
 
E tutto il resto è “solo”… sottodominio, organizzato gerarchicamente ed “in fase” con l’unica polarità e polarizzazione auto proiettantesi non localmente, ubiquamente, in leva, piramidalmente… lungo il piano inclinato reale manifesto “qua, così”… a propria “immagine e somiglianza”.
SPS converge con lo spirito della citazione d’apertura odierna:
  • non ne vale la pena
  • metterti contro…
soprattutto
  • in questa “tua” impreparazione sostanziale (decentramento, disinnesco, depotenziamento, annichilimento nell’incanto, nell’oblio previsto dalla “deviazione dominante”).
La via è, comunque, sempre aperta. Quale? Quella che “passa sempre ed unicamente, da te”. Dal tuo centro centrale, centralmente, con te al tuo centro (il “lato tuo, centrale... con te 'fermo' al tuo interno/esterno”).
Qualcosa che, prima di ritrovarlo, può ingannarti alla perfezione... di averlo già ritrovato.
  

giovedì 14 aprile 2016

Questa “tua” condizione d’assieme.



Fare a meno di tutto, sia che la condizione (che si trasforma in altra condizione) “cambi”, sia che rimanga uguale a “prima (che è sempre un ‘ora’)”… è possibile.
Significa “rinunciare alle dipendenze”.
È una rinuncia. Perché no?
Perché una simile “tentazione”, dovrebbe essere qualcosa di “straordinario”? Qualcosa che “ti accade (addosso)”. No.
La dipendenza, come ogni altra “cosa”, è proprio… tentazione.
Ergo:
non è “normale (lato tuo, centrale)”, visto che tutto quello che “tenta, ‘qua così’” ha uno stampo di natura AntiSistemica.
E, in un reame manifesto, nel quale “nulla avviene per caso”, allora, la dipendenza – che è tentazione – deriva da una precisa, esatta, millimetrica, alchemicastrategia – non evidentemente ma evidentemente, a livello frattale espanso – dominante.
Dipendenza (evoca, in te, un senso di assolutismo, riversato a livello di “destino”).
Tentazione (attrattore/aggregatore di dipendenza, non manifesto ma “solo” compresente, ad “immagine e somiglianza” del relativo ed assoluto “principio ombra dominante”).
Strategia (è la “forma” che assume, di conseguenza, il territorio, la scenografia che ospita l’inclinazione per la tentazione, dalla quale deriva la dipendenza del tutto, che ne calca la scena, scambiando un “piano perfetto”, per una ottusa e “propria” perfettibilità).
SPS lo sa che “non capisci”.