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venerdì 12 ottobre 2012

Tra le righe: luce e buio (il non detto).



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Continuiamo anche oggi a riflettere attorno alle notizie del Mondo intessuto ‘tutto intorno a te, come recitava Megan di Vodafone, alcuni anni fa, o 'costruita(o) intorno a te' come recita Ennio Doris, quando ci propone il suo modello di banca globale e domestica.

La figura, che emerge da questa struttura nidificata, è molto simile ad una serie di cerchi concentrici, ad un sistema di Matrioske o di scatole cinesi, al modello Copernicano di riferimento per il Sistema Solare, oppure, ad una spirale.

Che differenza c’è tra una serie di cerchi concentrici e una spirale?

Che nella spirale, i cerchi concentrici sono in realtà connessi e di raggio diverso. È, cioè, solo una questione di prospettiva l’accorgersi o meno, di essere in una struttura complessa, piuttosto che in un ramo della stessa, ritenuto ‘tutto quello che esiste’.

I loop che ci contengono sono simili a camere o a piani di un edificio:

essi non rappresentano l’intero complesso, ma ne fanno parte. Vedremo più avanti questo discorso riferito al Dna.

Ogni azione ripetuta nel Tempo forma un loop. Ogni abitudine veicola loop comportamentali. Se ci fosse un Pastore, costui potrebbe amministrare il ‘gregge umano’, facendolo cadere in abitudini premeditate dal Pastore stesso. Ok?

Non importa quanto un individuo sia ricco, intelligente od acculturato, né importa che lavoro esso svolga, perché in realtà ognuno di noi è segnato da questa legge 3d, tanto evidente quanto l’esistenza della gravità. In questo caso, tuttavia, l’evidenza non corrisponde alla consapevolezza del 'peso', in termini di conseguenze derivanti dal tracciamento, prima, e dall’appartenenza, poi, ad un loop.

L’equivalente proverbio potrebbe essere:

dai un dito e ti prendono il braccio.

Il frattale di superficie è la dipendenza in ogni sua manifestazione.

Allora, agganciamo la ‘Visione Frattale/Indiretta’ e andiamo a caccia di indizi, che ci permettano di maturare anche consapevolezza del loop:

Irpef, con il taglio sconto fino a 280 euro l’anno. Ma qualcuno ci rimetterà.
Il tetto alle detrazioni può diventare penalizzante.


Un beneficio massimo di 280 euro l’anno, che però potrebbe essere azzerato o addirittura ribaltato in una perdita secca, per i contribuenti che godono di abbondanti detrazioni fiscali. È questo l’effetto di massima delle novità annunciate in materia di Irpef, la cui esatta portata potrà essere chiara solo quando il ministero dell’Economia renderà noti i dettagli dell’intervento: 

un intervento per la verità abbozzato piuttosto in fretta nelle ore precedenti il Consiglio dei Ministri.

Resta da chiarire anche la dimensione finanziaria complessiva dei ritocchi. Secondo le prime stime, l’intervento sulle due aliquote Irpef vale circa 5-6 miliardi, a fronte di 3,3 di gettito garantito dall’aumento di un punto dell’Iva per il secondo semestre del prossimo anno. Dal 2014 in poi, invece, lo stesso incremento dell’imposta sul valore aggiunto - su tutto l’anno - darà 6,6 miliardi cioè un importo sulla carta sufficiente a finanziare il calo delle aliquote sul reddito. Ma è chiaro che una parte della copertura sarà interna all’Irpef, verrà cioè dall’effetto di aumento dell’imposta derivante dalla riduzione di detrazioni e deduzioni

È un po’ più complicato capire cosa succede se entrano in ballo detrazioni e deduzioni… Si tratta di agevolazioni che riguardano i contributi ai fondi pensionistici e sanitari, gli assegni al coniuge in caso di separazione, gli interessi sui mutui, le spese veterinarie, quelle funebri, scolastiche e alcune erogazioni liberali, più altre voci ancora. Saranno risparmiate le spese sanitarie. L’effetto della franchigia sarà sostanzialmente di eliminare i piccoli sconti.

È poi previsto un tetto massimo di 3.000 euro per le spese detraibili al 19 per cento, sempre dell’articolo 15. Questo vuol dire che chi oggi porta in detrazione - ad esempio - 4.000 euro di interessi passivi del mutuo e 1.000 di erogazioni liberali, dovrà rinunciare a 2.000 euro di spesa, cioè ad una detrazione di 380 euro. Per questo ipotetico contribuente ci sarebbe una perdita perché la maggiore imposta supera di 100 euro lo sconto per tutti pari a 280

Il calo delle aliquote si applicherà sull’anno fiscale 2013, dunque lavoratori e dipendenti potranno iniziare ad accorgersene dal prossimo gennaio. Invece le nuove regole su detrazioni e deduzioni entreranno in vigore dalla prossima dichiarazione dei redditi, con effetto retroattivo sulle scelte fatte dai contribuenti nel 2012.

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Veramente diabolico:
  • Dal 2014 in poi, invece, lo stesso incremento dell’imposta sul valore aggiunto - su tutto l’anno - darà 6,6 miliardi cioè un importo sulla carta sufficiente a finanziare il calo delle aliquote sul reddito. Ma è chiaro che una parte della copertura sarà interna all’Irpef, verrà cioè dall’effetto di aumento dell’imposta derivante dalla riduzione di detrazioni e deduzioni
  • Il calo delle aliquote si applicherà sull’anno fiscale 2013, dunque lavoratori e dipendenti potranno iniziare ad accorgersene dal prossimo gennaio. Invece le nuove regole su detrazioni e deduzioni entreranno in vigore dalla prossima dichiarazione dei redditi, con effetto retroattivo sulle scelte fatte dai contribuenti nel 2012.
Come già fatto notare anche ieri, perché hanno abbassato le aliquote Irpef, se il calo verrà compensato o superato dalla relativa stretta su Iva, detrazioni e deduzioni?

È una questione legata all’apparenza e, quindi, di un volere del Pastore nei confronti del ‘gregge’.

Lo zampino ha sempre la stessa matrice:
  • apparenza
  • pseudo beneficio posteriore
  • aggravio immediato, anzi, retroattivo.
Non è una questione politica, nel senso di appartenenza ad un Partito piuttosto che ad un altro, perché ogni Governo, di ogni estrazione, si è sempre comportato allo stesso modo.

Per favore ripensateci.
Più fastidioso di un ulteriore aumento del peso del fisco, c'è verosimilmente solo un aumento retroattivo del prelievo. Se la bozza del disegno di legge di stabilità sarà confermata nel testo definitivo che il Governo si appresta a presentare in Parlamento ci troveremo di fronte a un ennesimo, spiacevole caso di arroganza fiscale

Il motivo è presto detto: 

spulciando tra articoli e commi del disegno di legge, si scopre che l'annunciata stretta su spese detraibili e oneri deducibili per chi ha redditi oltre 15mila euro, non solo è più pesante di quanto si poteva fino a ieri immaginare, almeno leggendo il comunicato di Palazzo Chigi dopo la lunga seduta del Consiglio dei ministri per varare la legge di stabilità.

Ma, addirittura, che le limitazioni introdotte su molti sconti fiscali - dagli interessi sui mutui agli assegni al coniuge - scattano già nella dichiarazione dei redditi di quest'anno, il 2012. Ridurre i vantaggi di deduzioni e detrazioni equivale, ovviamente, ad aumentare il livello del prelievo

In un contesto generale - fatto di un incrocio inverosimile di aumenti e tagli di imposte - che, a questo punto, diventa quanto mai articolato e complesso…

Nella bozza del Ddl di stabilità, la retroattività della norma su deduzioni e detrazioni fiscali è 'tutelata', almeno nella forma, da una specifica deroga allo Statuto del contribuente. Il quale, ricordiamolo, non consentirebbe al legislatore di modificare per il passato le norme fiscali, specie se ciò comporta un aggravio per i contribuenti

Sappiamo che si tratta di una delle norme più 'violate' dello Statuto. 

Ma sappiamo anche che questo modo di agire non si concilia affatto con l'esigenza sempre più urgente di migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti, primo passo (anche se non unico) per una solida strategia di contrasto all'evasione fiscale impostata sulla tax compliance

Per ora resta la spiacevole percezione di uno Stato che con una mano dà e con l'altra riprende.

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Misuriamo il potere/volere/intenzione della Massa, nella differenza tra quello che auspica e quello che accade/subisce. Un potere prossimo allo zero ma, in realtà, perfettamente funzionante in quanto la Massa stessa viene utilizzata inconsciamente/indirettamente al fine di poter manifestare questo livello di realtà.

È la Massa il vero strumento di potere del 'Pastore'.

Leggiamo, ora, quest’altra notizia:

Lascia l'albergo senza pagare, incastrato dal DNA sullo spazzolino.
Stephen Evans, imbianchino di 29 anni, ha prenotato un soggiorno di tre notti presso una pensione di Llandudno, località marittima del Galles, peraltro sua città natale, dichiarando nome e indirizzo falsi (sul registro compare la firma di un certo Paul Jones of Chester).

Dopo soli due giorni, però, l’uomo si è volatilizzato, ovviamente senza saldare il conto della stanza (di circa un centinaio di sterline). Pensava di averla fatta franca, eppure non molto dopo è stato scoperto: 

gli agenti di polizia chiamati a investigare sul caso hanno infatti notato che il ‘furbetto’ aveva dimenticato nella stanza incriminata il proprio spazzolino da denti. Estratto il Dna dalle setole e dopo una veloce ricerca all’interno del database, ecco spuntare il nome dell’imbianchino gallese

Dopo aver ammesso le proprie colpe, Evans è stato costretto a saldare l’intero importo della stanza non pagata e, come se non bastasse, è stato anche riconosciuto colpevole di aver rubato un cellulare, dal valore di circa 500 sterline, da un bar vicino Prestatyn.

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Allora; non è strano che un caso simile venga ‘onorato’ addirittura da una indagine a livello di Dna? O è ormai la prassi nel Galles?
 
E, ancora:

estratto il Dna dalle setole e dopo una veloce ricerca all’interno del database, ecco spuntare il nome dell’imbianchino gallese.
 
Di quale database stiamo parlando? Non stiamo forse ammettendo che siamo tutti stati mappati e classificati in un fantomatico registro delle identità genetiche?
 
Questo individuo è un imbianchino, non un serial killer. Come può fare parte di un simile archivio? La sua presenza è indice che l’intera popolazione ne fa parte, altrimenti come potrebbero aver svolto l’indagine, se gli inquirenti avessero avuto a disposizione un elenco sommario di poche migliaia di nomi di persone già segnalate per crimini precedenti?

Presumo che una indagine di questo tipo possa avere anche un costo, per il titolare della pensione, costo che presumibilmente sia ribaltato sull’imbianchino. Ma nella notizia non viene riportata nessuna cifra, quando invece si fa prontamente notare che lo stesso abbia anche rubato un cellulare da 500 sterline.

Attenzione:

sembra esistere un corpo di polizia che utilizza l’indagine con il Dna e sembra che esista un database contenente la traccia genetica di ogni persona. In fondo che ci vuole? Basta un capello.

Si parla di ‘Dna compatibile’, poi. Cioè? 
  • che non contrasta con altre cose
  • (tecnologia) dispositivo o software che può adattarsi ad un altro di diversa marca o concezione…
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S’intende ‘che si adatta, che assomiglia’ al Dna della tal persone classificata nel database.

La parola ‘compatibile’ mi mette molto in allarme. Si rischia di sbagliare persona…
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Il Dna da solo serve a poco, senza una struttura che lo fa parlare, di cui conosciamo ancora poco e che mostra che il dogma che ‘tutto è scritto nel Dna’ è semplicemente falso
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Uniamo i puntini, per favore. SPS non sta saltando di palo in frasca, ma sta tentando di veicolare luce dove ne arriva poca, ossia di leggere tra le righe.

Come gli Egizi, che erano in grado di veicolare la luce del Sole, attraverso strutture di riflesso, anche sottoterra come, ad esempio, nelle tombe scavate nella roccia della Valle dei Re

Proseguiamo; osserviamo cosa è successo al ‘principio attivo’ della Stevia, da quando è stata legalizzata anche in Italia. Immediatamente le aziende l’hanno messa in vendita. Ma, in che modo?

Non distribuendo le foglie macerate, bensì, introducendo una percentuale di Stevia nei soliti polpettoni artificial-chimici. vediamo, a tal esempio, cosa riporta il sito dei relativi prodotti della 'Misura'.

Ingredienti: 

lattosio (proviene dal latte), edulcorante: glucosidi dello steviolo (estratti dalla stevia), coadiuvante E468, stabilizzanti sali di calcio degli acidi grassi e biossido di silicio, aromi naturali. ..
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Gli estratti di Stevia vengono lavorati e resi artificialmente morti, come accade allo zucchero. Inoltre, la presenza della famiglia degli ‘aromi naturali’ conferisce un’aria sinistra alla formula di confezionamento della Stevia, perchè non si sa 'da cosa siano composti'.

Come al solito, il ‘principio attivo’ è passivato dall’industria alimentare Antisistemica, attraverso l’ausilio della legge e dell’industria medica.

Tutto quello che si va a comprare è prepotentemente devitalizzato. Coltivare Stevia da sé, è la cartina di tornasole necessaria al fine di meglio ricomprendere quello che ci accade. In definitiva è sempre quel ‘Conoscere Se Stessi’ di antica ispirazione…

Passiamo adesso al Magnesio ed al discorso del latte non umano dato ad umani.

In seguito alla mancanza di Magnesio, anche la muscolatura del cuore sviluppa uno spasmo o un crampo e puo’ smettere di battere. Questo accade perché il magnesio per rilassare il cuore e per renderlo pronto per la contrazione seguente è insufficiente. Il magnesio è così determinante che è necessario per ogni importante processo biochimico quale per esempio la digestione, la sintesi proteica, la produzione di energia cellulare e il metabolismo del glucosio.

Come già sappiamo, il magnesio è la chiave per il giusto utilizzo del calcio e del potassio e di molti altri nutrienti.

Così, la grande domanda che ora ci si pone è: che cosa causa la carenza di magnesio?

Ecco i ‘nemici’: 
  • caffè
  • zucchero
  • diuretici
  • vaccini
  • droghe di tutti i tipi
  • bassa funzionalità tiroidea
  • stress
  • dieta ad alto contenuto di calcio. 
Questo significa che il calcio vi fa male? No, non del tutto.
Se esaurite più magnesio che calcio (cosa che spesso accade con diete al alto tenore di calcio, come es. formaggi, latte), sarà meglio assumere magnesio per evitare i problemi derivanti dall'eccesso di calcio, tra cui: 

depositi di calcio nelle giunture, calcoli biliari, calcoli renali ed in casi estremi, calcificazione del cervello e di altri organi e parti del corpo, causando malattie cardiache, artriti, indurimento delle arterie, senilità, osteoporosi e calcificazione degli organi e dei tessuti che così possono degenerare, irrequietezza, problemi di insonnia, tensione, maggiore stress, sindrome premestruale e molto di più. 

In altre parole, l'eccesso di calcio può essere un reale problema, mentre l'eccesso di magnesio non lo è. Le conseguenze possono anche essere la perdita di memoria ed eventualmente una riduzione delle prospettive di vita.

Il magnesio e il calcio devono quindi essere presenti nelle corrette proporzioni in base alle vostre necessità.

Ecco un esempio: 

Qual è la nazione che presenta il più alto consumo di latte?
Risposta : gli Stati Uniti.


Ora un'altra domanda: quale nazione si distingue per il più alto consumo di integratori di calcio?
Sempre gli Stati Uniti. 


La popolazione americana ha il più alto tasso di osteoporosi di tutto il globo. Perché?
  
Eccesso di calcio associato a poco magnesio. Assumere più calcio non ne colmerà la carenza, e questo è già abbastanza evidente dalle statistiche, mentre integrare con magnesio ristabilirà sia la carenza di calcio sia del magnesio stesso

Il Magnesio risolve l'eccesso di calcio nel corpo e gradualmente dissolve i depositi di calcio e le calcificazioni dell'organismo dando una nuova prospettiva di vita.

Il peggio che può capitarvi sarà, come già detto, un fenomeno di diarrea; non preoccupatevi. Ripulirà il vostro organismo dandovi un gran beneficio duraturo. 

In questo caso riducete solo la somministrazione fino al livello con il quale la diarrea cesserà, ma continuate ad assumere il magnesio

In Medicina Naturale consigliamo di usare il Magnesio Supremo (Carbonato di magnesio = 1 cucchiaino in acqua calda al mattino prima della 1° colazione) e/o il Bicarbonato e/o il Cloruro di Magnesio (questi ultimi vanno utilizzati cosi: 

una punta di cucchiaino da caffè a digiuno al mattino e nel tardo pomeriggio (meglio a stomaco vuoto), non alla sera dopo cena.

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Intolleranza al lattosio.
Utilizziamo questo spazio per rispondere ad alcune domande frequenti relative all'intolleranza al lattosio (sito web della Granarolo):

1) Cosa significa essere intollerante al lattosio?
Molte persone sono intolleranti al latte, cioè non possiedono l’enzima necessario alla digestione del lattosio, lo zucchero del latte. Infatti il lattosio che non viene digerito nello stomaco, arriva all’intestino crasso dove viene attaccato dai batteri intestinali, producendo sintomi quali gas, flatulenze e provocando diarrea e crampi. L’enzima del nostro organismo catalizza la scomposizione del lattosio, la lattasi, viene prodotta solitamente dai mammiferi nei primi stadi di vita e una volta adulti smettono di produrla. Le persone intolleranti devono limitarsi al consumo di yogurt e latte fermentato, nei quali la maggior parte del lattosio è stato in parte pre-digerito dai batteri lattici.

2) Che cos’è l’intolleranza al lattosio?
È l’incapacità dell’intestino a dividere lo zucchero 'lattosio' nei due zuccheri semplici: glucosio e galattosio che sono assorbibili dall’intestino.
Tale incapacità è data dalla mancanza totale o parziale di un enzima (lattasi) che si trova sulla superficie delle cellule che rivestono l’intestino.
Se non viene digerito, il lattosio che rimane nel lume intestinale viene fatto fermentare dalla flora batterica presente nell’intestino stesso con produzione di sintomi fastidiosi.

3) Come si manifesta?
I sintomi più comuni dell’intolleranza al lattosio sono:

•    dolori addominali di tipo crampiforme
•    meteorismo intestinale
•    diarrea.
 
La gravità della sintomatologia dipende dalla quantità di lattosio che ogni individuo riesce a tollerare. Molto spesso i sintomi, soprattutto i dolori addominali e la diarrea, compaiono poco dopo l’assunzione di alimenti contenenti lattosio.

4) Come si diagnostica?
Molto spesso una storia clinica accurata che mette in evidenza un rapporto di causa-effetto tra assunzione di lattosio e comparsa dei sintomi è già sufficiente per porre diagnosi di intolleranza al lattosio.
Nei casi dubbi il test che ci permette di fare diagnosi di certezza è il breath test. È un test di semplice esecuzione che si può effettuare in regime di day hospital. Consiste nel far soffiare il paziente (deve essere a digiuno) dentro uno speciale boccaglio.

Si fa bere poi al paziente una quantità definita di lattosio (calcolata in rapporto al peso). Quindi il paziente dovrà soffiare, sempre dentro lo speciale boccaglio ad intervalli regolari di 30 minuti per le tre ore successive.
Il respiro così raccolto viene esaminato da una macchina che valuta nel respiro il contenuto di idrogeno proveniente dalla fermentazione del lattosio non digerito che rimane nel lume intestinale.
Se nel respiro raccolto dopo l’assunzione di lattosio, il contenuto di idrogeno è superiore a quello presente nel respiro raccolto prima di aver bevuto il lattosio, vuol dire che il paziente è intollerante al lattosio.

5) Come si cura?
Il trattamento consiste in una dieta che escluda cibi contenenti lattosio e quindi principalmente latte vaccino, latte di capra, latticini freschi, gelati, panna e molti dolci e biscotti contenenti latte. 

Bisogna stare molto attenti alle fonti 'nascoste' di lattosio in quanto tale sostanza è usata frequentemente come additivo soprattutto nel prosciutto cotto, nelle salsicce e negli insaccati in genere. Anche molti cibi precotti e alcuni tipi di pane in cassetta possono contener lattosio. Si consiglia di legger sempre bene le etichette.

6) Essere intollerante al lattosio significa che non potrò mai più bere latte?
È consigliabile sospendere il consumo di latte vaccino per 3-4 settimane finché la situazione si stabilizza e successivamente reinserirlo gradualmente nella propria dieta, finché non si registra un peggioramento: bisogna trovare il giusto equilibrio tra quantità consumate e manifestazione dei sintomi.
Se la cosa persiste si consiglia di assumere un latte delattosato , cioè il cui lattosio è stato quasi completamente scomposto nei 2 zuccheri più digeribili.

7) Devo evitare tutti i latticini e anche gli yogurt?
Nel periodo di sospensione, non solo vanno eliminati i latticini ma anche tutti gli alimenti – prevalentemente cibi preparati - che hanno nella loro composizione del lattosio. I prodotti alimentari che potrebbero contenerne anche una piccola quantità sono: 

• Pane ed altri prodotti da forno
• Corn flakes per prima colazione
• Patate precotte, minestre, bevande per prima colazione
• Margarina
• Carne
• Condimenti per insalate
• Caramelle ed altri snack
• Preparati frittelle, biscotti e dolci
• Carne tritata-integratori

8) Anche i bambini appena nati possono essere intolleranti al lattosio?
Si, è possibile una intolleranza genetica. È comunque necessario il confronto con il pediatra di fiducia.

9) Il latte materno può creare problemi ai lattanti dovuti all’intolleranza al lattosio?
Su questo tema si consiglia il consulto del pediatra di fiducia.
Link

Il latte non umano è diverso nella sua composizione biologica. All’umano mancano degli enzimi per digerirlo. Perché allora si è così diffuso nel Mondo?
 
La parola ‘Antisistema’, vi dice qualcosa? A distanza di tre anni, dovrebbe.

2) Che cos’è l’intolleranza al lattosio?
È l’incapacità dell’intestino a dividere lo zucchero 'lattosio' nei due zuccheri semplici: glucosio e galattosio che sono assorbibili dall’intestino

Tale incapacità è data dalla mancanza totale o parziale di un enzima (lattasi) che si trova sulla superficie delle cellule che rivestono l’intestino.

Se non viene digerito, il lattosio che rimane nel lume intestinale viene fatto fermentare dalla flora batterica presente nell’intestino stesso con produzione di sintomi fastidiosi.
 
Ecco spiegate, in semplicità, le coliche o le allergie o le intolleranze.

Questi tipi di latte non sono fatti per noi; tutto qua.

Leggete il ‘come si cura’:

una dieta che escluda cibi contenenti lattosio.

Ma, anche:

bisogna stare molto attenti alle fonti 'nascoste' di lattosio…
 
Terminiamo per oggi con la riproposizione dei punti 8 e 9:
 
8) Anche i bambini appena nati possono essere intolleranti al lattosio?
Si, è possibile una intolleranza genetica. È comunque necessario il confronto con il pediatra di fiducia.

9) Il latte materno può creare problemi ai lattanti dovuti all’intolleranza al lattosio?
Su questo tema si consiglia il consulto del pediatra di fiducia.
 
È intolleranza genetica. Bingo:

significa che quell’alimento non va bene per gli umani.

La 'non risposta' al punto 9 è imbarazzante. Davvero imbarazzante, visto anche il titolo della sezione (Sviluppo sostenibile) presente nella pagina web di un’azienda che ha il proprio core business incentrato proprio sulla vendita di latte ‘alieno’, ossia della Granarolo.

Questa 'non risposta' è l’equivalente del detto ‘Non sento, non vedo, non parlo’.

E, cosa mai potrà aggiungere il cosiddetto ‘pediatra di fiducia’?
 
b) Le caratteristiche della domanda.
27. Le imprese produttrici hanno sostenuto che il mercato del latte per l’infanzia non presenta una domanda guidata dal prezzo. La domanda finale dei consumatori risulterebbe infatti essenzialmente guidata dalle prescrizioni dei pediatri, i quali sarebbero influenzati dall’attività di propaganda degli informatori del prodotto delle singole imprese e non orientano quindi i loro suggerimenti alle famiglie sulla base del prezzo finale di vendita del latte formulato. 

Ne conseguirebbe, che i consumatori tendono ad accettare l’indicazione del pediatra, anche per le prescrizioni che non riguardano i latti speciali, che sono finalizzati alla cura di una patologia alimentare

La domanda finale, secondo questa tesi, sarebbe perciò pressoché anelastica, poiché i consumatori non considererebbero il prezzo di vendita come un criterio di scelta della marca, adeguandosi invece alle indicazioni dei pediatri e rimanendo fedeli alla marca che viene consigliata dal pediatra
Università degli Studi della Tuscia


Indirettamente si può indagare molto bene in ogni ambito, perché la luce caratterizza ogni ombra. Frattalmente si lasciano tracce di tutto quello che si ‘fa’.

L’analogia con l’investigazione che ricorre alle impronte digitali o al Dna, è l’esempio più lampante, in tal senso.

Dipende da noi consapevolizzarci.
 
11102012 V 21,2 - 285 Beato Giovanni XXIII (Famoso anche per le Profezie?) ++
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 23 marzo 2011

Stevia e Diabete: a tutto c'è rimedio.




A tutto c'è rimedio fuorché alla morte’ – proverbio italiano.
I proverbi sono veri e propri ‘pezzi’ di saggezza staccatisi dalla grande 'banchisa polare' della conoscenza. Si possono mettere in discussione i proverbi? Certo, lo possiamo fare come possiamo mettere sotto osservazione qualsiasi cosa, il tutto ed il contrario del tutto: fa parte delle regole del gioco. 

Tuttavia c’è qualcosa nei proverbi al quale ci si appella sempre nel momento in cui meditiamo sul da farsi o ci lasciamo andare coi pensieri o nella comunicazione con gli altri. I proverbi semplicemente vengono in mente, sorgono come vortici nel bel mezzo di un oceano, sono perle che contribuiscono a guidare i processi interpretativi della realtà percepita
 
Cosa significa che ‘a tutto c’è rimedio’? Da dove scaturisce questo vero e proprio ‘motto’? A quali espisodi dobbiamo questa massima? Cito il pensiero quantico di Padre Lino Pedron:
 
Di tutti i limiti a cui l'uomo è sottomesso, la morte è quello che ha l'aspetto pauroso della definitività. Contro la malattia si può combattere e vincere; contro le disgrazie si può sempre tentare qualcosa, ricostruirsi una vita dopo il fallimento, e si è soliti dire: "Finché c'è vita, c'è speranza!". Ma di fronte alla morte si constata: "A tutto c'è rimedio, fuorché alla morte!".

E questa è proprio la convinzione che sta dietro al nostro racconto: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?" (v.35). In altre parole: ormai è troppo tardi; contro la morte non c'è rimedio. Di fronte alla morte, l'impotenza umana è totale.

Avere fede vuol dire costruire la propria speranza su un Altro più forte della morte. Dal punto di vista umano, la vita è provvisoria e la morte è definitiva. Dal punto di vista cristiano, la morte è provvisoria (come il sonno: cfr Mc 5,39; Gv 11,11) e la vita è definitiva ed eterna.

La conversione che Gesù ci ha chiesto fin dall'inizio del vangelo (cfr Mc 1,5) comprende anche, e soprattutto, questo cambiamento di ottica e di valutazione riguardo alla vita e alla morte.
Da www.qumran2.net 
   
Come è mio solito faccio notare, ancora una volta, come tutto sia ribaltato rispetto alla vera valenza dell’essenza: è il punto prospettico che fa la differenza nella percezione

Non esiste buono o cattivo, ma esiste una differenza di potenziale dovuta al punto da cui osserviamo. Ecco l’esempio più assoluto che ci possa essere, a proposito dell’utilizzo nel Mondo della Stevia Rebaudiana:


Si direbbe che il Giappone sia su un altro Pianeta, rispetto all’Europa. Ma se è vero che gli esseri umani sono identici dal punto di vista biologico, come mai a quelle coordinate è permesso utilizzare questa preziosa pianta naturale ed in Europa no? Forse perché le multinazionali dello zucchero&Co. europee sono riuscite meglio ad imbavagliare il raggio d’azione della politica? 

Un passo alla volta.

Torniamo al nostro proverbio - ‘A tutto c'è rimedio fuorché alla morte’. Se a tutto c’è rimedio, mi chiedo, come mai esistono malattie definite come incurabili? Ovvio che il proverbio non costituisce una verità scientifica ma ‘solamente’ una verità per chi lo voglia applicare credendoci senza dubbio alcuno. È ancora una questione di punti di vista, una traccia sensata.  Così come l’elettrone non sempre salta di livello a fronte di un nuovo apporto di energia, anche le ‘cose’ della Vita non sempre vanno come si pensa che dovrebbero andare, ossia il libero arbitrio spinge tutti gli attori a recitare la propria parte, compresi gli atomi ed il mondo invisibile dei quanti. Le credenze del genere umano hanno la grande forza di ingabbiare per molto tempo le dinamiche naturali della Vita; per  molto tempo ma non per sempre. 

Se a tutto c’è rimedio, se un proverbio ce lo ricorda, se una saggezza antica è giunta sino a noi, per me significa che davvero a tutto c’è rimedio, per cui anche alla malattia che, dunque, non può essere incurabile. È 'solo' una questione di prospettiva inquadrata nel flusso del tempo. Ciò che una volta uccideva inesorabilmente, oggi non lo fa più! Dunque? Non è una prova sufficientemente valida? L’osservare il passato persino con logica è una valida argomentazione.

Prendiamo il caso del Diabete; che cosa è?

Diabete è un termine derivato dal greco διαβαίνειν, che significa 'passare attraverso' e identifica alcune malattie caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia (abbondante ingestione di acqua).
Si è universalmente accettato che il termine greco sia stato utilizzato in idraulica, indicando principalmente il sifone attraverso cui passa l'acqua. Quindi il termine medico alluderebbe al frequente passaggio di urina provocato dalla malattia.
A questa spiegazione si è opposto Émile Benveniste, facendo osservare come il verbo greco significhi, sì, attraversare, ma non è stato mai riferito ai liquidi, perché ha il senso proprio di tenere le gambe allargate, divaricate, tanto è vero che con 'diabetes' si indicano anche vari strumenti: compasso, livella perpendicolare, il sifone stesso, fatto appunto a U.
E da quest'ultima accezione si è tratto il metaforico malattia, perché, come lo strumento che, applicato ad un vaso, quando il recipiente è pieno fino all'orlo, fa colare il liquido, così il diabete causa l'impulso intrattenibile ad urinare: metafora spiegata in questi termini dal medico greco Sorano d'Efeso, quando la voce entrò nel vocabolario greco (sec. II d.C.).
•   Diabete mellito - le urine contengono grandi quantità di zucchero.
•   Diabete insipido - viene eliminata con le urine non solo acqua, ma pochissimi soluti.
Da Wikipedia 
 
Viviamo in un mondo che sa sempre sorprendere per la sua ampia creatività e fantasia. La parola ‘fine’ sembra non essere mai presa in considerazione dalla Natura. Persino dove sono avvenuti disastri immani, la Vita trova il modo di nuovamente farsi largo. Mai dire mai. Nulla è impossibile.  Si parla di trasformazione...

Ecco allora che numerosi studiosi diffondono metodi per la cura del Diabete. Ma come? Perché la medicina tradizionale non li prende in considerazione? Perché la gente non pretende che sia fatta una volta per tutte chiarezza? Perché le Istituzioni che devono proteggere la comunità non lavorano completamente alla luce del Sole?

Soluzione al Diabete e all'ipoglicemia (Herbert Shelton).
Come prevenirle e disfarsene naturalmente senza ricorrere a medicine o chirurgia ma adottando un sistema di vita corretto. Vivere in salute è naturale com’è naturale la Vita!
Il diabete avviene per sovralimentazione, vita ad alto livello, il bere, le preoccupazioni, ed altre cause di indebolimento e tossiemia...
Questo libro non contiene teorie fantascientifiche ma pratiche con risultati infallibili.
Da www.disinformazione.it 
 
Si direbbe che certe dinamiche oscuranti siano sempre esisitite. Di chi ci si può fidare? Chi dice la verità? È in noi il raggio di luce capace di condurre alla nitida visione della realtà ‘preferita’, quella più naturale possibile che conduce alla certa guarigione. Guarigione che dipende da un cambiamento che il ‘genio’ ci richiede

Cambiamento che occorre per raddrizzare la pianta che cresce 'fallace'. Ma attenzione al piano illusorio dello scenario 3D. La pianta segue la luce del Sole per via naturale, e la segue anche se è nata in una posizione in ombra. Semplicemente seguirà la luce addirittura storpiando il proprio piano fisico pur di raggiungerla. Ma se coloro che ‘giudicano’, concludono che la pianta sta crescendo ‘storta’ e decidono un intervento per raddrizzarla, che cosa stanno in realtà commettendo? Stanno interrompendo un processo di elevazione alla luce che non dipende dalla fisicità dimostrata; è un po’ come la favola del ‘Brutto anatroccolo’. Per questo motivo non bisona mai giudicare. 

Diversamente, è la consapevolezza della ‘pianta’ che la dovrebbe preservare dal giudizio altrui e dalla proiezione d’ombra che la avvolge e persino dalle proprie mancanze di fiducia in quello che sta accadendo. Alla fine è tutto demandato a noi stessi, persino quando accettiamo delle verità imposte dall’Antisistema, perché l’Antisistema è fatto da noi tutti, siamo noi, siamo ancora noi.

Vediamo questo altro esempio:

Non meno emblematica ed inquietante la storia del Dr.Fico, che nel lontano 1968 ipotizzò che il diabete mellito tipo due fosse addirittura guaribile con un semplice intervento ambulatoriale al fegato. Nonostante altri ricercatori internazionali, nel corso degli anni abbiano involontariamente dimostrato la fondatezza delle sue affermazioni, il suo lavoro non è stato mai preso in considerazione, se non per fargli terra bruciata attorno.
Da www.luogocomune.net 
 
Cosa ci dice il Dottor Hamer a proposito del Diabete? Leggiamo:

Il diabete: causa, terapia, guarigione.
Per comprendere dettagliatamente quanto segue è necessario occuparsi prima del sistema della Nuova Medicina Germanica®.
Secondo le 5 legge biologiche della natura della Nuova Medicina Germanica® ogni cosiddetta malattia dell’intera medicina è un processo bifasico, se avviene la soluzione del conflitto. In passato erano descritti nei libri di testo di medicina alcune centinaia di "malattie fredde" ed alcune centinaia di evidenti "malattie calde".
Le "malattie fredde" erano quelle nelle quali il paziente aveva la cute esterna fredda, le estremità fredde, era sotto stress permanente, perdeva peso, aveva disturbi del sonno o nell’addormentarsi o nella continuità del sonno. Un esempio ne sono il cancro, la sclerosi multipla, l’angina pectoris, la neurodermite, le malattie mentali o psichiche ed anche il diabete.
 
L’altro tipo di "malattie" erano quelle alle quali appartenevano anche tutte le cosiddette malattie infettive, come pure le "allergie" reumatiche, gli esantemi ecc..
Le "mappe topografiche del cervello" che ho composto per la prima volta nell’agosto/settembre del 1983, contengono per ogni zona del cervello l’organo corrispondente ed il contenuto del conflitto corrispondente ad ogni organo.
La "regola ferrea del cancro" e "la legge della bifasicità di tutte le malattie", in caso di soluzione del conflitto, sono stati i presupposti per trovare la 3° legge della natura, "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti". Essa non si limita solo alle malattie di cancro ma è valida anche per tutte le cosiddette malattie oncoequivalenti (simili al cancro: cioè tutte le altre "malattie").
 
Per gli organi governati dal cervello antico non esistono oncoequivalenti ma solo cancro ed, in caso di conflittolisi, la fase di guarigione dopo la soluzione del conflitto.
 
Anche per gli organi mesodermali governati dal neoencefalo (ossa, tessuto connettivo, linfonodi ecc.) non esistono oncoequivalenti ma solo "cancro" sotto forma di necrosi, osteolisi, buchi nei tessuti, in breve diminuzione di cellule così come, in caso positivo di conflittolisi, la fase di guarigione con riempimento del difetto di sostanza.
Oncoequivalenti sono malattie governate dall’ectoderma, dalla corteccia cerebrale, che al posto del difetto di sostanza cellulare o parenchimale o della diminuzione di cellule mostrano invece un difetto di funzionalità. Ad essi appartengono paralisi motorie, difetti visivi ed uditivi, anche il diabete e l’insufficienza di glucagone con i conflitti corrispondenti ed i cosiddetti focolai di Hamer nel cervello.
 
Nonostante le alterazioni, queste cellule sembrano, anche dopo molti anni di attività conflittuale, essere ripristinabili funzionalmente, dopo la soluzione del conflitto, a determinate condizioni.
 
Con la conoscenza delle 5 leggi biologiche della natura e la conoscenza dei sintomi tipici del processo su tutti i tre i livelli (psiche, cervello ed organo) finalmente si può lavorare in modo causale e quasi riproducibile nella medicina, anche nel caso del diabete.
Per prima cosa guardiamo le categorie della medicina ufficiale per il tipo ed i sintomi del diabete: diabete di tipo I, II a e II b, detto grossolanamente, sono categorie del tutto arbitrarie.
Vengono elencati come sintomi del diabete mellito:
- polidipsia (molta sete)
- poliuria (escrezione di molta urina)
- stanchezza
- spossatezza
- diminuzione di resa
- diminuzione di peso
- disturbi della vista
- ipoglicemia con sensazione di fame
- iperglicemia
- sudorazione fredda
- tachicardia
- crampi muscolari (ipoglicemici)
- nausea e vomito
complicazioni:
- choc ipoglicemico
- chetoacidosi diabetica (iperacidosi)
- coma iperglicemico iperosmolare.
 
Guardiamo questo miscuglio di sintomi secondo il quale la medicina ufficiale appella le sue cosiddette "malattie": nessuno dotato di buon senso riesce a capire questo non senso, in quanto quasi tutti i sintomi sono l’esatto contrario del diabete, cioè ipoglicemia!
 
La Nuova Medicina Germanica® ha fortunatamente risposte chiare a quasi tutte queste domande.
 
Nella biforcazione dei ventricoli cerebrali frontalmente si trovano due centri per gli zuccheri:
- nell’emisfero sinistro il centro per il glucagone (= centro per l’ipoglicemia) = cellule insulari Alfa
- nell’emisfero destro il centro per l’insulina (= centro per l’iperglicemia) = cellule insulari Beta.
 
Esempio:
Una donna sessualmente matura, destrimane (cioè prima della menopausa) senza conflitti precedenti, subisce in caso di conflitto di paura/schifo un’ipoglicemia, fatto che la porta a mangiare molto (diminuita produzione delle cellule insulari Alfa del pancreas e del fegato).
Se la stessa donna con lo stesso conflitto di paura/schifo si trova in menopausa, reagisce l’emisfero destro del cervello, non più come prima l’emisfero sinistro. Dall’ipoglicemia si sviluppa adesso più o meno velocemente un’iperglicemia (con diminuita produzione di insulina), cioè un diabete del tipo II a o b, cioè un "diabete senile".
Spesso però succede che la paziente vaga "fra due mondi" per mesi o anche per anni, cioè a volte è ipoglicemica, fatto che più delle volte non viene rilevato, a volte è iperglicemica (= diabete), o entrambi i centri reagiscono contemporaneamente con "ancora" conflitto e "già" conflitto, che porta summa summarum ad una compensazione.
Se le donne giovani destrimani prendono la pillola, il conflitto di paura/schifo si sposta pure sull’emisfero destro e crea diabete.
Nella donna giovane mancina il conflitto paura/schifo crea immediatamente diabete, ma in caso di somministrazione della pillola o in menopausa invece crea ipoglicemia.
 
Queste elaborazioni non sono teorie ma si possono dimostrare con precisione in ogni singolo caso.
Ma in più esistono altre possibilità, che hanno pure una loro logica: una destrimane per esempio può subire per primo un conflitto di paura/schifo e in un secondo tempo anche un conflitto maschile dell’opporsi.
La paziente si trova adesso in una posizione che potrebbe essere definita come costellazione schizofrenica degli zuccheri, fa continuamente sogni di schifo e dell’opporsi. A seconda se sia accentuato il conflitto cerebralmente a sinistra (ipoglicemia) o cerebralmente a destra (diabete), il valore del glucosio nel siero è più basso o più alto.
L’uomo destrimane può subire con il 1° conflitto solo un conflitto dell’opporsi, cioè a livello organico una diminuzione dei valori dell’insulina, cioè un diabete con i valori del glucosio nel siero ematico aumentati. Durante il climax virile, o per esempio in una pseudoterapia che blocca il testosterone, il diabete cambierebbe in ipoglicemia, cioè con i valori del glucagone diminuiti. Allora i medici credono erroneamente che il diabete sia scomparso a causa di una qualsiasi terapia (antidiabetica).
L’uomo mancino subisce naturalmente con lo stesso conflitto (maschile) dell’opporsi un focolaio di Hamer cerebralmente a sinistra con ipoglicemia. Durante il climax virile l’uomo mancino svilupperebbe improvvisamente (per la medicina ufficiale senza causa evidente) un diabete (diabete senile), se il conflitto resta attivo.
Anche in questo caso se si attivano i due conflitti contemporaneamente si tratta di nuovo di due conflitti singoli (= costellazione schizofrenica dei conflitti degli zuccheri).
Adesso la faccenda diventa ancora un po’ più complicata ma rimane logica.
La costellazione corticale, "la costellazione del conflitto degli zuccheri", l’abbiamo già brevemente nominata, ma un paziente (maschio o femmina) può avere anche un altro conflitto corticale nella cosiddetta zona di territorio a destra o a sinistra.
Da allora in poi reagisce:
- la donna destrimane sull’emisfero destro (ancora libero)
- la donna mancina sull’emisfero sinistro (ancora libero)
- l’uomo destrimane sull’emisfero sinistro (ancora libero)
- l’uomo mancino sull’emisfero destro(ancora libero).
 
Naturalmente reagisce anche con il relè degli zuccheri correlato.
 
Esempio:
Un uomo destrimane subisce un conflitto di disputa di territorio (ulcera gastrica o ulcera del dotto biliare), ed in seguito reagisce in modo femminile, sviluppa un conflitto di paura/schifo con ipoglicemia. L’intero processo lo chiamiamo bulimia.
Una tale bulimia può essere sviluppata da un uomo mancino solo in una sequenza differente e con un altro conflitto;
a) conflitto dell’opporsi con ipoglicemia
b) conflitto di disputa di territorio con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari.
 
La donna destrimane sviluppa una bulimia nel seguente modo:
a) conflitto di paura/schifo con ipoglicemia
b) conflitto di disputa di territorio con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari.
 
La donna mancina sviluppa una bulimia nel seguente modo:
a) conflitto d’identità con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari
b) conflitto di paura/schifo con ipoglicemia.
 
Questo principio è valido per tutti i conflitti e le costellazioni conflittuali nella zona del territorio.
Prima di arrivare al cosiddetto "tipo II" o il "tipo II b" con adiposità, bisogna chiarire una cosa fondamentale: il senso biologico del diabete e dell’ipoglicemia.
 
Come sappiamo, tutti i programmi speciali biologici sensati (SBS) hanno un senso biologico, questo vale anche per il diabete e l’ipoglicemia. Per quanto possa sembrare strano questi SBS, apparentemente opposti, mirano ad un risultato simile: lo scopo è apportare glucosio per i muscoli, più precisamente, per il tremore muscolare nella sensazione di schifo o dell’opporsi a qualcuno o qualcosa.
Nel caso dell’ipoglicemia l’individuo ingurgita rapidamente cibo che causa in breve tempo un aumento di glucosio nel siero e apporto di glucosio per la muscolatura.
Nel caso del diabete il glucosio presente viene offerto maggiormente alla muscolatura abbassando il livello di insulina.
 
L’adiposità (sovrappeso).
Nel caso dell’ipoglicemia, nella quale l’individuo consuma una grande quantità di cibo per avere sufficientemente glucosio a causa della sensazione di schifo, l’individuo logicamente aumenta di peso, nonostante il conflitto attivo, cioè la simpaticotonia, e si tratta di peso vero, di sostanza!
Un’alternativa importante nel caso di aumento di peso, circa il 90%, è dato naturalmente dalla sindrome con SBS attivo dei tubuli collettori renali, cioè conflitto di ritenzione idrica. Naturalmente la medicina ufficiale non lo prende minimamente in considerazione, in quanto la ritenzione idrica (carcinoma del tubuli collettori renali) in fondo non è collegata con il conflitto degli zuccheri. 
 
Vediamo chiaramente quanti sintomi differenti sono considerati "tipici" per il diabete, mentre l’ipoglicemia non viene neanche considerata una vera malattia ("si può sempre mangiare qualcosa velocemente").
Perciò tutte le cosiddette "ricerche sul diabete" erano palesemente senza senso, e lo resteranno fino a quando si crederà di poter ignorare la conoscenza della Nuova Medicina Germanica®.
 
Il diabete nei bambini.
Il diabete nei bambini è altrettanto diffuso come l’ipoglicemia infantile. L’ultima non viene considerata grave, quei bambini sono considerati solo golosi. I conflitti sono identici come negli adulti:
 
Conflitto di paura/schifo e conflitto dell’opporsi.
Il diabete mellito nei bambini e negli adolescenti viene considerato incurabile poiché l’adulto riesce più facilmente ad evitare i binari. L’adulto può dire: "Questo mi fa schifo, non me lo faccio più fare. Il bambino invece tante volte viene messo di nuovo sullo stesso binario, senza essere interpellato, senza essere preso in considerazione ("Non fare tante storie!").
 
Terapie del diabete:
Naturalmente bisogna trovare il conflitto o il meccanismo del conflitto ("prima della terapia gli dei hanno posto la diagnosi") per risolvere il conflitto e poter evitare i binari.
Fondamentalmente vale la regola: ogni diabete si può curare in questo modo.
La durata del conflitto determina la variazione dei valori di glucosio nel siero. Con ciò non è un dramma se il glucosio nel sangue a digiuno per esempio rimane a 130 mg %. Un valore così permette a chiunque di vivere.
Per rendere sensata la terapia maneggiando in modo responsabile l’insulina, bisogna sapere che in caso di dubbio il troppo di insulina è molto più pericoloso (choc ipoglicemico, a volte con conseguenze mortali!!) del troppo poca insulina. Perfino con 500 mg % di glucosio nel siero non succede normalmente niente. Naturalmente bisogna sondare il terreno per bene all’inizio, riguardo alla situazione del conflitto, dei valori nel siero, dell’assunzione della pillola ecc, per evitare sorprese. E’ altrettanto importante valutare la possibilità di eventuali recidive di conflitto, in quanto non viviamo sotto una campana di vetro. In particolare il terapeuta non deve perdere il coraggio, quando il paziente, dopo un dialogo particolarmente intenso sul suo conflitto, dimostra valori di zucchero più alti invece che più bassi. Il dialogo spesso ha l’effetto di una forte recidiva
 
Come in tutti i campi della Nuova Medicina Germanica® non si tratta di trovare il trucco per "eliminare ogni diabete". Non avrebbe senso. Sono necessari sensibilità e buon senso ed anche la cooperazione dei membri della famiglia coinvolti.
Evitiamo accuratamente di fare da poliziotti del pensiero. Non dobbiamo abusare della fiducia del paziente. Che ci siano sempre dei limiti, ogni terapeuta lo sa bene.
 
Quando il paziente si rende conto che c’è un maestro all’opera, professionalmente ed umanamente, porterà la fiducia necessaria a questo maestro (che secondo il mio desiderio dovrebbe agire sempre disinteressatamente).
Accanto agli arnesi del mestiere per una momentanea regolazione del diabete secondo la Nuova Medicina Germanica® troviamo anche altri strumenti, per esempio la somministrazione mirata di ormoni (pillola) in una donna mancina si può smantellare il diabete in modo sintomatico, accettando momentaneamente un’ipoglicemia, che forse è più facile da gestire con un assunzione di cibo più frequente.
Nota bene, tutti gli strumenti ausiliari sono di utilizzo passeggero, fino a quando non sia risolta la causa del diabete.
 
"Il sapere strumentale", vecchia insulina, deposito di insulina, unità di pane, demolizione degli zuccheri attraverso il movimento, restano naturalmente presupposti. Ripeto, questa terapia sintomatica è nella Nuova Medicina Germanica® solo passeggera, in quanto alla fine il diabete di solito scompare.
Anche se i miei ex colleghi mi hanno tolto l’abilitazione e mi hanno chiuso in prigione per la mia scoperta, in futuro tutti dovranno rispettare i fatti, volenti o nolenti, poiché si sono dimostrati semplicemente corretti.
Copyright by Dr. med. Ryke Geerd Hamer.
Da www.nuovamedicinagermanica.it 
  
Ho voluto appositamente citare l’intero articolo per coloro  che ancora non conoscono questo ‘modo di procedere’ e per coloro che avranno la pazienza di leggerlo e che, dunque, saranno in risonanza con lo spirito che alberga in SacroProfanoSacro, ed in ultima analisi che si troveranno in coerenza con se stessi. Al sito www.progettodiabete.org  si parla della Stevia

Ancora oggi a Rio De Janeiro si sta continuando a studiare l'uso della Stevia che viene considerata il dolcificante del futuro. Nella città di Bilingui la pianta è talmente popolare che in tutti i bar si può trovare il il the di Stevia; inoltre questa pianta è usata per dolcificare i succhi di frutta, i frappè, il latte ed il caffè.
Tuttavia, attualmente i derivati della Stevia, non sono in vendita come gli altri dolcificanti nell'Unione Europea e neppure in U.S.A. e in Canada, perché, sostengono gli esperti: "Non ci sono abbastanza dati per concludere che il suo uso sia sicuro". Mentre in Giappone dagli anni '70, quando furono messi in discussione molti dolcificanti, la Stevia e i suoi derivati vengono utilizzati per edulcorare alimenti e fin'ora non sono stati segnalati effetti avversi.
 
Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), ed essendo prodotti naturali sono relativamente stabili nel tempo ed alle alte temperature, per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti come l'Aspartame che subisce degradazione… La Coca Cola in Giappone la usa come dolcificante per la Coca Cola Light (Diet Coke). Ne è approvato ufficialmente l'uso in 10 paesi, inclusi Svizzera, Giappone, Paraguay, e Brasile.
Viene coltivata estensivamente e consumata in Thailandia, Israele e Cina, ed in genere in tutta l'America meridionale, dove è usata da secoli come dolcificante ma soprattutto da pianta medicinale.

In Brasile è utilizzata come rimedio della medicina popolare per il diabete.
Da
www.freedomyoga.it 
  
Zero calorie
Contrariamente allo zucchero, i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie)... Gli estratti di erba Stevia rappresentano una naturale alternativa ai dolcificanti di sintesi, attualmente utilizzati nei prodotti senza zucchero.

La pianta è attualmente coltivata e commercializzata in Paraguay, Messico, Brasile, Cina, Malesia, Corea del Sud e Giappone. Nel 1970 il Giappone ha bandito l'uso degli edulcoranti artificiali (aspartame e saccarina) per motivi sanitari e nello stesso momento un consorzio giapponese ha messo a punto un metodo per l'estrazione dei glucosidi della Stevia. Lo Stato giapponese ha allora autorizzato l'estratto di stevia come dolcificante alimentare e in questo paese l'estratto di stevia rappresenta ora il 50% dei prodotti dolcificanti ed è presente in una grande quantità di prodotti agro-alimentarí: dalla salsa di soia alle bevande gassate, dalla gomma da masticare alle focacce e ai dolci di riso.

Sprite Green, la bevanda a base di stelvia della Coca Cola.
Negli Stati Uniti la Fda ha accettato nel 1995 di autorizzare la vendita della Stevia solo a titolo di complemento alimentare e supplemento dietetico, ma con il nuovo riconoscimento la Stevia potrà essere ora liberamente commercializzata e utilizzata negli Usa come dolcificante naturale in tutte le preparazioni alimentari e di bevande. Il gigante americano Cargill, il più grande fornitore internazionale di prodotti e servizi alimentari, ha già sviluppato, in collaborazione con Coca Cola, il prodotto Truvia, un dolcificante naturale a base di stevia. 

Di recente Coca Cola ha già annunciato il lancio della Sprite Green, naturalmente dolcificata con Truvia.
Contestualmente anche la Whole Earth Sweetener Company ha sviluppato, in collaborazione con Pepsico, il dolcificante PureVia. Il marchio PureVia debutterà con l’inizio 2009 sulle seguenti bevande del gruppo Pepsico: Zero-calorie-SoBe Lifewater (acqua arricchita con estratti di frutta) e Trop50 (il nuovo Orange Juice light della famiglia Tropicana)

In Europa ancora porte chiuse.
La Stevia, tuttavia, non può essere ancora commercializzata nella Comunità Europa, dal momento che le decisioni della Commissione Europea sono state finora decisamente proibizioniste: secondo la commissione la Stevia , "pianta e foglie secche", non può essere messa sul mercato europeo come alimento o ingrediente alimentare o come edulcorante; è possibile però coltivarla come pianta ornamentale.

La posizione alquanto oscurantista della commissione europea deriva, secondo le malelingue, dalle pressioni dell’industria saccarifera e dei dolcificanti di sintesi che con la legalizzazione della stevia intravedono un pericolo reale per le vendite dei loro prodotti. Ma a questo punto, dopo il pieno riconoscimento dell’Fda americano, è difficile che la commissione europea possa ancora trincerarsi su una posizione di chiusura. Si ricorda, tra l’altro, che nella civilissima Svizzera il commercio e l’utilizzo della stevia nelle preparazioni alimentari sono regolarmente autorizzati da tempo.
Da
www.italiaatavola.net 
 
Chi è che ci vuole ‘bene’? Perché si comporta in maniera ‘non sense’? Quali sono le dinamiche che portano ad avere malattie definite incurabili? Ricordo che siamo nell’era degli abbonamenti, delle rendite assicurate, del business ad oltranza, delle filiere e dei casi collaterali che anche Kiyosaki narra di giungere al quadrante ‘I’, nel quale il denaro lavora per noi mentre noi siamo in spiaggia a goderci la bella giornata di Sole. Dunque?

Cosa c'è di meglio di un 'abbonamento' a Vita ad un farmaco, magari da prendersi a dosi sempre più elevate?

Chiediamoci sempre chi ci guadagna da tutto ciò? Perché allo stato dei fatti e del tempo, stiamone certi, è tutta una questione di soldi e di potere. Per cui non è difficile capire chi ci guadagna e chi ci perde. Dulcis in fondo, per rimanere in tema, manteniamo sempre viva l’osservazione saggia che ‘a tutto c’è rimedio’. Per la Morte ne discuteremo un’altra volta. Per oggi basta così…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com