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giovedì 12 ottobre 2017

Se il tempo non è quello a cui pensi…



Hai riportato indietro delle cose.
La terapia ha funzionato, allora.
Cose che sarebbero dovute restare sepolte nel passato…
La mente dimentica cose per una ragione”.
Rememory
Tutt3 si trasforma”. 
E... il “tempo” sembra essere il protagonista di una simile funzione.
Ma (ma) può essere la ragione fondamentale della trasformazione, una catena di montaggio calcolata solo per il movimento che esegue il “nastro trasportatore”?
È lo spostamento, il motivo per il quale avviene un certo tipo di funzionamento
Oppure, è più logico che il “nastro (tempo)” sia solo una parte del tutt3? 
Se avviene lo spostamento, può anche avvenire la “lavorazione (trasformazione)”, così che ogni “ingranaggio (sezione del programma)” possa trovare quelle condizioni utili al movimentarsi (qualcosa che i vari sensori rimangono in attesa di… rilevare). 
Il “tempo”, dunque, è solo – tanto per cambiare – il vertice emerso dell’iceberg (al contrario della ragione fondamentale, dominante, che è il vertice nascosto dell’edificio pseudo piramidale dello stesso “iceberg”). 
Quindi hai a che fare, “qua, così”, con qualcosa che complessivamente (non) risulta rovesciat3, al contrario. 
Qualcosa che funziona, dunque, in un simile modo


giovedì 10 agosto 2017

Se ti dicono che non sai, devi crederci.



C’è sempre, nelle “cose (s-oggetti, fatti)”, un significato.
Di più, c’è sempre – anche – una gerarchia e, quindi, dei livelli. Il che favorisce (permette, genera) la “complessità”, nonché, l’apparenza.
Laddove, l’apparenza non è l’antitesi della Fisica, ma (ma) è assolutamente reale e manifesta sullo/nello stesso piano della misurazione degli eventi (prospettiva), dove esisti anche tu. 
Ora, se (se) questa “esistenza” è una sorta di proiezione - in sede di analogia frattale espansa non è portante - dato che “le informazioni ci sono e ricircolano sempre (sempre)”, anche se codificate di livello in livello. 
È per questo motivo che occorre andare (rimanere) coerentemente al significato (che non cambia mai, da livello in livello). 
La caratteristica frattale espansa è una sorta di “comodità”, perché permette di realizzare (evidenziare, concretizzare, manifestare, generare, etc.) ogni intento (ordine, sogno, idea, comando, desiderio, etc.) “in leva”: 
è sufficiente orientare intento e direzione, al fine di “ispirare” la realtà manifesta conseguente

venerdì 2 settembre 2016

La “tendenza che continua tuttora”.


"Riproduzione frattale espansa"...
Fra tutto quello che si può “studiare espertamente”, è interessante questa proposizione by SPS:
  • come influisce la compresenza, non manifesta, dominante… sulla/nella fenomenologia conseguente, alias, la “tua” realtà manifesta, in toto, dettaglio per dettaglio, livello per livello, reame per reame, etc. “qua, così”?
E, ancora:
  • come, questa compresenza, non manifesta, dominante è, dunque, “prescrivibile ‘qua, così’”?
O, meglio:
  • come ti puoi accorgere, rilevando scientificamente la compresenza, non manifesta, dominante?
L’espert3 di turno, ognuno nel proprio ambito (e/ma tutti d’assieme, poiché il sistema esperto è perfettamente integrato all’interno di quello AntiSistemico, by “compresenza, non manifesta, dominante”), ha già trattato, tratta e tratterò in futuro di qualcosa che sostanzialmente “gli sfugge (poiché tende a sfuggire la ragione fondamentale, per la quale, ogni “dettaglio” rientra sempre in quella dipendenza da qualcosa che, guarda non caso, è compresente ma non manifest3 e dominante), anche se “non se ne accorge affatto”, non visto che – l’espert3 – rientra nello stesso ordine di amministrazione, che permette di essere studiato, nella misura in cui (analogia) è permesso intrinsecamente dalla caratteristica fondamentale, compresente, non manifesta, dominante…

"Impronta digitale"...
Queste riflessioni sono di ordine scientifico, anche se l’espert3 non ne “conviene” (non è d’accordo), poiché… sotto ad altre vesti, le stesse riflessioni sono già state affrontate nel corso secolare del processo scientifico, stesso.
  

lunedì 18 luglio 2016

Progetto.




Il "progetto" è SPS stesso, alias, sono Io nella mia versione originale.
Devi sapere (ricordare) che "è già successo". Che cosa? L'avvento della ragione fondamentale (dominio + dominante) a capo della forma reale manifesta (il "qua, così").
La memoria si arresta a dopo di questo "momento (iniziale)". 
 
Quindi, non ricordi cosa è già successo e chi/cosa ti domina, ormai da "sempre"
Ciò che ispira tutto, pur non essendo Dio:
esseri umani come te o come - a livello frattale espanso - ti ricorda sempre la storia della schiavitù di umani, per mezzo di altri umani (ogni forma di schiavitù, anche quella "moderna", celata tra le pieghe di convenzioni democratiche e libertarie, etc.).
SPS (Io) ho scelto di recuperare il mio tempo. In che modo?
  
Liberandomi dal giogo di SPS stesso:
un Buco Nero (eggregora) che stava avvolgendomi, occupando tutto il mio tempo... facendomi dimenticare (ancora una volta).
Che cosa dovevo (devo) fare?