lunedì 19 aprile 2010

La "polvere" del Vulcano.






La vicenda del vulcano Eyjafjallajokull è sulle prime pagine di tutti i giornali e se ne parla diffusamente da vari giorni anche in televisione. Perché? Per quale motivo? Per la sicura evidenza del fatto e perché si mettono in evidenza i danni subiti dalle compagnie aeree, dunque dall’economia, e gli ampi disagi che le persone subiscono per via degli infiniti voli cancellati. È curioso il fatto che questo vulcano venga chiamato “islandese” per via del suo nome impronunciabile per noi italiani. E poi sono stati messi in risalto gli annunci dell’OMSOrganizzazione Mondiale della Sanità”, secondo il cui parere le polveri emesse nell’atmosfera non sono dannose per chi le respira. Ad esempio:

Di che cosa sono fatte le polveri?
Di ciò di cui sono fatte tutte le polveri dei vulcani: particelle di silicati e di metalli, come il ferro. Niente di velenoso e pericoloso per la salute, lo ha stabilito l’Organizzazione mondiale della Sanità. Si tratta comunque di sostanze molto "dure" che possono bloccare i reattori dei motori e ricoprire i vetri degli aerei fino a corroderli.
Fonte: http://www3.lastampa.it/domande-risposte/articolo/lstp/190752/
 
Ma se tali polveri sono in grado di fare quello a motori e finestrini, come mai non sono pericolose per i nostri polmoni? Perchè sono ad alta quota? Può darsi, ma non ci insegnano che la gravità porta tutto a terra con il tempo?

Leggevo ieri notizie sui 4 maggiori vulcani islandesi veramente importanti; queste bocche da fuoco sono in grado di determinare fenomeni molto rilevanti in termini di calo della temperatura ed influenza sul clima globale. Cosa pensare dunque? Innanzitutto che coloro che ci forniscono i “dati” sui quali ragionare sono in buona fede; almeno io ho deciso per me che sia così. In secondo luogo che i danni subiti dall’economia, in questi giorni di blocco dei voli, sono una inezia nei confronti di quello che potrebbe succedere, e quello che potrebbe succedere potrebbe minare il corso della Vita della gente e non degli aerei. 

Spiritualmente vedo che la Terra è in grande agitazione, come dicevamo nel recente passato; queste affermazioni di “potenza” sono tali da ricondurre l’ego umano nella sua collocazione minimale. Penso che non ci siano dubbi che, in questo caso, gli “Illuminati” non centrino nulla! Questo è un fenomeno naturale provocato dal cambiamento dei tempi. Semmai la rete degli “Illuminati” si sta muovendo per arginare l’onda di cambiamento che questa eruzione può provocare nella massa; come se il “risveglio” potesse accelerare di fronte a fenomeni di questo tipo

Infatti una simile “presenza” di fuoco e polveri può riuscire a modificare le “abitudini” della gente, fare aprire gli occhi. 

Non penso di dover spiegare il perché. Mi sembra molto chiaro. Questa notizia è venuta di pari passo alle accuse di frode mosse dalla SEC (l’organismo di controllo della Borsa USA) alla “madre di tutte le banche”, ossia a Goldman Sachs, determinando un’altra esplosione deflagrante all’interno delle crepe dell’economia mondiale in fase di caduta libera. Tutto è sinfonicamente collegabile, proprio come una orchestra che suona singoli “pezzi” di una moltitudine unica. Che dire delle scie chimiche? Tutti questi voli rimasti a terra; chissà quanta “polvere” è rimasta nei serbatoi appositamente approntati per appestarci dall’alto. Mi viene il mente il filo conduttore della “Bussola d’oro”, ossia proprio il discorso misterioso sulla “polvere”:

“Quella luce” chiese il Cappellano, “sale dal basso o scende dall’alto?”
“Scende” disse Lord Asriel, “ma non è luce. E’ Polvere”.
Qualcosa nel modo in cui lo disse fece venire in mente a Lyra Polvere con l’iniziale maiuscola, come se non si trattasse della solita polvere.
Fonte: http://www.questeoscurematerie.it/content/view/46/43/
 
L’uomo, di fronte alle macrodinamiche della Terra, torna ad aprire gli occhi; ad una prima fase in cui vede solo il disagio, imprecando contro il cambiamento imposto, passerà a riconoscere il fenomeno come assolutamente "fisico", presente e con il quale occorre misurarsi perchè ormai manifesto. Maturata la consapevolezza del fatto accaduto e manifesto, passerà ad un visione delle “cose” molto più consona al proprio passo esistenziale. 

Se cercate news in rete sulle difficoltà relative alla “polvere”, noterete esclusivamente particolari messi in relazione all’economia; alle ripercussioni sullo stato dell’economia e dunque del futuro globale del pianeta. Questa paura indotta è più sottile della paura di respirare polveri sottili nei polmoni. È proprio questa vibrazione che dobbiamo “filtrare”, comprendendo in autonomia cosa sia meglio per noi stessi.

Impariamo a decidere da soli cosa scegliere e cosa fare!

Con l’economia che andava a “mille” la condizione umana globale è solo apparentemente migliorata, con l’economia che affonda dove andremo a finire? In un’altra dimensione nella quale torneremo a sentirci tutti fratelli; musicisti di talento della grande orchestra del Creato. 



domenica 18 aprile 2010

Se






Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

sabato 17 aprile 2010

Gratta e-vinci: le Storie della Vita.











Il “Gratta e vinci” diventa il “Gratta e-vinci”; cioè l’esperienza del vivere, il “grattare” alla porta della Vita sino alla soglia della Morte, al fine di evincere, ricavare, comprendere il significato ultimo e profondo di una simile esperienza. Viviamo in un mondo fatto di frattali. A mio modesto e, forse allucinato, parere ho constatato questo “filo” teso che collega due aspetti tanto diversi eppure complementari del “gioco” della Vita.

La popolazione italiana, e non solo nel mondo, sta diventando sempre più “anziana”; e cosa vuol dire? Che ci sono sempre più persone che possono vantare molta esperienza di Vita. Non è forse una grande ricchezza questa? Perché vediamo sempre questo fatto come e solo un fenomeno negativo? Non facciamoci condizionare anche in questo ambito. La “maggiore” età è foriera di profonde riflessioni e apertura verso quella parte di sè che, durante gli anni “ruggenti”, non ci si era mai soffermati a “misurare”. Ogni età ha il suo tesoro. Queste parole che vado a scrivere hanno l’intenzione di risvegliare e di focalizzare una certa sensibilità nei confronti di un ambito dell’esistenza non molto compreso e valorizzato dall’attuale modo di “essere” generale. Un mondo che va sempre più veloce, che lascia indietro chi non ce la fa; un mondo ancora estremamente competitivo, famelico, cannibale. Gli anziani vengono messi in un angolo nonostante l’enorme ricchezza umana accumulata in una intera Vita di esperienze uniche. 

I “nonni” sono preziosi tanto quanto i bimbi, i nipotini. Nelle loro ultime “tornate” di Vita, nella solitudine, riescono a recuperare il rapporto con la propria Anima, annullando tutto il rumore di fondo dell’Antisistema. Giunti sul “fondo”, più sotto di così non possono andare, per cui iniziano a “riemergere”, e ormai sappiamo che una “buona” Morte è foriera di una prossima Vita molto più in equilibrio

Se solo avessimo consapevolezza che un bimbo di oggi, meraviglioso, è il “surrogato”, il risultato di molte Morti di ieri, ebbene cambierebbe immediatamente il modo di percepire il mondo e la Vita.

Dunque, ci manca proprio il tassello fondamentale della consapevolezza di essere eterni e di origine divina; e quel “tassello” non manca a caso, ma va cercato attraverso il cammino nel tempo, ossia tramite l’esperienza della Vita: Vita dopo Vita.

Accettata la nostra Natura intima, tutto muta e cambia la percezione dell’attimo presente; allora la Vita si apre come un fiore di inestimabile bellezza tutto da assaporare, tutto per noi.

Leggiamo dei brevi estratti, presi da internet, relativi alla Vita di alcuni personaggi famosi televisivi, che dopo una intera Vita di “privilegi” giungono vicini al cospetto della “fine”, maturando una sensibilità superiore. Per alcuni si è trattato di esporsi, di accettare una nuova condizione, di essere coraggiosi, etc:

Corrado, riservato e schivo, lontano dalla politica, coronò una carriera durata cinquantacinque anni, lavorando ininterrottamente e rimanendo sempre alle vette del successo. Si congedò dal grande pubblico durante l'ultima puntata della sua Corrida nel dicembre del 1997, quando all'insaputa di autori e produttori recitò con gli occhi lucidi visibilmente commosso questa poesia:

Abbiamo cominciato un po’ in sordina
questa Corrida, decima edizione.
Ci siamo detti: “moh, andrà come prima”.
E invece è stato un vero successone.
Non è che prima avesse brutti ascolti, no...
Si sa che si è difesa sempre bene,
ma mai come quest’anno, a conti fatti,
davvero in tanti siamo stati insieme.
Abbiamo fatto un record di ascolti,
e sotto sotto, è dispiaciuto a molti.
Ospiti illustri contro strana gente,
che quasi sempre non sa fare niente.
Ma poi, come è finita lo si sa:
ha vinto questo nostro varietà
e dico varietà, badate bene,
e fatto pure come tivù comanda.
Perché vi giuro, ho un po’ le tasche piene,
di udire la peggiore delle offese
che alla Corrida fanno la domanda
(come qualcuno scrisse a suo tempo),
soprattutto gli scemi del paese.
È gente che si vuole divertire.
Hanno una dote che non è pazzia,
e ce l’hanno in pochi: si chiama autoironia!
In quanto a me, sono stato fortunato
perché ho trovato collaboratori
che forse più di me hanno sudato
e più di me meritano gli allori.
Sono tanti e i nomi non li posso fare,
vorrei, ma finirei con l’annoiare.
È andata bene pure grazie a loro
perché un successo non si fa da solo.
E adesso la Corrida finirà,
forse per sempre, forse, chi lo sa...?
Qualcuno, e questa è ormai un’istituzione
tra un poco ne farà un’imitazione.
Pazienza, io mi sono divertito per tanti anni
ed è arrivato il tempo di dare il mio commosso benservito,
ma chi lo sa se poi non me ne pento?
Lo so, mi mancherete e pure tanto.
E se c’è stato uno scemo del paese
Oh! M’ha insegnato, non sapete quanto,
a sorridere e a non aver pretese.
 
Fonte: Wikipedia

Enzo Tortora torna in televisione il 20 febbraio del 1987, quando ricomincia con il suo Portobello. Il ritorno in video è toccante, il pubblico in studio lo accoglie con una lunga standing ovation. Tortora, leggermente invecchiato e fisicamente molto provato dalla terribile vicenda passata, con evidente commozione pronuncia serenamente la famosa frase: 

"Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo sono anche per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta".
 
Fonte: Wikipedia 

Molti attori famosi italiani, tra i “padri fondatori” della televisione, terminarono la carriera e la Vita, in maniera perlomeno “bizzarra”, altri la iniziarono in maniera “bizzarra” e poi trovarono “accomodamento”; ricordiamo solo a titolo di esempio:
  • Ugo Tognazzi ed il suo “Petomane”
  • Walter Chiari e l’arresto per droga
  • Vittorio Gassman e la sua profonda depressione
  • Gino Bramieri ed il suo peso
  • Mike Buongiorno e la sua esperienza di carcere durante la seconda guerra mondiale
  • Alberto Sordi e la sua “singlitudine”
  • Totò è i problemi agli occhi
Queste persone, queste Anime hanno vissuto e scoperto di poter esistere sotto le luci dei riflettori; dunque per loro le “luci” erano doppie. Attori che facevano l’attore di professione.

Per questo motivo, chi di loro non veniva da situazioni karmiche di particolare equilibrio, trasmutò il successo nel mondo del lavoro in una discesa esperenziale tragicomica. La confusione che doveva regnare in loro, lontani da problemi di sopravvivenza, si riversò sui “riccioli” dell’onda della Vita che, non sempre, seppero mantenere.

Il ricordare questi uomini è sempre un fattore di rispetto e di “riassunto” di una Vita in poche righe, proprio quello che significa entrare a far parte di una enciclopedia; leggiamo ad esempio l'orazione funebre per la morte di Totò, tenuta da Nino Taranto:

"Amico mio, questo non è un monologo, ma un dialogo perché sono certo che mi senti e mi rispondi, la tua voce è nel mio cuore, nel cuore di questa Napoli, che è venuta a salutarti, a dirti grazie perché l'hai onorata. Perché non l'hai dimenticata mai, perché sei riuscito dal palcoscenico della tua vita a scrollarle di dosso questa malinconia che l'avvolge. Tu amico hai fatto sorridere la tua città, sei stato grande, le hai dato la gioia, la felicità, l'allegria di un'ora, di un giorno, tutte cose di cui Napoli ha bisogno. I tuoi napoletani, il tuo pubblico ha voluto che il suo Totò facesse a Napoli l'ultimo "esaurito" della sua carriera, e tu, tu maestro del buonumore questa volta ci stai facendo piangere tutti. Addio Totò, addio amico mio, Napoli, questa tua Napoli affranta dal dolore vuole farti sapere che sei stato uno dei suoi figli migliori, e che non ti scorderà mai, addio amico mio, addio Totò".

Fonte: Wikipedia

Quanta Vita, quanti episodi, quanta esperienza: grazie di cuore a queste scintille divine che ci hanno rallegrato e commosso. Ma teniamo sempre ben presente che ognuno di noi è un grande attore; ogni Vita è indimenticabile perchè tanto ricca di umanità, di cui la sofferenza è un ingrediente basilare.

L’immagine di testa è relativa al necrologio di Sandra Mondaini per il marito da poco scomparso; un annuncio bianco con la sola scritta “Raimondo non c’è più”.

Vorrei rivolgermi a questa donna, in un momento tanto particolare, sussurrandogli le vibrazioni eterne dell’Amore incondizionato che anima l’intero creato:

Raimondo non c’è più, ora semplicemente “è”

Incantato dalla Vostra grande Storia di Vita vissuta insieme: un grandissimo esempio per tutti noi…

Grazie infinite