venerdì 4 novembre 2011

Il peso delle notizie.




Visioniamo il modello imperante, inerente alla comunicazione Antisistemica, in cui un’affermazione apparentemente positiva diventa un veicolo funzionale ad emettere negatività o, per coloro che preferiscono, 'concretezza' relativa allo status quo:

Con 'in statu quo ante' si può fare riferimento alla situazione mondiale in un dato momento. Normalmente si utilizza questa espressione nel caso in cui le forze mondiali siano in equilibrio (appunto, status quo), più o meno duraturo nel tempo. 

Nel caso che l'equilibrio si rompa, lo status quo è a favore della forza più potente.

Con mantenimento dello status quo si intende un duraturo stato di equilibrio, che può variare a favore dell'uno o dell'altro, mantenendo comunque un equilibrio mondiale.

In politica lo statu quo viene utilizzato soprattutto per indicare, spesso negativamente, una situazione di immobilismo, il più delle volte originata da convenienze di compromesso tra le parti.
  
G20: Actionaid, crisi non sia alibi per dimenticare lotta a povertà.
‘Il G20 non trasformi la crisi in un alibi per mettere da parte la lotta alla povertà’, cosi Luca De Fraia, portavoce di ActionAid a margine del G20 in corso a Cannes. Per De Fraia, il G20 si deve prendere anche ‘la responsabilità di affrontare la sfida della povertà e dello sviluppo globale’ anche alla luce di ‘una crisi alimentare che è alle porte’.
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Deframmentiamo questa notizia:
  • abbiamo un ‘monito’ che esprime positività, una verità, e che mette a nudo una negatività, la modalità reale di conduzione della ‘politica’ del G20
  • abbiamo il positivo che introduce il negativo
  • abbiamo la constatazione che è il negativo a ‘colorare’ questa versione della realtà
  • si parla di ‘sfida alla povertà’ e di una conseguente ‘lotta alla povertà’, mettendo il risalto un volere positivo, mentre utilizzando il linguaggio in questi termini ‘negativi’, lotta e sfida, in realtà si provvede a rinforzare la ‘povertà’, perché ogni cosa che si combatte la si aiuta a diventare più forte, proprio come quando si allena un muscolo del proprio corpo
  • per finire, si veicola ulteriore negatività annunciando ‘una crisi alimentare che è alle porte’, di fatto evidenziando un modello inverso alla propria volontà individuale di 'non voler vivere in un Mondo simile'.
Ecco che il ‘disegno’ è completo. Se ci mettiamo nei panni dell’osservatore medio, cosa mai potrà maturare leggendo o ascoltando affermazioni di questo tipo? Come minimo:
  • rabbia
  • impotenza
  • pessimismo
  • mancanza di alternativa
  • auto svalutazione
Non intendo, a mia volta, essere negativo scrivendo in questa maniera, ma cerco di mettere in evidenza una modalità assolutamente sovrana di ‘lavorare ai fianchi’ gli individui senza quasi ‘fare nulla’, lasciando che i ‘segnali’ lanciati lavorino in autonomia e vengano ‘respirati’ dalla popolazione, che attrae polarità negativa perché abituata a farlo inconsciamente.

La visione di un qualunque telegiornale fotocopia crea, nel tempo, questa forma d’onda abitudinaria. Ogni notizia viene celebrata con toccante partecipazione in maniera mirabile, poi, la notizia successiva viene ‘montata’ ad arte per dissacrare l’atmosfera appena creata. Per cui dopo una notizia drammatica può accadere, con buona regolarità, che ne venga data un’altra diametralmente opposta per intensità

Qualcuno potrà obiettare che in questo modo si solleva il ‘morale’ degli ascoltatori, invece si provvede a creare uno 'scollamento' interiore, che nel tempo procura una certa insensibilità di fronte ad ogni tipo di notizie.
 
Non avendo, personalmente, un televisore da circa un anno e mezzo, io e la mia famiglia non assistiamo più allo ‘spettacolo’ dei tg, per cui ormai ne siamo esclusi, tuttavia a volte, capita di vedere degli spezzoni di telegiornali a casa di amici o parenti. Ecco, mi è capitato di vedere in un tg nazionale, all’ora di pranzo, un accostamento di notizie di questo tipo:
  • servizio toccante e molto intenso sulla morte di Simoncelli
  • servizio sul 'Grande Fratello'.
Mi sono subito accorto che l’anchorman (in questo caso l’anchorwoman) si stava comportando come se il peso delle due notizie fosse assolutamente eguale. Il modo di annunciare i due servizi, chiaramente, è stato emozionalmente diverso, però la sua capacità di entrare e uscire da quella che era a tutti gli effetti una ‘parte’, mi ha lasciato davvero di sasso

Chiaramente non è lui/lei che pianifica l’ordine delle notizie, per cui a monte c’è una regia davvero ‘maliziosa’ all’opera. 

Si crea un potenziale di ascolto altamente sensibile, mediante la diffusione di un servizio veramente toccante, e quando le persone si lasciano andare sull’onda della commozione e abbassano gli 'schermi difensivi', le si colpisce con il servizio successivo, che è certamente importante in termini di business ed ancoraggio della folta platea sintonizzata in quel momento.

Tutto 'viene buono' per realizzare questa strategia, davvero poco morale.

Poco conta se quello che scrivo può essere completamente ‘smontato’ attraverso le chiacchiere dei diretti interessati. Per me quello che conta è il mio punto di osservazione e nessuno può venire a farmi cambiare idea a ‘parole’. Allo stesso tempo rispetto il volere della massa che continua a permettere il perpetuarsi di un simile scenario negativo attraverso la propria 'diretta partecipazione silente'.

Senza l’appoggio della massa non è possibile cambiare il Mondo. Probabilmente non è il Mondo che deve cambiare, no?

Per questo motivo credo che questo scenario 3d sia destinato perennemente a ciclare. Perché questa ‘scuola auto educativa’ ha proprio questa funzione nativa. Ad ‘esami’ superati si passa ad 'altro'.

L’Antisistema è l’inversione della logica finale Divina: è previsto che sia così. Anche se in realtà l’Antisistema è neutro per sua diretta definizione. Esso si carica, si programma, con quello che la massa esprime sotto forma di forma d’onda preponderante al livello delle 3d, ossia tenendo in considerazione lo stacco dal proprio sé e, dunque, dopo avere 'perso la memoria globale’ e la consapevolezza della sua realtà superiore.

Del resto, un campo di addestramento, o una scuola, servono proprio per fornire valore aggiunto, di qualsiasi entità e spessore, in funzione del ‘momento’ in cui si è incarnati e, comunque, riflesso di una necessità più ‘alta’.

È difficile scorgere questa lungimirante azione dell’energia, installati in un contesto che fa di tutto per mischiare le carte in tavola, eppure è sempre stato così: nulla accade per caso.

Il nostro ‘allenamento’ deve essere autentico al fine di poter maturare buoni risultati consolidati e forgiati nelle pieghe ruvide delle fucine del tempo.

Chi detiene un ruolo di potere e di comando forgiato in questa versione del tempo, non è disposto a perdere una posizione che è osservata e percepita dal punto di vista della dualità.

Non aspettiamoci nulla dalla Casta che è al comando. Essa è a sua volta in possesso dell’azione di controllo parassitario. Siamo solo noi che possiamo e dobbiamo renderci conto del livello incantesimale in cui ci siamo ‘impigliati’.

Mediante opera di 'leva di se stessi', possiamo assurgere ad un livello nuovo e diverso della nostra potenzialità. Quando questo accadrà, tutto il ‘resto’ del Mondo si adeguerà di conseguenza

Nessuna colpa, nessun giudizio, nessuna incoerenza: tutto ci compete e ci riflette.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 3 novembre 2011

Angeli e Demoni nel cucchiaio.




Leggiamo delle porzioni di news ‘rilevanti’ facendo opera di ascolto del messaggio codificato nelle frasi e nelle parole ‘messe insieme’ secondo ordini mentali diversi; messaggio codificato funzionale alla lunghezza d’onda di chi si sintonizza in maniera ‘nativa’, ossia facendo astrazione di sé dal tutto, ripulendo il proprio ‘canale’ dalla gran parte delle ‘interferenze’ Antisistemiche in circolazione.

Sintonizziamo prima la nostra vibrazione leggendo qualcosa di coerente:

Mentre l’umanità evolve, viene raggiunta una prospettiva più elevata che vi permette di vedere ed abbracciare altre verità. La metafisica è semplicemente al di là del fisico o ciò che chiamiamo ‘spirito’. La nostra definizione di spirito è ciò che esiste quando il mondo fisico viene rimosso
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Vestiamo i panni dell’osservatore e ‘lasciamoci andare’ rimanendo nella nostra centralità: tutto è in perfetto ordine e nulla accade per caso. La ‘corrente’ ci guiderà sicura verso il punto dove dovremo essere, dove dobbiamo essere, dove ‘siamo’.

Per Rovi è importante che le emittenti rendano accessibili i loro contenuti ai consumatori. Altrimenti avverrà come per la musica, con la diffusione della pirateria. Mentre smartphone e tavolette rendono sempre più familiare la convergenza di tv e web, occorre che questa modalità sia accessibile anche sullo schermo più grande della casa. 

E i costruttori di televisori dovranno lottare contro la concorrenza degli altri mezzi: computer, tavolette e smartphone. Tutti quanti a caccia di consumatori-spettatori.
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I ‘contenuti’ sono importanti in quanto forniscono ‘risposte’ alla sete di risposte umana. Questo in linea teorica. Cosa succede in questa realtà? Senza un motore di ricerca non si saprebbe nemmeno ‘dove andare’ navigando in Rete

Questo fatto mette in risalto un ‘vuoto’ interiore diffuso tra la gente che ‘non sa dove andare’ ma che, comunque’ è ‘spinta ad andare da qualche parte’. 

Questa ‘ignoranza’ è palese. Chi si occupa di ‘traghettare’ le persone? Chi ha dipinto in questa funzione il ‘divin poeta popolare’ Dante Alighieri? Caronte:

un vecchio e canuto o un nocchiero con la barba e gli occhi infuocati o un Demone severo, ordinato e sistematico
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Un’entità capace di 'tanto', oggi riflessa nella funzione dei motori di ricerca. L’obolo da pagare è sempre lo stesso: energia. Sia essa sotto forma di moneta che di attenzione e/o di alimentazione 'elettrica'. 

La figura del Demone è concreta e si agita in ognuno di noi, facendo parte della dualità

È il nostro 'centro giroscopico' che può interrogare la polarità senza cadervi o parteciparvi passivamente. Si direbbe che osservando l’abisso in cui 'si è caduti', qualcuno potrebbe anche averci spinto alle spalle, ma quanto quell’azione è stata sorprendente per noi stessi? In fondo non lo desideravamo? Esplorare le 3d, i Mondi, le Galassie… se stessi.

La ‘lotta’ dimostrata dai costruttori, la loro concorrenza, è tesa alla ricerca avida di ‘consumatori-spettatori’, ossia di una ‘riserva di caccia’ personale, nella quale catalizzare ‘massa’ da sfruttare. Massa che deve dimenticare chi essa sia e limitarsi ad essere spettatrice di una programmazione decisa da altri. Questa ‘isola di Circe’ è l’anticamera dell’antro nel quale bolle il calderone con dentro la ‘rana ignara’

La circuiteria mediatica attuale ha la funzione di ipnotizzare, paralizzare, manipolare… Come un moderno Caronte, traghetta lontani da sé, ossia conduce dove ‘non vorremmo andare’. La sua è una logica inversa come diretto riflesso Antisistemico

La legge d’attrazione non prevede la particella negativa del linguaggio, per cui la ‘scelta’ in realtà non esiste, se insistiamo a porgere l’altra guancia senza battere ciglio. La consapevolezza con la quale si affronta questo ‘viaggio’ determina il livello di partecipazione al viaggio stesso:

vorremmo fare una crociera da clandestini, da pelapatate oppure da facoltosi turisti?

In questo reame del paradosso, noi siamo dei facoltosi turisti convinti di essere dei clandestini, per cui vivendo nella paura di essere ‘scoperti’ non esitiamo ad offrirci di fare i pelapatate per tutta la Vita

Il lavoro diventa l’unica alternativa in un viaggio in cui ci sembra di non condurre il timone personalmente, eppure i motori della nave hanno necessità della nostra energia per procedere. Per cui dobbiamo anche scendere nella sala macchine Antisistemica e metterci a ‘pedalare’ o a spalare carbone.

Noi siamo gli artefici di tutto questo: rinunce comprese.

Le misure.
L'intervento sicuramente più doloroso per le famiglie italiane sarebbe il prelievo forzoso sui conti correnti: l'ipotesi prevalente è orientata verso il 6 per mille, in linea con quanto fatto dal Governo Amato nel 1992 per difendere la lira dagli attacchi della speculazione internazionale. 

Per un risparmiatore che ha in banca 10mila euro, significherebbe un prelievo di 60 euro… Tutto da inserire in un decreto legge in modo da portare subito in cassa soldi freschi senza guardare molto all'etica.
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Ecco come l’Antisistema può approvvigionarsi di altro ‘carbone’ per i propri motori, ossia per sopravvivere in questa modalità della sua essenza. In questo regime di ‘paura e sospetto’ l’atmosfera si carica delle stesse caratteristiche e 'il fuori diventa come il dentro’. 

Paura e sospetto: non ci si fida più di niente e di nessuno, nemmeno di se stessi.

Nemmeno di se stessi

E, mi chiedo, dove andremo a finire vivendo in un simile stato di ‘rinuncia’? Probabilmente si continuerà a vivere da clandestini e da grandi potenziali ‘pelapatate’, fornendo passivamente l’energia per mantenere stabile un modello paradossale che, altrimenti, cadrebbe subito a pezzi, perchè non auto sostenibile.

Non è il 6 per mille il problema ma è la modalità con cui viene disposto. 

Polarizzando la massa con altra insicurezza e mancanza di alternativa. Caricando l’ambiente di negatività. Contribuendo a mantenere saldamente il timone della ‘nave’ e la regia inerente al viaggio in mano ‘altrui’.

La bancarotta di MF Global non è sintomatica di un problema maggiore nel settore finanziario, ma è solamente un caso isolato. Lo ha detto il presidente della Federal reserve, Ben Bernanke, nella conferenza stampa al termine della riunione dell'Fmoc sui tassi d'interesse.

‘Appare essere un caso isolato - ha detto Bernanke - e non può avere nessun impatto significativo sulla stabilità finanziaria’. MF Global ha presentato istanza di fallimento a inizio settimana…
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Dalla ‘regia’ giungono sempre segnali contradditori se confrontati con ciò che ‘succede’ attorno a noi

Lo possono fare perché noi dimentichiamo sistematicamente quello che avevano detto solo ‘ieri’. Non ricordiamo e non siamo in grado di valutare per coerenza l’operato della regia.

Ci siamo dipinti, però, un ‘colore’ di tutto quello che è la Società, e quel ‘colore’ non mente affatto

Ma ci dimentichiamo anche del colore nella fretta giornaliera. La corrente ci porta sempre ‘via’. La direzione è contraria, la corrente è contraria, il vento è contrario, le gambe sono contrarie… La nave procede al contrario

Eppure la polarità è sempre presente allo stesso tempo e siamo noi che ‘scegliamo’ inconsciamente. Non ci credete? Bene, ve lo dimostro:

siete a tavola. Avete di fronte un cucchiaio. Lo prendete incuriositi e lo osservate facendolo girare avanti e indietro, ossia visionando l’alternanza delle sue due facce, una convessa e l’altra concava.

Come viene ritratta la vostra immagine riflessa sulla superficie lavorata del cucchiaio, facendolo girare di 180 gradi in alternanza?
 
Non ve lo scrivo io. Andate a fare una prova. Quando capirete, quale scelta farete? È tutto nelle vostre ‘mani’…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 2 novembre 2011

La crisi c'è per chi la vive.




In un periodo di ‘crisi’ finanziaria globale, la ‘crisi’ sembra non essere accusata da tutti. Ciò evidenzia il livello di biodiversità all’opera nelle 3d

La crisi non ferma le vendite di crisantemi.
Anche Oltralpe il crisantemo non conosce crisi. Nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti, i francesi continuano ad acquistare questo fiore per un gesto d'affetto nei confronti delle persone care che riposano al cimitero.

Una manna per i fioristi, che vedono il loro giro d'affari crescere vertiginosamente in queste giornate. Fra ottobre e novembre vengono venduti oltre 21 milioni di mazzi di crisantemi, che corrispondono a circa il 90% dei volumi annui pari a 23,1 milioni nell'intero 2010. Alcuni addetti spiegano che ogni anno ci sono clienti che chiamano dall'America, dalla Corsica o da altre parti affinché vengano portati crisantemi alla tomba dei loro cari, vista la lontananza e l'impossibilità di andare di persona al cimitero... 

Come ricorda il parroco di Martigné en Mayenne, ai defunti in questi giorni si cerca di offrire il meglio, a cominciare dai fiori: i crisantemi sono ormai diventati un'abitudine, ma naturalmente c'è chi ricorre ad altri generi di fiori.
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Crisi: una parola sconosciuta nel mondo dei giochi online.
Sembra di vivere in un’altra Italia... Nel nuovo mondo dei giochi online, la parola crisi non esiste.
 
Crescono i volumi di gioco, crescono gli utenti e crescono i player interessati al business. Il decreto Bersani ha di fatto regolamentato la liberalizzazione del gioco, rendendo così l’Italia, con la Gran Bretagna, l’unico paese europeo dove poter investire legalmente nel business del gioco off e online

Tutto questo, in un momento di grande recessione, si è trasformato in un’oasi in Italia. Tra gli operatori del gioco online la parola crisi non esiste
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È, casomai, utile parlare di ‘opportunità’ che vengono a crearsi ogni qualvolta qualcosa scombussola la routine: opportunità più o meno etiche. 

Possiamo notare che, addirittura, certe routine o abitudini ‘tengono’ nonostante la crisi, come ben evidenziato dal business dei crisantemi. In questo caso, tuttavia, esiste una particolarità, ossia il fiore in questione è divenuto una sorta di ‘simbolo’ legato al business della ‘dipartita e della celebrazione’

Per cui l’abitudine è più forte perché coincide anche con dei ‘valori’ interiori/esteriori e si unisce ad una sorta di gara estetica all’abbellimento del luogo di sepoltura. Inoltre questo business è soprattutto strettamente collegato al periodo che culmina con la 'celebrazione dei defunti'. 

Cosa si evince da questa ‘isola felice’ del business in tempi di crisi? Che se s’instaura una tendenza ben radicata ‘fuori e dentro’ della gran parte della massa, a livello di ‘valore’, motivandola tramite un forte 'impulso emotivo’ ed allo stesso tempo si approfitta della tendenza egoica ad 'apparire', mediamente ben diffusa, allora sarà possibile dare luogo ad un fenomeno talmente coeso ad auto alimentato a prova di 'decadenza'

Il discorso dei giochi online è anch’esso particolare ed, allo stesso modo, talmente sottile e tagliente da risultare persino irresistibile. Perché? Perché il portare nella ‘comodità’ delle nostre case la possibilità di poter ‘giocare’ e vincere del denaro è pressoché irresistibile

Questa tentazione a domicilio è costante e continuamente ‘accesa’ ed alla portata di chiunque.

Infatti è un ‘successo’ su tutta la linea, vista la 'debolezza' media diffusa tra le maglie della società.

In questo modo, la massa viene continuamente spogliata e messa a nudo… anzi, la massa è continuamente tentata a mettersi a nudo. È la massa che ‘accetta’, che 'lo vuole'

Le tentazioni sono ovunque nella società odierna. Perché esistono? Che cosa riflettono di noi?
 
Esistono perché riflettono quella parte di noi ‘emersa’, che testimonia l’antica rinuncia al comprendersi. Una ‘rinuncia’ a sua volta ispirata da 'principi tentatori' eppure ‘sensati’ per entrambe le polarità della manifestazione o della scissione celeste. Principi tentatori che sottilmente ispirano a comportarsi in una certa maniera perché ‘fa comodo’ a loro stessi, anche se a loro volta vengono ricompresi nell’opera ‘educativa’ del Piano Divino.

Nel reame temporale 3d ‘tutto’ è illusorio, dove per illusorio s’intende ‘una delle infinite possibilità’. L’illusione è reale quando si manifesta. Illusione e reale diventano la stessa cosa, allo stesso tempo descrivono la polarità della dualità. Diversamente si dovrebbe parlare di ‘miraggio’, come quello che accade nel deserto quando siamo allo stremo delle forze. 

Un miraggio è impalpabile, un’illusione… no: è reale.     

Non 'facciamoci male' da soli utilizzando i termini del linguaggio ‘pre parati’ da ‘qualcun altro’ o provenienti dal nostro passato. Il linguaggio 'vive' grazie alla nostra opera evolutiva ed esistenziale. Ci segue di pari passo. Non possiamo permetterci di subirlo ma di plasmarlo in funzione del nostro punto prospettico di volta in volta rinnovato.

McDonald’s batte le stime su utili e fatturato.
Ancora buone notizie per McDonald’s che si lascia alle spalle un altro trimestre di crescita, con numeri superiori alle attese del mercato. Il colosso dei fast-food ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 1,51 miliardi di dollari, in rialzo del 9%, con un risultato per azione di 1,45 dollari.

Il dato si è rivelato superiore alle aspettative della comunità finanziaria che si era preparata ad un eps meno corposo di 1,43 dollari. Buona performance anche sul fronte dei ricavi che nel periodo considerato sono aumentati del 14% a 7,17 miliardi di dollari, rispetto ai 7,02 messi in conto dagli analisti. La performance trimestrale è stata favorita dal successo riscosso presso il pubblico dei nuovi prodotti e dei menu offerti dal gruppo

Nel terzo trimestre le vendite di McDonald’s nei centri aperti da almeno un anno sono aumentate del 4,4% negli Stati Uniti, del 4,9% in Europa e del 3,4% nell’area Asia-Africa-Medio-Oriente. A livello globale si è avuto un incremento delle vendite nell’ordine del 5%. Positiva la reazione del mercato che sta premiando il titolo con numerosi acquisti nella fase di pre-apertura dove McDonald’s viaggia in rialzo di quasi tre punti, arrivando a segnare un nuovo record storico a poca distanza dall’area dei 92 dollari.
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Per Mc Donald’s, ad esempio, è sempre ‘festa’. Il titolo è ai massimi storici, alla faccia della crisi. La filosofia del gruppo è particolare: cibo a basso prezzo, buono al palato di grandi e piccini

Un successone assicurato vista anche la posizione di leadership costruita nel tempo. Peccato che, invece, la filosofia che contribuisce a diffondere nel Mondo sia tutt’altro che virtuosa a tavola. Nutrirsi in quella maniera in modalità continuativa è come suicidarsi. 

Del resto sino a quando la pubblicità punterà con ‘simpatia’ a circumnavigare l’inerzia del buon senso della popolazione, le cose non potranno mai andare diversamente. I testimonial d’eccezione non mancano mai, a tal proposito. I ‘campioni’ si prestano a diffondere messaggi ‘dubbi’; basta ricevere il giusto compenso e ogni altra ‘responsabilità’ viene annacquata. Il loro punto di consapevolezza dove è collocato? 

Lo fanno in buona fede oppure ‘sanno’ che quello che aiutano a diffondere è un modello in disarmonia? Non voglio esprimere giudizi o supporre. 

Un campione di uno sport qualsiasi si nutre effettivamente anche con quel prodotto che pubblicizza e consiglia a tutti? Non sto parlando di concedersi di tanto in tanto un ‘dono’ o fare una eccezione al proprio piano alimentare, ma di nutrirsi continuativamente anche con quel prodotto.

In questa maniera si creano e consolidano delle immagini, dei legami sottili nelle menti della massa, come ad esempio l’assoluta 'bontà' della Nutella perché da sempre associata al ‘volto’ di assolutamente ‘sani’ campioni dello sport.  

La riprova che l’alimentazione dettata dalla televisione è disarmonica è il livello di obesità crescente riscontrato nella società e tutti i problemi annessi e connessi all’utilizzo massivo dello zucchero, sia esso bianco che ‘grezzo’ ad esempio.

Le spiagge della California, lo Stato più vicino alla ‘catastrofe’ dell’unione statunitense, non sono popolate da quelle ‘figure statuarie’ tipiche evidenziate nei film e telefilm, piuttosto da quella piccola percentuale frammista ad  una maggioranza schiacciante in sovrappeso o, ancora meglio, frammista all’assenza della maggioranza schiacciante timorosa nello spogliarsi, evidenziando in tal modo il proprio livello decadente della forma.

Si mangia perdendo il controllo e si nasconde ‘tutto’ oltre l’apparenza dell’abito. 

Un modello comodo per fare finta di nulla o illudersi di essere ‘diversi’. Raggiunta questa anticamera della 'disperazione', solitamente scatta qualcosa. Solitamente si apre la possibilità di afferrare un’opportunità che conduce alla manifestazione di una alternativa. Solitamente…

La crisi veicola verso un punto di chiamata, un nodo focale, la ‘punta’ di un vortice, in cui s’annida la mancanza della crisi, ossia il suo esatto opposto. In quell’occhio del ciclone, dove tutto s’acquieta, si rimane ‘nudi’ con le proprie asperità e potenzialità, di fronte alla possibilità di una scelta.

La crisi è un mezzo: che uso ne faremo?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com