lunedì 30 novembre 2015

La facoltà di non sentire. La possibilità di non guardare.



Non si teme il proprio tempo. È un problema di spazio. Geniali dilettanti in selvaggia parata. Ragioni personali, una questione privata. La facoltà di non sentire. La possibilità di non guardare. Il buon senso, la logica, i fatti, le opinioni, le raccomandazioni.
Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi. Occorre essere attenti…”.
Linea gotica – Csi
Occorre essere attenti (perché c’è genialità all’opera, nonché “ragioni personali, una questione privata…”).
SPS ritraduce, ciò, in (1) accorgerti, (2) Dominio e (3) interesse/paura/memoria.
È curioso come:
  • qualsiasi base elevata a zero, dia sempre “1”, come risultato
  • qualsiasi base elevata a uno, dia sempre la “base” stessa, come risultato.
Perché:
  • per convenzione, si stabilisce che la potenza con esponente zero di qualsiasi numero, diverso da zero, è sempre pari a uno… Link
  • per convenzione, si stabilisce che la potenza con esponente uno di qualsiasi numero è sempre uguale al numero stesso… Link
Se il Dominio, “qua, così”, è zero (non esiste, per te… ma c’è) ed “elevi per zero, un essere umano (lo… esponi alla compresenza non manifesta, del Dominio), il risultato è sempre “uno”. Ossia? L’essere umano stesso (apparenza). Ma dove si ritrova sempre il Dominio, in una simile “espressione”? Proprio nella sintesi sottile dell’operazione di “elevazione per”. È, insomma, “dentro a…”. L’uno è il risultato apparente, con all’interno una “lavorazione intima e sostanziale, che governa non osservata”.
    

venerdì 27 novembre 2015

Dimenticare è scavare un vuoto disponibile.



So che è la cosa giusta da fare, ma ho come la sensazione che sia totalmente sbagliato.
Non pensarci. Fai solo quello che avevamo programmato…
Narcopolis
In un futuro vicino, Frank Grieves è un agente di polizia impiegato in una città in cui tutte le droghe assunte per scopi ricreativi sono legali
Link
Fai attenzione:
  • so che è la cosa giusta da fare, ma ho come la sensazione che sia totalmente sbagliato
  • sapere e “sentire”. Sei sempre “tu”. Ma, se (1) sai quello che ti dicono, poiché te lo hanno insegnato, allora (2) a cosa equivale l’avere anche delle “tue sensazioni”? E se “1 e 2” non coincidono
    Chi/cosa ha la meglio?
    Certamente sei sempre tu che hai la peggio.
La deviazione “qua, così” è di casa. Un dato di fatto che indica chiaramente, a livello frattale espanso, la compresenza di una causa originale non più rilevata, non certo perché non rilevabile ma solo perché “sfuggevole”.
In questo senso “non convenzionale (travestito da usualità acquisita per via temporale)”, tal sfuggevolezza è diventata virale, intaccando qualsiasi ambito del reale manifesto, compreso te ed il “tuo” interno (quello che sai e quello che senti).
Se le sensazioni sono, pur tuttavia, non coincidenti con quello che “sai e devi fare”, allora… significa che in te ci sono ancora “aree originali”. O, meglio, c’è perlomeno una zona franca in grado di “intendere e volere autenticamente, al di là di ogni teatro di paura, ricatto, dipendenza”. Una simile area è ancora tua, nel senso che riflette le tue intenzioni pre invasione dominante.
Se l’inconscio è una enclave del Dominio, direttamente impiantata dentro di te, o dentro a dove ci sei anche tu… che cosa è il conscio?
È tutto ciò che è sempre disposto a “cambiare carro, ogni volta che cambia il ‘vincitore’”. È “tabula rasa” da ogni coerenza, se ogni coerenza risulta minoritaria. È un “terreno di scambio” vero somigliante al “voto di scambio” che, a livello emerso, caratterizza da sempre lo status quo.
E se (1) l’inconscio è zona invasa e conquistata (costruita, ricavata, riempita, delimitata), (2) il conscio è un burattino dell’inconscio (conseguenza che si tinge dei suoi "colori")… (3) che cosa rimane come indirettamente centrale e responsabile di quello che, nonostante tutta la “sorveglianza”… riesci ancora a “sentire”?
  

giovedì 26 novembre 2015

Il "fai da te" non è solo un hobby.



Prendere Lsd è stata una delle due o tre cose più importanti che abbia fatto nella mia vita…“.
Steve Jobs
In base a “cosa”giudichi gli altri, risentendone (prima e poi) anche in te stesso/a? Non ti sembra che tutto sia sempre e solo relativo a… cosa/chi?
SPS ti invita alla “tua autentica riflessione”; non a riflettere il segnale ambientale dominante.
Riflettere = rimandare indietro qualcosa; rivolgere la mente con attenzione su qualcosa. Dal latino:
  • reflectere; volgere indietro, composto da re- indietro e flectere piegare…
Link
impiegare indietro” = stravolgere te stesso/a, per come “sei” e per come sei “divenuto/a” qua, così.


Che cosa “rifletti”? Ciò che ti raggiunge, allo stesso modo di… un componente elettronico eccitato in tal senso, perché progettato proprio per “funzionare in un simil modo”.
L’ideazione dei pilastri, dei piloni, delle infrastrutture per il trasporto fisico del “segnale” (elettrico, telefonico, dati, informazioni, voce, comunicazione, etc.) equivale al frattale che “ti ha”:
l’umano divenuto trasmettitore passivo per/di una fonte d’informazione unilaterale, che la stazione radio tanto ti “ricorda”. Una stazione radio non la vedi, ma sai che esiste da qualche parte. Molto spesso, i suoi uffici fanno parte di un complesso architettonico del tutto identico agli appartamenti dove vivono le persone (casa "loro").
Finalmente dopo aver superato il parco Sempione e l’Arco della Pace, sempre con le cuffiette nelle orecchie, perchè ricordo che bisogna perdersi il meno possibile di queste giornate, arrivo in viale Sempione a pochi metri dalla radio