giovedì 22 settembre 2016

Fuoco alla polveri.



Chi/cosa sta immaginando tutto questo?
Al di là di tutto, persino della metafora... chi/cosa riesci, ancora, ad immaginare? Al massimo giungi ad una "causa", ma... non più, raggiungi la ragione fondamentale (se non investendola dell'etichetta irraggiungibile "Dio", non capendone nemmeno la portata frattale espansa).
In SPS, il riferimento all'immaginazione è sostanziale, concreto, agibile, percorribile, calpestabile, auto sostenibile, certo, etc. pur facendo riferimento, anche, all'immaginazione (fiaba) convenzionalmente disinnescata "qua, così" e raccontata solo agli infanti.
Quando “smarrisci la tua memoria (causalmente e senza, ovviamente, saperlo)”, rimani come un libro – ritornato bianco – alla mercé di quei “principi”, orientati a “riscrivere tutto”
  
Così, ciò che è il tuo “è già successo”, ritorna esattamente da dove era provenuto, ossia: nel potenziale.
In qualcosa di sempre possibile ma, dipendente dall’intenzione avente sufficiente “potere” per disgelare o per, default, mantenere l’eterno inverno (che tutto conserva, in attesa di una primavera orientante il carico informativo, auto compresente).
Nel potenziale esiste già tutto. Senza alcun limite. Senza nessuna censura. Tutto già “perfettamente immaginabile”. Tutto disponibile, se solo ricordi la modalità per la relativa “estrazione”.
È, questo, un discorso tanto astruso, per te e per la tua prospettiva?
Certo che no. Ma… SPS (Io) a chi mi sto rivolgendo, ora “qua, così”?
A Te o a… “Te”? 
  

mercoledì 21 settembre 2016

Non ci sono. Seguimi…



Bocca della verità, ora inserire la mano costa
Costerà 2 euro infilare la mano nella bocca, una delle mete preferite dai turisti a Roma…
Si narrava, ieri, della “demenza” che attanaglia la società “qua, così”.
No. Non il “morbo di Alzheimer” o analoghe forme di effetti collaterali, bensì, della demenza che è, ormai, insita nella società umana AntiSistemica.
Qualcosa che giunge “dall’alto”, facendo il verso al più che convenzionale moto di orientamento, che “partendo da Dio, discende verso il basso”.
Ergo:
qualcosa di “radioattivo”, che rappresenta la realtà compresente “nei cieli”…

"Radioattività"...
Chi di “sano di mente”, potrebbe “spendere” due euro, per inserire la propria mano nella “bocca della verità”? Forse, qualcun3, per "far felice i figli"...
E, soprattutto, con quale scopo?
Dimostrare che “è nel vero”? Confidando in chi/che cosa?
Gettare via due euro, così, equivale a non avere rispetto per tutti coloro che, “qua, così”, per guadagnarli devono “lavorare (da perfetti schiavi)” per qualche giorno intero.
Certo, il riferimento non è alla “ricca sceneggiatura occidentale (che anche quando piange, sta meglio di qualche miliardo di persone)”, ma alla “derelitta parte altra” che non ha più nemmeno la forza di “alzare la testa”, se non per rispondere con la violenza (nelle sue frange più estreme) ad una forma di violenza non apparente, perché cementata nella “legge” e nella sostanziale “distrazione” altrui, massiva.
Una forma di demenza pubblica è sempre più “tollerata/attratta”, tanto che “auto definirsi… pazz3, è diventato ormai di moda”.
  

martedì 20 settembre 2016

La demenza intelligente.


"Come la Nutella"...
Relativamente al modello esistenziale “qua, così”, per giungere a “fartene una ragione” occorre che impieghi un singolo, piccolo, termine:
  • demenza.
Per un prestito da 5mila euro, da rimborsare in 24 mesi, il tasso medio è del 9,86 per cento, secondo la simulazione di Corriere Economia. L’esborso medio cala del 14 per cento in un anno
Nonostante il “calo”, infatti, “il tasso medio è del 9,86 per cento
Qualcosa di assurdo, se raffrontato con l’effettivo “costo del denaro” nella Ue, che è – e rimane, di fatto – a zero.
Qualcosa che “ritrova una ragione”, solo se poni te stess3 (e la Massa, quindi) in uno stato di sostanziale “demenza”. Non è, di fatto, il “potere” ad aver preso una via “demente”, ma sei “tu, che sei sprofondat3 nella demenza più assoluta, poiché l’hai permess3:
  • hai permesso che tutto questo potesse succedere.
E lo hai permesso, dal momento in cui “è già successo”.
Cioè, il “punto di svolta” non è da ritrovarsi nel presente, bensì, nella compresente e non manifesta ragione fondamentale dominante (il “qua, così”). e, ancora più precisamente, il “è già successo” è relativo ad un ancoraggio nel passato, che non smette più/mai di emettere sentenza radioattiva frattale espansa.
La storia è scritta dai vincitori…”. Ossia: 
dal momento di “è già successo”, i vincitori possono permettersi qualsiasi strategia. Anche quella, globale, di accomunare tutto e tutti attraverso la propria sostanziale “spremitura esistenziale”, che nel fisico dà luogo alla condizione di malattia e, dunque, anche di demenza.
L’effetto collaterale della ragione fondamentale è “simbolico (oltre che fisico)”.
Per qualche ragione, tutto è diventato una metafora”.
Demolition
  

lunedì 19 settembre 2016

Fenomenale.


Loop.
Il fatto che in “Europa non meno di cento milioni di persone fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di Medicine Non Convenzionali a livello preventivo e curativo” non ci autorizza a inferire (arguire, desumere, derivare, etc.) che sia giusto
Certamente. Quindi, per relazione transitiva:
il fatto che in “Europa non meno di seicento milioni di persone fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di Medicina Convenzionale a livello preventivo e curativo” non ci autorizza a inferire (arguire, desumere, derivare, etc.) che sia giusto
Ok?
  
Puoi fare riferimento a qualsiasi tipo di “logica e tradizione scientifica”, ma… non hai nessuna certezza che la Medicina Convenzionale sia migliore di quella Non Convenzionale che, anzi, d’assieme “qua, così” sono divenute identiche, nel momento in cui sono state “industrializzate”, ossia, rese “proficue dalla prospettiva del lucro, di parte (che è esattamente la stessa)”. 
Ovvio, SPS (Io) non riuscirò a convincerti, perché la tua esperienza “parla per te” e cioè “fa le veci” dello status quo. Così, ognun3 crede solo in quello che si è abituat3 a “ricavare”.
Ma, la “cosa” è molto, ma molto, più profonda di come la puoi riuscire usualmente a percepire “qua, così”.
 

venerdì 16 settembre 2016

Insensibile attraverso i sensi (3)



È questo il tuo problema. Credi di poter scegliere…”.
La zampa di scimmia
Cosa descrive e racconta, Dante? Quale simbologia è codificata nella “sua” opera?
Cosa c’è di più “materiale (alias: di più vicino)” all’essere umano, appallottolato nella società umana?
L’inferno o, nel mezzo, il purgatorio. Mentre il paradiso è qualcosa di molto più inaccessibile. La “visione” dantesca è, così, molto ma molto concreta (tanto dal percepirla, simbolicamente, come una... "denuncia").
Tanto quanto lo è una vera e propria “mappa del territorio (dove il territorio è, allo stesso tempo e tuttavia, sia il reale manifesto che quello potenziale)”.
Che "cosa" c'è... sotto?
  
Allora; devi sapere che “per te, è più facile - se ‘qua così’ - andare a finire all’inferno o nel purgatorio”, dal momento in cui “è già successo”. 
Un luogo AntiSistemico, infatti, è già di per sé… quanto “auto descrive” Dante e non c’è bisogno di “andarci a finire dentro (se ti ci manifesti, già, al di dentro”.
Il “giudizio” è qualcosa che viene emesso dall’autorità, anche quando questa sembra non esserci, eppure “tutto funziona analogamente, allo stesso modo di... quando è fisicamente compresente (il “segno” di una sorta di automatismo, sempre vigile e sempre all’opera)”.
Non solo. Dante che cosa ti fa capire, "smarrendosi nella selva"?
Che “due, delle tre,” aree destinate alla tua anima”, sono “sotto alla terra”. Ossia, che il luogo del post morte è ancora “qua, così”. Segno frattale espanso che la sua indicazione riguarda il quando sei in vita e il quando sei mort3 (poiché non v’è alcuna differenza, se sempre all’interno di un giogo, lungi dal “mollare la presa”).
Che cosa c’è, allora, sotto alla terra? Sotto ai tuoi piedi. Sotto di te, nella "tua" forma attuale. Al di là di ciò che, usualmente, vedi ma non osservi a livello frattale espanso…