mercoledì 7 agosto 2013

Salvare o Salvarsi.



Il termine “salvataggio” da quale punto prospettico viene “esploso”? 
Salvare, "render salvo"; conservare , custodire, difendere...
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Un esempio:
un maturo monopolio industriale (concentrazione di potere) rischia di cadere, a causa del “cambio dei Tempi”. Un nuovo attore giunge sulla scena e decide di investire, sorprendentemente, il proprio denaro nel business storico legato a quello stesso monopolio, in "odore di decadenza".

I Media riportano la notizia utilizzando l’espressione “salvataggio di un importante settore storico dell’economia nazionale”.

Solitamente, le parti si dividono in:
  • Massa
  • Massa che lavora nell’indotto
  • Proprietà.
Ossia, le parti in gioco sono diverse, per cui i Media che, solitamente, sono schierati dalla parte di chi li comanda, tinteggeranno l’accaduto dal punto di vista della “proprietà”, ma in maniera tale da assumere il punto prospettico della Massa e della Massa che lavora nell’indotto (essi stessi).

Il salvataggio non appare come relativo al business ed alla continuazione della “proprietà”, bensì, del salvataggio dei posti di lavoro, ad esempio. Un circolo vizioso nel quale la Massa viene coinvolta, mantenendola al centro del vortice che si alimenta della sua stessa presenza.
Ogni cambiamento epocale è caratterizzato dall’espulsione della Massa dal centro di un loop. Perché “dove va” la Massa, si crea un nucleo di aggregazione energetica (attenzione, partecipazione, successo).

Esiste anche:
  • un interesse ad opera del nuovo imprenditore, intervenuto nel vecchio business
  • un interesse ad opera del vecchio imprenditore (monopolio)
  • un interesse ad opera della Massa
  • un interesse ad opera della Massa che lavora nell’indotto
  • un interesse ad opera dei Media, che raccontano una versione della cronaca.
Dunque, da quale prospettiva viene utilizzato il termine “salvataggio”, nel caso dell’acquisto del Washington Post da parte di Jeff Bezos?
 
Giornali Usa, è l'ora dei miliardari al salvataggio.
Secondo Ryan Chittum, capo del Columbia Journalism Review, l’acquisto del Washington Post da parte di Jeff Bezos, e quello del Boston Globe da parte di John W. Henry, segnano una nuova tappa del declino dei grandi giornali di qualità americani…

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Che cosa deriva da un simile acquisto?

Per il direttore del prestigioso Columbia Journalism Review, ci sono… affascinanti implicazioni:
  1. Bezos conosce le persone e ha i soldi per cambiare la situazione in modo sostanziale. La domanda è come influenzerà la qualità del giornalismo della carta?
  2. Qualcuno con 25 miliardi di dollari non acquista il Washington Post tanto per le sue prospettive di business, quanto per la sua grande influenza
  3. Bezos gestirà il Post come un business, come un’opera filantropica, o come un qualche ibrido dei due?
  4. Bezos ha enormi interessi politici a Washington. In che misura i contenuti e la linea editoriale del Post diventeranno un megafono per le sue idee… e per gli interessi commerciali di Amazon?
  5. Con questa operazione, si è ufficialmente entrati nella stagione dei miliardari al salvataggio dell’industria dei giornali al collasso. Due dei migliori giornali americani il Boston Globe e ora il Post hanno intrapreso questa strada. Nei prossimi mesi, la stessa sarà probabilmente accadrà con il Los Angeles Times e il Chicago Tribune.

Ci saranno altri miliardari di Seattle o della Silicon Valley che seguiranno Bezos in questo gioco? Deve essere terribilmente allettante prendersi un’istituzione come il Washington Post per pochi spiccioli. E sia se riuscissero a introdurre un nuovo modello di business o, in mancanza di ciò, a sovvenzionare il buon giornalismo, i giganti del web potranno così almeno riparare alcuni dei massicci danni collaterali che le loro imprese hanno inferto al serio giornalismo, condotto nell’interesse pubblico.

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Domanda:
  • perchè un nuovo miliardario dovrebbe essere del tutto slegato dalla logica a cui sottende il "Business senza Tempo", cioè, alla propria sopravvivenza a discapito di tutto il resto?
Il “serio giornalismo” è una utopia e non esiste nemmeno “sulla carta”.

Ogni tipo di scandalo e di "trasparenza", veicolato dalla presenza dei Media, è sempre stato autorizzato dal potere centrale di turno

Nulla accade che il vertice non abbia autorizzato preventivamente. E di vertici ne esistono molti, "uno sopra all’altro", impilati in maniera tale da confondere immancabilmente la Massa e quei pochi individui che tentano di fare luce, perdendosi nel Tempo tra le pieghe di un modello di realtà basato sulla “convenienza personale”.
Molti livelli interlacciati e non interlacciati, che lavorano sempre e comunque per quella configurazione “non manifesta” di potere legato al Nucleo Primo.

La storia deviata si ripete ma mai nella stessa maniera.

Un paradosso? No. Ecco un esempio di "parallelismo mutageno":
  1. l’apertura delle rotte per il “Nuovo Mondo” delle Americhe
  2. l’apertura delle rotte per il “Nuovo Mondo Digitale” di Internet.

Cambia il contesto ma non cambia la continuità del discorso.

Qualcuno o qualcosa che decide, in qualità di comune denominatore, di aprire nuove porte, preparate ad hoc, al fine di clonare un modello da livello in livello:

un copia ed incolla continuo.

Tutto il resto appare come un contorno, saporito magari, ma mai centrale rispetto al prodotto che conferisce il nome alla portata.
Questa espansione virale di un centro di interesse/potere è qualcosa che sfugge, se osservato in maniera frammentaria e distaccata, ad esempio, dal punto prospettico in cui versa la Massa.

Per cui, quando i Media (vecchi e/o nuovi) utilizzano il termine “salvataggio”, lo fanno interagendo diplomaticamente con gli interessi di tutte le parti schierate in campo, ma sempre onorando il punto prospettico della proprietà

Chi si può permettere di acquistare un Media? Chi possiede i mezzi economici e le autorizzazioni “di fatto”, per intervenire sul mercato e diventare un attore principale nell’ambito della comunicazione?
Qualcuno che fa parte dello stesso modello di controllo (Nuovo Mondo apparente) ma che non è ancora stato chiamato in gioco, per cui tende ad apparire come “diverso, nuovo, migliore”. Ad esso vengono agganciati termini come “cambiamento, provvidenza, evoluzione”.

Ma:
  • le Americhe non erano “nuove”, esistevano già
  • Internet non era “nuovo”, esisteva già (ad uso privato e parallelo per le organizzazioni militari).

Nulla di nuovo, dunque, sotto al Sole.

Più che di “nuovo” si dovrebbe parlare di “trasformazione o metamorfosi” del percepito o di realtà apparente, frutto dell’interazione gerarchico numerica del grado d’interesse ad opera dei partecipanti al gioco.

I "più" (la Massa), hanno il maggior potere ma la minor consapevolezza, risultando annacquati nella loro manifestazione d’intenti.
Cerchiamo tracce frattali di questa interazione su base metamorfica.

Ovo light, cambia la confezione ma i dubbi restano.
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Solitamente si tende a nascondere la “polvere sotto al tappeto”, invece che "accompagnare davvero" talune circostanze, molto vicine al loro grado di “maturazione/estinzione”, all'uscita dalla scena.

Ciò avviene anche per la sorte apparente dei grandi Imperi.
I recenti scandali finanziari internazionali hanno visto numerosi attori principali cambiare logo, immagine e nome aziendali. Null’altro di più…

In questa maniera, la Massa viene come dribblata, visto che tende a dimenticare molto in fretta i dettagli di qualsiasi avvenimento. Anche Internet, poi, cancella molto in fretta le tracce del passato, anche se “cercando bene” si ha sempre la possibilità di risalire storicamente la vicenda di ogni “entità”.
È proprio questo “a ben cercare” che fa la differenza. Chi ha la forza per farlo? A chi interessa veramente? Tutto sembra lontano, scollato, indistinto e poco reale, anche se invece “punge” direttamente attraverso la propria presenza cangiante.

Il tema di esseri umani o altre creature capaci di mutare forma ha una lunghissima storia nella letteratura, nella mitologia e nel folklore, ed è presente praticamente in ogni altra forma di finzione

Al termine tradizionale proteiforme (aggettivo) per indicare una creatura capace di mutare forma a proprio piacimento si affianca talora oggi il neologismo mutaforma (anche sostantivo, dall'inglese shapeshifter). 

In genere con questo termine ci si riferisce alla capacità di un essere umano di assumere sembianze di un'altra persona
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È un “gioco delle parti”, la Vita, per cui… è "scritto tra le righe" che gli attori possano interpretare diverse “funzioni”, anche contemporaneamente.


La prospettiva osserva sempre una stratificazione da una stratificazione.

In precedenza, veniva utilizzato soltanto il Pil, indicatore di sviluppo macroeconomico che rappresenta il valore monetario dei beni e dei servizi prodotti in un anno su un determinato territorio nazionale e che si basa quindi esclusivamente sulla crescita e non tiene conto del capitale (soprattutto naturale) che viene perso nei processi di crescita. 

Questi parametri misurano esclusivamente il valore economico totale o una distribuzione media del reddito. In pratica, un cittadino molto ricco ridistribuisce la sua ricchezza su molti poveri falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi
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Un cittadino molto ricco ridistribuisce la sua ricchezza su molti poveri falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi…
Questa “distribuzione di ricchezza” avviene solo a livello statistico ma è tale da influire sulle medie di una comunità (apparenza).  

È soprattutto "la visione esterna della Vita dei meno abbienti" che viene distorta. Un po’ come quei meccanismi statali perversi che misurano il livello economico di una famiglia, riuscendo sempre a non riconoscere nessun valore aggiunto (aiuto economico), in quanto basati su calcoli sottili che sfigurano la realtà di fatto vissuta da persone al limite della povertà.
Ciò mette in evidenza un modello di Stato basato su un inganno apparente, ma molto concreto, nei propri effetti in termini di presenza, etica, morale, aiuto:
pari a zero.
Le città si sono formate su una base di “delinquenza” che, “oggi”, è autenticamente al potere, travestita d’altro aspetto ed apparente nei propri “abiti”, ben confezionati ed alla moda, dai tratti cortesi ed educati, ma dal ruvido aspetto legato alla realtà dei fatti.

La presenza del “più forte”, i suoi modi, la sua proverbiale signorilità, è quanto di più ingannevole possa abbattersi su una comunità di individui che non chiedono di più oltre al godere di buona salute e vivere in serenità (già sotto ad incantesimo, oblio).
È sempre "il sogno più grande" che fagocita tutti quelli più piccoli (anche solo per effetto gravitazionale, inerzia, presenza).

Il “salvataggio”, dunque, è e sarà sempre relativo al punto prospettico dominante e sempre più camaleontico agli occhi della Massa.

Massa che “si presta”, più o meno volontariamente, a questo gioco in chiaroscuro.
Massa che “si forma” alla corte dello stesso potere che la divora (mancanza di alternativa apparente).

A livello evolutivo, ad altro livello dunque, la Massa vive ciò che ha attirato attraverso scelte e rinunce individuali. Ossia, è passando alle componenti individuali della Massa, che si comprende meglio le sue caratteristiche di base:
  • ogni individuo apporta se stesso nel più vasto insieme degli individui.
Ma la visione del tutto, “a sé”, proiettata dalle frequenze di SPS, è tale da tralasciare per importanza evolutiva sia il concetto di Massa che quello di Mondo da salvare. Perché?
Perché è l’individuo che traccia i contorni sia della Massa che del Mondo.
  • la Massa è una media.
  • il Mondo è uno scenario.
  • l’individuo è un “lapis magico”… il Creatore.
Ogni essere incarnato racchiude molto di più della propria fisicità.

Esiste una storia individuale che scorre tra le varie dimensioni e che “sgorga” nelle 3d, nel piano esperienziale del contesto evolutivo. Anche a scuola l’allievo è chiamato ad un “esame finale”, vuoi che non accada la stessa cosa anche a livello dell’essere?

Le 3d sono lo scenario entro il quale esprimi il valore aggiunto maturato attraverso l’esperienza multi livellare: 

il tuo “sviluppo” umano animico spirituale, in qualità di Creatore della tua dimensione.

Il concetto di sviluppo umano è stato spesso frainteso ed è stato confuso con altri concetti e approcci allo sviluppo quali:
  • la crescita economica che è uno dei mezzi e non il fine dello sviluppo
  • le teorie sulla formazione del capitale umano e sullo sviluppo delle risorse umane che considerano gli esseri umani come strumenti per aumentare il reddito e la ricchezza piuttosto che come fine ultimo
  • l’approccio del benessere che considera gli esseri umani più come beneficiari che come protagonisti del processo di sviluppo
  • l’approccio delle necessità di base che si preoccupa soprattutto sull’insieme di beni e servizi che le popolazioni più povere necessitano (il cibo, l’alloggio i vestiti, la sanità e l’acqua). L’accento è quindi posto sulla fornitura di questi beni e servizi piuttosto che sulle loro implicazioni per lo sviluppo umano…
Ciò che è apparente e frutto dell’osservazione altrui, viene applicato a tutti, anche a te. 

Il risultato è che anche tu diventi ciò che la teoria/immaginazione/apparenza dichiara di "cucire" ad una certa dimensione. Questa polarizzazione ambientale viene mantenuta e rinnovata proprio dalla tua attenzione. Non importa se tu sei a favore o contro… perché in ogni caso provvederai a mantenere in salute proprio ciò che pensi di vedere e che, in realtà, ti riflette.

Lascia perdere le sorti del Mondo.

Evita la lotta contro i “mulini a vento”.


Riparti dal tuo centro.

Dipende da te. 

Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2013/Prospettivavita@gmail.com 

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