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domenica 18 aprile 2010

Se






Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

domenica 11 aprile 2010

L'amicizia.






Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W.Emerson 

 

domenica 21 marzo 2010

La quadratura sociale.




Nuvole come se bruciassero
nello spazio
          di un giro di memoria,
      di un volo dello sguardo
         distolto dalla strada.
Al bivio
mi divido
curioso
considerando
 il destino
  allo stesso modo
   di una rimessa in libertà
    per decorrenza dei termini;
ciò che ero
un minuto fa
ora
è solo un ricordo da stendere al sole.   


 

domenica 24 gennaio 2010

Io vedo.





Sento di poter
d’un sol balzo
scavalcare le montagne,
e sguainando denti di luce
infurio
tra gli alberi distratti
a specchiarsi nel cielo;
prendo appunti della mia rabbia
che pulsa di mandria
accecata dalla paura
e dalla soverchieria,
corro
fuggo
oppure
quantisticamente
realizzo il presente.
Sono uno strato complesso
di foglie cadute
ammassate
ferite
calpestate
in via di trasformazione.
Sono l’aria che respiro.   



venerdì 1 gennaio 2010

Ricordare il Tempo.








Ricordare il tempo per

onorarne le impronte
 

imbevute di colori diversi

lambirne i tremuli contorni

accarezzandone il soffio vitale

celebrarne l’aspetto evocativo.

E’ sottile lo spazio che conduce a tal ricordo

confuso comè tra pareti d’osso:

onorarlo

lambirlo

celebrarlo

permette di degnare di un sorriso la vita.

Un brindisi al tempo che scorre pienamente coccolato.


venerdì 25 dicembre 2009

Identità.







Sono l’onda
         che s’infrange sulla roccia umida
                    e, che tocca il cielo
                               attraverso la temporanea
                               vaporosa
                               bruma.
Come pulviscolo
         affronto paure verticali
         secolari,
         carico dell’energia
                    di miliardi di esseri marini.
Sono gli occhi ed il braccio
         il cuore e le idee,
                    le gambe di grandi aspettative.
Carico la roccia
         per cambiare prospettiva
                    per giungere alle nubi
                               ed, alfine,
                               ricongiungermi.
Sono l’aria
         che vortica evocata dai moti opposti delle vetture
                    e, che sogna turbini
                               inesauribili
                               attraversando i grandi spazi.
Come forza nuova
         mi consumo,
                    bruciando ogni volontà
                               in un fazzoletto di mondo
                               in un battito di ciglia
                                           in una esplosione di speranza.
Sono il segno dei tempi
          l’invisibile presenza
                    lo spiritello di vento
                              un conflitto di direzioni.
Carico lo spazio
         per meglio manifestarmi
                   per guadagnare un significato
                             ed, infine,
                                           disperdermi soddisfatto.
Esistiamo,
         entrambi,
                  nel sogno di un Burattino
                                           che non vuole crescere mai.

 

lunedì 30 novembre 2009

Ritratto senza tempo.



Sciami di note
compongono
sinuose vastità
luce e ombra
alchimia
ragion d’essere
coriandoli di carezze
scoppi di gloria. 



sabato 21 novembre 2009

Flou



Stanno come sogni ad occhi aperti
in via di smarrimento,
le trascorse immagini estive,
tra brume circospette
aloni avvolgenti
elementi
a prima vista
avversi
delicati quanto temerari
colori roteanti per ogni tonalità
valzer prismatici
odori carezzevoli di fertile humus
mano creatrice
profumo di nuova vita.

Uomini al lavoro
come in un quadro di Van Gogh
piegati
dispersi tra zolle marroni
rispettosi
solidali
nella terra che si cambia d'abito
e muta solo d'apparenza.

Intima presenza,
la pioggia cala leggera leggera,
come una grande amica che unisce
racchiude
vela d'emozioni
aggiunge brividi
stimola a sognare
riporta alla luce.

Bussano ad  una finestra
sussurri di vento fresco
sulle orme del calore d’un focolare,
che arde
scoppietta
invitante.


venerdì 20 novembre 2009

Un mondo più nuovo.


Le luci cominciano a brillare sulle rocce
il lungo giorno declina
la luna si arrampica lenta.
Intorno si lamenta l'oceano con molte voci.
Venite
amici
non è troppo tardi per cercare un mondo più nuovo.
Spingetevi al largo e in buon assetto fendete le onde sonanti
perchè voglio navigare oltre il tramonto
dove si tuffano tutte le stelle d'occidente
finchè muoio.

(A.Tennyson)

domenica 1 novembre 2009

L'arte del guerriero ( R.M. Rilke ).














Tutto è

portare a termine e poi generare.

Lasciar compiersi ogni impressione

ogni germe di un sentimento dentro di sé,

nel buio, nell'indicibile, nell'inconscio

irraggiungibile alla propria ragione,

e attendere con profonda umiltà

e pazienza, l'ora del parto di una nuova

chiarezza: questo si chiama vivere da artista,

nel comprendere come nel creare.

Qui non si misura il tempo; maturare

come l'albero, che non incalza

la sua linfa e sta sereno

nella tempesta di primavera

senza apprensione che l'estate

non possa venire,

perché l'estate viene: viene ai Pazienti

che attendono e stanno

come se l'eternità giacesse avanti a loro.


 

domenica 18 ottobre 2009

Estremità confinanti mescolate.



 Accarezzo l’aria
sventolando le magre dita
come un suono d’orchestra.
Morbida
scorre alla pari d’acqua,
non vista
si trastulla per gioco
e necessità superiore.
Intuisco minimamente
il motivo
la volontà di sfuggire
di diffondersi lungo i solchi
le rughe
le sottili imperfezioni del mondo,
e come se in volo frammentario
di depositarsi lenta
in attesa di altre occasioni.
Invisibile Musa
mi onori di tanta
rinnovata
modestia.
Sarò la polvere ed il tuo profumo.  

mercoledì 30 settembre 2009

Incontro.



Carta argentata
pressante
lo spazio
dedicato all’uomo,
e
raggi divini
a presenziare
l’incontro.
In punta di piedi
allungati
a toccare il cielo,
torvi profili
esasperano
la solitudine,
l’eremo di tanta impressione;
acqua che ribolle
come per trasformare
vecchi significati.


martedì 29 settembre 2009

Finestre.



Profumo di buona cucina
di bagno schiuma delicato
di gran tabacco da pipa
di spezie e creme per il corpo
di sensualità svestita
di sogni sventolati con il fresco
di risate e voglia di mare
di curiosa ritmata vitalità
di geometriche prospettive
di procace fantasia
di tempo che trascorre
di lavoro arretrato
di voglia di creare
di mille perché ripetitivi
di passi più o meno lunghi
di scale percorse all’impazzata
di felice organizzazione
di pazienza gettata oltre l’ostacolo
di prospettive diverse
di amore soleggiato
di tende morbide e vetri silenti
di preziose fotografie
di lenzuola aggrovigliate
di vita che scorre come acqua
di collezioni e buste paga
di elettriche vibrazioni
di liquidi che scorrono per i tubi
di fiori e piante fuori luogo
di luce prodotta e riflessa
di occhiate fugaci
di infinite emozioni
di biancheria pulita riutilizzabile
di linee e demarcazioni umane
di giornate pigre e sonnolente;
quando passo per le vie
delle nostre strade,
non riesco mai a pensare,
tante sono le finestre aperte
nella mia anima.


Apparenza.



E’ un teatro
questa nostra vita
di apparenze;
un lungo viale
lungo il quale
comprendiamo,
man mano,
di non esistere,
se non nelle scelte sbagliate
che costellano lo spazio percorso, e
che come fantasmi
continuano a perseguitare.
Sul palcoscenico
cerchiamo
la comprensione
di un anima gemella,
la compiutezza del senso
di appartenenza,
la luce di un piccolo risolino divertito.


lunedì 28 settembre 2009

Filo.



Ebbene…
giunto al bivio,
davanti ad innumerevoli testimoni,
luce ed ombra si dividono
e con esse
il mio spirito
schiumante;
a domanda non segue alcuna risposta
ed i dubbi
tormentano come spiacevoli insetti,
non sembra facile
ancora una volta
camminare su di un filo di speranza…
che
come un cordone ombelicale
Ci congiunge
anche dopo ogni passione terrena.


Apparenze.



L’aria è fresca,
ricorda e
riporta
pensieri quasi estranei
eppure
non del tutto incomprensibili,
in qualche modo
lungimiranti…
l’energia del globo
sembra costituita
anche
del
passato
come una memoria
o una matrice modificabile.
Tra solidali fili d’erba
i tetti rossi
che prima non c’erano,
salutano il sole…
ed appaiono sotto un’altra luce.  


domenica 27 settembre 2009

Attesa




Fresca umidità
ed odore amico di terra;
una
enorme
delicata
mano
distesa sulle spalle curve
tormentate dal dubbio
di aver mancato un appuntamento.
Strani capogiri
pulsanti
capaci
del risveglio,
di un battito
di cuore e d’ali
diverso.
Sogno d’incontrarti ancora
mia Musa
e d’avvolgerti con tutto il mio essere.

Tracce




Come in un pentagramma dipinto
o su di un ring,
pesanti note
in gomma e pietra si affrontano
alimentando la linea del fronte
e quanto di nuovo,
in potenza,
attenda assopito;
ciò che potrebbe essere una prateria,
una pietraia,
una distesa di poroso catrame,
terra fertile da arare,
da calpestare,
da perdercisi sopra,
da ammirare attraverso gli occhi dei propri figli,
da onorare declamando poesie
regalandole al vento di infiniti sogni
come di sottilissima sabbia colorata
e del Tuo profumo. 


sabato 26 settembre 2009

Riflessi




Ostinarsi
contrarsi
nel ritenuto naturale
tentativo
di scorgere una croce
oltre la solidità di una superficie;
quello ch’è solo arte per via originaria,
un riflesso,
la mano divertita ed ispirata
di un artista d’eccezione;
linee e giochi di luce
salutati da ombre,
pizzicati
miscelati con rinnovata,
estrema,
grande e casuale sapienza.
Lucidità
occhi
pensieri del tempo
piani diversi e
cronaca
lontana dalla storia.
In giri di fantasia ad occhi aperti
mi perdo soddisfatto solo da Te.


venerdì 25 settembre 2009

Blu




La profondità di ogni senso
è un velo di calma
da togliere il respiro,
una nota in sintonia con l’anima
spiegata come vela
ad impiegare aria come fosse gambe,
                                  motivo, destino.
Nella direzione
l’aspettativa;
riflessi ancorati alla Tua presenza,
disseminata in ogni granello di sabbia,
nell’aria e nell’acqua del mio naufragio
chiamato… vita.
Al di là delle colonne e per sempre.